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Autore: JessL_    02/09/2013    8 recensioni
Questa fanfiction è una specie di continuo di Overwhelms me - Travolgimi, non si può leggere senza aver letto l'altra storia.
Alessia e Gigi. Gigi e Alessia. Dopo otto anni di relazione, finalmente fanno un piccolo grande cambiamento... sarà tutto rose e fiori? Arriveranno a fare altri passi avanti? Sì, d'altronde a piccoli passi si può fare tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Travolgimi'
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Salve salvino! Eccomi nuovamente nella sezione originale, con personaggi non proprio nuovi, poiché si parla di Alessia e Gigi, che sono stati dei personaggi fondamentali in Travolgimi, anche non essendo i veri e propri protagonisti. Ma non mi andava di non dare anche a loro un vero e proprio finale. E poi nell'ultima settimana, nel gruppo, non abbiamo fatto altro che parlarne, quindi eccomi qui.
 
Questa storia non si può leggere senza conoscere Travolgimi, molte cose e personaggi non si capirebbero.
Preferisco metterlo in chiaro fin da subito.

 
Note introduttive: dopo poco più di due anni, mi ritrovo nuovamente qui a parlare di questi personaggi. Una nuova avventura, che riprende sei anni dopo la vera e propria storia. Non so bene dove porterà tutto questo, ma spero di riuscire a dare un finale degno di nota a tutti quanti.
Buona lettura, spero di ritrovare tante vecchie persone che mi hanno tenuto compagnia nella scorsa avventura.
 
Ho intenzione di aggiornare una volta a settimana... oggi è lunedì, ma vorrei tornare a postare ogni santa domenica. Spero di riuscirci.
 
Buona lettura :* Jess.



 
<< Uccidimi! Ti prego, fallo! >> Mi siedo sul divano accanto ad Alex e lo guardo con occhi speranzosi, ma lui – ovviamente – mi guarda quasi terrorizzato.
<< Non posso aiutarti: ho due figli e una moglie fantastica... non posso rovinarmi la vita per te. >> Finisce la frase scoppiando a ridere e io mi affloscio accanto a lui.
<< Che cosa succede? >> Mi chiede abbassando il volume del televisore e voltandosi per guardarmi meglio. Sospiro e mi tiro su a sedere.
<< La mia casa... è diventata... non lo so cos’è diventata! Non sembra più casa mia! >> Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite e noto chiaramente quanto gli sia complicato non scoppiarmi a ridere in faccia.
Probabilmente al suo posto io sarei già piegato in due dal ridere.
<< È una cosa... >> Lo stoppo alzando una mano e chiudendo gli occhi.
<< Ti prego, non dire che è una cosa normale. Non c’è niente di normale se la tua cara e adorata fidanzata vuole mettere i brillantini in bagno e vuole tingere la camera da letto di lilla. Di lilla, capisci?! >> Alex apre la bocca per ribattere ma lo fermo nuovamente.
<< E non dirmi nemmeno che è una cosa che ho voluto io, perché sarà anche vero che ho chiesto ad Alessia di andare a vivere insieme ma... non le ho detto “rendi quest’appartamento una casa delle bambole”. >>
Alex fa solo una smorfia con il viso e infine sospira senza più parlare. Mi perdo ad osservare le figure del televisore e ascolto i rumori che provengono dalla cucina. Sembra che Elise stia distruggendo qualcosa.
Mi guardo attorno e non posso non ammirare la sobrietà di questa casa.
Sì, nonostante ci abitino anche due bambini. È tutto così... normale, sobrio e... ordinato.
Com’è possibile?
<< Come mai è così in ordine? >> Chiedo guardando il mio amico che ha alzato un sopracciglio.
<< Perché, scusa, solitamente sembra di essere in una giungla? >>
<< No, ma... tutto questo silenzio. Nessun gioco disperso per casa... >>
<< Lorenzo è all’asilo e Alyssa al nido. >> Annuisco e dopo qualche secondo accendo anche il cervello, colpendomi la fronte con una mano.
<< E voi eravate da soli a casa, durante la pausa pranzo, e io sono venuto a rompervi le palle! >> Alex scoppia a ridere e io mi alzo dal divano andando in cucina.
Elise sta girando qualcosa in un pentolone, quando mi sente, mi guarda incuriosita.
<< Potrai mai perdonarmi? >> Lei aggrotta la fronte e Alex scoppia a ridere.
<< Che cos’hai combinato? >> Mi chiede tra il divertito e il preoccupato.
<< Vi sto rubando del tempo... non avevo capito che sareste stati soli e che ne avreste approfittato per... fare... fiki fiki. >> Elise scoppia a ridere e scuote il capo.
<< Non preoccuparti Gigi. >> Alzo gli occhi al cielo.
<< Eh, mi preoccupo eccome! Siete due genitori, adesso, e non avete più tutto il tempo che avevate prima... e io... >>
<< E tu niente, fidati. Ci siamo visti solo per poter stare un po’ insieme, in casa, senza marmocchi che urlano e si litigano i giochi. >> Mi sorride tranquilla e io mi rilasso.
Elise è così, e da quando è diventata madre è... cavolo... è, sì, severa, ma nello stesso tempo dolce.
Autorevole penso renda meglio il concetto.

<< Beh mi dispiace lo stesso. >> Mormoro uscendo dalla cucina non facendola ribattere.
Mi affloscio nuovamente sul divano e noto a malapena che Alex mi sta studiando.
<< Se la cosa della casa ti turba tanto... diglielo. Non puoi iniziare questa cosa senza essere sincero, se no mandi tutto a puttane. E non è di certo quello che vuoi, no? >>
<< Ovvio che no. >> Sospiro. << Ok, gliene parlerò. >> Mi alzo e lo saluto, ma prima che io possa uscire da casa, Elise mi richiama.
<< Sii conciso. E sicuro. Fidati che è la cosa migliore. >> Aggrotto la fronte, ma non faccio domande. Oramai ho capito che per quanto Elise mi possa aiutare... beh alla fine è sempre un enigma.
 
Entro in casa mia con uno sbuffo: ci sono scatoloni ovunque, e la maggior parte contiene cose mie. Anche di questo, in effetti, dovrei lamentarmi. Cerco Alessia per le varie stanze e infine la trovo in quella patronale.
<< Quali altre modifiche hai deciso? >> Si volta sorridendomi e mi mostra un piumone per il letto. Come devo comportarmi?
<< Niente di traumatizzante, come puoi notare. >> Zitto, Gigi, non commentare.
Mi avvicino e le afferro una mano e la tiro verso di me. La stringo tra le mie braccia e cerco di non farle intuire nulla. Alessia stringe le sue braccia dietro il mio collo e cerco di deglutire. Alessia mi conosce come nessun altro al mondo e mentirle o nasconderle le cose non è mai stato facile.
<< Possiamo parlare un attimo? >> Alessia sorride alla mia domanda e annuisce.
Io, nei suoi panni, sono certo che mi sarei già cagato nelle mutande, convinto di aver fatto chissà cosa di male o di sbagliato.
<< Certo. >> Si allontana e mi stringe solo una mano, portandomi a seguirla fino al salotto. Sedendoci sul divano, cerco un modo per prendere il discordo ma non so come iniziare.
<< Spara. So che c’è qualcosa che non va ma... non stare a rimuginarci, parla e basta. >>
<< Stai facendo diventare questa casa una casa delle bambole. Io sono un uomo. Ho ancora gli attributi e non lo voglio un piumone rosa, non voglio rinunciare alla mia discografica di 2pac, né tantomeno ai dvd porno. Certo... posso toglierli dalla vetrina, ma non buttarli via. E poi... stai buttando un sacco di mie cose! Non hai mai pensato di chiedermelo? E i brillantini in bagno? Veramente?! Mi hai preso per un uomo castrato? E il colore lilla... lo odio. Odio! Odio! >> Sospiro e mi rilasso cercando di far diminuire i battiti del mio cuore. Lo so, non dovevo prendere proprio così velocemente la palla al balzo ma... non ce la facevo più!
Dopo un paio di minuti, mi giro verso di lei. Pare tranquilla. E la cosa non è un bene.
Apro la bocca per aggiungere altro ma non trovo più la forza.
<< Io... >> Mormora, e per un millesimo di secondo mi passa per la testa che scoppierà a piangere. Ma la mia Ale non è così... << Sei un coglione, lo sai? >> Alzo un sopracciglio e trattengo un attimo il respiro per non risponderle male.
<< Sì, lo so. >> Ammetto infine, facendola sospirare. Allunga il braccio per accarezzarmi i capelli, e per un nanosecondo ho il terrore che decida di farmi lo scalpo.
<< Sai perché ho scelto quel colore del piumone? O il lilla? O i brillantini? Perché volevo una tua reazione! Ti pare che farei mai la camera da letto lilla? Cos’è, non mi conosci più? >> Penso di avere la mascella che tocca terra.
<< Quindi... hai fatto tutto ciò per portarmi all’esasperazione? >> Chiedo basito.
<< Sì e no. Diciamo che mi sarebbe piaciuta un po’ di collaborazione. >> Sospiro di sollievo.
<< Non farmi mai più uno scherzo simile! >> Esclamo con gli occhi sgranati.
Alessia ridacchia. << Non prometto nulla. Tu, però, aiutami, ok? >> Annuisco.
<< Quindi i porno rimangono dove sono? >> Chiedo sapendo già la risposta.
<< No. Lorenzo sta crescendo in fretta, e non ho intenzione di traumatizzarlo. >> Scoppio a ridere e annuisco.
 
<< Come vanno le cose? >> Mi chiede Alex mentre controlla la macchina di Alessia che a quanto pare ha qualche problema.
<< Bene... Alessia è tornata in sé. >> Annuisce senza guardarmi e dopo un paio di minuti sospira chiudendo il cofano anteriore pulendosi subito dopo le mani con uno straccio.
<< Ieri Elise si è vista con Sandra. >> Sgrano gli occhi e lui annuisce con una smorfia.
<< Perché? >> Chiedo a corto di parole. Alex scrolla le spalle e sospira nuovamente.
<< Non ne ho idea. Penso sia stata colpa di Erica, una loro amica. >>
<< E perché lei si mette in mezzo? >> Alex non mi risponde e capisco che non lo sa nemmeno lui. Non so cosa dirgli e infine mi alzo dal mio posto e lo affianco appoggiandomi come lui alla macchina.
<< Quanto tempo era che non si vedevano? >> Chiedo cercando di razionalizzare.
<< Da quando è nata Alyssa, quindi poco più di un anno. Da quello che ho capito è stata proprio Sandra a chiedere ad Erica se poteva aggregarsi a lei e ad Elise. >>
<< Non la capirò mai quella ragazza. >> Alex annuisce.
<< Nemmeno io. Non capirò nemmeno come e perché quelle due siano – dopo tutti questi anni – ancora legate da un filo che non sembra sia possibile tagliare. >>
<< Hai paura che torni a far parte delle vostre vite? >>
<< No. Oramai hanno entrambe le proprie vite. Elise è soddisfatta di quella che facciamo; la conosci... ma Sandra... non lo so. Elise ha detto che è stato tutto molto strano, che Sandra è nuovamente nei casini perché ha lasciato Matteo per tornare con Andrea e ora si rivedono. Ho pensato che l’essersi fatta viva ora, tramite Erica, sia stato solo un modo per aggiornare Elise ma... lei non la pensa così. Non lo so. >>
<< A Fabio gliene hai parlato? >> Alex ridacchia.
<< Ti pare? Adesso che è andato a vivere con Vanessa e sta bene? No. >> Stiamo qualche attimo in silenzio. Sinceramente a me di Sandra non è mai importato molto, e nemmeno ad Alex... ma Elise è sua moglie e Sandra è la sua migliore amica. O comunque lo è stata.
<< Si rivedranno presto? >> Alex scrolla le spalle.
<< Non ne ho minimamente idea. Elise dice di non preoccuparmi, che tanto si è fatta viva ora e non lo farà più per chissà quanto altro tempo ma... le vuole ancora bene. Si vogliono ancora bene ma oramai non hanno più niente in comune, non hanno più rapporto. >> Annuisco sovrappensiero.
<< Alessia non l’ha mai molto sopportata. >> Mormoro ancora perso tra i miei pensieri.
<< Nessuno l’ha mai veramente sopportata, a parte Elise e Fabio. >>
<< Ammettilo: >> Dico divertito. << Hai paura di trovartela a casa senza preavviso mentre gioca con i tuoi figli. >> Alex scoppia a ridere e si tocca i capelli.
<< Non lo so se devo essere sincero. È la mancanza di reazione da parte di Elise, che mi preoccupa. Ogni volta che l’ha vista, è sempre stata contenta... e poi è rimasta delusa, perché vederla una volta e poi non vederla più le faceva capire quanto le facesse male non averla come parte integrante della sua vita... ma ora... è tranquilla. Non ha battuto ciglio, a malapena mi ha raccontato cos’è successo. >>
<< Pensi ti nascondi qualcosa? >> Mi guarda con gli occhi sgranati.
<< No. Penso non sia successo niente, ma è la sua mancata reazione che mi lascia basito. >>
<< Beh... >> Dico lasciandogli due pacche sulle spalle. << Pensa a una cosa positiva, tu hai me... e Elise ha comunque Alessia, magari si è resa finalmente conto che per quanto Sandra posso comparire e poi scomparire, non gliene frega niente. >> Annuisce e mi guarda sorridendo.
<< Com’è possibile che dopo tutti questi anni, ancora non ti sei stufato di me? >>
Scoppio a ridere. << Anche se mi stufassi, dovrei poi sopportarti lo stesso... sono fidanzato con una cara amica di tua moglie. Non ho molte alternative. >> Mi spinge e scoppiamo a ridere per poi tornare ad occuparci dell’auto. O meglio... lui si rimette a lavorare, e io gli rompo le palle.
 
<< Mi spieghi una cosa? >> Mi chiede Alessia, appoggiandosi al mio petto nudo, mentre siamo sul letto della nostra camera. O meglio di quella che dovrebbe essere la nostra camera, se non sembrasse di essere in una sottospecie di cantiere.
So già che non finiremo mai di rimettere in sesto quest’appartamento.
<< Dimmi. >> Mormoro passandomi una mano sul viso, completamente sfinito dalla giornata immensamente lunga che ho avuto. E della serata, poiché l’abbiamo trascorsa con Lorenzo e Alyssa per dare un po’ di pace ad Alex ed Elise.
<< Pensi ancora al matrimonio? >> La guardo incuriosito e sento nitidamente il mio cuore battere più velocemente. Alessia non tira mai, e ribadisco mai, in ballo questo tipo di discorso. M’inumidisco le labbra e osservo per un attimo il soffitto.
<< Qualche volta. >> Ammetto facendola irrigidire un secondo.
<< Perché vorresti sposarmi? >> Mi chiede in un sussurro e i miei occhi volano a cercare i suoi, che li trovano subito, attenti e spauriti.
<< Perché ti amo. >> Mormoro accarezzandole i capelli e facendola sorridere. << E perché so che con te la vita sarebbe fantastica... e poi mi piace immaginarti con un abito da sposa, mentre mi vieni incontro sulla navata. >>
La signora Bettega... sospiro sognante.
Il suo sorriso non si affievolisce e io mi sento un po’ troppo un cretino. << Lo so, sono fottutamente romantico, mentre te sei fottutamente cinica... ma ci completiamo e ci amiamo anche per questo, no? >> Chiedo sorridendo sforzatamente, cercando di non risultare più patetico di come mi sento.

Alessia si tira su e si porta all’altezza del mio viso.
<< Sono otto anni che stiamo insieme, abbiamo solo ventisei anni... eppure tu facendo il... fottutamente romantico, mi fai ancora sentire una diciassettenne con le farfalle nello stomaco. A piccoli passi, ok? E prima o poi ti permetterò di chiedermi di sposarti e io ti risponderò di sì... ci stai? >> Annuisco con gli occhi a cuoricino e catturo il suo viso avvicinandolo al mio e catturando le sue labbra.
<< A piccoli passi. Va bene. >> Alessia sorride contenta e mi sale a cavalcioni.
<< E ora... mio caro e fottutamente romantico fidanzato... ti andrebbe di... >>
<< Sì, sì! Sìsìsìsìsì! >> Alessia scoppia a ridere e io mi metto seduto bloccandola contro il mio corpo, iniziando a baciarle il petto e il collo.
<< Ora sono fottutamente eccitato. >> Sussurro facendola ridere nuovamente.
<< Ringraziami per non aver buttato i porno. >> Mi sfida e io alzo un sopracciglio.
<< Io ringrazio solo di averti trovata, poi per il resto non me ne fotto un cazzo. >> Alessia si addolcisce e sorride scuotendo il capo.
<< Sappi che stasera non ti farò dormire. >> Scoppio a ridere e mi risdraio portandomela dietro.
Sì, sembra che l’uomo della situazione sia lei, e io la donnetta romantica... ma è anche questo che fa di noi una coppia fottutamente perfetta.
   
 
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