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Autore: Beads and Flowers    29/08/2013    3 recensioni
Doveva essere una mascotte perfetta per i venditori ambulanti di granita. Comunque, era un vero e proprio toccasana per gli occhi in quel negozio soffocante, e trovandosi proprio dietro di lei la protagonista aveva la scusa perfetta per guardarla e rinfrescarsi un poco la mente. Quella ragazza era come il miraggio di un’oasi nel deserto del Sahara. Verde e fresca come la menta.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Comparsa alla Menta



Elle est passagere, elle est pacifiste,
Elle est pas d'accord, elle est passionnée.
Elle est pas fute fute, elle est pathetique:
Elle aime pas tous mes tics.


"Léa", di Louise Attaque.
 
 
 
 Il nome di Matilde le aveva ricordato la menta. Non aveva mai incontrato qualcuno che si chiamasse come lei, anche se in molti le avevano confermato che si trattava in realtà di un nome piuttosto comune. Dal canto suo non avrebbe saputo che cosa rispondere. Un nome tanto fresco e delicato doveva essere riservato a pochi eletti, e se c’erano veramente così tante belle persone al mondo… be’, tanto meglio per il mondo. In fondo, non aveva veramente troppa importanza. Lei non aveva conosciuto quella ragazza grazie al suo nome.
 Anzi, lei non l’aveva conosciuta per nulla. Matilde era stata solo una comparsa in un giorno d’Autunno. Forse per questo lei l’ammirava tanto, nonostante il lungo tempo trascorso? Non era nella posizione per rispondere a quella domanda. Lei era la protagonista nella sua storia, e non aveva il diritto di immischiarsi troppo nella vita delle comparse e delle figure.
 Ricordava solo che pioveva in quella giornata di Autunno, e che lei era entrata nel negozio del suo panettiere preferito. Il vento era tanto freddo da ricordare i sospiri delle fate nelle sere innevate, il negozio era immerso in un soffocante profumo di pane caldo. Il rumore della pioggia era attutito dalle mille voci dei clienti. C’era davvero molta fila per arrivare all’agognata meta del bancone? Forse era solo un’illusione, un tremendo incubo da cui ci si poteva svegliare.
 Dopo aver aspettato qualche istante, lei si era rassegnata alla tremenda realtà. Tutto quello che aveva potuto fare era ritirare con un sospiro il numerino alla macchinetta ed aspettare in religioso silenzio il suo turno. Odiava quel dannato mormorio che si creava nella coda, non faceva altro che aumentare la sonnolenza causata dalla fragranza nella bottega.
 Matilde era di fronte a lei, in mano il numero settantanove. Aveva gli occhi socchiusi in un’espressione concentrata. Davvero non riusciva a capire come quella ragazza non ricordasse a chiunque la incontrava la pianta frizzante della menta. Era pallida, talmente bianca che lasciava intravedere le vene bluastre sotto la pelle. Vestiva solo ed interamente di un appariscente verde lichene. Camicia verde, gonna verde, calze verdi e scarpe verdi, avrebbe potuto viaggiare fino al deserto più cocente per portare con sé una foresta freschissima. I suoi capelli neri, invece, erano come liquirizia. Sembrava un’immagine ritagliata da un libro di cucina esotica.
 Doveva essere una mascotte perfetta per i venditori ambulanti di granita. Comunque, era un vero e proprio toccasana per gli occhi in quel negozio soffocante, e trovandosi proprio dietro di lei la protagonista aveva la scusa perfetta per guardarla e rinfrescarsi un poco la mente. Quella ragazza era come il miraggio di un’oasi nel deserto del Sahara. Verde e fresca come la menta.
 “Mio Dio, quanto dura questa coda?”
 La sua voce era pura aria condizionata. Interessante. Chissà che lavoro faceva? Probabilmente recitava in qualche pubblicità per le gomme da masticare. La ragazza soffiava su alcuni spiedini di pesce e quelli erano magicamente avvolti da un velo di ghiaccio argentato. Mamme, siete pronte per rimpiazzare il vostro congelatore con un pacchetto di Goomy Gum? Ora anche in confezioni mini large!
 Riflettendoci sopra, un effetti i vestiti alla menta della ragazza avevano tutta l’aria di un’uniforme. Che fosse un’infermiera? Una cassiera al supermercato poco distante? Oppure una studentessa che non aveva certo scelto la sua Università a causa delle divise. Non era un colore molto attraente, anche se Matilde lo portava con sorprendente eleganza. Ma no, doveva trattarsi per forza di una cassiera. Sul petto era stato attaccato un cartellino con la foto di Matilde, il suo nome ed il suo cognome stampati a caratteri minuscoli. “Mi potete trovare nella sezione calzini e canottiere” c’era scritto sotto il suo sorriso fotogenico.
 Doveva essere in pausa pranzo. Buon per lei, aveva incominciato a piovere solo pochi minuti prima. Non c’era condizione migliore per la libertà, la pioggia aveva il potere di sciogliere ogni catena. E Matilde aveva l’aria di apprezzare il dono che le gocce sussurravano tra i suoi capelli neri. Custodiva un segreto con la pioggia, ne era certa. Un giorno sarebbe riuscita ad evadere da quella realtà e sarebbe scappata via con le nuvole. Ridente, fresca e ricca dell’acqua che le avrebbe impregnato la pelle, con radici tanto sottili da non poter esistere. Come poteva esistere?
 Era la menta, doveva essere l’incarnazione dello spirito della menta. Ne era certa. Come poteva essere altrimenti? Il suo nome le aveva sempre ricordato la menta. Da sempre, anche se era la prima volta che lo incontrava.
 “E’ il suo turno, signorina.”
 Aveva aperto gli occhi sull’asfissiante realtà della panetteria. Matilde era scomparsa, e lei poteva appena distinguere il suono del campanello che tintinnava alla porta, il rumore della pioggia, i suoi passi lungo la strada. Matilde non c’era più. Di una comparsa non può restare altro che una delicata sfumatura.
 Per questo le ammirava tanto.



Angolo dell'Autrice
Sono troppo pigra in questi giorni per scrivere qualcosa che non sia Nonsense. Quindi ecco a voi un'elogio alle comparse. Povere stelle, non le nota mai nessuno, ma senza di loro quale storia riuscirebbe? Questa, inoltre, era un'ottima scusa per citare la favolosa canzone di Louise Attaque, 'Léa'. Ecco a voi il link alla canzone.


http://www.youtube.com/watch?v=aGJC0KAPeYA

Detto questo, vi mando un bacio e scappo a guardare Naruto! :)
A presto,
Beads.
   
 
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