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Autore: WhispererOfTheNight    29/08/2013    3 recensioni
Dopo anni di fidanzamento, Abigail, Abby per gli amici, viene mollata dal suo ragazzo. Dopo un primo momento di smarrimento riesce ad andare avanti, anche grazie all'aiuto della sua amica Charlie. Nonostante pensi che sia inconcepibile vivere senza un ragazzo, dovrà ricredersi quando vedrà che la sua vita comincia a prendere la direzione giusta proprio perchè lei è di nuovo single.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lunedì 23 Febbraio, prima settimana da single.



Il gelato alla nocciola sta cominciando a sciogliersi. Accidenti a me, perchè l’ho comprato? Io odio il gelato alla nocciola, quasi quanto odio questo rotolino di ciccia che si sta formando sui fianchi a forza di mangiare gelati disgustosi e patatine prefritte. Detesto mangiare tutte queste schifezze, ma nient’altro cura la depressione come il cibo ipercalorico. Le ho provate tutte per dimenticare Robert e quel messaggio che mi ha inviato la settimana scorsa, un messaggio che per me ha segnato un prima e un dopo.

Abby, mi dispiace ma io credo di aver perso i sentimenti che ho sempre nutrito per te. Non mi sento più libero di fare le cose che mi piacciono perchè tu non mi appoggi mai. Ho sempre pensato che avremmo passato la vita insieme, ma poi tu sei cambiata. Quando ti ho conosciuto eri simpatica, allegra e spiritosa, poi ti sei trasformata e sei diventata nervosa e perennemente incazzata con il mondo. Mi spiace Abby, ma le cose non possono continuare così, io non ce la faccio. Perdonami se puoi.

E dove li avresti persi i sentimeti stronzo? Magari tra le gambe di quella sgualdrina che hai cominciato a farti dopo appena due giorni dalla rottura? E lo sai benissimo perchè ero nervosa e incazzata visto che avevo osato sfogarmi proprio con te. Gli studi universitari pressanti che non mi concedono un attimo di riposo, un lavoro che detesto ma che non posso mollare perchè mi serve per vivere, i miei che ormai si parlano solo tramite i loro avvocati. Ma ovviamente tu, fregandotene del momento orrendo che stavo passando, hai deciso di perdere quel poco di dignità che ti restava dopo la scappatella dell’anno scorso e mi hai mollato con un sms. Esiste un posto all’inferno riservato alle persone come te sai?!

...accidenti. Sto parlando di nuovo da sola. Anzi, sto urlando da sola. Prendo fiato e torno a osservare il gelato ormai semi-liquido nel bicchiere di plastica dove lo avevo messo. Forse non è tutto perduto, forse si renderà conto dell’enorme errore che ha fatto e tornerà con me. Magari ha perso la testa e quando si renderà conto di non poter fare a meno di me, tornerà strisciando a implorare pietà e perdono. Si sarà sicuramente così, noi torneremo insieme potremo riprendere in mano i progetti sul nostro matrimonio e sulla futura famiglia.

...ma che sto dicendo. Lui non tornerà mai da me, anzi credo che volesse lasciarmi già da un po’, ma purtroppo non è degno del cazzo che ha nei pantaloni. In fondo i segnali erano evidenti, uscivamo sempre meno spesso e da un po’ non mi mandava più nemmeno il nostro sms della buona notte. L’anno scorso cominciò a frequentare un’ altra ragazza, una cretina che pensava solo a come doveva truccarsi e quanti soldi doveva spendere per ricostruirsi le unghie. Già allora avrei dovuto capire che le cose stavano prendendo una brutta piega, ma ero talmente innamorata che lo perdonai, imponendomi di dimenticare l’accaduto. Che stupida, avrei dovuto mollarlo seduta stante, non mi sarei trovata in questa situazione di merda. In fondo devo prenderma solo con me stessa, sono stata debole, non ho saputo reagire a dovere e adesso lui se va di figa in figa manco fosse un ape che impollina i fiori e io sono qui a fissare un gelato sciolto.

-Abby?-
La voce di Charlie, la mia coinquilina, mi fa sobbalzare. Quando accidenti è arrivata? Ero talmente concentrata sui miei pensieri che non nemmeno sentito la porta di casa che si apriva. Se mai fosse entrato un ladro, ci avrebbe svaligiato la casa e io non me ne sarei nemmeno accorta. Alzo lo sguardo su di lei, poi torno a fissare il gelato. Lei sbuffa, afferra il bicchiere e versa il contenuto nel lavandino della cucina. -Quello volevo finirlo Charlie- piagnucolo isterica.
- Certo che volevi finirlo, come hai finito gli altri tre che hai lasciato sciogliere da quando hai messo piede a terra stamattina- mi risponde seccata. La guardo sbuffando e faccio per alzarmi dalla sedia che mi ha ospitato per non so quanto tempo prima che arrivasse Charlie.
-No, tu non vai da nessuna parte- mi rimprovera lei mettendomi a sedere di nuovo.
-Che cazzo vuoi Charlie?- le chiedo irritata.
- La devi smettere di lasciarti andare. Dannazione guardati! Non ti lavi i capelli da una settimana, stai andando avanti a gelati, biscotti e patatine, ti trascini per casa con questa orrenda tuta di pile e pretendi che io stia a guardare la tua rovina? Non se ne parla. Quindi adesso tu ti vesti in maniera decorosa, ti dai una ripulita, se possbile ti butti un po’ di fard sulla faccia e riprendi a lavorare. La settimana di ferie che hai preso dal lavoro scade oggi e tra un’ora devi essere alla tavola calda per riprendere il grembiule in mano.-
 -Evviva- dico sarcastica.
 -Muoviti vecchia baldracca- mi esorta lei tirandomi giù dalla sedia e trascinadomi nel bagno. Speravo che mi avrebbe concesso di essere in depressione per almeno un mese, ma sapevo che era una pura illusione. Charlie è una persona pratica, se ha un problema lo risolve, non si piange addosso ingozzandosi di cibo spazzatura. Siamo molto diverse, ma nonostante tutto ci vogliamo un bene dell’anima, forse anche per via del fatto che ci siamo sempre sostenute a vicenda in ogni difficoltà. Non siamo la classica coppia di amiche che si conoscono da tutta una vita e sono cresciute insieme. Io e lei siamo piuttosto la coppia di amiche che si sono conosciute all’università e hanno capito gradualmente non poter più fare a meno l’una dell’altra.
-Abby, non dimenticare di usare il balsamo, e già che ci sei pota la foresta amazzonica che ti è cresciuta sulle gambe!- mi urla lei mentre sono sotto la doccia. Certo farei a meno di queste sue amene uscite sui miei peli, ma è un bene che ci sia lei a ricordarmi che esiste la depilazione, altrimenti andrei in giro con i peli di un orsetto lavatore.
Quando esco dalla doccia la trovo in camera mia a sistemare la mia divisa sul letto e a cercare il mio beauty case del make-up.
-Questo posso farlo anche da sola Charlie- la rassicuro.
-La prudenza non è mai troppa- afferma lei con aria teatrale. Trovato il beauty case lo poggia sulla scrivania ed esce dalla stanza chiudendo la porta. Con un sospiro comincio a vestirmi e mi riprometto che semmai sarò di nuovo depressa, Charlie non dovrà saperlo. Apro il beauty case, afferro il fard e con aria sciatta mi splamo due belle chiazze rosse sugli zigomi. Perfetto, adesso sembro un misto tra Saw l’enigmista e il clown della McDonald’s. Chissene. Esco dalla stanza e mi dirigo all’attaccapanni all’ingresso per predere la giacca.
-Abby, vuoi che ti accompagni- mi dice Charlie con aria preoccupata. -Tranquilla, non mi butterò da un ponte, al massimo mi lancerò sulla strada per farmi investire e poi chiederò il risarcimento- le dico sarcastica.
Lei incrocia le braccia e mi fulmina con uno sguardo truce. -Stai tranquilla, non farò nulla- le dico sforzandomi di sorridere. Tranquillizzata, torna in cucina e mentre sto per uscire mi urla -quando hai finito il turno mi porti un cappuccino?- Questo suo gesto mi suscita un sorriso sincero. Sa benissimo che non la deluderei mai, quindi devo portarle il cappuccino e questo mi costringerà a tornare a casa sana e salva evitando ponti e macchine. Le ho già detto che le voglio un bene dell’anima?


  
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