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Autore: ThePirateSDaughter    01/09/2013    8 recensioni
"Strinse protettivamente a sé Adam e fissò con aria di sfida il volto pallido della donna davanti a lui.
Mai, mai avrebbe mai pensato che sarebbe riuscito a reagire davanti a lei. In quella maniera poi. Ma era di Adam che si parlava."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Le persone per strada cominciavano a guardarli.
“Non avrai mio figlio, schifosa vacca esangue!”.
Sul volto di Trent si erano accesi due pomelli rossi, a causa del freddo invernale che dava ininterrottamente tormento al Canada da qualche mese e, soprattutto, dell’infervoramento.
Strinse protettivamente a sé Adam e fissò con aria di sfida il volto pallido della donna davanti a lui.
Mai, mai avrebbe mai pensato che sarebbe riuscito a reagire davanti a lei. In quella maniera poi. Ma era di Adam che si parlava.
“Sparisci!” sbraitò. Non un suono uscì dalla bocca dell’altra.
“Papà, ti prego…” Adam aveva i lucciconi agli occhi; la sola vista di ciò, se possibile, fece imbestialire ancora di più Trent.
“Hai visto, mostro? Stai facendo piangere mio figlio!”
“Trent”. La rassegnazione divertita di Gwen, alle sue spalle, fu udibilissima, nel suo sospiro “È solo uno stupido mimo. Non c’è ragione di reagire così”.
“Ma…” L’ira protettiva di Trent si trasformò improvvisamente in ferito sbigottimento, mentre si voltava verso di lei “C’è tutta la ragione del mondo! È un mimo orribile e spaventoso, Adam è terrorizzato e…”.
“E sei tu a terrorizzarlo. Insieme a tutte le altre persone in questa strada, quindi smettila”.
“Allora posso andare a dare un soldino alla signora, mamma?” Adam si liberò dalla stretta paterna e fissò raggiante la mamma, gli occhioni verdi che scintillavano.
“Ovviamente”. Gwen tirò fuori un quarto di dollaro vagante dalla tasca del cappotto e lo porse al piccino, che corse a depositarlo nel cestino di vimini ai piedi del mimo sul marciapiedi davanti a loro: il volto bianco della ragazza si contorse in un sorriso soddisfatto, mentre applaudiva senza far toccare le mani fra loro.
Voltandosi verso destra, Gwen notò come Trent stesse facendo di tutto per contenersi, anche se si vedeva lontano un miglio che era in enorme apprensione: le mani serrate in tasca e gli occhi stretti, non perse di vista il figlio per tutti i quattordici secondi che l’operazione del quarto di dollaro richiese. Gwen gli si fece più vicino, prendendolo sottobraccio.
“Qualcosa contro le persone esangui, comunque?”
“Io? Assolutamente no, amore mio”

 


Rendetemi gioiosa e felice: qualcuno è caduto nella trappola-da-finto-angst-dell'-inizio? *meh*.
Sì, insomma, questa è una storia che esemplifica il fatto *inGrediBBile ma vero* che io so scrivere ALTRO oltre all'angst *meh doppio* e altro oltre alla Alether. ^_^
Non ho persone particolari a cui dedicarla, però si può ringraziare la signora eimì, dacché la sua Trewen iperpucciosa recentemente pubblicata mi ha fatto salire voglia di scrivere Trewen da stamattina. La sua Trewen iperpucciosa e motivata e scritta bene.
Eee niente, fatemi sapere ^^" *dacchésonofermamenteconvintadinonsapereassolutamentescrivereTrewenohsì*.

La Pirats ^^
 
   
 
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