31/08/2013
1 recensioniEpilogo
Percorro la navata con lentezza disarmante, tremo, vorrei scappare, correre il più lontano possibile ma ho il braccio serrato dalla morsa di mio padre, dietro di me le mie quattro sorelle mi seguono in fila da due, vestite di color lavanda.
Alzo lo sguardo dal pavimento marmoreo e incontro il suo, gli occhi soddisfatti e un sorriso trionfante, ha vinto, mi ha vinto, è felice di ricevere finalmente il suo trofeo.
Lo guardo con disprezzo, non gli mostrerò le mie lacrime, non ne è degno.
È solo un mostro, Francesco, anche solo il suo nome mi da la nausea dopo quello che mi ha fatto.
Gli arrivo di fronte e mio padre mi consegna a lui, mano nella mano.
" Bene fratelli, siamo qui riuniti per testimoniare all'unione nel sacro vincolo del matrimonio di questi due giovani " il sacerdote inizia a parlare, ma non riesco ad ascoltare più di questa frase, sono troppo nervosa, comincio a torturarmi le mani, le lacrime spingono prepotenti per uscire e sento che sto per scoppiare, vedo sulle panche tutta la mia famiglia, c'è chi è venuto persino dalla Sicilia per questo dannato matrimonio.
Guardo le mie solelle, prego che non avranno la mia stessa sorte.
Aurora che ha sedici anni è già stata promessa, ultimamente sembra così triste, è innamorata di un giovane contadino di diciassette anni appena, ma nostro padre non avrebbe mai accettato che una famiglia facoltosa come la nostra si imparenti con un gruppo di " contadinotti analfabeti " come dice lui, preferisce un vecchio rimbambito, basta che sia ben fornito, no?
Lo odio, odio questo modo di pensare, e adesso lei sarà costretta ad andare a nozze quest'estate.
Mi dispiace così tanto per lei.
Poi mi soffermo su mia madre, mi ha sempre parlato, mi ha sempre aiutata con mio padre, ma ora non mi rivolge più la parola, in questi due mesi è tanto se abbiamo parlato un paio di volte,
perchè mi ha abbandonato?
Poi vengo svegliata dalla voce roca ma profonda di Francesco.
" Io Francesco Malavoglia prendo te Caterina Luce Cherubini come mia leggittima sposa, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, per il resto della mia vita " pronuncia solenne prendendo la mia pano e infilandomi la fede dorata nell'anulare.
" Ora tocca a te figliola " dice il sacerdote..
Il cuore comincia a battermi allimpazzata, guardo la platea di gente che mi osserva con aria confusa per il mio improvviso mutismo.
" Io Caterina Luce Cherubini...Io..." non riesco a parlare, la voce mi muore in gola.
" Forza fiuola, non tenere sulle spine questo giovanotto " dice l'uomo di chiesa per smuovere la situazione spigolosa appena creata, prendo un profondo respiro e ricomincio.
" Io Caterina Luce Cherubini prendo te Francesco Mala..." la mia voce viene interrotta da uno scricchiolio intenso, le porte della chiesa vengono spalancate e una decina di uomini vestiti di nero e con il volto coperto irrompono all'interno scatenando il caos, sono sollevata e preoccupata allo stesso tempo, le nozze sono state interrotte, ma adesso la chiesa pullula di banditi, temo per le mie sorelle e inizio a correre verso di loro ma a metà strada uno degli uomini in nero mi prende per i fianchi e mi porta in spalla, Marianna mi guarda terrorizzata con Margherita in braccio che piange.
" Mettetemi giù, lasciatemi! " dico divincolandomi ma la sua stretta è troppo forte.
Vedo Francesco in lontananza che cerca di scappare e gli grido contro.
" Aiutami, ti prego! " mi guarda per alcuni secondi, po fugge.
" Vigliacco! Vigliacco! " gli grido fra le lacrime prima di essere condotta fuori la chiesa e poco dopo tutto il gruppo era fuori e fuggiva via a cavallo, io con colui che mi aveva rapita.
Dopo pochi minuti i cavalli si fermarono e gli uomini mi accerchiarono, avevo una paura incredibile, uno di loro avanzò verso di me, colui che mi aveva presa, si tolse la maschera e un sorriso mi venne spontaneo, corsi fra le sue braccia.
" Sandro! " gridai, mi era mancato, e poi mi aveva salvato, salvato da quel matrimonio.
Altri si tolserò le maschere, riconobbi Nico, Zoroastro, Jacopo Saltarelli, e qualche allievo della bottega.
" Grazie, grazie per avermi salvato da quell'incubo! " dissi felice.
" Veramente non è stata una mia idea " disse lui e mi indicò un uomo in disparte, dalla chioma mora e ribelle, sorrisi e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, corsi da lui e mi avventai sulle sue labbra.
" Ti amo, ti amo tantissimo Leonardo " gli dissi, mi guardava con gli occhi lucidi.
" Mi hai perdonata " dedussi e lui mi prese il viso tra le mani.
" Io ti amo troppo, non posso perderti. Nonostante tutto ti ho perdonata " disse con la voce roca per l'emozione.
Io presi la sua mano e l'appoggiai sulla mia pancia.
" Bene, perchè stai per diventare padre! " dissi e lui mi guardò incredulo, ma felice, era felice.
" Scusa se non te l'ho detto quando ero a Firenze ma avevo paura " dissi sincera e lui mi prese tra le braccia.
" Avrò finalmente una famiglia " disse e si impadronì delle mie labbra.
Il mio amore per lui era più forte di qualsiasi altra cosa.
FINE
NOTE:Non posso crederci, è finita, mi dispiace così tanto. Anche questa avventura è finita, ma ci sarà un ultimo capitolo dedicato ai ringraziamenti per chi mi ha seguito.
Come unica richiesta vi chiedo che chi ha messo la storia tra le seguite o le preferite lasci una recensione, per chiudere definitivamente questa fic, ne sarei davvero felice.
Think PINK