Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Segui la storia  |       
Autore: Distress_And_Coma    30/08/2013    0 recensioni
"Pensava che il destino con lui non era stato benevolo. Fino al giorno in cui incontrò quattro ragazzi, che, forse per uno strano scherzo del destino, avevano il suo stesso sogno. Perchè lui, Takanori Matsumoto, diciannovenne ragazzo di Kanagawa, aveva un talento innato per il canto."
[...] "Perchè sapeva cos'era. [...] Sapeva che era stato dato in affidamento, e che il giorno in cui tutte le televisioni diedero la notizia del ritrovamento del cadavere di Junko Furuta, lui pianse."
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ecco, questo è l’ultimo pacco.” Con quello Ruki e Reila avevano terminato di sgomberare il piccolo appartamento. Reita e Aoi erano andati a recuperare scatoloni in casa propria per aiutare.                                                                                                                                                    “Non so che fare…” disse lei, triste.

“Reila, non temere, puoi stare tranquilla con me. Farò in modo che quel tipo non entri mai in contatto con te. Non credere a ciò che ti ha detto con quella chiamata”.
“Sarà”.    
“Su, ora andiamo via, prima che mister pazzoide ci scopra” disse Kai “Vieni, Emi.” 
“Vieni, Reita” disse Aoi.
“Portiamole a casa mia, così la mia Reila sarà al sicuro”.

Il giorno dopo, Reila era con Ruki al konbini vicino casa. “Vorresti regalargli le piante, ai miei amici? Per sdebitarti, immagino.” 
“Esattamente, Ruki. Amore mio… Guarda quelle piante lì! Sono le piantine perfette!”
“Sono piccole piantine carnivore! Carina, l’idea…”  e Ruki la guardò come se fosse indemoniato. 
“Beh… Reita ed Aoi hanno il problema delle mosche… credo che una piccola piantina carnivora faccia al caso loro. Poi magari la chiamano Cleopatra.*” 
“Prendiamole e paghiamo tutto… Pago tutto io.” 
“Che?! Ah, no, no… E’ il mio regalo, perché sono io che mi devo sdebitare.”
“Va bene… ma solo perché mi piaci…”

Lo stesso pomeriggio, per non stressare le piccole bambine, come le chiamava sempre Reila, le portarono dai loro nuovi padroni.
“Oh, Reila, come mai qui? Ciao, Ruki.” disse Reita.
“Credo che con questo piccolo regalo sistemerete il problema delle mosche. A proposito di coppie, dov’è il tuo ragazzo?”
“Sotto la doccia” rispose Aoi.
“Oh, una deliziosa piantina carnivora. Che gentili…Grazie! Restate per cena?”   
“Magari passiamo, Reita, ma abbiamo altre due piantine da consegnare ai nuovi padroni. Forse… Forse si. Invitiamo anche gli altri, già che ci siamo?” 
Passarono da Kai ed Emi, che sistemarono felici la loro Mano, come l’avevano battezzata. Dissero anche se volessero mangiare da Reita.  “Ah, Ruki, cosa mangiano di solito Reita e Aoi?”
 “Uhm… Direi pollo fritto e ramen.”
“Perfetto, allora vanno bene anche a me. Ora andiamo da Uruha, vi passiamo a prendere dopo!”


Arrivarono tutti in perfetto orario da Reita, dove per caso, mangiarono proprio ciò che aveva detto Ruki.   “Prepariamo il caffè, neh?” disse Kai. 
 “Uhm… Veramente non siamo molto pratici, anche se siamo i padroni di casa…” disse Aoi imbarazzato. 
“Nemmeno io ne sono in grado, mi spiace, Kai, sul serio” disse Reita. 
“Facciamo noi donne, allora. Potere alle femmine!!”
“Va bene, Emi… Dovrei saperlo fare, un buon caffè! Dove sono le tazzine?” 
“In quello scomparto lì… Aspetta, le prendo io, Reila” 
“Ok…” quando se le trovò ordinate su una tavoletta le portò in cucina. Si sbrigò a fare i caffè ed a servirli con l’aiuto di Emi.

 

 

 

“Ruki vocalist, sbaglio oppure… Tu hai totalmente perso la testa per lei?”  
“Da che lo hai capito, Urupon?”   
“Beh… Sei diventato estremamente produttivo sia sul fronte della musica, che su quello dei testi, da quando la conosci.”  
“E’ vero, me ne sono innamorato, ed anche follemente.”

Erano già passati alcuni mesi da quando i the Gazette si erano formati. Le piccole live house sparse per il Giappone iniziavano sempre di più a richiedere la loro presenza, perché i giovani volevano solo ballare, e loro li facevano ballare.

“Ruki… Vieni qui?” lo chiamò Reila, con la sua vocina stridula. 
“Certo, Reila… Che c’è?” 
“Vorrei un abbraccio…”
Si trovavano tutti nel piccolo backstage della live house. Sul palco c’era un piccolo schermo che fungeva da karaoke, mandando i testi delle canzoni di Ruki.
“Ragazzi… Guardate chi c’è!” se ne uscì Uruha. 
 “Chi vuoi che ci sia, qui, oltre a noi?” rispose Aoi.
“Quella persona.”
“Eh? Mah… Io non vedo nessuno.” Stavano sbirciando da uno spiraglio nel muro, da dove si vedevano le persone che avrebbero assistito al loro concerto.                                                                                               
“Reita? Reita… Ma che sta facendo quel tizio in gonnella rosa?”
“Chi, quello… Direi che sta andando via… No, aspetta! Quello viene qua da noi! Aiutaci, Kai!”
“Va bene, state calmi. Magari vuole sapere chi siamo e dovremmo ringraziare il signor cantante qui per l’idea che ha avuto…” 
Quella persona entrò. “Salve, mi chiamo Kisaki. Ovviamente è il nome d’arte, ma basta che voi mi conoscete in questo modo. Vi seguo fin dall’inizio, siete i Gazette, vero?” 
 “Si… Si, siamo i Gazette.” rispose Aoi. 
“Mi avete incuriosito molto, la prima volta che vi ho visto alla stazione di Shinjuku. Mi siete sul serio rimasti impressi. Vediamo che cosa cantate stasera.”

“Va bene. Forza, andiamo ragazzi!”

Suonarono le loro canzoni, che peraltro il pubblico pareva amare. Ballarono anche molto, e quando tornarono nel backstage, alla domanda di questo Kisaki dalla gonna rosa in stile sweet lolita “Com’è andata?” risposero stanchi “E’ stato divertente.”

“Sto cercando nuovi artisti da produrre, per la mia etichetta indipendente, la Matina.”
“Noi casualmente stiamo cercando un produttore, al posto del poll…” iniziò Ruki. “Ehehehe… Non ci badate, Kisaki Sama…”
“Dov’è che provate? Potrei saperlo?”
“Proviamo in casa mia. Non abbiamo abbastanza soldi, quindi cerchiamo di arrangiarci come possiamo. Guardi le foto che ha scattato Reila mentre provavamo. Come vede ci sono confezioni di uova incollate ai muri.”
“Oh… Mio Dio…”

 

Da qui ebbe inizio la fruttuosa collaborazione dei The Gazette con Kisaki, che li produsse per i primi anni. Allo scadere del loro contratto, ne firmarono un altro con la Peace and Smile Company. Successivamente passarono alla Sony Music Entertainment Japan. Per quanto riguarda la sfera privata, invece, Ruki e Reila si sposarono, ma non poterono mai dare voce al loro desiderio d’amore perché Reila per motivi oscuri si suicidò.

Gli altri componenti sono invece rimasti molto vicini a Ruki, ed a tutt’oggi continuano la scalata verso il successo.

 

 

*Cleopatra: la pianta carnivora di Morticia Addams, che davvero non so cosa c’entri, ma quel giorno mi ispiravano molto le piante carnivore.

Chiedo scusa se l’ho terminata così, di colpo. Ma mi andava di inserire questo finale. Per quanto riguarda Reila, si dice che sia sul serio stata la ragazza di Ruki, e che si sia suicidata per motivi non chiari (uso molte voci di corridoio, lo so…)

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Distress_And_Coma