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Autore: Mahiv    01/09/2013    3 recensioni
Castiel è diventato umano.
Una raccolta di flashfic contenente i punti salienti e le sue prime esperienze in questa sua nuova condizione, accompagnato dal maggiore dei Winchester.
"Dean lo colse sul fatto, un giorno.
Ma tutto quello che fece fu sorpassare Castiel e dirigersi verso la cucina, fingendo di non aver notato nulla, e, mentre stappava una bottiglia di birra, cercò di impedire agli angoli delle sue labbra di piegarsi all'insù."
Domestic!Cas
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Il 4 Luglio di quell'anno, Sam insistette per mostrare a Castiel i fuochi d'artificio. L'angelo caduto non esteriorò molto entusiasmo, inizialmente, affermando che, essendo una creatura millenaria, aveva assistito a tali cerimonie innumerevoli volte, ma il minore dei Winchester lo liquidò semplicemente con un 'non da umano, Cas'.
E quella notte, Castiel si ritrovò a comprendere ciò che quella frase significava.
Sam e Dean si sistemarono sul cofano dell'Impala, e l'angelo caduto si sedette su un rado sprazzo d'erba, con la schiena poggiata alla targa anteriore della macchina.
I tre cacciatori rimasero con lo sguardo puntato su quelle esplosioni di luci e colori nel cielo, ognuno provando sentimenti differenti, di fronte a quello spettacolo.
Riguardo a Castiel, sebbene avesse osservato questa abitudine umana di festeggiare lanciando fuoco nel cielo in migliaia di occasioni, quella volta, lo fece sentire piccolo.
Come un minuscolo essere che poteva essere spazzato via da quel fuoco colorato in ogni momento.
Una volta che i festeggiamenti alla fiera di Sioux Falls finirono, i fuochi artificiali terminarono con essa, e dopo una manciata di minuti in religioso silenzio, il minore dei Winchester si congedò con un sospiro, dando la buonanotte e rientrando dentro casa.
L'angelo caduto, però, non accennò a  voler tornare dentro, rimanendo con gli occhi puntati sul cielo.
Dean si accigliò leggermente, alle sue spalle, intuendo quale poteva essere la natura dei suoi pensieri, e dopo un momento lo chiamò, facendogli cenno di sedersi accanto a lui sull'Impala, e gli confessò di sapere pressoché nulla riguardo al cielo, le stelle, le costellazioni.
E quello sembrò funzionare, distrarlo, perché il volto dell'angelo caduto si aprì in un lieve ma luminoso sorriso, mentre prendeva posto accanto al cacciatore, affermando di potergli insegnare, se avesse voluto.
E così passarono la notte, distesi sul cofano della Chevrolet, le gambe un po' a penzoloni, con Castiel che raccontava la storia di ogni stella, ed il maggiore dei Winchester che guardava quei puntini luminosi con malcelata ammirazione, mentre l'angelo caduto gli indicava con un dito di quale stella esattamente lui stesse narrando.
E Castiel parlò per ore, ed il cacciatore non si sentì stanco di ascoltare nemmeno per un momento, non distogliendo mai lo sguardo dal cielo. L'angelo caduto, invece, guardò solo lui, narrando di corpi celesti e costellazioni.
E mentre Dean contemplava quelle piccole luci, apprendendo le loro origini, Castiel contemplava lui, godendosi la sua espressione di ammirazione ogni qual volta gli indicava una nuova stella, senza mai togliere gli occhi da lui, non avendo bisogno di guardare il cielo per conoscere le posizioni degli astri.
   
 
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