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Autore: fallintooblivion    03/09/2013    12 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
«Ti hanno scaricata?» mi chiese una voce roca all’improvviso. Sussultai e mi girai, ritrovandomi faccia a faccia con due occhi verdi che mi scrutavano senza battere ciglio.
«Pessimo modo per rimorchiare una ragazza» sbadigliai, e sul suo viso si formò un ghigno compiaciuto.
Si avvicinò a me. «Come ti chiami?» mi sussurrò all’orecchio.
Rimasi come ipnotizzata dal suo sguardo, e la sua vicinanza mi mise in soggezione. «Mi chiamo Ellie.»
«Io sono Harry.»
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter five: Lies

 
Mi svegliai all’improvviso, con la testa che mi doleva e gli occhi che mi bruciavano. Mi portai le mani alle tempie e massaggiai piano, sperando di calmare il dolore. 
Dove sono? Pensai sul momento, facendo fatica a ricordare cosa fosse successo.
«Ti sei svegliata» sussurrò una voce familiare, facendomi sussultare. Mi girai appena, trovandomi di fronte ad un bellissimo sorriso. Era per me? 
«Non mi ricordo niente» borbottai con la voce ancora impastata dal sonno.
«Beh, abbiamo parlato un po’.» Rise piano, ma con una certa malinconia.
«Questo lo so» mi limitai a dire, senza trattenere uno sbadiglio.
Harry mi si avvicinò, mi passò una mano tra i capelli, dolcemente, e poi la posò sulla mia guancia. «Grazie, Ellie» mormorò con tristezza, e mi lasciò un piccolo bacio sulla fronte.
Io gli presi la mano con un gesto spontaneo: non volevo che si allontanasse da me.
Lui, per tutta risposta, mi si avvicinò ancora di più.

 

__________

 

«E poi che è successo?» mi chiese la mia migliore amica impaziente di saperne di più.

Il timer del microonde suonò, io lo aprii e presi la tazza di cioccolata fumante facendo attenzione a non scottarmi.
«I popcorn?» le domandai disinteressata.
«Li ho portati in soggiorno» sbuffò lei roteando gli occhi. «Vuoi finire il tuo racconto, per favore?»
Sospirai, e mi girai a guardarla. «Harry si è aperto con me come nessuno aveva mai fatto. È stato davvero dolce. Ed io totalmente inutile.» Tornai a sospirare.
Lei aprì bocca per parlare, ma io la fermai. «Non dire che non è vero. Non ho saputo cosa dire o cosa fare. Sono una frana.»
«Che mi dici di Lou?» mi chiese lei all’improvviso.
Ci pensai su per qualche istante. «Probabilmente non mi parlerà per un po’. Stamattina non è venuto in ospedale, anche se sapeva che ti avrebbero dimessa: non voleva incontrarmi, ne sono certa.»
«Ellie… lo sai che stai tradendo la sua amicizia, non è vero?»
Quelle parole mi ferirono come un pugnale nel petto: non l’avevo mai considerata in quei termini.
«Io gli voglio bene. È il mio migliore amico.»
Lei sospirò. «La prima volta che tu e Harry vi siete baciati non sapevi ancora chi fosse, ma la seconda? Ellie, potevi evitarlo. Sul serio.»
«Lo so. Ma probabilmente non volevo.»
Calò il silenzio più totale, poi io ripresi a parlare, dopo aver riflettuto su quello che avevo appena detto. «Wow, non credevo di essere così stronza.»
«Lasciamo perdere. Andiamo a guardarci il film?»
Annuii e ci dirigemmo in soggiorno. Non ebbi il tempo di prendere posto accanto a Min sul divano, che suonò il campanello.
«Dev’essere mia madre, avrà dimenticato le chiavi.» Mi diressi all’ingresso senza trattenere qualche sbuffo. «Verrà mai il giorno in cui non dimenticherai a casa le chia…?» Inaspettatamente, quando aprii la porta, dall’altra parte non trovai mia madre col fiatone, ma un Louis che mi gettò le braccia al collo.
«Cazzo, non ce la faccio a stare senza di te. Cazzo, cazzo, cazzo!»
Lo allontanai di scatto senza pensarci, e lui mi guardò confuso.
«Tu sei molto arrabbiato con me. Ricordi? Ho baciato il ragazzo che ami.»
Pronunciai quelle parole senza un minimo di tatto. Forse volevo solo che lui continuasse ad avercela con me, magari mi sarei sentita in pace con me stessa, dopo tutto quello che avevo fatto.
«Già, io… volevo scusarmi. Non è stata colpa tua, mi dispiace.»
Non sapevo cosa dire, continuavo a fissarlo perplessa e incredula. E continuavo a sentirmi terribilmente in colpa.
Lui stava chiedendo scusa a me, che avevo torto.
Me, che avevo ferito i suoi sentimenti.
Me, che avevo baciato il ragazzo di cui era innamorato. Due volte.
Mi sentivo così sporca.
«Entra» sibilai appena, indicandogli il soggiorno. «C’è anche Min. Avevamo pensato di guardare un film.»
Lui annuii e si precipitò dalla nostra amica, che lo abbracciò forte, mentre mi rivolgeva uno sguardo confuso.
Le feci cenno di lasciar stare. Nonostante mi sentissi in colpa tenevo troppo all’amicizia con Lou, non volevo perderlo.
«Rimani con noi?» gli chiese Min con un sorriso.
Lui annuii di nuovo e non perse tempo a spaparanzarsi sul divano, facendomi cenno di raggiungerli con una mano.
Io non potei trattenere un sorriso spontaneo e mi sedetti al centro.
La mia amica aveva scelto un film horror: li adorava, per lei erano una vera e propria droga.
A me non facevano né caldo e né freddo, anche se talvolta riuscivano a spaventarmi sul serio.
Louis invece li odiava: tutte le volte finiva per nascondersi sotto le coperte o urlare come una femminuccia, o entrambe le cose.
A metà film il volto di LouLou era ormai completamente nascosto dal plaid, mentre Min se la rideva di gusto.
Io avevo finito quasi tutti i popcorn, e non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo.
Ad un certo punto, una scena abbastanza violenta fece sobbalzare anche me, e mi coprii gli occhi con le mani.
«Oddio, oddio! Oddio, cos’è successo? Oddio!» Louis urlava terrorizzato, nonostante non vedesse nulla. Era proprio da filmare e mandare a qualche programma comico della tv.
Come se non bastasse, in quell’istante, si sentì un rumore abbastanza forte provenire dalla camera accanto, la mia.
«Aaah!» urlò il mio amico, seppellendosi letteralmente sotto le coperte.
Mi girai di scatto verso la mia stanza, alzandomi in piedi. «Vado a vedere cos’è stato.»
Mindy ne approfittò per rubarmi i popcorn rimasti. «Va bene, ma sbrigati, sta arrivando la parte migliore.»
Mi avvicinai con cautela alla porta della mia camera. La verità era che mi stavo cagando sotto, ma non avevo il coraggio di ammetterlo a me stessa.
Avanti Ellie, non fare la cogliona, probabilmente quel rumore te lo sei soltanto immaginato! Cercai di autoconvincermi, e decisi di aprire la porta con un colpo secco. Nell’istante in cui poggiai la mano sulla maniglia, qualcuno fece pressione su di essa dall’altra parte della porta, e questa si aprì velocemente. Mi ritrovai faccia a faccia con quegli occhi verdi ai quali non avevo smesso di pensare neanche per un secondo.
Lui mi guardò perplesso, ma in un istante la sua bocca si curvò in un bellissimo sorriso.
Senza dire niente, mi prese per un polso e mi trascinò dentro, richiudendo la porta subito.
«Ciao» disse poi, continuando a sorridermi.
Io ero ancora sconvolta, e non dissi una parola. Lo fissai imbambolata, e poi il mio sguardo si diresse verso la finestra spalancata.
«Cosa diavolo…?» riuscii a dire soltanto, per poi tornare a guardarlo incredula. «Cosa ci fai qui a quest’ora? E perché non hai suonato al campanello come le persone normali?» Cercai di trattenermi dall’urlare, perché i miei migliori amici erano proprio nella stanza accanto.
«Io…» cominciò lui, ma si fermò subito. Si sedette sul letto, scuotendo la testa per aggiustarsi i ricci. «Volevo parlarti.»
A quella frase lo guardai interrogativa. Parlarmi? Voleva forse continuare a raccontarmi le sue (dis)avventure amorose? Non riuscivo a capire.
«Di cosa volevi parlarmi?» gli chiesi incrociando le braccia e aspettando che mi rispondesse.
«No… non in quel senso.»
Lo guardai ancora più perplessa, e lui sospirò.
«Non dovevo dirti qualcosa in particolare… volevo solo parlare con te. Mi sei… ecco…» borbottò insicuro e con gli occhi bassi, atteggiamento che non gli si addiceva per niente.
«Stai cercando di dirmi che sentivi la mia mancanza?» lo canzonai ridendo appena, e lui alzò lo sguardo senza scomporsi minimamente, guardandomi con serietà.
«Oh» boccheggiai, e sentivo le guance in fiamme. «Potevi mandarmi un messaggio.»
«Non ho il tuo numero ancora
Ne avevamo passate un po’, ma mi ricordai che in fin dei conti ci conoscevamo solo da qualche giorno. Feci finta di non capire l’allusione quando enfatizzò l’ ”ancora”.
«E poi pensavo di farti una sorpresa. Ho sbagliato, mi dispiace.» Si alzò dal letto. «Posso andarmene dalla porta?» mi chiese, ed era davvero a disagio. Non l’avevo mai visto così.
Avrei voluto con tutta me stessa che rimanesse. Non riuscivo a spiegarmi il motivo, a volte era così irritante che l’avrei preso a sprangate in faccia, ma quando non c’era riuscivo a pensare praticamente solo a lui. Cosa c’era in lui di tanto speciale? Era arrogante, fastidioso, egocentrico, megalomane… ma sapeva essere così dolce, umile e sincero. A cosa dovevo credere? Quale aspetto di lui era vero? Chi era realmente Harry?
«Certo» mormorai appena, ma poi mi ricordai di una cosa: per arrivare alla porta d’ingresso bisognava passare per il soggiorno. «No!» Lo bloccai con una mano. «Ripensandoci, non puoi.»
Mi guardò stranito, poi un ghigno si fece spazio sul suo volto. E ciao ciao all’Harry dolce e carino.
«Non vuoi che me ne vada?» mi domandò.
Sospirai, il sospiro più lungo di tutta la mia vita.
«Ammettilo. Lo sai anche tu che è così.»
«Hai qualche segreto per essere così irritante?» sputai senza guardarlo.
«A dire il vero mi viene naturale» ridacchiò lui.
«Esilarante» sbuffai, andando alla finestra. «Buon viaggio e addio» feci scostando le tende.
«Fai sul serio?» mi chiese, a metà tra il divertito e lo sbigottito.
Annuii e lo fissai negli occhi. Mio Dio, rischiavo di sciogliermi, quegli occhi mi mandavano in pappa il cervello.
Lui, per tutta risposta, iniziò a ridere, e si voltò verso la porta della mia stanza. Fece per aprirla, ma qualcun altro al di là di questa abbassò la maniglia.
«Tutto okay Ellie?» La voce della mia migliore amica mi riecheggiò nelle orecchie.

 




 






larrysfeels

Se ve lo stavate chiedendo, no, non sono morta, aspettavo soltanto che l'ispirazione s'impossessasse di me. 
Ringrazio particolarmente la mia amica
Stripedshirts per avermi trovato quella gif, mi si è accesa una lampadina!
Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi ringrazio infinitamente per le visite e le recensioni, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, le ricordate o le preferite. 
Al prossimo capitolo! 

 
Baci, Lauren.
   
 
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