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Autore: Luna Malfoy    12/10/2004    10 recensioni
Quindici anni dopo la caduta di Voldemort...
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Falling Again

- Nata per Soffrire 2.0 -

 

 

Capitolo 1

 

Una giornata estiva, particolarmente afosa, riscaldava quel tratto di aperta campagna, che da sempre ospitava uno dei manieri dei Malfoy, nella periferia nord di Londra. Il palazzo, alto due piani e completamente immerso nel verde, manteneva anche col passare degli anni, quell’aria austera e impenetrabile, di sempre.

Al secondo piano, in una delle camere adibite a stanze da letto, una musica a dir poco assordante rimbombava indisturbata, proveniente da un paio di amplificatori, appoggiati a terra sul liscio parquet.

Seduto sul letto ad una piazza e mezzo, preparato con un lenzuolo verde acqua, un giovane ragazzo dai capelli biondi pettinati a cresta, era impegnato in un assolo, particolarmente complicato e potente. Gli occhi, verde chiaro, erano chiusi per la concentrazione e le dita, lunghe e affusolate, si districavano tra plettro e corde.

Un improvviso rumore di passi, con conseguente porta aperta e richiusa in maniera secca, non sembrò sortire alcun effetto, sull’applicazione del giovane nel suo esercizio di basso, quotidiano.

Sulla soglia della camera da letto una figurina, esile e bassina, cercava di recuperare fiato con le mani appoggiate alle ginocchia. I lunghi capelli neri, sciolti sulle spalle, si muovevano ritmicamente sulle spalle, smossi dal respiro accelerato, mentre gli occhi grigi come un cielo autunnale, erano puntati sul ragazzo.

“Maximilian!!”

Le note continuarono a propagarsi con vigore nella stanza, fintanto che il giovane cambiava posizione, spostando di poco lo strumento sulla gamba, coperta da un jeans blu, sfumato all’azzurro, in coordinato con la maglietta giro manica bianca.

“….Maximilian!!” Riprovò la ragazza, portandosi le mani alla bocca e urlando con tutto il fiato che le era rimasto in corpo.

Niente.

Esausta, spostò lo sguardo sulla presa elettrica e con mossa fulminea, staccò la spina, riportando la quiete in quell’ala del maniero.

Il biondino alzò la testa di scatto, fulminando l’artefice dell’immediato, quanto non preventivato silenzio. “Andrea!!”

“No, Andrea un corno… fratello degenere!! E’ mezz’ora che ti chiamo, ma con tutto questo casino non mi senti!” Ribatté acida, spostandosi la chioma lunga dietro le spalle e guardandolo torva.

Maximilian inarcò un sopracciglio. “Che vuoi…”

La ragazza tacque, giocherellando con le dita delle mani e mordendosi il labbro inferiore. Il fratello sorrise, pensando a quanto somigliasse alla madre, in momenti come quello. Stessa indecisione a parlare, anche per le minime cose. “…di nuovo.”

Gli occhi verdi di Max si allargarono. “…ma fra poco arriveranno gli zii! E… almeno tu, dimmi che hai finito i compiti!”

Andrea distolse lo sguardo da quello del fratello e tossicchiò. “Non sono particolarmente ferrata in aritmanzia, lo sai… per Pozioni non ho avuto problemi, ma…”

Maximilian sospirò sconfortato. “Ok, scendiamo in tavernetta. Lì non ci disturberà nessuno… e avvisa-

“Sì , avviso la signora Morgana, di far accomodare gli zii, appena arrivano…” Lo interruppe la mora, voltandosi e aprendo la porta per uscire. Controllò un istante, prima di mettere piede nel corridoio e poi sgusciò via verso le scale, che conducevano al piano inferiore.

Il ragazzo scosse la testa, prima di appoggiare il basso sul piedistallo ed afferrare pergamene, libri e piume. “…santa pazienza…”

===

In una delle camere, dall’altro lato del maniero, risatine divertite riempivano l’atmosfera. La stanza, parzialmente immersa nel buio, era illuminata dai deboli raggi di sole che riuscivano a vincere le imposte socchiuse e da un’abatjour, a forma di ventaglio, posta su uno dei due comodini di legno antico.

“Mi fai il solletico…” Ridacchiò Luna, ricambiando poi il bacio ardente di Draco, chino sopra di lei, entrambi coperti dalle leggere lenzuola di seta nera. Gli passò le mani dietro la nuca, giocherellando con i ciuffi biondi e prolungando così, la durata del bacio.

L’uomo sorrise, contro le labbra, lasciandole il tempo di respirare. “Dovremmo smetterla di vederci così di nascosto… che ne dici?!”

“Di nascosto?!” Domandò Luna, curvando le sopracciglia con fare perplesso.

Un sorrisetto sarcastico, piegò le labbra pallide di Draco. Annuì. “Certo… ogni tanto prendiamo e scompariamo. Maximilian e Andrea, non ne possono più.”

“…credi forse, che non capiscano?!” Chiese ironica, scendendo a cingergli le spalle con le mani e facendogli una linguaccia provocatoria.

Draco si lasciò sfuggire un verso. “Tsk. Ovvio che lo sanno! Andrea ci ha visti sgattaiolare in camera da letto… è solo che tu hai quel viziaccio di non volerti far nemmeno avvicinare, quando ci sono i tuoi figli.

“Miei eh…?!” Fece lei, con finto risentimento. “Comunque… quelle rare, se non uniche volte, in cui ti sei avvicinato per baciarmi, davanti ai ragazzi, Maximilian se n’è uscito con un fischio d’approvazione… mi imbarazza…”

E che sarà mai! Non è mica da tutti, riuscire a vedere Draco Malfoy in azione con una donna. Scherzò il biondo, passando le dita nella chioma color notte. “E poi scommetto che ne sa più di me e te, messi insieme.

Luna storse la bocca, in una smorfia scandalizzata. “Ci credo… è tuo figlio!”

Draco incassò la battutina pungente, sfoderando un ghigno sprezzante e scendendo a baciarle il collo e la spalla nuda. “…ha parlato la santarellina…”

La donna sospirò di piacere, socchiudendo gli occhi lucidi e stringendo la presa sulla schiena muscolosa. “…certo più di te.”

Infatti le ho comprate io le manette… vero?!” Ridacchiò beffardo, mordendole la pelle.

Le guance pallide del volto, le si illuminarono di un rosso acceso, mascherato dalla penombra della camera. “Smettila!!”

Gli occhi grigi di Draco saettarono di soddisfazione. Tornò a baciarle le labbra, per poi scendere sulla linea della mascella e ancora sul collo. Una mano ruvida e callosa si strinse prepotente intorno al seno della donna, mentre l’altra si serrò intorno al fianco, sollevandola di poco e permettendogli di scivolare in lei, con delicatezza.

Luna trattenne a fatica un gemito un po’ più forte, affondando i denti nel labbro inferiore e cercando con impazienza, le labbra del compagno. Si baciarono più e più volte.

La mano sinistra della donna, sul cui anulare spiccava un grazioso cerchietto d’oro bianco con diamantino, corse sulla fronte di Draco, imperlata di sudore. “Dio mio… sei fradicio…” Costatò, inarcando un po’ la schiena e sorridendo di rimando.

“Chissà di chi è la colpa…” Sussurrò col fiato corto il biondo, intrecciando le dita della mano con le sue. Un sorriso, diverso dai soliti, gli increspò le labbra rosee. Pochi minuti dopo, crollò sfinito sul suo corpo morbido, lasciando che lei gli baciasse la fronte e i ciuffi della frangia, dolcemente.

“Lo sai che ti amo?!” Mormorò Luna, costringendolo a sollevarsi un po’ e a guardarla negli occhi.

Draco le riservò uno dei suoi sguardi più intensi, lasciando scivolare la mano del cuore sulla pelle liscia e fresca del suo volto. La accarezzò con cura, col dorso della mano, sfiorandole la guancia con le dita, una delle quali, portava un anello uguale al suo. “Anche io ti amo, Luna.”

Uno scalpiccio veloce, rovinò l’atmosfera romantica che si era creata. Fecero appena in tempo a coprirsi con le lenzuola, prima che qualcuno aprisse di scatto al porta, facendoli sobbalzare sul materasso.

“Andrea!” Esclamarono all’unisono, aggrappati alla stoffa nera.

La ragazza non diede loro il tempo di rimproverarla. “Mamma!! Papà!! Sono arrivati gli zii!!”

===

Un ragazzo dai corti capelli neri, piuttosto ribelli, fece il suo ingresso nel maniero. Lo sguardo, verde e vivace, si spostò un po’ intorno, in cerca di qualcosa o forse… qualcuno. Quando incontrò la figura alta e slanciata del suo migliore amico, un sorriso gioioso si allargò sul suo volto.

“Max!!”

Il biondino, col suo passo altero ed elegante, ricambiò la poderosa stretta di mano. “Christopher!”

“…passate bene le vacanze?!” Domandò curioso. “Io sono stato al mare coi nonni, gli zii e i miei… ah giusto! E quella piaga di mia sorella!”

“Guarda che ti ho sentito!” Sibilò innervosita Ashley Potter, alle sue spalle. Gli occhi azzurri, come quelli della madre, furono attraversati da un lampo di rabbia. Si passò una mano nella fulva chioma rossiccia e spostò la treccia dietro le spalle, arricciando il naso a patatina, costellato di efelidi. “Se ti sente papà… te le suona!”

Christopher si limitò a rispondere con uno “…gnegnegne…” che fece infuriare ancora di più la sorella, facendo scoppiare a ridere il giovane rampollo di casa Malfoy.

“Non si direbbe che avete 14 e 12 anni…” Commentò ironica, una voce alle loro spalle. Sulla soglia del portone d’ingresso, un uomo dai capelli corvini spettinati e dalla figura abbastanza possente, osservava la scena seriamente divertito.

“Papà ne ho 15 di anni!”

Harry Potter ridacchiò in risposta. “A me risulta che manchi ancora un mese al tuo compleanno…”

E dai! Smettila di fare il bambino… Harry. A volte mi domando chi è il figlio e chi il padre…” Lo rimproverò bonariamente Ginny, sopraggiunta alle sue spalle, avvolta in un adorabile vestitino fiorato a gonna larga e con una borsa, particolarmente grande, stretta tra le mani.

“Zio Harry! Zia Ginny!” Li salutò Maximilian, avvicinandosi e abbracciandoli a turno. La donna provò ad arruffargli i capelli, ma bloccò la mano a mezz’aria, fissandolo sconvolta. “Diamine, Max… che hai combinato?! E’… una cresta, quella?!”

“Cresta bassa zia… si adatta bene al look per il gruppo, no?!” Domandò entusiasta il ragazzo, passandosi una mano per tutta la lunghezza dell’acconciatura, tenuta su da un quantitativo apparentemente abnorme di gelatina.

Christopher allargò gli occhi, stupefatto. “Wow! Fico!” Ashley nascose una risatina nella mano. “…papà, ma ora che ci penso… zio Ron e zia Hermione?!”

“HARRY!” Ferma in cima alle scale, Luna fissava i due amici con occhi lucidi. Erano quasi due mesi che le loro strade non si incrociavano e solo per un colpo di fortuna, si erano ritrovati tutti liberi e a Londra, in tempo per il compleanno dell’ex bambino sopravvissuto.

“Piccola…” La salutò sorridente, allargando le braccia e osservandola scendere di corsa i gradini, per poi accoglierla in un abbraccio fraterno.

Luna lo strinse forte, aggrappandosi alla maglietta blu scuro dell’amico, poi passò a salutare Ginny, con lo stesso trasporto. “Virginia… mio dio, quanto mi siete mancati! E voi, cuccioli?!”

Christopher si abbassò appena, per ricambiare la stretta della donna, mentre la piccolina afferrava la zia per la vita, all’altezza della cintura che sorreggeva i jeans.

“…lasciali respirare… poverini!” Commentò una voce strascicata alle sue spalle. Voltandosi, incrociò la figura fiera ed elegante del marito, accompagnato dalla figlia minore.

“Draco…” Sibilò con un tono che aveva dell’acido. “…ma non la smetti mai di rompere?!”

Harry rise sguaiatamente, appoggiando entrambe le mani sulle ginocchia, coperte da un paio di pantaloni di tessuto beige. “Ahh adoro questo amore idilliaco tra moglie e marito! Ahahaha…”

Luna gli riservò una linguaccia, nel frattempo che il marito raggiungeva la coppia e faceva i saluti di rito. “34 anni! Stai invecchiando… Potter!” Scherzò, battendogli amichevolmente una pacca sulla spalla e invitandoli ad entrare. Ashley seguì festosa il padre, prendendogli una mano tra le sue. Solo Maximilian, Christopher e Andrea, rimasero nell’atrio dell’ingresso.

Il giovane Malfoy, lanciò uno sguardo divertito al suo migliore amico. Il moro, teneva gli occhi bassi e aveva le guance appena arrossate. Era riuscito a mugolare un flebile “C-ciao” alla ragazza e poi si era zittito.

Chris… sei riuscito a completare il tema di Pozioni, di cui mi parlavi via gufo?!” Chiese l’amico, cercando di dissipare quell’aria pesante che si era creata nel gruppetto.

Macchè! Maledetto professore… proprio sul Nuda Veritas doveva chiederci la relazione?!” Soffiò arrabbiato, stringendo i pugni per la frustrazione.

Andrea sbatté le palpebre, confusa. “Cos’è il Nuda Veritas?!”

“Lo studierai al quarto anno… è una pozione molto simile al Veritaserum, ma dieci volte più potente. E’ decisamente pericolosa…” Le spiegò con calma e precisione il fratello, sedendosi su uno dei gradini della scalinata che conduceva al piano superiore.

“Accipicchia!” Esclamò sorpresa, giocherellando con una ciocca nera e prendendo posto accanto a lui. “E come mai è pericolosa? Cioè, per quanto ne so… il Veritaserum non lo è!”

Christopher li raggiunse in poco tempo, sedendosi due scalini più in basso del suo migliore amico. “Perché non provoca solo l’inibizione verbale, costringendoti a rivelare tutto, ma anche quella fisica. Annulla la tua volontà e ti sprona a fare esattamente ciò che vuoi fare, o ciò che hai rivelato.

C-cioè… se io dicessi di voler mandare al diavolo un professore, sotto l’influenza di questo distillato, lo farei anche?!” Domandò scioccata, spalancando le labbra scarlatte.

“Precisamente.” Confermò il fratello, divertito -come Chris- per il curioso esempio che aveva tirato fuori la sorellina.

La mora batté le mani divertita. “Qualcosa mi dice, che mi divertirò un mondo a preparare quella Pozione! Quelle di quest’anno sono state tutte una noia mortale.

“Distillato della morte vivente?!” Provò ad indovinare il giovane Potter, ricordando quali intrugli erano toccati a lui, durante il secondo anno. Andrea annuì, con espressione scocciata. “Sì quello e poi una pozione rigenerante, di nuova fattura.

Ma certo! La Rigenerus!” Esclamò improvvisamente Maximilian. “…me la ricordo ancora. Al tempo per me fu difficile da preparare e chiesi aiuto a papà, via gufo. E’ un liquido verdognolo dal sapore disgustoso, che dà forza a chi utilizza un potere troppo grande o senza bacchetta!”

Gli occhi verde smeraldo di Christopher ebbero un guizzo. “Ora ricordo! L’abbiamo studiata insieme… sbaglio? Era quel distillato, che hanno usato papà e zia Luna, durante lo scontro con Voldemort! La pozione che usano alcuni Auror…” Malfoy junior annuì.

Una voce piuttosto familiare, interruppe la conversazione. “Oddio non ci credo! Potter e Malfoy, che parlano di scuola… potrei svenire per questo!” Sul portone del maniero, ferma con le mani sui fianchi e le gambe lievemente divaricate, una ragazza dai lunghi capelli castani mossi, tendenti al rossiccio, con profondi occhi azzurri, osservava il gruppetto seduto sulle scale, con un sorrisetto giocoso dipinto sulle labbra rosee.

“Elizabeth!”

===

Ce l’avete fatta, finalmente!” Puntualizzò Harry, alzandosi dalla poltrona di pelle nera del salotto di casa Malfoy, per abbracciare il cognato. Ronald Weasley, abbronzato e rinvigorito dal tempo, era appena arrivato con famiglia al seguito. “Hermione!” Salutò l’ex bambino sopravvissuto, passando a stringere quella che ai tempi della scuola, insieme a Luna, era la sua migliore amica. Aveva tagliato i capelli, appena sopra le spalle, ma gli occhi color cioccolato erano inconfondibili. Impeccabile, fu il pensiero comune, vedendola vestita da un estivo tailleur grigio perla. Dietro di loro, un po’ in disparte,  tre ragazzini erano intenti a parlottare, ignorando palesemente gli adulti. Il primo, di chiaro stampo Weasley, aveva i capelli rossicci appena sconvolti e un paio di svegli occhi azzurro cielo, come quelli del padre.

Justin!” Lo salutò Luna, correndo ad abbracciarlo, sorpassando un Draco alquanto impegnato a salutare la coppia di amici appena arrivati.

Gli altri due, appena più grandi del bambino di dieci anni, se ne stavano in disparte, attendendo il momento in cui avrebbero salutato anche loro.

“Lily! James… tesori… dove sono i vostri genitori?!” Domandò sorpresa Virginia, facendosi in avanti e abbassandosi per poterli abbracciare.

Hermione fece spallucce. “Ryta e Lynn sono partire con Gabrielle, sono in crociera… e hanno pensato bene di portarsi dietro anche Sirius e Remus, così la smettevano di lamentarsi di essere trascurati.

I maschi del gruppo scoppiarono a ridere. Luna mostrò un’espressione crucciata. “Mi dispiace… ogni anno in estate, mamma non fa altro che girovagare per il mondo, trascinandosi dietro le sue amiche.

Draco le appoggiò una mano sulla spalla, pizzicandole la guancia con due dita e sorridendole dolcemente. “Sciocca! E’ normale… vorrà recuperare tutto il tempo perso. Tutti quegli anni rinchiusa nei sotterranei di un maniero… tu che avresti fatto?!” Le domandò, ricordando quando Silente, al termine del combattimento contro il Signore Oscuro, aveva annunciato ai sopravvissuti, del ritrovamento della madre di Luna. Horatius McPhee aveva fatto credere loro che fosse morta, ma in realtà, l’aveva solamente segregata, conservandola come un gioiello in cassaforte. L’ennesima mossa di uno psicopatico senza speranza, aveva commentato Harry.

“Hai ragione.” Annuì sorridente Luna, lasciandosi andare alla carezza confortevole del marito. “…ma Elizabeth?!” Domandò, non notando in giro la presenza della figlia maggiore di Ron ed Hermione.

La piccola di casa Lupin, si fece avanti, in tutta la spavalderia dei suoi dodici anni suonati. I grandi occhi color verde scuro, puntati sulla sua zia preferita e le mani, strette attorno alla treccia biondo scuro, che scendeva morbida sulla spalla sinistra. “Si è fermata a parlare con gli altri… sono di là nell’ingresso.

“Hanno detto, che vogliono scendere in taverna, a provare gli strumenti nuovi, zio Draco…” Intervenne il giovane James Black, portando le mani dietro la nuca, sui capelli neri come la notte e trattenendo a stento uno sbadiglio. Lo sguardo color pece, sfrontato come quello del padre e dell’uomo da cui prendeva il nome, puntato sul padrone di casa. “Possiamo andare anche noi?!” Chiese, rivolto ai due zii che li avevano accompagnati fino al Malfoy Manor.

“D’accordo, ma state attenti…” Accordò Hermione, seduta sul divano di pelle nera, accanto a Virginia e al marito.

Gli occhi di entrambi i dodicenni saettarono di gioia. “Justin! Ashley spicciatevi!!”

===

Una zona della vasta taverna del maniero, era stata adibita a sala prove per il gruppo che i giovani avevano deciso di mettere su. Draco stesso, con la collaborazione di Ron ed Harry, aveva provveduto ad insonorizzare quel posto, isolandolo dal resto della tavernetta, che era diventata un luogo di ritrovo per gli adulti “maschi”, con tanto di tavolo da biliardo e frigo bar, dotato di liquori babbani e magici.

La parte dedicata ai ragazzi, invece, era un tripudio di poster dei loro cantanti e gruppi preferiti. Sopra la batteria, regalo degli zii per la piccola Lily –batterista del gruppo-, troneggiava uno splendido poster di dimensioni gigantesche dei “Wizard’s Blood”, il gruppo metal per eccellenza, formato da quattro ragazzi e una donna, nonché voce, che avevano scoperto grazie a zia Lynn, loro fan sfegatata. Poco distante, dietro la postazione della chitarra, un altro poster in movimento, mostrava altri due ragazzi e due ragazze impegnati a suonare strumenti -apparentemente muti-, con su scritto a caratteri grandi “Evils”. Quel poster, era un regalo di Harry per il figlio, che da sempre, adorava quel gruppo di metallari scatenati, che lo avevano portato ad amare la musica e a farlo diventare un promettente chitarrista. Su di un’altra parete, sopra un divanetto morbidoso viola cupo, spiccava il poster dei “Gothic Rhapsody”, gruppo gotico dark, amato da James Black. Questo, a differenza degli altri, aveva un numero maggiore di ragazze, tre per la precisione, contro due componenti di sesso maschile. Vicino alla postazione del basso, regno incontrastato di Maximilian, c’era il poster a dir poco inquietante, di cinque ragazzi in movimento, con su scritto in caratteri rossi, grondanti sangue, “Blood’s Demons”. Da quanto, tre anni prima, il giovane Malfoy aveva ascoltato un pezzo di quel gruppo industrial, se ne era innamorato, dichiarandolo il suo preferito in assoluto. Le uniche ad uscire dal giro del metal, erano Elizabeth, Andrea che avevano scelto generi musicali un tantino differenti, pur non disprezzando ciò che i loro amici suonavano. La prima, era rimasta affascinata dal ritmo punk de “Gli Schiantati” e il fratellino, per il compleanno, le aveva regalato una foto da apprendere nella sala prove, raffigurante le due ragazze e il ragazzo, componenti del trio. La seconda, come la madre, ascoltava un po’ di tutto, ma a differenza delle altre, era rimasta colpita dallo stile hip hop di un gruppo emergente, chiamati “Bad Pumpkins”. Era stata proprio Luna, a farle avere un poster del duo, mandando in brodo di giuggiole la –ancora- piccola (almeno all’epoca) figlia, perdutamente innamorata del biondo del gruppo: Brian Skyline. Frequenti erano state le discussioni con la piccola Lily Lupin, convinta (sebbene metallara), che il migliore nel gruppo fosse Dom Xanders, un ragazzo palestrato e rasato, dalla pelle color caffelatte. L’unica a non avere particolari preferenze era la piccola di casa Potter. Nonostante i suoi miseri dodici anni, poteva vantare una buona cultura musicale (persino babbana, dati i trascorsi del padre) e un discreto talento vocale, tanto da farla diventare la cantante di quel gruppo, amatoriale ed anonimo.

“Wow! Morgana ha fatto un ottimo lavoro con la batteria… è tornata come nuova!” Esclamò estatica Lily, fondandosi a studiarla nei minimi dettagli e ad accarezzarla, come fosse una figlia. “Mi sei mancata in questi mesi estivi… mia adorata.

Elizabeth inarcò un sopracciglio. “Lily… sei peggio di Max con il suo basso… il che è tutto dire.

“Ehi…” Fu la sola replica del biondino, che la gelò con lo sguardo, prima di avvicinarsi al piedistallo d’acciaio e appoggiare con delicatezza lo strumento, che si era portato dietro.

Andrea si accoccolò sul morbido divano, dopo aver afferrato dal mini frigorifero, una lattina di succo di zucca ghiacciato. “Ci pensate, ragazzi?! Un mese e ricomincia l’inferno…”

“Io non vedo l’ora… ho terminato i compiti due settimane fa…” Continuò Elizabeth, accomodandosi accanto all’amica e rubandole la lattina di mano.

Justin storse la bocca in una smorfia disgustata. “Ha ragione papà, quando dice che sei come la mamma… nemmeno Lily, che è a Corvonero, è tanto secchiona!”

“Modera il linguaggio, mocciosetto. Voglio vedere che farai tu, l’anno prossimo…”

Il bambino sorrise tronfio, passandosi una manina nei capelli rosso fuoco. “Io…? Non vedo l’ora di entrare ad Hogwarts… e poi sono convinto che finirò a Grifondoro come te, Chris, Ashley e James!”

“Magari finisci a Tassorosso…” Lo canzonò Lily, pulendo con un fazzoletto bianco le bacchette dello strumento.

“Mai! Tassorosso, né Serpeverde…”

Andrea storse le labbra. “Che hai da dire contro la mia Casa?! Noi Serpeverde siamo in gamba quanto e più dei Grifondoro, diglielo un po’ anche tu… Maximilian!”

Il biondino alzò lo sguardo verde sulle due ragazze, sedute sul divanetto, per poi spostarlo verso il suo migliore amico, fermo nel suo angolo con la chitarra tra le mani e gli occhi puntati sulla piccola Malfoy. “Tutte le Case hanno le loro pecche e tutte le Case hanno validi elementi. Non sopporto queste rivalità… e non voglio entrarci.

“Per una volta ti do ragione… Max.” Commentò Elizabeth, sconvolgendolo non poco.

===

Hermione e Ron erano piegati in due dalle risate. Seduti su uno dei lunghi sofà in pelle, avevano ascoltato tutto il racconto di Virginia delle loro vacanze al mare e al pensiero dell’ultimo aneddoto raccontato dalla moglie di Harry Potter, sulle sue disavventure, erano scoppiati a ridere senza alcun ritegno.

Il diretto interessato se ne stava in silenzio, sbuffando di tanto in tanto o borbottando qualcosa di incomprensibile, sotto lo sguardo divertito di Ginny, che riusciva a stento a trattenere una risatina.

Luna, con intorno alle spalle un braccio di Draco, faceva finta di tossicchiare, colpendo ripetutamente il marito al costato con il gomito, nel tentativo di placare la sua crisi di riso.

“Non ti facevo tanto impedito… Harry!” Ridacchiò il biondino, passandosi una mano sulla faccia.

Il moro sorrise malevolo. “Sta parlando mr-non-prendo-mai-il-sole-o-mi-rovino-la-pelle!”

“Cambiando discorso…” Glissò alla grande Draco, distogliendo lo sguardo metallico, da quello verde dell’amico. “Marcus Falck?! Che fine ha fatto?!”

Hermione cercò di riacquistare un certo contegno, riprendendo a respirare normalmente. “Beh, si è trasferito con Michelle in Francia!”

Luna arcuò le sopracciglia. “Michelle?!”

Ma sì… la biondina carina… francese… quell’Auror giornalista, che era stata mandata qui a fare tirocinio tre anni fa!” Spiegò Ron, tirando indietro qualche ciuffo rosso, fastidioso sugli occhi. Luna fece un cenno positivo con il capo. “Pensa, vivono di fronte a Bill e Fleur… che coincidenza!”

“Beh dai!” Esclamò all’improvviso Harry. “Tutto può accadere nella vita… se pensi che persino Charlie ora convive con una donna e che Draco Malfoy ha messo su famiglia…”

Il suono del campanello, bloccò qualsiasi tentativo di replica di Draco. “Lascia ci pensa Morgana…” Fece a Luna, che si stava per alzare.

La donna lo guardò un secondo, prima di spalancare occhi e bocca. “Ah no! E’ uscita per fare compere poco fa… vado…” Si diresse spedita verso la porta di ingresso.

Quando la aprì, due occhi blu ebbero l’effetto di paralizzarla sul posto. Una folta chioma nera, copriva il volto scavato e magro, ma seducente dell’uomo che aveva di fronte. “Buongiorno…”

“Buongiorno a lei…” Rispose Luna cortese, socchiudendo appena la porta, intimorita da quella presenza.

L’uomo sorrise affabile. “Tu sei Luna McP- cioè… Luna Malfoy, giusto?!” La donna annuì.

“Chi è, Luna?!” Domandò la voce di Draco, sopraggiunto per controllare chi avesse suonato. Il suo sguardo incrociò quello dell’uomo, sentendo immediatamente una sensazione di dejavu. Era come se avesse già visto quella persona, da qualche parte, ma non ricordava dove.

“Posso fare qualcosa per lei?!” Incalzò la donna, appoggiandosi con una mano all’uscio e sentendosi immediatamente più tranquilla, con suo marito accanto.

Il sorriso sul volto dell’ospite si spense. “…ma come?! Non ti ricordi di me?! Sono Alexander… tuo fratello!”

 

 

Continua…

 

Note dell’autrice:

…e dopo aver concluso il “the war” eccomi qui, con il seguito. Per chi si domandasse come mai c’è il primo capitolo e in realtà manca l’epilogo della storia precedente, sappia che ho deciso di non pubblicarlo. Non sarebbe stato “giusto”, creare l’epilogo di una storia che, poi, non è la storia finale. Questa lo è e avrà il suo giusto epilogo =) (giusto?!?! Giusto?!?! Andiamo, me lo chiami giusto?!?! ndMaximilian  taci tu, che già sai troppo, non farmiti trattare come facevo con tuo padre! ndLunaIncazzosa  …ma in fondo è lei l’autrice, sa’ quello che fa! ndMaximilianConSorrisoneFalso)

I nomi dei gruppi, sono copyright di Lynn Wolf e Pea, per la maggior parte, solo i Blood’s Demons sono un parto della mia fantasia XD


Ringrazio infinitamente tutto coloro i quali hanno recensito il “the war” e che continueranno a seguirmi anche con questa nuova “parte” della storia!! Vi voglio un mondo di bene!

Un ringraziamento speciale a Ryta Holmes e Lynn Wolf, le mie migliori amiche, nonché beta reader, di questa saga senza fine ^^


Fatemi sapere che ne pensate! ^^

 

Alla prossima, un bacio.

 

Luna Malfoy.

 

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