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Autore: Cornfield    31/08/2013    2 recensioni
Siamo delle lune, delle lune apparentemente bianche, docili e candide come l'infanzia. Ma tutti hanno il proprio lato oscuro che non vogliono far notare a nessuno. Eppure questo misterioso lato oscuro è in realtà il nostro unico lato esistente.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Any Colour you like.

Da un piccolo, accennato e sommesso battito cardiaco ad un impavido cuore che ha tremato, gioito, corso  per miglia e miglia come un cavallo imbizzarrito e fermatosi momentaneamente per pochi istanti.
Hai da tempo ormai sorpassato la sottile striscia del grembo materno. Eppure ti sembra ancora di scorgere quei momenti in cui l’illusione aleggiava tranquillamente nei tuoi passi. La tua vita era una semplice tela bianca, candida e pura come la neve resa brillante dal battito del sole. Finché non hai incontrato per strada l’avarizia, l’essere mondano e futile, il tempo, la morte, la corsa incessante e i piedi consumati, il pretesto probabilmente più inutile che l’uomo abbia mai inventato. Hai incontrato semplicemente la reale vita.
Ed ad un certo punto la tua tanto orgogliosa tela immacolata viene travolta da orde di colori di ogni tipo. Verde, blu, azzurro, nero, giallo, rosso. Non riesci più a scorgere il bianco che fino a poco fa splendeva incontrastato. Tutti i colori si mischiano insieme, macchiando la tela, come onde del mare che si infrangono contro uno scoglio, foglie che spinte dalla forza del vento danzano insieme nel viale del parco, pioggia che batte incessantemente sulla città e che si mischia con le lacrime delle persone.
I colori hanno disegnato figure informi, prive di senso. Non c’è più ordine. Non c’è mai stato il bianco, non c’è mai stata la purezza, non c’è mai stato niente che tu non abbia mai visto fin lì.
Sembra che sia finito tutto, ma poi anche un altro colore, probabilmente ritardatario, si scaglia efficacemente sulla tela. All’inizio non capisci di quale colore si tratti. Poi lo noti.
Lo noti eccome.
E’ il bianco, lo stesso bianco originario della tela. Il bianco, che ha inevitabilmente sommerso gli altri colori di cui non è rimasta traccia. Fai conti. Tutti i precedenti colori corrispondevano ad un tuo vizio o ad una paura, ma questo bianco che ha sconvolto improvvisamente la delicata armonia da dove proviene?
Non stai capendo più niente, non vuoi capire più niente.
Sembri essere…
Impazzito.


Brain Damage.
“Io non sono folle, no non sono folle. Anche se questa è una risposta da folle.”

“Il primo passo per essere pazzo è negare di essere pazzo.”

“Si, sono pazzo. E non rispondo con nessun’altra motivazione perché non esiste. Siamo tutti, fottutamente, pazzi.”

Non riesci a leggere il titolo del paragrafo? Allora prova a marcare con il mouse la parte di spazio apparentemente bianca posta poco sopra le citazioni. Ora è chiaro?
Il titolo oscuro a tutti, ma in realtà così evidente. La pazzia nascosta sotto un telo grigio e tetro che scalpita di voler fuoriuscire dai meandri della nostra mente. La pazzia che non vogliamo far notare a nessuno, ma che in realtà è l’essenza di tutti noi!
Perché ci vergogniamo di nascondere la nostra innata follia? Follia è volerla anche nasconderla.  Follia è solo fantasia, la capacità di voler vivere, saper vivere. La follia cancella qualsiasi nostro vizio e paura, perché nel mondo della follia tutto ciò non esiste.
Non esistiamo neanche noi. Follia è spiccare il volo.
Eppure noi, uccellini orgogliosi, preferiamo rimanere nel nostro nido, a contemplare soltanto con gli occhi quei cieli limpidi e blu che potrebbero essere benissimo nostri. Ci lasciamo cullare dalla ninna nanna della nostra Mother, che ci tiene sotto la sua ala senza lasciarci spiccare il volo, sopprimendo la nostra follia.
E allora dovremmo non ubbidire alla nostra assillante Mother. Dovremmo ubbidire alla nostra essenza principale.
Ti divincoli facilmente dalla sua presa e ti sporgi più in là.
Apri le tue ali che con una folata di vento ti solleticano leggermente il becco.
Assumi una posizione di fierezza. Non ne hai di paura.
Fai un salto.
E il vento ti accoglie dolcemente.
Sei pazzo. Stai volando.
Tutti gli altri timidi uccellini ti guardano con tono apparentemente cinico e accusatorio, quando in realtà anche loro vorrebbero fare la tua stessa identica cosa.
 

Eclipse.

Un fatto strano succede quello stesso giorno, ad una indeterminata ora, in una indeterminata città.
Un fatto “pazzo”, come tutti direbbero.
All’improvviso migliaia di uccellini ancora in fasce si alzano in volo e occupano completamente lo spazio capiente dal cielo. Le persone sbalordite alzano lo sguardo, mormorando parole di ammirazione. Alcuni entrano subito nelle loro case, convinti di un imminente dominazione di uccelli. Altri semplicemente rimangono lì, imbambolati.
E quella orda di uccelli “folli” è così grande da oscurare momentaneamente il sole splendente alzato in cielo, una specie di eclissi.
Oscurando la luce, oscurando la finta maschera da esseri perfetti che noi stessi ci fabbrichiamo. Perché in realtà la vera luce, è l’oscurità tenuta nascosta. Tutto ciò che tocchiamo, tutto ciò che facciamo, tutto ciò che mangiamo e beviamo. Tutto può essere apparentemente illuminato dal sole. Ma il sole è oscurato dalla luna. E la luna è oscurata dal sole… perché tutto deve essere immerso nel buio.
In sintesi non esiste un lato oscuro. Tutto è oscuro. Tutto è pazzo. Basta solo far fuoriuscire la nostra vera luce.
Quindi tu, che stai leggendo questa dannata storia. Risplendi. Liberati. Buttati dalla finestra, togliti i vestiti, vaga percorrendo le autostrade con gli occhi cuciti, desidera ciò che avresti voluto sempre desiderare, dichiara il tuo amore nei confronti di una pianta, fai un bagno freddo in una nottata di febbraio, risplendi.
Tu, sconosciuto, studente, perditempo, scrittore momentaneo, rompi palle, accanito lettore… risplendi di pazzia.
Siamo pazzi, amico mio. Dannatamente pazzi.
E non dobbiamo vergognarci di esserlo.

Grazie per aver letto questa dannatissima storia. E risplendi.
 
  
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