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Autore: Astry_1971    04/03/2008    22 recensioni
"In tutto il mondo magico, non esisteva un Pozionista capace come il suo ex insegnante, nessuno era stato mai in grado di eguagliarlo.
Se c’era un mago in grado di salvare suo figlio, questo era lui, e il fatto che fosse morto non era un motivo sufficiente per rassegnarsi."
Questa storia è stata scritta sull'onda dell'emozione suscitata dagli avvenimenti dell'ultimo libro. Ho sentito il bisogno di restituire ad una persona speciale, quello che la Rowling ha voluto negargli.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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JDS: Non so se ricambierà l’affetto, magari lo farà a modo suo. Comunque sull’incontro Severus Harry ti accontento subito. No, in effetti non poteva mancare. Almeno quello.
SakiJune: Hai ragione, non dovrei farmi influenzare dalla versione cinematografica, ma, ahimé, sono dovuta arrivare al terzo film prima di decidermi a comprare il libro. Non sapevo quello che mi perdevo, ma vedere sulla copertina italiana un bambino orrendo con un topo in testa, non è che proprio mi incoraggiasse alla lettura.
Rainsoul: Per me è il contrario: è proprio la tragicità di questo personaggio che mi attira, non riesco proprio a staccarmi da lui. Sono contenta che alla fine sia stato riconosciuto il suo valore. Ma sai, Piton è anche il personaggio che nel libro ci ha fatto ridere di più, in fondo. Ho adorato anche questo lato del suo carattere, il suo sarcasmo è eccezionale e la Rowling non gli ha risparmiato situazioni imbarazzanti e divertentissime. Povero Severus! Riguardo alla difficoltà nella lettura, ho cercato di aumentare la grandezza dei caratteri, o almeno credo di averlo fatto, l’HTML non è il mio forte. Vorrei per quanto possibile mantenere un unico formato per tutta la storia e per questo, non posso distanziare i paragrafi (dovrei riprendere in mano tutta la ff ed ora purtroppo ho poco tempo. Spero che con i caratteri più grandi sarà più facile leggerla. In realtà sono cecata anch’io, ma ho lo schermo del pc molto grande così non ci faccio caso a volte.
iaco:Ehm, sì in effetti finisce così, ma ho cercato di dirtelo da almeno tre o quattro capitoli, Piton è tornato, è felice, beh, ora lo lascio vivere in pace.
akiremirror: Già, scrivere questa ff è stato liberatorio, avevo proprio bisogno di dare a Severus la vita che non ha mai avuto e che la Rowiling gli ha definitivamente negato. E speriamo che non dica altro su di lui, sono stufa di sentirle dire che è una persona orribile e tutto il resto. Con tutto quello che ha passato, avrei voluto vedere se anche lei non sarebbe diventata acida e scontrosa.
brilu: Eheheh! No, decisamente le cerimonie non sono il genere di cose per Severus, ma quanto ci piace metterlo in situazioni imbarazzanti. Sono quei momenti che ci permettono di tirare un po’ il fiato anche nelle storie più drammatiche.
damnedmoon: Mi spiace, vorrei poterti dire che manca ancora molto, invece questo è proprio l’ultimo capitolo. Severus è tornato, ora finalmente può essere felice. Conoscendomi, se dovessi continuare la storia, sono certa che lo ficcherei in qualche altro guaio, dove il mio amore rischierebbe di nuovo la vita o chissà cos’altro. No, ora lui deve vivere tranquillo. Ahahah, già me lo vedo. Severus è lì che mi guarda minaccioso, potrebbe trasformarmi in rospo o peggio se solo mi azzardassi a scrivere un’altra parola su di lui. L’ho fatto soffrire abbastanza in tutte le ff che ho scritto. In effetti nell’ultimo anno, maltrattare Severus è stato il mio passatempo preferito, ma ora che la Bowling gli ha fatto l’ennesima carognata, io non me la sento più.
ferao:. Sì, davvero un nuovo inizio. Severus se lo merita.
Vale lovegood:. Mi picchi se ti dico che è finita davvero? Non vorrai sul serio leggere quello che combinerà Piton al prossimo collegio dei docenti? Harry lo incontrerà in questo capitoletto, se sarà riconciliazione lo lascio giudicare a te.
Potterina_88_Eccoci arrivati alla fine, sono contenta che il pezzo con Minerva ti abbia commossa. In effetti il fatto che Piton sia morto senza potersi chiarire con lei, mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Ho cercato di rimediare, anche se quell’amaro non riuscirò mai a cancellarlo.
HarryEly: Sono contenta che questi capitoli ti siano piaciuti, sperando che ti piaccia anche la conclusione, ti ringrazio per aver letto questa storia.
Matrice: Grazie, è tenero il piccolo Potter vero? Speriamo che non somigli a suo padre, ihihihi!
Katiuz: Sei appena arrivata e già ti devo salutare, ahimé siamo arrivati alla fine della storia. Una Hermione/Piton dici? In effetti visto che ora sono coetanei, non vedrei coppia migliore, ma purtroppo la Rowling mi ha tagliato le gambe sistemando matrimoni e discendenze già di suo. Insomma poteva risparmiarci l’epilogo diciannove anni dopo e lasciarci liberi di accoppiarci i personaggi a piacimento. Ma è lei che ha la penna dalla parte del manico purtroppo.
Buona lettura!


Epilogo

Terminato il banchetto, Piton si liberò in maniera tutt’altro che diplomatica dei giornalisti e dopo aver salutato il corpo insegnanti, vecchie conoscenze e nuovi assunti, abbandonò la sala, ansioso di allontanarsi da tanta confusione.
Minerva non fece in tempo ad augurargli un buon riposo, pienamente meritato dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni, che il suo collega era già sparito.
Tuttavia, qualcuno lo aveva visto infilarsi in una delle porticine laterali della Sala Grande e lo aveva seguito.
“Professore”.
Il mago si voltò di scatto. Harry Potter era di fronte a lui. Sembrava piuttosto nervoso.
“Cosa c’è, Potter?” domandò calmo.
“Io, ecco… io credo che dovremmo… insomma, vorrei parlarle… per favore.”
“Abbiamo avuto tutti una mattinata stancante, e i giorni che l’hanno preceduta non sono stati una passeggiata, perché non vai a riposarti?” suggerì senza nessuna inflessione particolare nella voce.
Le labbra di Harry si piegarono involontariamente in un sorriso: Piton non era mai stato un uomo socievole, tanto che persino quella fredda risposta poteva considerarsi un bel passo avanti, rispetto all’atteggiamento di disprezzo che aveva sempre avuto nei suoi confronti. Questo pensiero lo rese più audace.
“Credo che riposerò meglio dopo aver parlato con lei.”
Le labbra di Piton si sollevarono appena, mostrando i denti in un ringhio minaccioso. Tuttavia, fece cenno al ragazzo di seguirlo nell’ufficio del preside: non era il caso di continuare la loro conversazione in corridoio.
“Cosa vuoi sapere da me che io non ti abbia già rivelato, Potter?” disse, chiudendo la porta dietro di sé e lanciando un’occhiata eloquente al ritratto di Silente che, all’improvviso, decise di avere altri importantissimi impegni e si allontanò dalla cornice, seguito più o meno volontariamente dagli altri presidi.
“Sai più di quanto avresti dovuto… più di quanto avrei voluto.” fece una lunga pausa. “E’ stato necessario.”
La voce del mago aveva tremato, mentre pronunciava quell’ultima frase.
Poi si avvicinò a Harry, un lampo attraversò le sue iridi che parvero improvvisamente accendersi, ira e umiliazione bruciavano ancora dentro di lui.
“Ora però, la mia vita privata non è più affar tuo. Spero di essere stato chiaro.”
Harry osservò il suo ex professore in silenzio: doveva essergli costato davvero tanto rivelargli il suo amore per Lily Evans, pensò.
Prese un profondo respiro. Effettivamente aveva una gran voglia di saperne di più su i suoi genitori, ma Piton aveva il diritto di tenere per sé i suoi ricordi.
“Non le chiederò di raccontarmi di mia madre,” affermò con decisione “Anche se è la cosa che più desidero al mondo. Gli unici ricordi che ho di lei sono quelli che ho visto attraverso i suoi occhi. Lei ha ciò che io non avrò mai,” abbassò lo sguardo. “Lei può ricordarla.”
Piton lo fissò stupito.
Gli occhi di Harry erano diventati lucidi, ma lui si sforzò di ricacciare indietro le lacrime e continuò:
“Non è di mia madre che voglio parlare. Io… io voglio sapere perché è tornato indietro, voglio sapere perché mi ha richiamato. Lei mi odia eppure è tornato indietro, perchè?”
“Odiarti?” Il sopracciglio del mago si sollevò pericolosamente, tanto che, per un istante, Harry ebbe l’impressione di trovarsi ancora dietro un banco di scuola, ma non era così, non più.
Ormai era cresciuto, era diventato padre e forse anche Piton se ne rendeva conto, infatti il suo viso tornò a rilassarsi e lui si voltò dando le spalle al suo ex allievo.
“Immagino che fingere che tu non sappia, a questo punto sia inutile, non è vero?”
“So che la somiglianza con mio padre è…”
“Non è James che vedo quando ti guardo.” lo interruppe. “E’ Lily, sono i suoi occhi che mi maledicono per quello che ho fatto.” mormorò con voce strozzata.
“Mi guardi ora.” lo esortò Harry.
Piton esitò, poi si voltò lentamente e i suoi occhi scuri furono inghiottiti nuovamente dal verde intenso delle iridi di Harry Potter.
Il suo sguardo era come lo aveva visto prima di morire: non c’era più odio in lui, i suoi occhi, gli occhi di Lily sembravano essere di nuovo quelli della spensierata compagna di scuola, della sua amica. Forse lei lo aveva perdonato davvero?
Sentì un nodo alla gola: sapeva che non era Lily la persona di fronte a lui, ma era bello immaginare che quello sguardo fosse il suo. Il dolore che aveva provato ogni volta che, in quelle stesse pupille, vedeva il disprezzo verso di lui, ora era si era trasformato in speranza, quella di poter avere davvero una nuova vita e di riuscire ad accettare il suo passato. Se il destino aveva voluto dargli una seconda possibilità, questa volta, forse, avrebbe dovuto accettarla.
“Io le debbo la vita di mio figlio e anche la mia. Non la ringrazierò mai abbastanza per questo.”
Piton si ritrasse come se le parole che aveva appena sentito gli avessero provocato una fitta improvvisa.
“Non devi ringraziarmi, non ho mai sopportato di essere in debito con un Potter.” disse brusco.
Nonostante la voce di Piton apparisse tremendamente seria, Harry non poté fare a meno di sorridere. Il professore lo guardò torvo, ma poi la sua espressione divenne meno dura.
Quella risposta ora gli sembrava vergognosamente infantile: per quanto ancora voleva continuare la sua personale guerra contro il figlio di James?
Il suo ex allievo lo stava ringraziando, ma era lui a doverlo ringraziare, per avergli regalato una nuova vita, e soprattutto per essergli rimasto accanto mentre moriva.
Era così difficile pronunciare quella semplice parola? Doveva solo dirgli grazie.
Prese un profondo respiro e poi trattenne l’aria nei suoi polmoni, come se avesse bisogno di pronunciare un lungo discorso tutto d’un fiato, ma dalle sue labbra non sfuggì nemmeno una sillaba.
Impossibile! Forse, col tempo, sarebbe riuscito a rivolgergli la parola senza insultarlo, ma quel giorno non era ancora arrivato. Ora riconosceva che era sciocco da parte sua, ma proprio non riusciva ad essere gentile con Harry Potter.
Esaminò il giovane uomo di fronte a lui. L’arroganza che gli aveva sempre visto dipinta sul viso, sembrava essere sparita, probabilmente non c’era mai stata.
Gli occhi si soffermarono sui capelli spettinati tra i quali s’intravedevano alcune ciocche grigie. Di certo gli eventi tristi della sua giovinezza avevano lasciato il segno sul corpo del mago. Immediatamente lo sguardo di Piton fu rapito dalla cicatrice a forma di saetta ancora visibile sulla fronte dell’altro. Era molto più chiara di come la ricordasse.
La mano si sollevò automaticamente a stringere il suo avambraccio sinistro: anche il Marchio Nero era sbiadito, ma c’era ancora. Quei segni facevano ormai parte del loro passato, qualcosa che non li avrebbe mai lasciati completamente, come i ricordi.
Severus sospirò: già, i ricordi.
Non erano molti quelli felici eppure Potter sembrava invidiarlo persino per quei pochi.
Era vero, lui aveva conosciuto Lily, aveva potuto parlare con lei, persino litigare con lei, e l’aveva vista con quello splendido abito bianco, mentre usciva di casa per andare a sposare James Potter.
Era bellissima quel giorno, non aveva mai visto niente di così bello. L’aveva spiata di nascosto, come aveva fatto quando le aveva rivolto la parola per la prima volta. Era rimasto a guardarla andar via perdendola per sempre, poi, semplicemente aveva premuto la sua maschera d’argento sul viso bagnato dalle lacrime, e si era Smaterializzato.
Un ricordo bello e terribile allo stesso tempo. Tanto doloroso per lui, quanto, per Harry, sarebbe stato meraviglioso.
Chiuse gli occhi, riportando alla memoria ogni singolo particolare di quel giorno. Persino il delicato decoro floreale sul corpetto di seta di Lily e l’intreccio dei lacci che lo stringevano alla vita sottile dalla maga erano ancora vividi nella sua mente.
Sospirò di nuovo, sforzandosi di restare impassibile di fronte a quella visione.
Ora sapeva cosa doveva fare: non era necessario un discorso melenso per dimostrare la sua gratitudine, forse poteva dare all’altro semplicemente ciò che più desiderava.
Si voltò con lentezza e si avvicinò all’armadio dove era custodito il pensatoio di Silente.
Lo aprì: il bacile era ancora lì.
Senza voltarsi, vi lasciò cadere alcuni filamenti argentei.
Harry fissò stupito il riflesso di quei ricordi sulla parete. La loro luce vibrava allegramente sulla pietra grigia.
Non disse niente, anche se il suo cuore prese a battere all’impazzata, immaginando cosa si potesse celare fra quelle volute luminose
Poi Piton ripose la bacchetta all’interno del mantello, afferrò i lembi del pesante tessuto e vi si avvolse strettamente, come per impedirsi di riprendere in mano il legno magico e richiamare indietro ciò che stava lasciando nel Pensatoio.
Lanciò un ultimo sguardo al frammento della sua vita che ora lampeggiava vorticando in quel vaso di pietra e si diresse verso la porta lasciando lo sportello dell’armadio aperto.
“Non devo spiegarti come funziona, non è vero?” mormorò ed uscì chiudendo la porta dietro di sé.
Harry restò a fissarlo per qualche istante, poi si avvicinò al Pensatoio.
Gli mancò il respiro quando, da dietro la superficie traslucida, una giovane donna gli sorrise. Aveva i capelli rossi e un bellissimo abito da sposa.
Calde lacrime presero a scorrere sul viso del giovane mago, che non tentò nemmeno di trattenerle.
Si voltò verso la porta dalla quale era appena uscito Piton.
“Grazie!” mormorò con la voce rotta dall’emozione.



FINE


E con questo la mia ficcina è conclusa. Spero che chi attendeva il famoso chiarimento fra Harry e Piton sia rimasto soddisfatto. Purtroppo con un orso come Piton (ma noooo, lui è tanto dolce… ;-P) non è stato possibile ottenere di più, baci e abbracci proprio non fanno per lui. Se avrete la bontà di commentare, se avete dubbi ecc. io vi risponderò inserendo le mie risposte come modifica a questo stesso capitolo. Quindi non troverete altri aggiornamenti, ma se passerete di qui, fra una settimana, dieci giorni al massimo, troverete le mie risposte aggiunte qui in fondo. Intanto ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia e quelli che, come me, hanno desiderato che Piton vivesse. W Severus


JDS: grazie, purtroppo non ho idea se scriverò ancora, con quell’epilogo la Rowling ci ha un po’ tagliato le gambe secondo me. Le nuove generazioni non mi ispirano più di tanto e non posso sempre stare a resuscitare gente che non c’è più. C’è ancora qualche one-shot sparsa che devo pubblicare e forse prima o poi finirò di riscrivere “Traditore”, ma non so. Comunque mai dire mai.
SakiJune: grazie a te per aver seguito la storia fino alla fine, ci vediamo sul forum.
Rainsoul: eh no, Piton affettuoso proprio non ce lo vedo. Mi si sarebbe rivoltato contro il pc, se avessi osato fargli fare qualche smanceria ;-D.
iaco:grazie, se mai scriverò ancora, spero di rivederti fra i recensori.
brilu: grazie anche a te. Dire che ho rispettato il canon è il complimento più bello che mi puoi fare, sono davvero felice.
damnedmoon: su, su, asciuga le lacrime. Visto? Severus non si tocca, lei lo ha ammazzato e noi ce lo riprendiamo. Non stravedo per Harry, ma non volevo vederlo morto, mi sta bene così. Riguardo a Piton, lui aveva la lapide già pronta fin dal primo libro. Buono o cattivo era l’unico personaggio che, ero sicura, non sarebbe sopravvissuto. Certo avrei preferito un chiarimento, un riconoscimento del suo valore, non solo da parte di Harry, ma di tutti quelli che lo hanno sempre disprezzato. E non un riconoscimento postumo, accidenti!
hermionex95: grazie carissima, ho letto la tua ff, molto bella davvero, appena avrò un attimino di tregua dagli impegni, ti lascerò il mio commento. E se davvero ne scriverai una su Piton ti soffocherò di baci.
ferao: Grazie, sono contenta che tu abbia riconosciuto il “vero” Piton in quello della mia storia. E’ di lui che mi sono innamorata, non voglio cambiarlo.
Vale lovegood: Ahimé, la fine doveva arrivare. Grazie di aver seguito questa storia, e grazie che non mi uccidi, ;-DDD
LiTtLe_Giuliy_: Tua nonna è una donna saggia. Si io ho sempre avuto fiducia in Piton, anche per le ragioni che hai detto tu: Silente non si sarebbe lasciato “infinocchiare”. E poi avendo partecipato attivamente al “processo a Piton” ti assicuro che le prove della sua innocenza c’erano eccome nei libri. Era già tutto chiaro, persino il suo amore per Lily.
Potterina_88_: Chissà, magari si affezionerà al bambino che porta il suo nome. Ciao e grazie.
HarryEly: Beh dal tuo Nick, immagino che tu sia una fan di Harry, sono contenta di essere riuscita a commuoverti, nonostante io, invece, non sia una sua fan. Questo finale, in un certo senso è dedicato anche a te.
Mimmaus: eheheh, grazie! Non credo che scriverò una Piton/Hermione, dato che ci tengo molto a non allontanarmi dai libri. Hermione secondo la Rowling ama Ron, e io le lascio Ron.
Katiuz: grazie! Chissà se scriverò ancora, certo che Piton è Piton, non so se resisterò senza scrivere qualcosa su di lui.




  
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