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Autore: Vals Fanwriter    30/08/2013    9 recensioni
Sebastian/Thad | AU, angst e feelings a palla.
Dal testo: "Sì, ti osservo da un po’ e ti seguo, per sapere cosa fai e con chi sei, chi c’è nella tua vita e se appartieni a qualcuno. Sono stato attento, molto attento. E so che non ti piace la confusione in biblioteca, mentre studi; [...] e ti vedo spesso con le cuffiette nelle orecchie, soprattutto quando aspetti l’autobus, e sembra quasi che tu non riesca proprio a fare a meno di dondolarti sui talloni mentre ascolti la musica"
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Misdemeanour'
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Pairing: Sebastian / Thad
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 1/20
Note d’Autore: Alla fine.

 


Capitolo 1.

 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Tu non lo sai…
 
Tu non lo sai chi sono, ma io so chi sei tu. Ti ho visto, anzi, ti vedo sempre. Ed è incredibile come in tutta l’università l’unico degno di nota sia un ragazzo semplice come te. Il fatto è che mi sono stupito di trovarti bello e attraente, dato che io ho gusti un po’ difficili in fatto di mercanzia. Mi sono ricreduto quando ti ho visto ridere con quel tuo amico dalla chioma ossigenata. All’inizio eri solo un tipetto sciatto, poi quel sorriso ti ha reso tremendamente sexy.

Mi permetto di essere chiaro e conciso in questa mail. Ci ho messo settimane per avere il tuo indirizzo e, ora che sono riuscito a procurarmelo, voglio fare in modo che tu capisca di che pasta sono fatto.

Sì, ti osservo da un po’ e ti seguo, per sapere cosa fai e con chi sei, chi c’è nella tua vita e se appartieni a qualcuno. Sono stato attento, molto attento. E so che non ti piace la confusione in biblioteca, mentre studi; che il tuo migliore amico è quella testa bionda e che ridi così solo con lui, e che non te ne vai mai in giro senza di lui; e so che hai un’agenda che ti porti sempre con te ovunque e ci scrivi sopra frasi importanti o citazioni – l’ho avuta tra le mani, per un istante, cercavo il tuo indirizzo email, ma lì non c’era scritto; e ti vedo spesso con le cuffiette nelle orecchie, soprattutto quando aspetti l’autobus, e sembra quasi che tu non riesca proprio a fare a meno di dondolarti sui talloni mentre ascolti la musica; e da lontano ho visto che hai gli occhi scuri, ma sembrano così profondi, anche visti da una distanza come quella…

Mi fanno attorcigliare lo stomaco. E vorrei intrappolarti e baciarti come nessuno ha mai fatto, fino a scuoterti dentro. Fino a farti capire che sei mio.

Perché lo sarai. Ho deciso così, quindi diventerai mio.

Potrai andare ovunque, ma io continuerò a seguirti, solo per guardarti, per ammirare il tuo corpo, i tuoi zigomi, le tue spalle e il modo in cui cammini.

Sono ovunque, ma in nessun luogo. E ti vedo, ricordatelo.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Io preferirei non sapere.
 
Ho dovuto rileggere il testo della tua mail ben più di una volta, per essere certo di averlo compreso bene in ogni sua parte. E la verità è che avrei tanto preferito non farlo. Il punto è che, se è uno scherzo, non è affatto divertente e ti pregherei davvero di cercare diletto altrove, perché questo genere di approcci e giochetti psicologici a me non piace per nulla. Mi verrebbe anche da supporre che tu abbia sbagliato persona, ma le cose che hai scritto sono tutte piuttosto veritiere e, a questo punto, l’idea in sé inizia a inquietarmi e non poco.

Cercherò di rendere il concetto più chiaro e conciso possibile, quindi: ti pregherei di smetterla. Ti ringrazio di esserti preso la briga di dilungarti in complimenti ed elogi vari, ma sappi che non sono graditi, così come non era gradita quella mail e così come gradirei che tu smettessi di seguirmi, minacciarmi e, Cristo, mettere il naso nella mia roba.

Per cui, piantala, ho già tutti gli estremi per una denuncia e ti assicuro che non ho assolutamente paura di farla.
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Io preferirei che tu sapessi.
 
Non ho sbagliato persona, di questo ne sono sicuro. Sei quel ragazzo dai capelli e gli occhi scuri, di media statura, con quella voce profonda e, Dio, assolutamente eccitante. E tutte le mattine vieni a studiare in biblioteca. Di tanto in tanto, arrivi in ritardo, dopo le nove, perché devi aspettare quell’idiota del tuo amico. Vi ho sentiti parlare una volta, quindi lo so.

Ad ogni modo, hai frainteso le mie intenzioni, dolcezza. Non ti sto minacciando, non ho mai pensato di farlo. Ma è vero che ti voglio ad ogni costo. La sola idea di non poterti fare mio mi fa andare fuori di testa. Perciò non smetterò di seguirti e guardarti.

E al momento sei tu a stare minacciando me. Hai appena detto che vorresti denunciarmi. E con quali accuse? Non ho fatto nulla di male, se ci pensi. Guardare non costa nulla, e neanche mandare una email sincera e schietta. Se l’ho fatto è perché volevo che tu sapessi quello che penso di te e che ti rendessi conto che non sono disposto a cedere.

Quando voglio una cosa, la ottengo. E tu non sarai da meno.
 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Cercati un altro passatempo.
 
Okay, abbiamo assodato che sono io, grandioso, la cosa non mi tranquillizza affatto. Sai, “essere vittima di cyber-stalking” non era esattamente in cima alla mia lista di cose da fare nell’immediato futuro. Oh, sì, indovina un po’? Sei uno stalker ed anche uno di quelli particolarmente efferati e della peggior specie, a dirla tutta. Hai ammesso che mi guardi, che mi segui e che… ascolti le mie conversazioni private, che hai messo le mani nelle mie cose e ricavato informazioni confidenziali su di me in Dio solo sa che modo. Al mio paese, questo si chiama stalking e, sempre al mio paese, è perseguibile penalmente. Inoltre, siccome mi pare di capire che mi conosci tramite l’università, il mio paese è anche il tuo di paese, quindi smettila di minimizzare e smettila di far passare me per lo psicopatico con i complessi da vittima.

Qui sei tu quello che manda e-mail anonime e usa frasi come “Ti avrò” e “Sarai mio” e “Continuo a guardarti”, quindi di certo non sono io quello che si sogna le cose e fraintende intenzioni difficilmente fraintendibili.

Il tuo messaggio è stato recepito, quindi adesso puoi anche evitare di prenderti il disturbo di farti vivo ancora. Se lo farai, mi sentirò autorizzato a segnalarti a chi di dovere e poi saranno affari tuoi.
 
 

 
 
 
 

 
 
 
Eccoci qua.

Visto? Voi ci chiamate e noi torniamo ad affliggervi con le nostre idee strampalate e folli. Come avete avuto modo di notare, questa storia è fondamentalmente molto simile alla nostra Handwritten e questo perché per scrivere una storia a quattro mani dobbiamo utilizzare per forza quattro mani.
Rispetto ad Handwritten, però, lo sviluppo della trama è molto differente per due ragioni principali:

1- la prima è naturalmente questo Sebastian un po’ megalomane e con manie di protagonismo – insomma, il classico Sebastian che vuole e pretende – solo che i suoi modi non sono esattamente ortodossi e per questo motivo il percorso della trama sarà più difficoltoso e complesso.

2- la seconda è da collegarsi direttamente alla prima, perché la presenza di questo Sebastian condiziona anche il Thad che conosciamo tutti noi e il rating della storia (che, per l’appunto, è giallo per il modo in cui Sebastian si pone nei confronti di Thad).

Adesso passiamo “brevemente” alle cose utili: innanzitutto, la presente long è composta da 20 capitoli già scritti; gli aggiornamenti cadranno ogni venerdì, salvo imprevisti/occasioni particolari di cui comunque vi terremo informati sulle nostre pagine autore. In secondo luogo, come Handwritten, anche Misdemeanour sarà completamente sotto forma di email (se vi dicessimo a quante email siamo arrivate, vi mettereste le mani nei capelli).

Piccola precisazione su questo titolo così complicato e difficile da ricordare e pronunciare: ci siamo lasciate ispirare, naturalmente, dall’omonima canzone dei Mallory Knox che, se leggete il testo, si adatta perfettamente a questa storia. Per semplificarvi le cose, Vals vi propone di chiamarla “Les Mis”, visto che un po’ miserabili questi due lo sono.

E basta, vi diamo appuntamento a venerdì prossimo, sperando che abbiate gradito il primo capitolo di questa nostra secondogenita. In caso di lamentele, informazioni random, scleri, deliri, spoiler vari ed eventuali, news sugli aggiornamenti e quant’altro, ci trovate qui e qui.
 

Robs&Vals
 

 
 
 
 
 
 
   
 
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