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Autore: Risa Lily Angelie    02/09/2013    12 recensioni
Risa e Otani sono cresciuti, sono sposati e... Hanno formato una famiglia.
Una long fondamentalmente incentrata sulla figlia del nostro amato duo comico, e il suo rapporto con gli amici, con i genitori e con un certo ragazzo, eheh.
Il tutto, intervallato da momenti romantici fra Risa ed Otani. ♥
***
(Era nata come una raccolta, ma ormai...)
[Risa/Otani, adulti ma tanto idioti lo stesso. ♥] [Surprise!]
{Avvertenze: forse lievemente OOC e diabete.}
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Nuovo personaggio, Risa Koizumi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: After the end. ~♥'
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24 dicembre, Casa Koizumi-Otani, ore 9:30 P.M.
-Otani.- Chiamò Risa, la voce poco più che un sussurro.
-Uh?- Fu la risposta del ragazzo.
-Otani!- Stavolta la giovane chiamò con più forza, nella voce una nota di panico.
-Cosa?- Chiese il ragazzo, accortosi dell'ansia della moglie.
-OTANI, PORCA MISERIA!- Urlò a quel punto Koizumi, affacciandosi dalla porta del bagno.
-MA COSA VUOI?!- Gridò di rimando Atsushi, balzando in piedi dal divano sul quale era seduto.
-Si... Sono rotte... Le acque.- Annunciò con voce strozzata.
-Come? Non ho capito.- Balbettò lui, facendo un paio di passi verso la donna.
-Si sono rotte le acque.- Ripetè lei, sollevando lo sguardo sul marito.
-Ah, okay... NO, ASPETTA, COSA?!- Esclamò lui, diventando bianco in viso.
-HAI SENTITO BENISSIMO, TAPPO!- Ringhiò Risa.
-TI PARE IL MOMENTO DI SFOTTERMI?!- S'indignò Atsushi.
-E' SEMPRE IL MOMENTO DI SFOTTERTI!- Tuonò Koizumi, portandosi entrambe le mani sul ventre.
-E ORA CHE FACCIAMO?!- Esclamò il ragazzo, mettendosi le mani fra i capelli.
La giovane, camminando a gambe larghe, si avvicinò al marito e lo afferrò per il colletto della camicia chiara.
-NON URLARE, RAZZA DI SCEMO!- Gridò.
-Ma sei tu che urli!- La rimproverò lui. -E mettimi giù!-
Risa mollò la presa e Otani cadde giù come un sacco di patate.
-Mi sono fatto male!-
-Mi sembra che qui ci sia un problema più urgente!- La giovane si mise le mani sui fianchi. -Allora? Vuoi portarmi all'ospedale o no?!-


24 dicembre, Ospedale, Sala d'Aspetto, ore 10:30 P.M.
-Allora? Dov'è?-
Otani si voltò, e vide corrergli incontro Nobu e Nakao, col piccolo Kaito, di un anno, sul passeggino, Chiharu, che teneva fra le braccia il piccolo Yasu, Suzuki, Seiko e persino Haruka.
Il ragazzo fece spallucce.
-E' entrata in sala da quarantadue minuti.- Rispose, guardando la porta di fronte a lui.
-Ehm, Otani...- Cominciò Nobuko, indecisa. -Sei piuttosto pallido.- Disse, prendendo in braccio il figlio, che aveva cominciato a lamentarsi.
-Oh, davvero?- Chiese lui, guardandola da sotto in su.
-Forse dovresti bere qualcosa di caldo.- propose a quel punto la bionda.
-No.- Ringhiò lui. -Non ho alcuna intenzione di muovermi da qui.- A chiarire meglio il concetto, sbattè con forza il piede destro.
-Pft.- Fu il commento di Haruka.
Atsushi gli lanciò un'occhiata interrogativa.
-Prima metti Koizumi in queste condizioni e poi fai l'uomo tutto d'un pezzo? Ma fammi il piacere.- Brontolò il castano, incrociando le braccia.
-Oh, tu...-
Otani venne interrotto da una voce femminile.
-Il signor Otani?- Disse l'infermiera dai lunghi capelli neri, dei grandi ed ingombranti occhiali e un paio di occhietti scuri.
-Eccomi.- Disse, diventando più bianco di quanto non lo fosse cinque minuti prima.
L'infermiera gli lanciò un'occhiata dubbiose; possibile che il marito di quella ragazza così alta fosse proprio quell'uomo piccolo piccolo che aveva di fronte?
Tirò su col naso, poi fece un cenno con la testa.
-Mi segua.- Disse.
Atsushi deglutì a fatica, e fece un paio di passi. Non si sentiva più le gambe.
Nobu lo spinse appena.
-In bocca al lupo.- Gli sillabò.
Lui annuì, negli occhi un'espressione vuota. L'infermiera, forse intuendo lo stato d'animo del giovane, poggiò una mano sulla sua schiena e lo spinse dolcemente verso la Sala.
-Come sta?- Balbettò lui, appena le porte furono chiuse.
La ragazza si tolse gli occhiali.
-E' ancora presto, non è abbastanza dilatata.-
-Presto?- Ripetè Otani sbarrando gli occhi.
Lei annuì.
-Continua a chiedere di lei, e il dottore ha ritenuto opportuno...- Non terminò la frase, perchè un urlo squarciò l'aria.
-Risa!- Balbettò Otani, correndo verso l'amata.
-Ma signore...- Balbettò la giovane infermiera, stupita.
Atsushi raggiunse la moglie, con le lacrime agli occhi, che gridava senza ritegno.
-Ma porc... Atsushi!- La ragazza sorrise appena, poi fece una smorfia ed emise un lamento.
-Come stai?- Chiese lui, stringendole la mano sinistra, sulla quale spiccava un piccolo anello d'oro.
-Una favola.-
-Davvero?-
-SECONDO TE COME POSSO STARE?!- Sbraitò a quel punto, spaventando il giovane che fece un balzo all'indietro.
-Non... Potreste darle un sedativo?- Balbettò lui, rivolto al medico in sala.
-Oddio, scusa, non volevo spaventarti...- Bisbigliò Koizumi a sguardo basso, mentre numerose lacrime le scivolavano sul viso, con espressione mortificata.
-Non ti preoccupare...- Sussurrò Otani, avvicinandosi nuovamente alla moglie.
-Se però tu non mi facessi domande idiote, IO NON SCLEREREI COSI' SENZA RITEGNO!- Ringhiò lei, stringendo fino a stritolare la mano di Otani.
Lui lanciò uno sguardo al dottore.
-E' una cosa normale?- Balbettò con espressione vuota.
-Assolutamente normale, signore.- Disse lui.


24 dicembre, Ospedale, Sala d'Aspetto, ore 11:30 P.M.
"BRUTTO IDIOTA, IO TI..."
-Uhm, a quanto pare Risa sta facendo spettacolo.- Commentò asciutta Nobu, passando una mano sui capelli biondi del figlio. -Mi chiedo come faccia tuo figlio a dormire con questo fracasso, Chiharu.-
Lei sorrise appena, stingendo tra le braccia il piccolo Yasu.
-Dev'essere una cosa di famiglia, la tranquillità.- Borbottò quindi, prendendo in braccio Kaito.
-Otani come se la starà passando?- Chiese Nakao, passandosi una mano fra i capelli.
-Beh, è lui che ha messo incinta Risa, se lo merita.- Sbottò Haruka, incrociando le braccia.
-Haruka, sei il solito insensibile!- Lo rimbeccò Seiko, tirandolo per una manica.
"MA CHE DIAVOLO MI HAI FATTO?! GIURO CHE APPENA MI ALZO DA QUESTO LETTO, IO TI AMMAZZO!", tuonò la stridula voce di Koizumi.
Ai ragazzi parve sentire anche un "Calmati, Risa, ti prego.", da parte di uno sconvolto Atsushi.
-Poverino.- Sospirò Chiharu, tirando su col naso.
-E povera lei.- Ribattè Haruka.
-E povero il figlio di questi matti.- Concluse Nobu.
-A proposito, non sanno il sesso del bambino?- Chiese Chiharu.
Nakao scosse la testa.
-No.- Rispose infatti. -Volevano la sorpresa.-
-E non hanno fatto altro che litigare durante gli ultimi nove mesi.- Brontolò Nobuko, sbuffando.
-Non che fosse una novità.- Commentò Suzuki.
-Sì, certo.- Convenne Nobu sghignazzando. -Otani è convinto che sia una bambina.-
-E ovviamente, Koizumi...- S'intromise Seiko.
-E' convinta sia un maschietto, già.- Terminò la bionda, ridendo.
In quel momento, il piccolo Kaito si agitò dalle braccia della madre.
-Cosa c'è, piccolo?- Chiamò incuriosito il padre, rubandolo dalle braccia di Nobuko.
Il bambino continuò ad agitarsi.
-Forse vuole camminare...- Sussurrò Chiharu, cullando il piccolo Yasu.
Seguendo i consigli dell'amica, Nakao mise a terra il figlio, il quale, zompettando sotto le occhiate divertiti dei genitori, si piazzò davanti alla vetrata, emettendo un gridolino di gioia.
-Cosa c'è, cucciolo?- Chiese Nobu dolcemente al figlio, accucciandosi vicino a lui.
Il bambino puntò un ditino contro il vetro, continuando a ridere divertito.
La donna voltò lo sguardo contro il vetro.
-Ragazzi, sta nevicando.-


 
25 dicembre, Ospedale, Sala d'Aspetto, ore 00:01 P.M.
"BRUTTO IDIOTA, IO CHIEDO IL DIVORZIO!", tuonò la voce di Koizumi.
"Risa, calmati, ti sente tutto l'ospedale!" Ringhiò Otani a quel punto.
"BENE, CHE TUTTO L'OSPEDALE SAPPIA CHE VOGLIO IL DIVORZIO!" Sbraitò la donna.
"NE RIPARLIAMO DOPO, ORA SPINGI, DANNAZIONE, VOGLIO VEDERE MIA FIGLIA!"
"SARA' UN MASCHIO, SCEMO!"
"E IO TI DICO CHE SARA' UNA FEMMINA!"

Il piccolo Yasu aprì gli occhi. Chiharu le soffiò un "dormi, piccolo", e il bambino tornò nel mondo dei sogni.
Nobu scosse la testa esasperata.
-Guarda tu, devono fare i loro sketch comici anche all'ospedale.- Borbottò, mentre il suo figlioletto stringeva convulsamente il suo indice.
Intanto, Risa ed Otani vennero zittiti dalla voce del medico che, probabilmente, era arrivato all'esasperazione.
Dopo qualche secondo, si udì un pianto.


25 dicembre, Ospedale, Sala Parto, ore 00:02, A.M.
-Ce l'abbiamo fatta!- Esultò il medico, mentre passava il piccolo all'infermiera per lavarlo.
Koizumi sospirò.
-E'... Nato?- Balbettò. Aveva la fronte imperlata di sudore, i capelli umidi ed era bianca in viso.
-E' nata, signora. Una bella bambina. Congratulazioni.- Rispose il medico. -Ora vi lascio soli.- Disse, lasciando sola i coniugi Otani.
-Una... Bambina...- Balbettò Risa.
-Te l'avevo detto.- Rispose Atsushi, mentre un sorriso nasceva sulle labbra secche.
-Oh, taci, tu.- Brontolò lei.
Ci fu qualche istante di silenzio, poi ci fu un singhiozzo da parte di Koizumi.
-Risa?- Chiese Otani, guardandola con aria interrogativa.
-Scusa, scusa, dimentica quello che ho detto prima. Non voglio lasciarti.- Balbettò, mentre già uscivano calde lacrime dagli occhi.
Lui rise.
-Ma quanto sei scema.- Sussurrò, togliendole una lacrima dalla guancia.
Si baciarono.
-Scusa, scusa...- Singhiozzò nuovamente la donna, abbracciando il marito.
-Tranquilla Risa, tranquilla.- Rispose lui, sorridendole.
-Erhm-erhm.- Tossicchiò l'infermiera.
Koizumi si staccò da Otani.
-Ecco la bambina.- Disse la giovane, posando la piccola tra le braccia di Risa.
-Oddio, com'è piccola...- Sussurrò appena lei, sorridendo.
-Veramente, signora, è piuttosto grandicella.- Disse la ragazza.
Koizumi le lanciò un'occhiata.
-Oh, davvero?- Rispose, improvvisamente fredda.
La donna annuì, poi, forse capendo l'improvviso cambiamento di umore di Koizumi, si dileguò con una scusa.
-Risa, tutto bene?-
-Lei... Potrebbe diventare un'altra spilungona.- Disse, scrutando la bambina che aveva in braccio.
-E tu ti stai preoccupando per questo? Davvero? Oh, ma piantala, lo sanno tutti che le femminuccie sono sempre copie sputate del padre!- Otani disse queste parole ridendo, poi, all'ultima parola, assunse un'aria pensieriosa.
-Cosa c'è?-
-E'... Bello. Dire che sono padre, intendo.-
Lei sorrise.
-Allora, signor "Padre", tieni la piccola in braccio.-
-Cosa? Io? Ma...-
-Niente "ma", caro.- Con queste parole, poggiò la piccola fra le braccia di Otani.
Lui, che era inizialmente imbarazzato, appena la piccola lo guardò, con gli occhi identici a quelli della madre, sorrise appena.
Si allontanò un attimo, cullandola appena.
-Sì, ehm. Ora molla mia figlia.-
-E' anche mia figlia.-
-Ma l'ho partorita io!-
-Appunto, l'hai tenuta nella pancia nove mesi, dobbiamo recuperare. Vero piccola?- Otani mise un dito vicino al viso della bambina, la quale lo afferrò stretta.
-Piuttosto... Come la chiamiamo?- Chiese Koizumi, arricciando una ciocca di capelli intorno all'indice.
-Come?- Atsushi scrutò gli occhioni scuri della piccola. -Non ne ho idea.-
La donna si lasciò sfuggire una risatina.
-Non ne avevo dubbi... Comunque, forse dovresti avvertire gli altri, fuori...- Disse lei.
-Oh, giusto, giusto.-
Otani fece per andarsene, ma poi venne fermato dalla voce della moglie.
-Atsushi, dammi la bambina.-
-Oh...- Balbettò lui, quasi imbarazzato.
L'uomo lasciò la figlia tra le braccia di Koizumi.
-Ciao piccola, torno tra poco.- Sussurrò lui alla bambina.
-Tranquillo caro, non soffrirà della tua mancanza.- Disse la moglie ridendo.
-Uhm, gelosa?-
Lei rise ancora più forte.
-Dammi un bacio, idiota.-
-Ai tuoi ordini, scema.-


 
25 dicembre, Ospedale, Sala d'Aspetto, ore 00:11 A.M.
-E' nata!- Esclamò Otani, uscendo dalla sala parto.
-E' una lei?-
-Sì!-
-Possiamo vederla?-
-Io non...-
Otani non riuscì ad impedire ai suoi amici di entrare a vedere la moglie.
-Risa!- Esclamò Nobu, correndo verso l'amica.
-Nobu? Oh, Nobu!-
-Come stai?- Disse, abbracciandola.
-Bene ma... Non credo che voi potreste...- Cominciò Koizumi, ma i ragazzi parvero non ascoltarla; l'attenzione di tutti era rivolta alla piccola, che non disdegnava il loro interesse.
-Come la chiamate?- Chiese Seiko, mentre la piccola giocava coi suoi capelli biondi.
-Beh, non saprei...- Balbettò Risa.
-Nami.(*)- Disse Otani, che fino a quel momento era stato in silenzio.

-Come?- Chiese Koizumi, perplessa.
-Nami. E' un bel nome, ti pare?- Otani si avvicinò alla piccola.
-E' molto bello.- Convenne Koizumi, sorridendo.
-E per di più è appropriato.- Annuì Nobu.
-Appropriato?- Risa osservò l'amica perplessa.
-Sta nevicando.- Rispose Otani.
-Uhm. Nami. Mi piace.- Commentò Koizumi sovrapensiero, stringendo la figlia tra le braccia.






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**Angolo di Cali-chan**

Salve Gente!
Rieccomi. Cos'è questa? Uhm. Teoricamente era nata come una one-shot, ma tante idee mi si stanno affollando nella mente, sulla vita della piccola Nami, che credo diventerà una raccolta.
Mi farebbe, ad ogni modo, piacere avere un vostro parere, anche per sapere se chiuderla come one-shot oppure dar voce ai miei pensieri e crearne una raccolta ^^
Ad ogni modo, alla prossima :D
Cali-chan :)


(*)= Nami, vuol dire "Neve" (la fonte è internet, se così non fosse, prendetevela con lui. Uccidetelo ç_ç)
   
 
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