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Autore: Hufflebubble    01/09/2013    2 recensioni
L'Oscuro Signore decide di passare una serata un po' diversa, insieme a un ignaro Lucius Malfoy, e beve un po' troppo Whisky Incendiario.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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londra Ecco l'ultimo capitolo, che spero vi piacerà!
Non dico altro tranne che buona lettura, e spero in oltre che sarete in tanti a recensire!


A Londra

Era molto stretta quella via, e per niente illuminata. L’unica fonte di luce era un lampione sulla strada principale, comunque distante da loro. Dopo aver abituato gli occhi all’oscurità, non un grosso problema per Voldemort, ma più grande per Lucius, scorsero una porticina poco distante da loro, davanti alla quale stava un energumeno tutto muscoli con l’aria truce. Gli si avvicinarono e il gigante lanciò loro un’occhiata spietata, e quando capì che eran proprio in quella porticina che volevano entrare gli rispose in modo molto rude: «Andatevene voi due, non lo sapete che bisogna essere soci per entrare qua nel locale?»
Lucius lanciò un’occhiata al suo padrone per cercare di capire che intenzioni avesse, e vide che stava tirando fuori la bacchetta magica, malamente incastrata nella tasca strettissima dei suoi jeans. Dopo averlo visto puntare la bacchetta verso l’omone, capì che gli aveva lanciato la Maledizione Imperio, perché gli aprì quasi “gentilmente” la porta e li fece passare. Appena in tempo per ricevere dall’Oscuro Signore un incantesimo di memoria.
Messo piede nel locale, Malfoy si aspettava di vedere un salone ben arredato, magari con mobili antichi e pregiati, e tantissimi tavolini dove le nobildonne potevano discorrere su argomenti aulici, ma quello che vide decisamente non rientrava nelle sue aspettative, e la cosa lo sconvolse.
I tavolini c’erano, almeno quello… Ma era pieno di Babbani, e solo uomini, vestiti con giacca e cravatta, la camicia sbottonata sul davanti e tutti con la stessa espressione ebete sul volto. Alcuni addirittura si sventolavano un fazzoletto per farsi aria, anche se lì dentro non è che facesse un gran caldo, e per di più era dicembre!
Finalmente mossero qualche passo all’interno, e videro che sulla loro sinistra c’era un bancone simile a quello del pub che avevano appena lasciato a Notturn Alley, solo che c’era più gente che consumava ed era molto più pulito! Ma ancora non si capiva il motivo di tanto caldo.
Notarono però che tutti i presenti li osservavano e li indicavano, e soprattutto nessuno aveva un abbigliamento anche solo vagamente simile al loro! Erano signori ben distinti, sicuramente riuniti lì con nobili intenzioni, mentre loro stavano in mezzo a loro spaesati e vestiti alla moda di trent’anni prima! Fingendo la più totale indifferenza ai commenti che sentivano alle loro spalle, Lucius, umiliatissimo, e Voldemort, che sembrava si stesse quasi divertendo, andarono verso un tavolino libero in un angolo e si sedettero. La musica era troppo alta per i loro gusti, e c’erano delle luci strane che non gli piacevano affatto, abituati com’erano alla luce delle candele e al massimo del caminetto di casa.
Una volta preso posto, quello che si trovarono davanti li lasciò di stucco: un palcoscenico che occupava l’intera parete, su cui erano piantati due pali di metallo che arrivavano fino al soffitto. Attaccate ai pali stavano però tre donne, praticamente nude, che “ballavano” e si agitavano come forsennate cercando di mettere in mostra tutte le loro forme, che venivano notate anche se fossero state colpite dall’Incantesimo della Pastoia! Ecco spiegato il motivo per cui tutti quegli uomini avevano caldo!
Anche Lucius aveva iniziato a sudare, ma non per la vista delle ballerine, bensì per la situazione in sé e per l’imbarazzo! E comunque aveva una moglie e un figlio a casa! Provò a blaterare qualcosa a Voldemort, che sembrava molto più a proprio agio di lui: «M-m-mio S-signore… N-n-n-non doveva essere q-q-questo un locale di nobildonne? Vi chiedo umilmente il permesso di tornare alla mia residenza! E c-c-come mai solo noi siamo v-v-vestiti co-così?»
«Avanti Lucius, goditi questa serata! Anche io mi aspettavo qualcosa di decisamente diverso ma direi che questo posticino non è affatto male! Forse dovrei addirittura ricompensare il Babbano per avermene parlato quando torniamo indietro. Vediamo… Potrei tenermelo come elfo domestico, e dovrebbe già ritenersi fortunato!»
«Ma m-m-m-mio Signore, vi prego! Ho una moglie e un figlio a casa che mi aspettano! Cosa penserebbero se mi vedessero in un posto del genere? Narcissa mi caccerebbe di casa!» Lucius non sapeva più cosa dire, stava cercando di pensare a delle scuse per uscire all’istante da quel posto, ma temeva che la serata non sarebbe finita tanto presto.
«Ordiniamo da bere, almeno ti calmi un po’!Rilassati! E comunque sappi, mio fedele servo, che se Narcissa avesse l’occasione non se la lascerebbe scappare tanto facilmente, e vedo sulla tua testa qualche bel cornetto, segno che la tua cara mogliettina non si fa tanti scrupoli come te!»
Nel frattempo si era avvicinata la “cameriera”, che per ordinare si era seduta in braccio a Lucius e tentava di aprirgli la giacca e infilargli una mano nella scollatura. «Ma suvvia, cosa sta facendo!!! Mi tolga le mani di dosso, non sa chi sono io e che cosa sarei capace di farle! Se ne vada da qui!»
La donna sembrava divertita, e non fece altro che ammiccare. «Ehi, bel pupo, preferisci che andiamo in una stanza sul retro?»
Nel frattempo Voldemort le aveva messo una mano su una natica per attirare la sua attenzione, e a quel gesto la cameriera si voltò e chiese cosa volessero ordinare. Lucius era troppo scandalizzato per capire cosa il suo Signore avesse ordinato anche per lui, e sempre più umiliato per l’abbigliamento che indossava.
La stessa donna tornò poco dopo con due bicchieri colmi fino all’orlo di quella che sembrava acqua, e Lucius ne afferrò in fretta uno per cercare di calmarsi un poco. Ne trangugiò un grande sorso, ma quella proprio non era acqua! Non appena la bevve, la bevanda iniziò a bruciargli la bocca fin giù verso lo stomaco, e sputò il più possibile per non sentire più quell’inferno dentro di lui! Altro che Whisky Incendiario, non era nulla in confronto. Scoprì poco dopo essere Vodka, una bevanda tanto amata dai Babbani.
La serata procedette in quel modo almeno ancora per un’ora, e Lucius ormai si era nascosto dietro il pilastro che c’era di fianco al loro tavolino per evitare di essere continuamente additato dai presenti, cosa che invece non sembrava turbare affatto l’Oscuro Signore, che sembrava anzi che se la spassasse molto.
Ma la situazione peggiorò ulteriormente. Anche le possedute che si agitavano sul palco avevano notato quei due strani individui vestiti in modo ridicolo, e decisero quindi di chiamarli sul palco. Due di loro vennero a prenderli e li trascinarono davanti a tutti, vicino ai pali. Il pubblico iniziò a ridere, mentre Lucius avrebbe preferito essere in mezzo a un lago pieno di Inferi piuttosto che trovarsi lì in mezzo! Le due donne iniziarono a strusciarsi contro di loro, cosa che fece divertire molto il Signore Oscuro, complici anche i cinque bicchieri di Vodka sommati a tutti quelli precedenti di Whisky Incendiario. Dopo alcuni istanti perse la cognizione del tempo, sentiva solo le forme delle invasate che gli andavano addosso, e sperò che il suo padrone decidesse il prima possibile di andarsene da lì. Non sapeva quanto tempo passò in quelle condizioni assolutamente umilianti, quando all’improvviso Voldemort decise che si poteva andare via. Allontanò le ballerine, che sembrava apprezzare molto, e in compagnia di un rossissimo Lucius si avviò verso il bagno del locale. Qui con un colpo di bacchetta fece sparire capelli e naso finti, e i loro abiti tornarono quelli di sempre, non più quei ridicoli indumenti babbani.
Di nuovo fuori nel vicolo scuro si smaterializzarono, e finalmente Lucius poté tornare alla sua dimora. Ad aspettarlo c’era Narcissa, preoccupata poiché sapeva che suo marito era in missione per il Signore Oscuro. Dopo averla rassicurata con un leggero bacio sulla bocca, entrambi si diressero verso la camera da letto, e si infilarono sotto le coperte.
Lucius non riusciva a prendere sonno, mentre la moglie dormiva già da un pezzo, e pensava che avrebbe voluto un’amara vendetta verso il suo padrone per averlo fatto umiliare in quel modo, ma se si fosse vendicato ci sarebbe stata un’Avada Kedavra pronta e tutta per lui. Scartata l’ipotesi, per quanto dolce e attraente, della vendetta, decise che l’unica cosa che poteva fare per “rimediare” alla disastrosa serata era cancellarne almeno il ricordo. Così, dopo essersi puntato la bacchetta contro la testa sussurrò Obliviate e sentì un vago senso di smarrimento, ma dopo pochi istanti poté finalmente addormentarsi, dimentico di quella serata orrenda, di fianco alla sua amata moglie.
  
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