Dawn and Stars


 

"Che vista meravigliosa!"

Esordì Jean, assestandosi meglio sulla sua posizione di vedetta, ovvero la spalla di un titano speciale, il quale emise dalla gola un profondo brontolio d'approvazione.

"Certo che se tu sapessi parlare sarebbe decisamente meglio…" Lo pungolò il soldato, stiracchiandosi.

Per tutta risposta si guadagnò un ambrato sguardo risentito da parte di Marco, che incurvò le labbra all'ingiù e mosse leggermente la spalla, facendo barcollare l'amico.

Jean rise di gusto al broncio del titano gentile -così soprannominato dai commilitoni del Corpo di Ricognizione- e poggiò una mano sulla sua ampia guancia, spruzzata di lentiggini come nella sua passata forma umana. Quelle lentiggini che tanto gli erano mancate.

"Su su, stavo scherzando. Per me non è un grande problema, sai? Riesco a capire abbastanza bene quello che vuoi dirmi anche se non ti esprimi a parole. Sei molto espressivo."

Marco sorrise e socchiuse gli occhi, inclinando lievemente la testa verso Jean ed emettendo un suono vibrante, come un grosso gatto che fa le fusa.

Si erano rincontrati appena qualche mese prima, durante una missione di ricognizione della squadra di Jean, per sua fortuna. Il soldato infatti, separato dal suo gruppo, aveva perso la cavalcatura e si era trovato in balia di un titano di classe 10 metri. Non aveva nemmeno possibilità di reagire, poiché cadendo, il cavallo aveva finito con lo schiacciargli una gamba, e non riusciva a vedere quasi nulla per il sangue che gli colava sugli occhi a causa di una ferita alla fronte.

Mentre si stava arrovellando per trovare un modo di salvarsi la vita, un urlo furente aveva scosso la prateria, ed il gigante che stava per ammazzarlo si era fermato ad osservare il bosco da cui il richiamo era giunto. Pochi attimi dopo dopo era balzato fuori un altro titano di almeno 20 metri che aveva iniziato a correre verso la loro direzione.

In quel momento Jean si era dato per spacciato, ma il nuovo arrivato aveva afferrato per la testa il suo nemico e gliel'aveva strappata di netto, gettandola da una parte, per poi spappolare con il piede il punto debole del gigante.

A quanto pareva questi titani anomali erano diventati una moda, aveva pensato il giovane, mentre con gli occhi spalancati aveva osservato la creatura abbassarsi verso di lui e sollevare lentamente il corpo del cavallo, liberando così la gamba di Jean dal suo peso, il quale era troppo stupito persino per muovere un solo muscolo.

Nonostante la vista offuscata a causa del sangue, aveva chiaramente visto gli occhi già grandi del titano aprirsi ancor più di sorpresa, mentre lo scrutava chino verso di lui.

Poi l'aveva visto allungare una delle sue grandi mani e sfiorarlo con delicatezza. Al che Jean si era ritratto, mentre il gigante aveva allontanato di scatto il braccio, come scottato.

Poi, con espressione sofferente aveva aperto la bocca più volte, cercando di articolare un suono lamentoso, che alla fine suonò come:

"Eeeeaaaaannnnn…"

Ha detto "Jean"?

Il soldato aveva riconosciuto qualcosa in quel miscuglio di suoni e voci, un tono più acuto e a lui ben noto, e come svegliato da un sogno si era strofinato gli occhi con forza, liberandoli dal sangue per riuscire a vedere meglio.

E calde lacrime avevano subito iniziato a rigargli le guance.

Non poteva essere, mesi prima l'aveva visto, poggiato a quel muro… eppure ora era lì, che dall'alto dei suoi 20 metri lo osservava con grandi occhi lucidi color dell'ambra, carichi d'aspettativa.

Le lentiggini, la corporatura, i capelli, il tono della voce e persino l'inclinazione delle sopracciglia erano quelle del suo compagno di squadra, del suo migliore amico, del suo…

"Marco." Aveva esalato con un filo di voce, e il titano aveva capito di essere stato riconosciuto.

Per un po' avevano pianto insieme, poi Marco aveva raccolto dolcemente Jean e l'aveva ricondotto dalla sua squadra.

L'incontro con gli altri soldati era stato burrascoso e difficile -avevano tentato in vari modi di abbatterlo, guadagnandosi l'antipatia del gigante-, ma ora entrambi erano lì a godersi lo spettacolo di un sole rosso che tramontava all'orizzonte.

Il titano collaborava alle spedizioni ed alle ricerche insieme ad Eren da ormai due mesi, sotto sorveglianza di Jean, principalmente perché se venivano separati il gigante si chiudeva nel silenzio e nell'immobilità più totali.

Hanji, difatti, scherzava sempre sul fatto che Jean fosse una sorta di sole per Marco, il quale senza di lui restava inattivo. Il soldato, a quei commenti, si fingeva infastidito, ma in realtà gioiva.

Gioiva per aver riavuto indietro la persona più importante della sua vita, e anche se non sapeva cosa fosse successo e l'amico non riusciva a tornare nella sua forma umana per raccontarlo -Eren stava pian piano cercando di spiegargli il metodo di "separazione", anche se lui stesso non lo sapeva padroneggiare appieno- si sentiva felice come non lo era mai stato.

Jean si sedette, appoggiando il torso contro il collo del titano e affondando la mano destra tra i suoi capelli scuri, reggendosi.

Marco lo sfiorò gentilmente con la punta delle dita, ed entrambi rimasero a contemplare il sole calare, e le stelle farsi spazio nel cielo nero.

L'Angolo di Zazzy

-Ok, è una merdata scritta in 10 minuti (e specifico, l'idea del Gentle Titan non è mia, ma è una cosa che è diventata popolare sul web -non mi prendo meriti che non ho-) e a cui ne ho dedicati solo altri 5 di correzione, ma dovete sapere che io non la pubblico perché ritengo di aver fatto un buon lavoro (anzi, mi sono appena sputtanata un'idea che avevo in mente, e credetemi se vi dico che era bella!), ma perché voglio ricordarvi l'esistenza di questi due tesori che sono Jean e Marco -è solo su EFP che c'è poco su di loro, voglio specificare-, voglio ricordarvi l'esistenza delle "what if..?" che sono una categoria troppo snobbata, sto cercando di farvi capire che non c'è bisogno di scrivere solo angst su questi due -per quel poco che c'è, anche se devo ammettere che è di qualità <3 -… nella nostra fantasia Marco può vivere, e si, anche diventare un titano!

Che ne so, magari qualcuno ha ripescato il suo cadavere, ci ha fatto degli esperimenti in più e l'ha reso titano, forma in cui pian piano magari ha cominciato a rigenerare dietro il collo il corpo umano di Marco… because, why not? ç^ç

Vi voglio bene <3 (devo spargere amore: Marco mi rende affettuosa con chiunque)

Scrivete, figli miei! Inventate, rendete le cose più felici, visto che nella nostra fantasia, nel nostro piccolo mondo si può fare!

Non è vietato, e sicuramente sarete amati per questo <3 (da me di sicuro, anche se conta poco XD)

Ora non mi resta che sperare… sperare che abbiate letto le mie note, sperare che abbiate voglia di scrivere ^^

Alla prossima, mie anime gentili (… la compagnia di Marco mi fa del male, sono troppo affettuosa… ma che ci posso fare? è AWW)

Vi lascio con le versioni "titaniche" di Jean e Marco (date un'occhiata alla gallery dell'artista [Black-Sis] che merita), sperando in un futuro migliore(wat)

http://black-sis.deviantart.com/art/The-Boxer-Titan-396852819

http://black-sis.deviantart.com/art/--397149793

Bacioni <3 Zazzy