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Autore: firephoenix    29/08/2013    10 recensioni
E se Blair, spinta da un irrefrenabile senso di altruismo, decidesse di aiutare Maka e Soul a smettere di litigare? Conoscendola userebbe di sicuro un metodo alternativo, no? :)
Storia a capitoli sulla mia coppia preferita (SoMa)
SPOILER capitolo 72
Buona lettura :3
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Blair, Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il metodo Blair'
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Pov. Soul

Adesso o mai più era tutto ciò che riuscivo a pensare mentre correvo fissando la coda viola di Blair sfrecciare davanti a noi per le vie di Death City. Maka, affianco a me, sembrava pensare lo stesso: era la nostra ultima occasione concreta, questa volta non avremmo fallito.
La gatta correva veloce e si infilava in posti stretti appena poteva per metterci in difficoltà. Passai così tanto tempo a fissare quella chiazza viola di fronte a me che persi quasi immediatamente l'orientamento e capii di essere davanti alla Shibusen solo quando iniziammo la lunga ascesa della sua gradinata.
Blair sparì oltre l'apice dei gradini infilandosi nell'accademia.
La stanchezza cominciò a provare le mie gambe. Era sempre stata Maka a correre nelle battaglie mentre io mi limitavo a starle in mano in forma di falce e in più la corsa non è cool; il vero uomo figo si muove con andatura...
«Soul! Blair sta cercando di depistarci infilandosi nei sotterranei della scuola! Non perderla di vista!»
Era inutile dirlo, Chrona e la professoressa Marie non erano gli unici capaci di perdersi lì sotto.
Non risposi. Non ce n'era bisogno con un rapporto come il nostro.
Erano in molti ad invidiare la capacità di comprendersi perfettamente che avevamo io e Maka senza essere effettivamente in risonanza. Le mosse da fare, le tattiche, il momento giusto per attaccare... tutto questo lo capivamo con un solo sguardo. Sorrisi mentre pensavo a quanto effettivamente mi mancasse quella scatenata bambina bionda che mi correva di fianco nascosta in un altro corpo.
Ci eravamo infilati in quei lunghi corridoi semibui già da un po', quando Maka mi strattonò la maglia attirando la mia attenzione.
«Soul, ho un'idea» mi sussurrò senza fermarsi «continua a inseguire Blair io conosco una specie di scorciatoia tramite la quale potrei prendere la gatta da difronte»
Annuii e poco dopo la vidi svoltare improvvisamente nel corridoio di sinistra. Blair non sembrò accorgersene.
Non ci sfuggirai stavolta maledetta ninfomane.
Svoltai a destra e poi ancora a sinistra cercando di ignorare le gambe pesanti e la stanchezza e mantenendo fisso il contatto visivo su Blair.
La gatta girò nuovamente a sinistra. Superai l'angolo e sbattei contro un muro finendo a terra.
«Soul?! Dov'è Blair?» mi risollevai per scoprire di essermi scontrata non contro una parete, bensì contro Maka, che urlava, a sua volta a terra, difronte a me «L'hai persa di vista???»
«No!» O forse si? «Ha girato quest'angolo! Sei tu che non l'hai vista! Ti sarà passata in mezzo alle gambe!»
Maka era furente.
«Soul Eater Evans! Non provare a darmi la colp...»
Mi guardai attorno del tutto deciso come sempre ad ignorarlo mentre mi sbraitava contro e notai una porta socchiusa sulla parete alla mia sinistra.
Non ci credo...
Mi alzai continuando a non calcolare il biondo di striscio e, scostandone un po' di più l'uscio, entrai nella stanza. Ghignai. Proprio come immaginavo...
«E adesso dove cavolo vai? Cretino di un...»
Maka mi si affiancò smettendo di urlare e spalancò gli occhi.
«Quello è..?»
«Si, Maka»
Di fronte a noi in penombra si stagliava un classico pianoforte a coda nero, così lucido che sembrava non aver risentito della polvere accumulatasi negli anni. Mi avvicinai e ne accarezzai i grandi tasti bianchi, poi mi girai verso la porta godendomi il volto stupito di Maka. Esattamente come quel giorno... se si toglie il fatto che adesso fosse un ragazzo, ovviamente.
«Non ero più venuta qua dal giorno in cui...» le sue parole vennero interrotte dal rombo della sua anima.
«Dal giorno in cui ci siamo conosciuti» conclusi io altrettanto emozionato, ma deciso a non darlo a vedere. Poi mi sedetti sullo sgabello e, assaporando ancora un attimo la tastiera con i polpastrelli, iniziai a suonare.

 

Pov. Maka

Le prime note accennate da Soul furono così leggere che ci misi qualche attimo ad accorgermi che stava effettivamente suonando.
Sembrava completamente assopito, come se stesse agendo inconsciamente, lasciandosi trasportare. Era come se nulla fosse cambiato. Evidentemente le mani da ragazza non influivano sulle sue capacità.
Sorrisi appoggiandomi allo stipite della porta riconoscendo la melodia. Quella che non sentivo da anni, ma che, infondo, non mi aveva mai abbandonata.
Chiusi gli occhi accompagnata dalle sue dolci e melanconiche note.

Che intenzioni avrà?
Non sapevo nemmeno cosa ci facevo lì io. Avrei dovuto tornare di sopra... ci saranno state una cinquantina di ragazze buki in cerca di una weapon meister e io stavo qua con questo ragazzo albino, vestito elegante e con lo sguardo profondo in una stanza piena di specchi e... un pianoforte.
Mi torturai le mani irrequieta mentre la buki si sedeva sul comodo sgabello di velluto rosso di fronte allo strumento, dandomi le spalle. Dopo un momento di esitazione si girò verso di me:
«Ecco, questo sono io»

Dio che sensazioni che avevo provato quella mattina. Le stesse che provavo adesso. Le stesse che solo Soul era in grado di farmi provare.
Si, quello era proprio lui... Soul. Lui e nessun altro.
Pretenzioso, ma interessante. Ecco come lo avevo definito parecchi anni dopo, la sera quando Liz mi chiese se Soul sapesse davvero suonare il pianoforte. Ma quella era solo una parte... quella era la parte descrivibile a parole, il resto lo si poteva solo vivere.
Quanto mi era mancato quel suono così spontaneo, così suo.

«Soul Eater»
«Maka Albarn» ci stringemmo formalmente la mano.
Stavo davvero facendo la cosa giusta? Tra tutti... tra tutte... avevo scelto proprio un ragazzo del quale conoscevo solo l'abilità col piano.
Ma davvero conoscevo solo quello? O era come aveva detto lui “questo sono io”.
Ci sorridemmo a vicenda e i miei dubbi si dissolsero come vapore.
Si, era la scelta giusta. Perchè c'era qualcosa in quel ragazzo, nei suoi occhi, nella sua melodia... che mi diceva che non me ne sarei pentita.

Mi avvicinai alle spalle di Soul fermandomi a poco più di un metro dal velluto dello sgabello, esattamente nel punto in cui stavo quel giorno, quando siamo diventati partner.
Lei suonò le ultime note lentamente, come se si stesse risvegliando da un sogno e riprendendo coscienza, poi staccò a malincuore le dita dai tasti e rimase immobile, le mani sulle gambe.
Inspirai profondamente come se potessi sentire l'odore delle ultime note diffondersi nell'aria prima di scomparire, poi mossi ancora qualche passo e tesi la mano verso Soul. Non la toccai: avevo paura che quel momento così fragile si potesse spezzare da un momento all'altro, con un dito.
Guardai gli specchi ancora collocati nella parete di fronte alla ragazza cercando di leggervi la sua espressione e rimasi spiazzata dal suo ghigno.
«Blair...» sussurrò. Ok, fermi tutti. Non era così che doveva andare! Non so era meglio un “Maka” o “ti voglio bene” «...quella maledetta ninfomane...»
Già meglio, ma... prima ancora di farmi la domanda la risposta mi riscosse. Mi uscì una risata sospirata.
«E così era qua che voleva portarci fin dall'inizio, giusto?» dissi a Soul che si voltò verso di me facendo ondeggiare i lunghi capelli nivei. Guardai i suoi occhi, l'unica cosa rimasta immutata in lui, e mi si strinse lo stomaco.
Lo volevo anch'io. Volevo che fosse lui non lei. Volevo che mi prendesse in giro, che giocasse coi miei codini, che... deglutii spaventata dalla sicurezza dei miei pensieri.
«Già...» disse lei di rimando.
Dovevo ammettere, per quanto mi facesse incazzare, che Blair aveva avuto una bella pensata. Diversi come ci aveva trasformato ci aveva costretto a collaborare in modo che imparassimo a conoscerci nuovamente ed ad apprezzarci come una volta; poi, quando la gatta aveva visto i nostri progressi, ci aveva portato dove tutto era iniziato per farci capire, per farci ricordare, ciò che, al tempo ancora confuso e dettato dalla pura fiducia, ci aveva avvicinato. Io e Soul avevamo un rapporto speciale, quasi incredibile e ce n'eravamo dimenticati.
Adesso, mentre la guardavo negli occhi, sapevo che non sarebbe successo mai più.
Mi sa che dovrò ridimensionare il concetto di “metodi discutibili” con Blair...
Io e Soul sorridemmo, poi lui mi tese la mano.
«Soul Eater» mi scappò una risata.
«Maka Albarn» risposi stringendogli la mano con forza.
Lei intrecciò le sue dita alle mie e mi si avvicinò fino a sfiorarmi il naso col proprio.
«È un vero piacere» mormorò guardandomi negli occhi.
Poi avvicinò le sue labbra alle mie con una lentezza estenuante. Avvertii il suo respiro sul mio volto, sul mento, poi vicino, troppo vicino alle labbra, sul naso, sulle palpebre chiuse fino a scompigliarmi un ciuffo della frangia.
Ciuffo della frangia.
Spalancai gli occhi con un urletto. Non era Soul ad essersi alzato! Ero stata io ad abbassarmi!
«Maka!» esclamò Soul. Si, proprio Soul! La sua strafottente e irritante voce maschile!
«Soul!» mi guardai le braccia, le gambe, mi lisciai i capelli lunghi e, pensando che abbracciarsi da soli dalla gioia non era il massimo, saltai addosso all'albino «Ce l'abbiamo fatta! Siamo noi! Sei tu!» urlai prendendo il suo volto tra le mani studiandone con fin troppa velocità ogni sua caratteristica. Era così bello sentire di nuovo la mia voce che non avrei mai smesso di parlare.
Non avevamo fallito nemmeno questa volta! I nostri tentativi e il nostro sudore erano stati ricompensati e avevamo dimostrato di essere una squadra infallibile.
Tra le sue braccia guardai Soul come se fosse la prima volta, chiedendogli silenziosamente quello che sarebbe stato il nostro primo vero bacio.
«Quindi se io adesso vi dicessi che era un incantesimo a scadenza temporale, rovinerei il momento? Nya?»
Ci voltammo basiti verso il pianoforte dove la gatta viola stava placidamente sdraiata.
«S-scadenza t-temporale?» balbettai con la faccia blu. L'albino accanto a me si limitò a riservare a Blair il famoso “sguardo Excalibur”.
«Cosa sono quelle facce?! Non vi si addicono!» la gatta tornò in forma umana mantenendo comunque la stessa posizione sdraiata che da “placida” divenne così “maliziosamente sexy” «Quando Blair vi diceva che non sapeva il contro incantesimo era la verità! Nya! Non esiste rimedio! La magia svanisce dopo tre giorni... certo c'era la pecca che non si sa l'ora... effettivamente iniziavo a chiedermi quando sareste tornati normali e...»
«Blair...» snocciolai interrompendola e trattenendo a stento la rabbia «...vuoi dire che ci hai fatto ammazzare di lavoro, spremere il cervello e rischiare un infarto quando BASTAVA ASPETTARE?!?!»
Blair annuì innocente e Soul gemette un rantolio a fil di voce.
Se non fossi stata così stanca e provata probabilmente sarei riuscita a fare un Maka-chop usando direttamente il pianoforte.


Alla fine si è concluso tutto per il meglio!
Certo, se si tralasciava il fatto che Soul avesse strappato la mia maglietta e i miei pantaloni indossati durante la trasformazione e il ritorno a casa di corsa tra la mia buki che si lamentava in imbarazzo e io che cercavo come meglio potevo di nascondere le sue nudità (che si aspettava? Che gli dessi i miei, che poi erano suoi, vestiti e che fossi io ad andare in giro in mutande?? Sapevo che il cavaliere che c'era in Soul era morto parecchio tempo fa, ma...)
Comunque sia pensai infilandomi una maglia a maniche corte non c'è più bisogno di pensarci.
Uscii sorridendo dalla camera diretta verso quella di Soul per restituirgli i suoi vestiti e lo incrociai mentre usciva dal bagno con aria realizzata. Sospettavo di sapere il perché, ma comunque non glielo chiesi.
«Ehi questi sono tuoi» gli dissi porgendoli gli indumenti piegati.
Lui guardò i vestiti poi fissò il suo sguardo su di me e io andai in palla.
Ghignò.
Mi ero illusa che non sarebbe cambiato nulla, che non ci sarebbe stato imbarazzo o sguardi rubati... insomma... alla fine ci eravamo già baciati (eccome se lo avevamo fatto!) eppure... era come se quei due baci non contassero, come se le cose dette silenziosamente non fossero state recepite. E... e... perché non la smetteva di fissarmi così?
Fai qualcosa, Maka, fai qualcosa, fai qualcosa!
Prendendo coraggio lasciai cadere i vestiti a terra e mi lanciai su di lui.


Pov. Soul

Il libro di Maka mi colpì con incredibile precisione proprio in mezzo alla fronte facendomi cadere.
Risi di gusto mentre mi rialzavo davanti allo sguardo perplesso della mia meister. Con forza le afferrai il polso (non si sa mai...) e, mettendole l'altra mano dietro la nuca, la tirai a me premendo le mie labbra sulle sue. Si, la mia bambinetta bacchettona era tornata in sé!
«Grazie» sussurrai sulla sua bocca.
Maka sembrò rimanere basita per un attimo poi si ridestò e, allacciando le sue braccia al mio collo, schiuse le labbra per approfondire il bacio. I suoi codini mi solleticavano la base del collo, la dove ogni tanto scivolavano; afferrai la bionda per il bacino, accarezzandone coi pollici le ossa sensualmente sporgenti e me la spinsi addosso facendola sospirare per la sorpresa mentre camminavo all'indietro deciso ad entrare in camera mia. Maka mi stava mordicchiando il labbro inferiore in modo irresistibile quando sentii la porta aprirsi e vidi Blair entrare in casa. Alzò allegra lo sguardo e ci vide, sorridendo maliziosamente. Quando notò che la guardavo strizzò un occhio in un occhiolino che sapeva più da "se volete mi unisco" che non fa "ci siamo intesi". Soffocai una risatina nel bacio di Maka e, entrato in camera, ne spinsi con un mezzo calcio la porta che si chiuse con un tonfo alle nostre spalle. La shokunin staccò le sue labbra dalle mie: aveva le guance rosse e si torturava il labbro inferiore con i denti, le mani ancora strette ai miei capelli.
Cercai di non deglutire rumorosamente per evitare di far trapelare il mio nervosismo. Eravamo a due passi dal mio letto ed ad altrettanti dalla mia porta: la scelta era solo sua...
Vedendo la sua palese esitazione socchiusi gli occhi in attesa del pestaggio più duro della mia vita, Maka però si limitò ad allontanarsi da me. Abbassai lo sguardo cercando di non sembrare troppo deluso, evidentemente le avevo chiesto troppo... Soul sei un emerito coglion... il suono di una serratura mi ridestò. Alzai lo sguardo giusto per vedere la bionda far fare alle chiavi un altro giro nella toppa. Mi guardò appoggiata al legno della porta della stanza con gli occhi lucidi. Dentro di me gioia liquida scorreva col sangue e la mia espressione non era più nascondibile. Avrei messo da parte anche il mio essere cool per lei, avrei rinunciato a tutto per poter mordicchiare quel labbro al posto suo.
Lei mi si avvicinò piano e, con la decisione che la contraddistingueva, mi afferrò per la maglia abbassandomi alla sua altezza:
«Mi pare che tu abbia alcune promesse da mantenere*» mi disse e la mia anima rombò.

Guardai quella strana ragazza dai codini biondi saltellare piano davanti a me, il cappotto nero svolazzava dietro di lei. Si girò e mi guardò sorridendo un po' imbarazzata. Il mio stomaco si strinse e per la prima volta in vita mia percepii la bellezza di un anima tanto vicina alla mia da farsi sentire come il rumore del mare che rimbomba nelle orecchie dall'interno di una conchiglia.
Guardai la mia nuova partner stranamente soddisfatto.
No, non me ne sarei pentito. Mai.

 

 

*Maka si riferisce alla frase che Soul aveva usato per convincerla a reagire nel capitolo prima.


 

Salve salvinooooo

Dio che ansia non avete idea...
Be... dunque... che ve ne pare? Ditemi che non fa schifo vi preeeeeeeeego! *Si inginocchia davanti al computer con le mani giunte*
E-ehm tornando professionali... bee... ah giusto! I flashback di quando si sono conosciuti li ho scritti usando termini trovati nell'episodio 31 dell'anime dove Maka spiega a Liz del giorno in cui lei e Soul sono diventati partner, il resto lo ho inventato e insomma spero di non aver deluso nessuno :)
Ringrazio poi le 28 meravigliose persone che hanno seguito la mia storia
Chi la messa tra le ricordate
E le 10 persone che fiduciosamente e coraggiosamente, aggiungerei, la hanno messa tra le preferite prima di saperne la fine!
Davvero vi adoro tutti e non sapete quanto mi rendete immensamente fiera e felice :')
Vi lascio con il disegno del happy ending :)

XOXO
la vostra firephoenix

 

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