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Autore: Aika_chan    29/08/2013    5 recensioni
-Aniki, lei non c'è più-
-Arrivo-
Che cosa avrà pensato Gin nel scoprire la fuga di Sherry ? Come si sarà comportato ? E perché si sarà comportato proprio in quel modo ?
Provo a raccontarlo io con questa breve storia!
Spero vi piaccia !
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Vodka | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una porsche nera modello 356A sfrecciava veloce per le vie della periferia di Tokyo.
L' unico posto occupato era quello di guida, vi si stagliava l'imponente figura di un uomo completamente vestito di nero, aveva la solita sigaretta in bocca e incurante della pioggia battente che lentamente allagava l'abitacolo, teneva il finestrino aperto per consetire al fumo di fuoriuscire.
Ad un tratto il cellulare dell'uomo squillò, e questo velatamente irritato, in quanto il trillio incessante dell' apparecchio non gli consentiva di concentrarsi sui suoi pensieri, si vide costretto ad afferrarlo per rispondere.
Poco prima di farlo, notò sullo schermo il numero del suo fido compare, per cui passò velocemente da "irritato" ad arrabbiato.
Gli aveva espressamente detto di chiamarlo solo in caso di assoluta necessità, in quanto di problemi a cui pensare ne aveva anche troppi senza che lui ne aggiugesse altri; primo tra tutti, la ribellione della sua Sherry.
Decise comunque, per quanto gli desse fastidio farlo, che era necessario rispondere se voleva impedire a quel dannato marchingegno elettronico di continuare a rompere l'armonioso silenzio che aleggiava nella macchina.
-Che vuoi?- chiese gelido e incurante al compare dall'altro copo del telefono.
-Aniki..- dalla voce Vodka sembrava preoccupato, non tanto per aver disturbato il suo capo ma tanto più per quello che stava per comunicargli, prese coraggio -Sherry- si arrestò di colpo in quanto dall' altra parte Gin non gli diede il tempo di finire, o per meglio dire di cominiciare, la frase.
Da quando si era ribellata all' organizzazione, anche solo nominare Sherry a Gin poteva risultare fatale a chiunque.
-Cos' è successo ancora? Vodka non ho tempo da perdere- era arrabbiato, quasi furioso, lo si capiva dal tono gelido e ditaccato che dava alla voce, non aveva voglia di occuparsi di altri problemi.
-Lei, non c'è più- la spalla dell' uomo in nero parlò tutto d'un fiato, sperando che dall'altra parte Gin non carpisse il terrore che sentiva in quel momento, nel pronunciare quelle parole. Ricordava perfettamente la reazione dell' argenteo quando Sherry gli si ribellò spudoratamente, lavorava con lui da anni ma non lo aveva mai visto così infuriato, così crudele e tantomeno non si era mai trovato nella situazione di dover sfuggire alle pallottole vaganti che l'uomo in nero sparava per sfogare la sua ira.
Dal canto suo Gin nel sentire pronunciate quelle semplici sillabe provò un misto di emozioni che andavano dalla più profonda rabbia ad un' inspiegabile ammirazione, per il coraggio e la furbizia che quella donna stava dimostrando di possedere.
-Arrivo- pronunciò veloce quell'unica parola e ancor più velocemente chiuse la telefonata.
Svoltò di colpo con l' auto cambiando corsia, non curandosi minimamente delle altre autovetture e maledicendo mentalmente chiunque osasse anche solo pensare di dirgli qualcosa riguardo la manova palesemente avventata e pericolosa.
In dieci miuti scarsi la porsche si ritrovò parcheggiata all' esterno del laboratorio dove pochi giorni prima era stata imprigionata la scienziata, mentre l'uomo in nero era già entrato per raggiungere il compare.
-Cos'è successo?- non aveva nemmeno richiuso la porta, che subito si preoccupò ti interrogare Vodka.
-Sono entrato per controllare- accompagnò l' altro uomo all'interno della stanza dove doveva esserci la donna ramata -e non c' era più, le manette sono ancora sigillate- sul volto di Vodka si era dipinta un espressione incredula e interrogativa.
Sul volto dell' altro uomo invece, nel vedere la stanza completamente vuota, si fece largo un ghignò malefico che conteneva tutto l'odio, la rabbia e la frustrazione che l' argenteo portava con se in quel momento.
Cercò quindi di ritrovare tutta la razionalità di cui disponeva e dare una rapida occhiata alla stanza, per farsi una sommaria idea della situazione.
Si accucciò prima a controllare le manette, poi il muro e in fine il condotto dell' aria, concludendo che non vi era alcuna via di fuga utilizzabile da una diciottenne, anche nel caso fosse riuscita a togliersi le manette.
Ma, nonostante le deduzioni più che ovvie, Gin fù costretto a rassegnarsi all' evidenza: la sua Sherry era fuggita, e lui non aveva la minima idea di come ci fosse riuscita.
In quel momento, nel vedersi preso in giro sotto il naso da quella ragazzina, si ricordò perchè le "piaceva" tanto. Tutte le altre donne, con cui aveva scambiato anche solo una parola, lo temevano e lo assecondavano in ogni momento. Sherry, la sua Sherry no.
Lei lo prendeva spudoratamente in giro, lo metteva in difficoltà, lo sfidava, lo costringeva ad inseguirla e questo la aveva sempre resa speciale ai suoi occhi.
Gin amava inseguire la sua scienziatina dai capelli ramati, quei meravigliosi capelli ramati che lo avevano conquistato fin dal primo momento in cui la vide.
Non era amore, quello che provava per la Miyano, lui non era in grado di provare amore, semplicemente era intrigato dalla donna.
L' argenteo aveva sviluppato una morbosa ossessione per la scienziata, e se lo era prima, ora, che le era sfuggita da sotto il naso, lo era ancora di più.
In piedi al centro della stanza vuota, ripensando a tutti i momenti passati con la sua Sherry, Gin fece una promessa, a lei e a se stesso, non appena l'avesse trovata, l'avrebbe pagata cara per quell' affronto, molto, cara.



Angolino per me ^^
Che dire, doveva essere una flashfic sui pensieri di Gin nel scoprire la fuga di Sherry.
Si è un tantino (si fa per dire) allungata ma il fulcro della storia è sempre lo stesso.
Io non ne sono proprio convinta, a dire la verità non mi piace quasi per niente, per cui la lascio al vostro giudizio che di sicuro sarete più razionali di me.
Ringrazio fin da adesso tutti voi che leggerete e/o recensirete la mia storia.
Alla prossima, un bacio.
Aika



 

  
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