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Autore: flower_moon    02/09/2013    4 recensioni
Tony Stark è la celebrità che tutti conoscono. Bello, ricco e, soprattutto eroe. Si, perché Stark ha un hobby non comune alle altre persone: quello di salvare il mondo. Perché? Beh, lui è Iron Man. Tutti lo acclamano. Beh, più o meno. Ed è qui che entro in scena io, Novalee Davis. Stark è il mio peggiore incubo, non lo sopporto. E' arrogante e presuntuoso e, come se non bastasse, mia madre è innamorata di lui.
No, è inutile, per lui ci può essere solo odio da parte mia.
E non cambio idea!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entwined

 

Mi dirigo fuori dal salotto, trasformato per l’occasione in sala da ballo. Devo schiarirmi le idee e stare un po’ tranquilla per conto mio.

Il vento dell’oceano mi fa muovere leggermente i capelli corti e il profumo dell’acqua mi invade le narici e i polmoni. La veduta dal “balcone” enorme di casa Stark è bellissima e mi fa calmare ogni volta che finisco per arrabbiarmi dentro queste mura, cioè tutti i santi giorni.

Sono passati pochi minuti, e dietro di me sento dei passi.

“Che cosa ci fai qui sola soletta?” Mi chiede Tony.

“Tu eri impegnato con la tua bellissima e perfettissima Pepper.”

“Si, mi ha incastrato.”

Il silenzio si impadronisce di noi per alcuni secondi che sembrano interminabili, in cui penso a tutto quello che mi ha fatto passare e, al pensarci, mi scappa un sorriso.

“Che c’è da ridere?”

“Pensavo a quanto sono stupida.” Mi giro e mi incammino verso l’interno, ma mi trattiene per un braccio.

“Dove vai?”

“A casa, sono stanca, tu devi stare vicino a Pepper, ed è in ogni caso meglio così.”

“Non voglio che tu vada.”

“Avanti, non fare il cretino Tony…”

Non ho nemmeno il tempo per realizzare e per capire, perché le sue labbra si posano sulle mie.

Resto lì, ferma, a sentirne il sapore e la morbidezza quando mi rendo conto che sto facendo una cazzata enorme.

Subito mi stacco da lui dandogli un ceffone.

Gira la testa dalla parte opposta alla mia, sorride, per poi tornare a guardarmi negli occhi. Lo odio quel sorriso sornione che gli si stampa sul viso tutte le volte che si compiace di qualcosa.

“Sei contento?”

“Moltissimo, ragazzina.”

Esco dal terrazzo rientrando nella sala da ballo per prendere la mia borsa lasciata al guardaroba, mentre Pepper a grandi passi si avvicina a me. Cerco di sbrigarmi il più possibile, ma la sua voce arriva alle mie orecchie e mi costringe a girarmi e a considerarla.

“Novalee! Stai già andando?”

“Si, ormai è tardi è mia madre vuole che sia a casa. Mi spiace molto, la festa è bellissima.”

Intanto l’uomo più odioso della storia del mondo, Anthony Stark, si avvicina a Pepper.

“Avanti, resta ancora un po’.” Insiste Pepper

“Si, resta ancora! - si intromette Tony - Ci siamo divertiti fino ad ora e se resti prometto che ci divertiremo ancora di più…" Pronuncia la frase ancora con quel sorriso incollato alla bocca, quella stessa bocca che prima ha toccato la mia.

“Non ne dubito, ma devo proprio declinare l’invito. Ci vediamo domani.”

Do la buonanotte nel modo più veloce possibile e mi dirigo verso casa.

Tolgo le scarpe lungo la strada e l’asfalto nero scala i miei piedi mentre le macchine mi sfrecciano accanto.

Io non le sto guardando perché il mio sguardo è altrove, perso nel ricordo delle labbra di Tony sulle mie.

La mia mente si sforza di definire quel momento ma l'unica parola che mi lampeggia in testa è "bellissimo". Forse non voglio ammettere che ormai sono più gelosa di Pepper di quanto non voglia.

Giorno di prigionia numero quindici.

Non so che giornata sarà oggi, ma Tony la renderà sicuramente più odiosa del solito.

Pepper è già uscita, poiché la sua macchina non è nel garage, mentre la porta di casa è aperta come al solito, per permettermi di entrare.

Passo la soglia e subito vedo Tony al grande tavolo della cucina.

“Buongiorno splendore.” Mi saluta

“Buongiorno Signor Stark.”

Mi si avvicina, sorridendo come sempre.

“Mi pare che dopo ieri sera, non sia il caso di tornare al “Lei”.”

“Sai una cosa? Dimentichiamo quello che è successo, ok?”

“Io non voglio dimenticarlo.”

“E io non voglio essere l’amante del miliardario, o la seconda scelta!” Glielo urlo quasi in faccia, senza capire perché mi stia sfogando con lui “Lo sono stata per diciotto anni ormai, mia madre mi ha sempre considerato come una fallita. Nessun gusto in comune, nessuna voglia di fare feste come lei.”

Senza rendermene conto comincio a piangere e lo capisco dalle lacrime che mi scorrono sulle guance.

“Io non voglio esserlo per sempre, voglio essere la persona più importante per qualcuno, la persona senza la quale non si può vivere.” Continuo a blaterare, fino a quando le sue forti braccia mi attirano verso il suo petto, stringendomi, come nemmeno mio padre ha mai fatto.

Appoggio la guancia sul suo torace sentendomi spaventosamente al sicuro, niente può toccarmi in questo momento, tranne lui, con il suo braccio intorno alle mie spalle e la mano sopra la mia nuca.

“Non piangere. Non sei una seconda scelta…per me.” Il suo profumo entra nelle mie narici, e mi fa calmare. Mi posa un bacio sulla testa, chiudo gli occhi sentendomi amata per la prima volta in molti anni.

Mi stacco da lui.

“Avanti, andiamo a combinare qualcosa…”

“Si. Ti serve qualcosa?”

“No, voglio solamente che tu stia giù con me oggi.” Si gira, intraprendendo la strada del laboratorio.

“Comunque, non potrebbe mai funzionare…ci sono troppe differenze tra me e te, prima di tutto l’età e poi…”

“Ti ho chiesto solo di seguirmi giù, niente altro.”

Zitta, lo seguo.

Appena arrivati al laboratorio, il mio cellulare squilla.

“Scusa è il mio ragazzo.”

“Oh, davvero? Hai un ragazzo? E’ uno dei nostri ostacoli? Facciamo in modo che tu non lo abbia più.” Mi strappa il cellulare dalle mani e comincia a parlare.

“Ciao - si stacca un secondo, leggendo il nome sul cellulare - Josh, - lo dice in modo dispregiativo - Sono Tony Stark. Sai ieri sera io e la tua ragazza abbiamo passato una bella serata. L’ho anche baciata.”

“Smettila, ridammi il telefono. Basta.” Ma quando riesco a riprendermelo ormai è troppo tardi.

“Josh, ascolta, ne parliamo quando torno.”

Josh mi liquida con un semplice “Ok”.

“Piaciuto?”

“Ma a che cazzo di gioco stai giocando? Prima mi fai sentire come la persona più amata al mondo, e poi ti prendono questi attacchi di possessione, ma che cosa vuoi da me?”

“Lo sai quello che voglio. Ho cercato di fartelo capire in tutti questi giorni. Ho ancora una settimana e poi sarai mia.”

Mi avvicino a lui e gli mollo un sonoro ceffone. Lui ride ancora.

Bastardo.

 

Angolo autrice.

Ecco il nuovo capitolo, grazie a tutti per avere letto/recensito i precedenti. Fatemi sapere che pe pensate! 

xoxo f_m

 

  
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