Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Noruwei    01/09/2013    3 recensioni
Haymitch sa che il giorno dopo avrebbero entrambi fatto finta che non fosse successo niente, che si sarebbero scambiati le solite frecciatine e guardati male, che Katniss avrebbe pronunciato il suo nome come una persona normale dice il nome della verdura che odia di più al mondo. Ma essere loro significa quello, quindi Haymitch l'accetta.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono a Suzanne Collins.
Questa fanfiction non ha alcun fine lucrativo, ma è stata scritta per semplice distrazione personale ispirandomi per i personaggi ad Hunger Games e alle sue ambientazioni. È stato bello per me scrivere questa flash su uno dei pairing di cui mi sono innamorata maggiormente (Haymitch è un mito, non si può negarlo, dai). Allons-y ♥
ChibiMuff © [01/09/2013]




 

 



 

COME UNA FALENA AL SOLE

 

 

A Haymitch piace come la giovane Everdeen dice il suo nome, con quel misto di disprezzo e altezzosità, e allo stesso gli dà sui nervi.

“Se tu invece di continuare a bere, Haymitch, ci aiutassi.” ha sibilato la giovane Everdeen, quel pomeriggio. Haymitch. Alle volte si chiede chi cazzo si crede di essere quella ragazzina, poi la guarda e capisce. Ha il fuoco che brucia nelle vene, la voglia di combattere. E forse è quello ad attrarlo come una falena al sole.

Haymitch alza la bottiglia (l'unica cosa bella degli Hunger Games, pensa, è l'alcool gratis) e lascia che il liquore gli scaldi la gola.

- Spero che ci anneghi, un giorno, in quella roba. - dice una voce alle sue spalle. Katniss lo supera svogliatamente, stendendosi sul divanetto. - Non riuscivo a dormire. - aggiunge.

Haymitch inclina la bottiglia verso di lei, sorride ironicamente alla frecciatina. Spero che ci anneghi, un giorno, in quella roba. Non doveva essere un modo tanto male di morire. - Alla salute. - biascica. Non riesce quasi a reggersi in piedi.

Katniss lo fissa. Haymitch pensa a come sarebbe baciarla, premerle le proprie labbra sulle sue. Gemerebbe? Urlerebbe il suo nome? Probabilmente no, si morderebbe le labbra fino a farle sanguinare pur di non dargli soddisfazione.

Come una falena al sole. Una fottuta falena al sole.

- Mi manca casa. - mormora la giovane Everdeen. Haymitch non è sicuro di aver capito bene. - Te lo sto dicendo perché tanto domani mattina non ti ricorderai nulla. - aggiunge, con quella punta di disprezzo così Katniss, che Haymitch se ci riuscisse roteerebbe gli occhi.

- Non sono così ubriaco.-

Katniss inarca un sopracciglio.

- Sì che lo sei.-

Haymitch prende il mento della giovane Everdeen fra le dita, lo alza perché incontri i suoi occhi, poi la bacia. È un bacio passionale, assurdo, senza senso. È loro. Non morire, vorrebbe dire, invece aspetta, aspetta, aspetta. - Hai ragione. - dice.

- Ti perdono solo per quello.-

Haymitch sa che il giorno dopo avrebbero entrambi fatto finta che non fosse successo niente, che si sarebbero scambiati le solite frecciatine e guardati male, che Katniss avrebbe pronunciato il suo nome come una persona normale dice il nome della verdura che odia di più al mondo. Ma essere loro significa quello, quindi Haymitch l'accetta.

Beve un altro sorso dalla bottiglia mentre guarda Katniss scivolare fuori dalla stanza. Le fissa la schiena che si allontana, fino a girare l'angolo. Dannata mocciosa, pensa.

 

L'alcool gli brucia la gola come se stesse andando a fuoco.

(Come una falena che si è avvicinata troppo al proprio sole).

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Noruwei