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Autore: Bab1974    02/09/2013    0 recensioni
[Lazy town]
L'eroe di Lazy Town, Sportacus, e la sua nemesi, Robbie Rancido, stanno insieme da un mese, quasi all'oscuro da tutti.
Robbie, per festeggiare il mese, invita l'amato ad una cena fuori.
Questa storia partecipa al Quarto turno del Survival Contest indetto da fa92.
Storia allegra.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cena... quasi perfetta
Una cena... quasi perfetta

"Sportacus, devi riprenderti. Non posso vederti così. Ti fa male essere innamorato di lui." lo accusò Stephanie.
L'eroe di Lazy Town la guardò affranto.
"Lo so." si scusò "Che ci posso fare se al cuore non si comanda?" Il suo sguardo era sognante, perso nel vuoto e, alla fine, la ragazza si ritrovò a sorridere.
"Sei cotto!" disse "Mi racconti com'è successo? Sono stata via da mia madre solo due settimane. Su, due chiacchiere tra amici."
Sportacus tornò a guardare Stephanie negli occhi.
"Non saprei come spiegarlo, è accaduto tutto così in fretta." cominciò "Avevo deciso di fare un tuffo in piscina, mentre mi spoglio, vedo arrivare Robbie. Comincia a fissarmi con due occhi, come se mi guardasse per la prima volta. Io mi sono trovato lusingato per quegli sguardi, per nulla imbarazzato, anzi ho cominciato a muovermi come se fossi uno spogliarellista, e dopo un attimo me lo sono trovato addosso, con le mani che s'infilavano dappertutto."
Stephanie aveva gli occhi larghi dallo stupore.
"E poi cos'è successo? Voglio i particolari." osò dire la ragazzina.
"Sei troppo piccola per certe cose. Ho già detto troppo, se lo sapesse tuo zio Pacifico, mi sgriderebbe."
"Allora senza particolari." concesse.
"Sei proprio una peste!" esclamò Sportacus. "Comunque come vuoi che sia finita? Abbiamo fatto l'amore, e ciao piscina."
"Te l'ho detto, ti fa male stare con lui, sei diventato pigro." disse Stephanie riprendendo il discorso iniziale.
"Beh, l'attività sessuale brucia molte calorie. E sono io che costringo Robbie a un sacco di ginnastica che non farebbe." rise Sportacus "Lo scoprirai anche tu, fra qualche anno."
"Ehi, a questo non avevo pensato." ammise Stephanie "Anzi, se ci ragiono sopra, lo tieni lontano dagli affari loschi. Mi hanno detto che ultimamente non ha più fatto troppi casini."
Sportacus annuì: la ragazza aveva ragione, non era poi così male che loro due stessero assieme.


Robbie Rancido aveva invitato il suo ragazzo, Sportacus, a cenare con lui.
"Sei sicuro di voler andare?" chiese Stephanie "Tu e lui avete gusti talmente diversi nel mangiare. Non vorrei ti ritrovassi a cenare in una pasticceria."
"Vuole festeggiare il primo mese di fidanzamento, non potevo certo rifiutare." disse Sportacus "Devo ammettere che è davvero premuroso con me. Mi fa sempre trovare i miei Sportdolcetti nel suo bunker. Anche se ha ammesso di andare a comprarli camuffato, perché teme di essere riconosciuto." ridacchiò alla fine. "E poi è un buon segno che ci facciamo vedere in pubblico, anche se non qui in città. Vuole essere un tentativo per una vita insieme e alla vista di tutti."
"Ora che ci penso ho visto un tipo los... ehm, strano l'altro giorno nel negozio di frutta e verdura. E tu come te la cavi quando devi cucinare per lui?" chiese curiosa la ragazza.
Sportacus fece un profondo sospiro.
"Diciamo che ho dovuto fare uno strappo alle mie regole ferree." ammise l'eroe di blu vestito "Comunque cucinare non è la parola giusta, prendo cose già pronte. Il ragazzo delle consegne pensa che abbia smesso la mia dieta."
"Pensate di rivelare al mondo che siete innamorati?" chiese Stephanie.
Sportacus alzò le spalle e scosse la testa.
"Non so neppure se durerà, per ora tu sei l'unica cui l'ho detto, anche perché, quando sono in sua compagnia, perdo il controllo e potrei non essere pronto per salvare chi abbia bisogno di me. Per questo ti ho dato un segnalatore simile al mio. Mi dispiace di averti coinvolta." si scusò.
"Come già ti ho detto, la maggior dei danni li combina Robbie e, se tu lo tieni occupato, non succede nulla di grave in città." sorrise la ragazza "E sinceramente non ti ho mai visto felice come in questo momento... e ansioso. Sento il tuo cuore battere da questa distanza."
"Oh, non me lo far notare, o entro in iperventilazione." disse respirando profondamente "Pensi che sia normale?"
"Credo di sì. Ma non eri tu l'uomo esperto ed io la ragazzina?" gli fece notare.
Sportacus lasciò perdere e andò a prepararsi per la serata. Non che avesse molto da fare, a parte una doccia, lui aveva solo un vestito che il suo computer puliva automaticamente in un nanosecondo.


La sera, lui e Robbie, uscirono dalla città con una limousine. Nel frigobar c'erano champagne per Robbie e succhi naturali per Sportacus.
"Hai davvero esagerato, non mi sembrava necessario tutto questo." si schernì il ragazzo, accoccolandosi fra le braccia dell'amato.
"Mi dispiace, lo so che tu sei un ragazzo semplice, ma non ho resistito a fare le cose in grande." disse Robbie avvolgendolo.
L'uomo non si era mai sentito così bene in vita propria. Di solito aveva qualcosa che gli rendeva il fegato grosso e, quello che era diventato il suo ragazzo, era uno dei motivi che lo rendeva più nervoso. Ora, all'improvviso, era diventata una fonte di gioia senza limiti. Temeva di stare male, non era abituato a tanta felicità.
"Allora, dove mi porti?" chiese Sportacus. Cominciava a essere curioso ma era anche divertito da tanto mistero. Robbie non rispose, rimanendo sulla sua posizione e resistendo a ogni tentazione cui lo sottoponeva il ragazzo: in fondo non erano affatto spiacevoli.


Dopo più di un'ora di auto, e di coccole, furono avvisati dall'autista che erano arrivati a destinazione. Scesero nel parcheggio di un ristorantino piuttosto rustico.
"Molto carino." commentò Sportacus.
"Questo è il luogo in cui mi rifugio quando ho bisogno di stare in pace e di mangiare bene. La mia seconda casa insomma." rivelò Robbie "Praticamente è come se i dipendenti fossero tutti miei cugini di primo grado."
"Uhm, questo allora è il posto in cui di solito porti le tue fidanzate o fidanzati?" chiese malizioso Sportacus.
Robbie gli passò il braccio attorno alle spalle.
"Più i meno. Anzi, non ci fare caso se ti guarderanno un po' strano, tu sei il primo del genere maschile che porto qui." gli bisbigliò all'orecchio.
"Devi avere con loro un rapporto molto speciale se è il primo posto in cui hai pensato di portarmi." Sportacus era contento di quello. Gli dispiaceva di non poter ricambiare. Lui era un eroe solitario. A parte i cittadini di Lazy Town, che proteggeva giorno e notte, non aveva altri parenti e amici da presentargli. Magari lo avrebbe potuto aiutare ad avere un rapporto migliore con i concittadini.
Entrarono nel locale e furono immediatamente accolti da una corpulenta ragazza, che chiamò Robbie cugino. Non fu la sola, il locale era pieno di giovani di entrambi i sessi che gli davano quell'appellativo.
"Tu mi hai preso in giro, vero?" lo accusò, divertito "In realtà questi sono davvero tuoi parenti."
Robbie si schernì, vergognandosi, ma non più di tanto. In realtà non accadeva spesso che portasse qualcuno da loro, di solito le sue relazioni duravano talmente poco, che a fatica se ne accorgeva lui stesso. Era tanto che non aveva un compagno o compagna da un mese. Era iniziato come un gioco ma gli era voluto poco per capire che il rapporto con il fulmine blu, che fino a quel momento gli aveva dato solo grattacapi, poteva trasformarsi in una vera storia. Il suo Sporty, oltre a essere bello, e questo nessuno lo poteva negare, era anche disponibile e aperto. Certo aveva qualche difetto, era troppo petulante e completamente vegetariano, ma in fondo nessuno è perfetto. Era certo che anche lui avrebbe trovato qualche lieve difetto nella propria persona.
"Sì, sono tutti cugini e zii veri." ammise "In realtà vengo qua con qualcuno solo se resiste in mia compagnia almeno per un mese e, ti assicuro, non capita spesso."
La ragazzona che li aveva accolti, li portò dietro un paravento, dove potevano chiacchierare in pace e fare altro, se lo desideravano. Sul tavolo c'era ancora da bere differente per ognuno dei due.
"Hai pensato proprio a tutto." notò Sportacus, mentre Robbie gli prendeva le mani.
"Ho cercato di fare del mio meglio perché questa serata vada a buon fine."
"Come siete carini. Soprattutto lui." commentò la cugina, indicando Sportacus "Mi dici dove l'hai trovato. Magari che hanno uno anche per me."
"Ti piacerebbe, eh, Molly?" l'apostrofò, poi avvolgendo con un braccio il fidanzato, come per paura che qualcuno glielo rubasse "Piuttosto sei pronta per l'ordine?"
"Certo, ditemi." sospirò Molly, preparandosi con penna e blocco. "Tu che vuoi, bellezza?" chiese.
"Io vorrei gli Sportdolcetti." disse Sportacus.
Molly, che non ne aveva mai sentito parlare di quel cibo, allargò gli occhi e fissò un attimo Robbie, sperando che le desse una mano. Il cugino intervenne in suo aiuto.
"Perdona se m'intrometto Sporty, tesoro mio. Non credo che Molly abbia idea di cosa siano quelle cose." disse "Allora, per lui, frutta e verdura non condita. Per me, un bel braciolone al sangue."
"Wow, siete come il diavolo e l'acquasanta." commentò Molly, prendendo appunti. " Direi che fra dieci minuti sarete serviti entrambi." Poi uscì.
"Simpatica tua cugina." commentò Sportacus. "Sono contento che tu mi abbia portato qui, vuole dire che ci tieni davvero a me."
"Più di quanto pensi.", poi lo baciò di nuovo.
"Approfittatene finché puoi perché, dopo aver mangiato quella cosa, non potrai più baciarmi, se non ti sciacqui bene la bocca." gli ricordò Sportacus, con tono severo. Non voleva certo costringere Robbie a seguire la sua dieta, ma neppure subire i miasmi del suo modo di alimentarsi esasperato.
"Lo so e infatti mi sono organizzato. Ta-dan." e da sotto il giacchetto tirò fuori, spazzolino, dentifricio, collutorio e filo interdentale.
"Hai proprio pensato a tutto." commentò, sorridendo, Sportacus.
"L'indispensabile." si schernì Robbie.
Sporty allora si lascò baciare senza altri pensieri, se non che stava bene fra le sue braccia.
Mentre si baciavano, il segnalatore suonò.
"Devo accorrere, qualcuno ha bisogno di me." disse Sportacus alzandosi in piedi. "Dovrebbe intervenire anche Stephanie, ma vorrei darle una mano finché ne ho ancora le facoltà."
"Ma... la nostra cena?" chiese Robbie preoccupato.
"Non preoccuparti, mi faccio venire a prendere dall'astronave." promise l'eroe "Non avrai ancora infilato il coltello nella carne che sarò di ritorno."
Robbie, di malavoglia, lo lasciò andare.
Molly, preoccupata dalla fuga del ragazzo, raggiunse il cugino.
"Che gli hai detto per farlo scappare così?" chiese stupita.
"Non è scappato." l'assicurò Robbie, sorseggiando lo champagne "Deve solo risolvere i problemi dei suoi concittadini. Normale amministrazione, quando si sta con un eroe."
  
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