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Autore: xxehistyles    01/09/2013    3 recensioni
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                Destined to be together.                                   

 
                                                                                                                                                                                                                                        New York, New York è una scommessa d’amore…
 
                                                                                                           
Quella mattina a New York la  metro era affollata e  la gente stava stretta come sardine.
Nonostante il bel tempo, dentro di me era più buio di una giornata gelida d’inverno.

Notai alzato nella metro, davanti, tra i primi posti un certo ragazzo che stava fisso a guardarmi, mai visto prima d’ora.
Ricordo che aveva  i cappelli ricci disastrosi che gli cadevano sulla fronte, ed gli occhi verdi come le praterie, che nonostante la distanza erano ben  definiti, sembrava quasi brillassero alla luce del sole mattutino.
Le sue labbra erano così rosa vivo, ricordo di aver pensato che quel ragazzo aveva del rossetto, davvero.
Purtroppo la mia fermata era arrivata.
Purtroppo? No, cioè menomale, volevo dire.
Passai davanti quel ragazzo che probabilmente aspettava la prossima fermata, alzai gli occhi per veder meglio il colore dei  suoi occhi, la sua altezza faceva ombra su di me, alzandomi di poco il viso, lo vidi, e dannazione!
Mostrò le sue dolci fossette, e il suo sorriso perfetto, e mi rivolse un ‘buon giorno’ al quale un po’ impacciata ricambiai ringraziandolo.

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Il lavoro quel giorno mi aveva proprio stancata.
Mrs.Brooks mi fermò per parlarmi della paga, in disparte, e mi disse che nonostante le grandi vendite, avrebbe diminuito il personale, se no presto l’azienda sarebbe andata in frantumi, ed a quelle parole mi irrigidii.


‘Mi dispiace’ disse.
‘No, si figuri Mrs.Brooks, davvero’ risposi.
‘Tu non sarai tra quelle ragazze, però, so che di te mi posso fidare’.
Il mio respiro di sollievo si fece ben evidente e Mrs.Brooks sorrise.
‘Grazie davvero Mrs.Brooks’ dissi.
‘Chiamami Mary tesoro’
poi continuò-
‘Per questo, per essere sempre qui presente ti do un piccolo anticipo ’ disse.
‘Non c’era bisogno Mrs.Br-‘
‘Mary’ mi interruppe.
‘Grazie Mary, grazie davvero’ risposi.


CHISSA’ FORSE IL ‘BUON GIORNO’ DI QUEL RAGAZZO MI AVEVA DAVVERO AIUTATO.

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Guardai l’orologio.
12 pm.
Avevo già perso la prima metro, dovevo far presto per non perdere la seconda.
Così velocemente mi avviai, mi si stavano quasi sbattendo le porte in faccia.
Quando entrai vidi di nuovo quel ragazzo, aveva una sigaretta in bocca nonostante fosse proibito.
Era uno scherzo vero?
Di quante metro girano a New York, lui prende proprio questa, alla stessa ora.
Strano no?
A quell’ora  gli ubriaconi barcollavano, lui però no, si vedeva che era sobrio, senza dubbio.
Spense subito la sigaretta e scendemmo entrambi alla stessa fermata stavolta.
Mi sorrise ed io ricambiai.
Ero un po’ distante da lui.
Mentre lo scrutavo e lo vedevo andare via, sentii prendermi i polsi, e stringerli forte,
quasi a tenermi immobile.
Mi girai di colpo, e vedi un signore sulla quarantina.
Aveva l’espressione perversa, ed un orribile sorriso strafottente, i capelli secchi malconci, e puzzava d’alchool, era ubriaco si vedeva.
Cercai di urlare mentre lui mi portava in un piccolo vicolo, le luci erano spente, cercai di liberarmi, mentre lui mi baciava il collo, lui che strusciava su di me, e mi toglieva i vestiti.

‘Ti piacerà vedrai piccola’.
 Disse mentre si abbassava i pantaloni e sbottonava la camicia.
‘Vi prego, aiuto ’.
 Implorai piangendo, mentre lui era occupato con la sua lurida lingua ad leccarmi il collo e il seno.
‘Aiuto, aiuto, aiuto ’.
Ripetei più volte.

La luce di una finestra del palazzetto accanto si accese e vidi affacciare il ragazzo della metro,
con l’aria preoccupata.

Ricordo di averlo visto lì davanti a me, litigare con quella lurida e orribile, se si può definire, persona.
Di averlo perso a botte, e di aver visto quel ragazzo rompersi il naso a causa mia.
Ed io che mi sentii piena di vergogna, e di colpa, mi sentii un vero schifo, sentii il cuor andare a fuoco, e la mia mente offuscata, ricordo che lui mi  stava salvando.
Ed crollai di colpo.
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Mi ritrovai  in un letto d’ospedale, piena di tubi e di flebo.
 Vidi di nuovo quel ragazzo, con il naso fasciato;
 il ragazzo a cui devo la mia vita, la vita che lui stesso ha salvato.
Vidi le sue mani su di me, come in preghiera.
Erano così belle, e sembravano così morbide.

Lui sorrise vedendomi  aprire gli occhi.
‘G-g-grazie’ .
Dissi con voce flebile e stanca.

‘Di nulla tesoro’.
-poi continuò ‘Come stai adesso ?’.
 Disse preoccupato.
 
‘ G-g-grazie, non molto bene’.
 Dissi con la voce spezzata, e vidi le lacrime rigare il mio volto.
 
‘Ehi, ehi, ehi, tranquilla adesso sei al sicuro ’.
 Disse abbracciandomi, e sentii baciarmi la fronte.

Anche le sue labbra erano così morbide al tatto.


‘Ho paura’.

‘Ho paura perfino di me stessa’.
 continuai.


‘Puoi fidarti di me, io ci sarò sempre te, okay?’.
-continuò  ‘Per qualunque cosa ’.

‘Il mio nome è Heather’.
 Dissi quasi sussurrando.
‘Il mio nome è Harry’
 Disse il suo nome con voce roca,
 l’adoro.

‘Hanno le stesse iniziali’.
Risi leggermente sul fatto.

‘E chi lo dice? Forse è destino ’.
 Disse sorridendo.

-poi continuò ‘Forse, siamo destinati a stare insieme..
                           e tu sei destinata a me’.



Risi per la cavolata che aveva appena detto.

‘Io non credo al destino Harry’.
 Dissi.

‘Imparerai a crederci’.
 Sorrise.
‘Io non credo più in nulla’.
 Dissi con tono secco.
‘Troverai una ragione per continuare a farlo’.
 Rispose.


‘Non ho capito, sei una specie di mentore, angelo custode messi insieme ?’ .
 Domandai quasi stupita.


‘Umh..si’ .
 Rise, l’adoro.
 Adoro il suo sorriso.
 
‘Bè, mi dispiace per te, ma hai sbagliato proprio persona’.
 Dissi facendo un mezzo occhiolino.
‘Vedrai’.
disse.

‘Scusa è una scommessa?’.
 Chiesi ridendo.

‘Si, una scommessa d’amore’.
 Sorrise.

‘Vedremo, allora’.
 Dissi altezzosa.


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Avevo dato per scontato tutto.
Aveva ragione lui, aveva vinto lui.
Mi ero innamorata di lui,
colui che mi ha salvato la vita.


LUI ERA IL MIO ANGELO CUSTODE.

 
  
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