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Autore: Yachiru    31/08/2013    0 recensioni
Una ragazza misteriosa non capisce cosa ci trova di strano nella presenza di un altrettanto ragazzo misterioso. Prologo di una storia che forse chissà si svilupperà in seguito..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Occhi splendenti e imperterriti mi guardavano con il solito ardore estivo. Non avrei voluto far finire quella sensazione gelida che mi attraversava il corpo; mi bloccava i movimenti come se fosse lui stesso a volerlo. Quel marrone scuro descriveva una vita complessa, piena di misteri e dovute astinenze dalla felicità. Chissà cosa avrebbe pensato... Se avesse saputo che riuscivo a leggere il suo dolore nonostante la maschera perfetta che gli rivestiva il volto. La verità che entrambi nascondevamo era troppo simile per essere condivisa. 
Io ero ancora lì. Immobile. Persa. 
Era così da sempre. Riusciva a trasmettermi un calore tanto forte da farlo sembrare un immenso coltello gelido. La sua presenza mi turbava, ma rassicurava al tempo stesso. 
- Eccolo! Il raggio di sole che stavo ammirando prima...- Urlò indicando il cielo. 
Mi voltai all'improvviso e d'innanzi a me splendeva uno squarcio lucente impegnato a tagliare il bianco delle nuvole e a contrastare le montagne. 
- Capisco... e così era per quello che ti eri fermato in mezzo alla strada da solo. 
- Bisogna sapere apprezzare queste meraviglie. D'altronde..cos'altro potrei vedere qui? I nonni che corrono furiosi in bicicletta? - Il suo tono era contrariamente serio, velato da uno sfondo di umorismo. Mi faceva impazzire... di rabbia, o di cos'altro non so. Mi alzai e sfacciatamente risposi:
- Dovresti imparare anche ad ascoltare! Il rumore della natura, non girare sempre con le cuffie e la musica al massimo. 
- E cosa potrei ascoltare qui? Il rumore dei quad?
- Nel bosco non ci sono i quad e nemmeno i vecchietti in bicicletta!
- Hai ragione e di notte il bosco è ancora meglio... ma alla musica non rinuncio! - Concluse accendendosi l'ennesima Marlboro. 
Era ormai più di un'ora che discutevamo seduti su quel sasso. Il sasso dove lui andava fin da piccolo e di cui io avevo preso possesso solo qualche anno fa. 
Si sdraiò alzando il braccio in alto, come se stesse per indicare qualcosa, poi rise sempre guardando il cielo; portò la sigaretta alla bocca e chiuse gli occhi. Lo fissavo ancora, da quando l'ho incontrato lo fissavo in ogni momento, come per analizzarlo. Non capivo cosa mi turbava nella sua presenza.. e nemmeno cosa mi piacesse tanto da desiderare che quel momento non finisse mai.  
- Caren... ti ricordi l'anno scorso? Ascoltavamo la musica proprio qui.
- Come potrei dimenticarlo?
- E tu piangevi...
- E tu dovevi ricordarmelo?!
Rise guardandomi in volto.
- Un momento che non dimenticherò mai - aggiunge serio. Iniziò a battere a tempo la canzone che, in quel giugno dell'anno precedente, ascoltavamo fino alla nausea. Alexander sembrava così nostalgico...



Scritto alla cavolo. Yachiru
  
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