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Autore: Loki_Shuu    02/09/2013    0 recensioni
"Quando ripenso a quel momento, non posso fare a meno di credere che sia stata proprio quella verifica di matematica l'inizio della nostra storia... "
Ok, non so come mi sia venuta, ma è la mia prima DeiHina: abbiate pietà!
Oh, un'ultima cosa, non sono molto brava a scegliere i titoli, per cui ogni suggerimento è ben accetto!
Spero vi piaccia!
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara, Hinata Hyuuga
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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If he was gone, what would happen?

 

Quando ripenso al mio passato, non posso fare a meno di ricordare il dolore conseguente ad una delle più grandi perdite della mia vita.

Lui era più grande di me di tre anni.

Lo avevo conosciuto un pomeriggio di primavera.

 

Tornavo da scuola di corsa, la cartellina ingombra di libri e quaderni pieni di disordinati appunti di biologia, letteratura e fisica.

Correvo a testa bassa, guardando dove mettevo i piedi, per paura di inciampare e fare una figuraccia.

Forse -sicuramente- fu proprio questo il motivo per cui andai a sbattere contro qualcuno.

Le mie guance presero fuoco ancora prima che io toccassi terra col fondo schiena.

La cartellina, cadendo, si aprì e i libri si sparpagliarono sul marciapiede.

Sentii il malcapitato a cui ero andata addosso gemere.

Oddio!”pensai “E se si è fatto male?!”.

Trattenni il respiro, chiusi gli occhi e abbassai lo sguardo, pronta alla sfuriata dello sconosciuto.

Intanto, già pensavo alle parole da usare per scusarmi.

Passavano i secondi, ma non sentivo nessuna voce mandarmi caldamente a quel paese.

Così, cautamente, mi permisi di schiudere una palpebra: la persona che avevo praticamente investito era ancora lì, seduta per terra.

-Mi dispiace, ti sei fatta male?-

Ma cosa... ?!

La voce maschile era calda e gentile, e non sembrava neanche troppo arrabbiata!

Beh, meglio così!

-No, io... sono io che dovrei scusarmi: è stata colpa mia.-dissi alzando il capo.

Rimasi senza fiato: lo sconosciuto aveva i lunghi capelli biondi che gli ricadevano, in parte, sulla schiena, mentre il resto era legato in una coda alta, gli occhi azzurro cielo e un sorriso dispiaciuto sul viso.

Arrossii quando lo vidi raccogliere i miei libri e riporli ordinatamente nella cartellina.

Improvvisamente, dal quaderno di matematica, scivolò fuori una verifica andata, purtroppo, non troppo bene.

Lui raccolse il foglio incuriosito e io, imbarazzata, glielo tolsi dalle mani.

-N-Non sono m-molto b-brava in matematica... .-mi affrettai a spiegare, vaga.

-Io sì! Se vuoi, posso aiutarti!-esclamò, fin troppo felice, per i miei gusti.

-Beh, i-io non... non lo so... .-tentennai: in fondo, era sempre uno sconosciuto, seppur molto molto carino.

-Permettimi di farmi perdonare per averti fatto cadere!-disse, allora.

Io alzai lo sguardo e lo fissai, come a dire: “in realtà non è proprio così!”.

Non rispose e sospirai.

-D'accordo.-concessi con un sorriso.

-Perfetto! Io mi chiamo Deidara! Tu, invece?-

-H-Hinata Hyuga.-

-Senti, Hinata, ti andrebbe di prendere un gelato? Così, intanto, comincio a spiegarti qualcosa!-

Sorrisi e annuii.

Ci alzammo entrambi e ci dirigemmo verso la gelateria più vicina.

Intanto, lui parlava e parlava, mentre ascoltavo, sinceramente interessata.

 

Quando ripenso a quel momento, non posso fare a meno di credere che sia stata proprio quella verifica di matematica l'inizio della nostra storia.

Ci mettemmo insieme un paio di mesi dopo il nostro incontro.

Io lo amavo perché aveva dato un senso alle mie giornate.

Per me, che ero sempre stata cullata dalle tenebre, era come un sole che bruciava la pelle in modo incredibilmente piacevole, anche se il nostro primo bacio, visto da un punto di vista esterno, non era stato nulla di speciale: solo un piccolo, timido contatto, che raccontava tutto l'amore che io provavo per lui e lui per me.

Per me era più bello, dolce e speciale di qualunque altro gioco di lingue.

Eravamo felici, insieme.

E poi avvenne.

Un terribile incidente stradale me lo portò via.

Davanti ai miei occhi.

Venne investito da un auto, il cui conducente nemmeno si fermò per vedere come stesse e sparì sgommando in fondo alla strada.

Il funerale ci fu tre giorni dopo.

 

Non eravamo molti: oltre a me, c'era solo un ragazzo dai capelli rossi, che sapevo essere il migliore amico di Deidara.

Non me ne stupii particolarmente: sapevo che non aveva molti amici, che i suoi genitori erano morti anch'essi a causa di un incidente stradale, anni prima.

Mi consolai immaginando che lui li avesse raggiunti e che fosse felice, anche lassù, senza di me.

Non piansi, quel giorno.

Lui non avrebbe voluto.”pensai.

In compenso, tenni gli occhi fissi sulla bara, finché questa non fu sotterrata.

Alla fine, gli uomini che avevano il compito di mettere la cassa nella tomba se ne andarono, e così rimanemmo solo io e Sasori.

Con la coda dell'occhio, lo vidi avvicinarsi a me.

Mi posò una mano sulla spalla.

-Andiamo?-mi chiese con il suo tono di voce freddo e distaccato, in cui, però, riuscì a distinguere un leggero tremolio.

Annuii.

-Vieni, ti accompagno.-disse.

Io non risposi: mi sentivo svuotata di tutto.

Mi limitai a camminare, seguita da Sasori.

Non ci volle molto per raggiungere la mia casa.

Lì, davanti al cancelletto, mi voltai per ringraziarlo.

-Mi dispiace.-sussurrò.

Mi abbracciò forte.

Rimasi paralizzata per qualche secondo, poi non ce la feci più: mi lasciai andare a un pianto lento e disperato tra le sue braccia.

Quando ami alla follia una persona, è difficile ricordare che qualunque cosa, in qualunque momento, possa portartela via in una attimo.

Mi resi conto che, anche se, forse, a prima vista non sembrava, il mio dolore era leggermente diverso da quello che provava Sasori: lui aveva perso Deidara come amico, io come fidanzato.

Anche se poteva non sembrare, non era affatto la stessa cosa!

Mi staccai dall'abbraccio, imbarazzata, lo salutai e oltrepassai il cancelletto.

Corsi in casa e vidi di striscio mio padre e Ko che discutevano animatamente su qualcosa.

Non mi interessava minimamente.

Salii le scale e mi ritrovai davanti a Neji.

-Mi dispiace... .-

-Non voglio la tua pietà!-gridai con il volto ancora coperto di lacrime, gli occhi rossi e gonfi di pianto.

Lo oltrepassai e filai in camera mia.

Chiusi la porta a chiave e mi gettai di peso sul letto.

Caddi in un sonno senza sogni, in attesa della luce dell'alba.

Quando mi svegliai, il mattino dopo, la sveglia segnava le nove e un quarto.

Fantastico: avevo perso anche l'inizio delle lezioni!

Beh, meglio così!

Non avevo neppure voglia di andare a scuola, sedermi davanti ad un adulto continuamente serio, che non fa' altro che fissarti per tutto il tempo, cercando di incuterti terrore a causa di una probabile interrogazione o verifica, con un bel votaccio come conseguente.

Afferrai il cellulare e lo accesi: lui non c'era più, dovevo cercare di togliermelo dalla testa e ricominciare da capo, con un nuovo amore, magari.

Cercavo di pensare queste cose, nonostante sapessi perfettamente che, almeno per il momento, non sarei riuscita a vedere qualcuno che non fosse Deidara come potenziale fidanzato.

Presi le cuffie e me le misi nelle orecchie.

Alzai al massimo il volume della musica e selezionai il primo brano senza nemmeno leggere il titolo.

Chiusi gli occhi e mi preparai ad accogliere il ritmo della canzone, quando, sentendo i primi accordi, ricordai.

Lui aveva dei gusti musicali difficili, è per questo che le uniche canzoni che avevo sul telefono erano quelle che ascoltavamo noi due, insieme.

Quelle che non volevo ascoltare.

Perché avrebbero portato solo bellissimi ricordi.

Dolci.

Effimeri.

Ingannevoli.

Perché mi avevano fatto credere che sarebbe durato tutto per sempre.

E invece... .

 

 

I'll be your dream
I'll be your wish
I'll be your fantasy
I'll be your hope
I'll be your love
Be everything that you need.
I love you more with every breath
Truly, madly, deeply, do...

 

(Sarò il tuo sogno
Sarò il tuo desiderio
Sarò la tua fantasia
Sarò la tua speranza
Sarò il tuo amore
Sarò tutto ciò che ti serve.
Ti amo di più ad ogni respiro
Davvero, follemente, profondamente, ti amo... )

 

Mi strappai le cuffie dalle orecchie e le gettai a terra insieme al cellulare.

Mi nascosi il viso fra le mani e cominciai a piangere.

Perché desideravo con tutto il cuore che tornasse da me.

Ogni mattina mi svegliavo con la sensazione di aver fatto un incubo, speravo di vederlo lì, seduto sul mio letto, ad abbracciarmi, rassicurarmi e dirmi che andava tutto bene.

E ogni mattina era come ricevere una pugnalata al petto vedendo che non era così.

Vedendo che lui non c'era.

Che non sarebbe tornato mai più, e che mai più mi avrebbe guardata con i suoi occhi color del cielo.

E piangevo come il primo giorno senza di lui.

Però, piano piano, mi rendevo conto che, con mia sorpresa, non volevo affatto che i ricordi dei momenti passati insieme svanissero.

Anzi, mi ci tenevo ancorata.

Li rivivevo ogni giorno.

Così, dopo appena un paio di mesi dal funerale, presi di nuovo in mano il cellulare e, questa volta, feci attenzione alla canzone che volevo ascoltare.

Selezionai la nostra preferita e premetti “play”.

La melodia dolce e le parole appena sussurrate della cantante mi aiutarono a ricordare meglio.

 

Every night in my dreams
I see you, I feel you,
That is how I know you go on

Far across the distance
And spaces between us
You have come to show you go on

Near, far, wherever you are
I believe that the heart does go on
Once more you open the door
And you're here in my heart
And my heart will go on and on

Love can touch us one time
And last for a lifetime
And never let go till we're one

Love was when I loved you
One true time I hold to
In my life we'll always go on

Near, far, wherever you are
I believe that the heart does go on
Once more you open the door
And you're here in my heart
And my heart will go on and on

There is some love that will not go away.

You're here, there's nothing I fear,
And I know that my heart will go on
We'll stay forever this way
You are safe in my heart
And my heart will go on and on.

 

(Ogni notte nei miei sogni
ti vedo, ti sento
è per questo che so che tu andrai avanti

Molto al di là della distanza
e degli spazi fra noi
devi venire a mostrare che vai avanti

Vicino, lontano, ovunque tu sia
io credo che il cuore vada avanti
ancora una volta apri la porta
e sei qui nel mio cuore
e il mio cuore continuerà ad andare avanti

L'amore può toccarci una volta
e durare per una vita
e non mollare mai finché siamo morti
L' amore è stato quando io ti ho amato
una sola vera volta a cui resto aggrappata
nella mia vita andremo sempre avanti

Vicino, lontano, ovunque tu sia
io credo che il cuore vada avanti
ancora una volta apri la porta
e sei qui nel mio cuore
e il mio cuore continuerà ad andare avanti

Sei qui, non c'è niente che io tema,
e so che il mio cuore andrà avanti
resteremo per sempre così
sei al sicuro nel mio cuore
e il mio cuore andrà sempre avanti.)

 

Questa canzone piaceva a entrambi, sì, ma per due motivi diversi: io amavo il testo, mentre a Deidara piaceva la voce della cantante, tanto da definirla un “capolavoro artistico naturale di prima qualità”!

Sorrisi, per la prima volta dopo tutte quelle settimane passate a riempire il cuscino di lacrime, e mi alzai in piedi.

Avevo voglia di uscire con qualcuno, ma non con qualcuno qualsiasi, come le mie amiche: non che m'infastidissero, ovviamente, ma, al momento, volevo parlare con qualcuno che mi capisse per davvero.

Composi un numero e mi avvicinai il telefono all'orecchio.

C'era una sola persona che volevo vedere.

 

Pronto?”

-Oh, buongiorno. Sono Hinata Hyuuga. Dovrei parlare con Akasuna no Sasori, è in casa?-

Sono io. Avevi bisogno di me,Hinata?"

-Sì, ecco... . Io volevo chiederti se oggi eri libero. Sai, avrei bisogno di vederti.-

Mmm... certo, quando?”

-Ehm... . Non so, quando vuoi tu.-

Va bene. Ci vediamo fra un quarto d'ora a casa tua, allora.”

-Ti ringrazio.-parlai al vento: Sasori aveva già chiuso la comunicazione.

Sorrisi alla foto di Deidara, sul comodino, e andai a prepararmi.

Misi giusto una maglietta pulita e un paio di jeans, tanto non avevo bisogno di farmi carina: lui non era il mio ragazzo!

Non ancora... !”sussurrò una vocina, dentro di me.

Arrossii: come potevo pensare a cose del genere in un simile momento?!

Mi vergognai di me stessa.

Poi, però, considerai -stavolta lo pensai sul serio, e non solo per darmi coraggio- che non potevo rimanere sospesa nel periodo di tempo passato con Deidara, che dovevo rifarmi una vita: nuove amicizie, nuovi amori e magari... chissà... dei bei bambini... !

Ok, ero andata troppo in là... !

Forse era meglio fermarsi ai nuovi amori... .

Il campanello suonò insistentemente.

Andai ad aprire.

-Ciao.-dissi sorridendo radiosa.

Lui non rispose e mi intimò di seguirlo con un cenno del capo.

Cominciò a camminare.

Ridacchiai fra me e me: lo conoscevo così così, ma quel ragazzo mi stava già simpatico!

Lo raggiunsi velocemente e lo affiancai.

Così, insieme, ci dirigemmo chissà dove, affidandoci entrambi alle nostre gambe.

Che, chissà perché camminavano sempre vicine le une con le altre!

 

***

-E poi, mamma? Cos'è successo dopo?-

-Te lo dirò quando sarai più grande, Natsumi!-sorrido.

-Uffa! Allora lo chiedo al papà!-mette il broncio lei.

Si alza e corre via, i suoi capelli rossi che ondeggiano per ogni passo che fa' e gli occhi perlati che scintillano di curiosità.

Mi chiedo se Sasori sarà disposto a dirle... cosa è successo dopo... !

Oh, a proposito: mi chiedo... se Deidara non se ne fosse “andato”, chissà cosa sarebbe successo?

 

DALL' AUTRICE INDEGNA DI SCRIVERE SU QUESTI PAIRING:

Non so se si è capito: VIVA I CRACK PAIRING! *.*

Comunque, a parte gli scherzi, la DeiHina e la SasoHina sono solo due delle mie crack preferite!
Le due canzoni sono rispettivamente “Trudly, madly, deeply” dei Cascada e, ovviamente, “My heart will go on” di Celine Dion.

Allora, all'inizio volevo scegliere delle canzoni che parlassero, appunto, della morte del proprio fidanzato.
Poi, però, ho optato per queste due rendendomi conto del contesto in cui volevo inserirle.
La seconda, quando ho letto la traduzione, all'inizio, mi ha fatto pensare alla prima situazione, quando Deidara muore (poooovero!), poi, però, leggendo mi sono resa conto che diceva tutto il contrario e... .
Oddio! Aspettate che mi sto perdendo!
Va bé, le canzoni sono quello che sono e vogliono dire quel che vogliono dire, perciò restano lì! U.U

Vi confesso una cosa: in origine, questa avrebbe dovuto essere una flash-fic, ma poi... ehm... mi sono lasciata prendere la mano... ! >.<

Spero che non sia venuta una schifezza!

Però, boh... quest'idea mi ronzava in testa già da un po', quindi ho voluto metterla per iscritto!

Ora mi fermo perché se no parlerei fino a domani e non sarebbe proprio il caso!

Baci

 

By Noemina2001
 

 

  
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