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Autore: nikolas    03/09/2013    6 recensioni
Sono passati alcuni mesi dai fatti accaduti nella prima parte di 'AMICI PER LA PELLE'; uno dei protagonisti (Tom) esce di scena, tuttavia altri personaggi sono pronti a prenderne il posto. Una nuova grande amicizia e nuove avventure animeranno ancora una volta Millow, un paesino inglese nei pressi di Londra. Il ritmo dell'amicizia farà danzare ancora una volta i cuori dei nostri protagonisti.
[La vicende della storia seguono quanto raccontato in 'AMICI PER LA PELLE']
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RICOMINCIO DA QUI - AMICI PER LA PELLE 2 
“Una novità sarà e mi porterà a non fermarmi mai, non voltarmi mai, non pentirmi mai… Solo il cielo avrò sopra di me. Ricomincio da qui, da un'effimera illusione, mi risveglio e ci sei ancora tu, qui.” 
                                                                                                                   - Ricomincio da qui, Malika Ayane

 

"Ecco, lo sapevo! Non sarei mai dovuta venire in questo sciocco paesino… Per cosa poi? Mettermi a cercare una persona che non vedo da più di un anno e che potrebbe essere ovunque!?" Pensò Sasha Collins, una ventunenne piuttosto alta, dai lunghi capelli rosso fuoco che teneva raccolti in un’elegante treccia e dagli occhi blu mare. "No no e ancora no, non dovevo fuggire, dovevo restare a New Orleans, dovevo affrontare tutto e tutti. Chissà che pensavo… Bel colpo ragazza, davvero un bel colpo!" La giovane era appena giunta all’unica fermata dell’autobus di Millow, piccolo centro abitato nei pressi di Londra, dopo aver perso il volo diretto da New Orleans e l’unica corriera che collegava l’aeroporto di Gatwick al paesino a causa di problemi con lo scarico dei bagagli. Come se non bastasse, aveva dovuto anche passare la notte in un hotel nelle vicinanze, tutto questo contornato da quella maledetta sensazione che durante tutto il tragitto la aveva tormentata: le sembrava che qualcuno la avesse seguita e che avesse spiato ogni suo singolo movimento… Insomma, un viaggio da incubo.
-Possibile che non ci sia un’anima viva in questo dannato paese alle 11:00 di mattina?!- Pensò ad alta voce, ormai esasperata, la ragazza.
-Le serve qualcosa, signorina?
-A parte i don Giovanni in cerca di facili prede con cui sfamarsi, si intende...- Disse a mezza voce Sasha, quando un prestante ragazzo biondo rispose alla sua richiesta d’aiuto.
-Bel giudizio che ha degli uomini!- Ribattè il ragazzo.
-Oh beh, se le rispondo così ho le mie buoni ragioni!
-Non avevo dubbi, ma in qualunque caso non la voglio importunare, anche se lei rappresenta davvero un bel bocconcino per noi predatori, quindi temo di dovermene andare, a presto bellezza!- Tentò di congedarsi maliziosamente il giovane, prima che la ragazza lo implorasse:
-Oh no, la prego non se ne vada, mi deve aiutare! Le spiacerebbe smettere per un momento di fare il Calimero e, tentarebbe di darmi una mano?
-Calimero, don Giovanni… ha qualche altro nomignolo con cui etichettarmi? Io, cara la mia signorina, sono un galantuomo e la aiuterei molto volentieri se solo la smettesse di fare la principessa viziata!
-Non mi faccia ridere, lei un galantuomo… In ogni caso terrò per me i commenti sul sesso maschile! D’accordo?- Rispose accondiscendentemente la ragazza. -Mamma mia, questa conversazione mi avrà fatto invecchiare come minimo di trent’anni, non potremmo darci del tu? Io sono Sasha Collins, piacere!
-Simon Tootle, incantato!- Sorrise il ragazzo dai capelli biondi.
 
Entro pochi giorni per Lela sarebbe cominciato il secondo anno di medicina e dopo tutti i fatti accaduti nei mesi precedenti, questa volta voleva provare ad affrontare lo studio in tutta tranquillità, con l’unica distrazione dovuta al fatto di dover lavorare part-time nel negozio del fidanzato, dal momento che il fratello, essendo tornato a vivere a New Orleans, non poteva più permettersi di aiutarla economicamente. Tom era partito quattro mesi prima, aveva trovato un lavoro con il quale riusciva a pagare l’affitto del nuovo appartamento in cui viveva e con grande sorpresa della sorella, si era addirittura fidanzato. Certo, a Millow la sua mancanza si faceva ancora sentire, ma tutti i suoi amici avevano finalmente trovato un equilibrio tale da parmettere loro di vivere seranamente: Lela aveva cominciato a lavorare alcune ore al giorno nel negozio di fiori di Diuk, il quale, tra l’altro, andava davvero bene e aveva addirittura trovato il tempo  -e il coraggio-  di prendere la patente; Simon che già lavorava per l’amico era diventato l’addetto alle consegne e tutti e tre vivevano nella palazzina che fu un tempo sede dell’ufficio e della casa dell’avvocatessa Martha Klaus, madre di Tom e Lela.
-Stasera ti porto fuori a cena e subito dopo andiamo al cinema a vedere ‘Profumo d’Amore'!
-Wow Diuk, stai superando te stesso, non starai diventando uno di quei fidanzatini smielati, tutti dolcetti e coccole, vero?

-Figurati, è solo che oggi è il nostro primo anniversario e vorrei che fosse indimenticabile- Disse il ragazzo.
-Ma vivere ogni giorno al tuo fianco rende tutto indimenticabile, amore!
I due conclusero la conversazione come erano soliti fare, baciandosi. La relazione tra Lela e Diuk procedeva a gonfie vele e i due, giorno dopo giorno, erano sempre più affiatati, dal momento che condividevano ogni singolo aspetto della vita quotidiana, vivendo come una coppia in completa serenità, visto che Simon, unico potenziale intralcio alla loro intimità, aveva preferito restare da solo nel suo appartamento. Non per questo, però, il ragazzo si limitava ad assistere passivamente alla relazione tra i due amici, non che fosse geloso di Lela (il loro breve rapporto era concluso ormai da tempo immemore), ma più che altro aveva un tempismo spaventosamente perfetto quando si trattava di interrompere l’intimità della coppia. E questo fu proprio uno dei tanti casi.

-Scusate piccioncini se vi interrompo, ancora, ma ho una sorpresina per voi…- intervenne Simon con la sua solita voce impertinente.
-Come se fosse la prima volta, che cosa v…- La voce di Lela si smorzò non appena vide entrare in casa sua una bellissima ragazza che verosimilmente poteva avere la sua stessa età, la quale, in preda all’imbarazzo riuscì solo a dire:
-Ehm… Ciao Lela, ti ricordi ancora di me?
-Non è possibile, no no, non può essere vero…Sasha?!- esclamò sconcertata e raggiante allo stesso tempo la giovane.
-Scusate l’interruzione, ma vi spiacerebbe rendermi partecipe di questo simpatico siparietto, che, ci metterei la mano sul fuoco, se non è stato organizzato dal quel furfante di Simon per rovinarci l’anniversario?”.
La conversazione che seguì fu una sorta di fiume incomprensibile di parole tra le due ragazze, dal quale Diuk non riuscì a capirci granchè, infatti dovette servirsi dell’aiuto dell’amico che gli spiegò tutta la faccenda: Simon stesso, mentre stava consegnando alcuni mazzi di fiori, aveva incontrato casualmente Sasha alla fermata dell’autobus, la quale gli aveva comunicato di essere appena giunta a Millow per cercare una sua grande amica che viveva proprio nel paesino, ovvero Lela Klaus. Il ragazzo le aveva detto di conoscerla, essendone molto amico e si era offerto di accompagnarla a casa per prendere un caffè insieme in attesa del ritorno di Lela, tuttavia una volta giunti alla palazzina, avendo visto che Diuk e la fidanzata erano in casa, avevano preferito dirigersi immediatamente da loro. E ora erano tutti e quattro lì a cercare di riavvolgere la matassa e capire il motivo per cui Sasha se n’era andata da New Orleans ed era giunta fino a Millow.
-Sai, non ne potevo più del caos della metropoli, era da tempo che pensavo di andarmene come avevate fatto tu e Tom, solo che non ne avevo mai avuto l’occasione.- La ragazza fece una pausa, poi riprese:
-E come se non bastasse il mio rendimento alla facoltà di legge andava peggiorando e mi ero pure lasciata con Brian…
Al sentire queste parole Lela rimase interdetta per qualche secondo, prima di esclamare:
-Tu e Brian vi siete lasciati?! Stavate insieme da una vita! Mi ricordo ancora quando vi siete fidanzati: tu avevi quattordici anni e lui diciassette, stavate così bene insieme…
-Già, purtroppo però tutto ha una fine e lui non l’ha presa certo bene, anzi… solo che nell’ultimo periodo era diventato gelosissimo, mi stava sempre col fiato sul collo e io non ne potevo davvero più. Quando gli ho detto che me ne sarei andata di lì a pochi giorni, si è messo a sbraitare e mi ha giurato che se fossi davvero partita, me l’avrebbe fatta pagare molto cara… Ma tu sai come è fatto, tutto fumo e niente arrosto...
-Brutta storia, ora capisco perchè mi hai trattato come uno zerbino quando mi hai incontrato poco fa- intervenne Simon, che ormai, esattamente come Diuk, era stato preso dalla storia della ragazza. Lela a quel punto disse:
-Non sai quanto mi dispiace… Ma sono felicissima che tu sia venuta qui, sei al posto giusto, con le persone giuste;  sia noi che Simon ti possiamo ospitare! Ma con l’università come farai?
-Davvero? Non sai che gioia mi date, pagherò l’affitto se sarà necessario e contribuirò a tutte le spese!  Per l’università avevo intenzione di iscrivermi qui a Millow, mi sono informata, dovrei ancora essere in tempo… Non ho comunque intenzione di completare il ciclo di studi, al termine di quest’anno intendo presentare la tesi e ottenere la laurea breve, poi cercherò un lavoro, magari come consulente in uno studio legale- Concluse la giovane.
I quattro decisero che Sasha avrebbe condiviso l’appartamento con Simon, aiutandolo a pagare l’affitto, mentre Lela e Diuk avrebbero continuato a vivere insieme.
A causa di tutto quel parlare i ragazzi non trovarono il tempo per sbrigare nessuna faccenda domestica ed essendosi fatta sera, i due fidanzati si congedarono dagli amici per andare a festeggiare il loro primo anniversario, perciò Simon e Sasha rimasero in casa da soli e ne approfittarono per conoscersi meglio. Il ragazzo si trovò a raccontare tutto quanto gli era capitato nel corso della vita come non aveva mai fatto con nessun altro e la giovane non fu da meno. Dalla lunga conversazione emerse che Sasha aveva frequentato le scuole medie e il liceo scientifico con Lela, diventandone la migliore amica. La giovane confidò all’amico di aver sofferto moltissimo quando aveva scoperto che l’amica si sarebbe trasferita in un paesino sperduto dell’Inghilterra e proprio dalla sua partenza le cose cominciarono ad andarle per il verso sbagliato. Proprio questo aspetto della vita della ragazza trovò molti punti in comune con quanto aveva vissuto Simon al momento dell’addio di Tom e Lela avvenuto molti anni prima, quando dal piccolo paese inglese si trasferirono in America a seguito della morte di Martha, loro madre. Ma oltre a queste semplici chiacchiere serali, c’era ben altro che premeva sapere a Simon: il ragazzo voleva infatti avere maggiori informazioni riguardo Brian, l’ex- fidanzato di Sasha.
La ragazza, quando l’amico le porse la domanda, si scoprì piuttosto imbarazzata, dal momento che stava per raccontare la propria relazione ad un quasi perfetto estraneo, tuttavia, capendo le buone intenzioni di Simon, Sasha cominciò a spiegare quanto le era successo nel corso della sua storia d’amore con Brian, fino a quando arrivò ad un punto che lasciò sconcertato il ragazzo.
-Lui è sempre stato molto geloso, ma mai avrei pensato che si sarebbe potuto spingere addirittura a farmi del male… Due anni e mezzo fa, circa, accadde che andai alla festa di compleanno della sorella di un mio grande amico, alla quale Brian non venne invitato. Passai tutta la serata a rispondere ai suoi messaggi fino a quando, esasperata, spensi il telefono e cominciai a godermi la festa. Ammetto di aver bevuto troppo, quella sera, e quindi non mi tirai indietro quando un mio amico mi fece delle avances…  Finimmo a baciarci in un angolo appartato del locale. Credimi, non avevo alcuna intenzione di tradire Brian e la mattina dopo, una volta capito ciò che avevo commesso, decisi di andare a parlare e a scusarmi con il mio ragazzo. Ma qualcuno che aveva partecipato alla festa fu più veloce di me e gli raccontò tutto l’accaduto- Sasha fece una pausa, a quel punto Simon le chiese:
-Bene, se ho capito bene… Tu lo tradisci, ma sei intenzionata a chiedergli perdono, tuttavia qualcuno spiffera tutto l’accaduto a Brian che…? Che succede dopo? Comincio a preoccuparmi!
-Successe che quando andai a casa sua per cercare di parlargli mi saltò addosso, mi mise letteralmente con le spalle al muro e cominciò a schiaffeggiarmi. Inutile dire che anche lui era ubriaco fradicio in quel momento, quindi appena riuscii a liberarmi, scappai a casa e feci di tutto per non vederlo più, tuttavia questa situazione durò solo per qualche settimana…
-Sapevo che ti aveva fatto del male! Quel bastardo! Quindi ti sei lasciata prima di quanto ci hai detto oggi pomeriggio…
-No, Simon, no… Ti stavo dicendo che non lo vidi per qualche settimana  fino a quando, un giorno, lui venne a casa mia in lacrime implorando il mio perdono. Io lo amavo ancora, così ripartimmo da zero, più affiatati che mai… Lela non sapeva nulla di questa faccenda perchè mi ripromisi di non dirlo a nessuno, non volevo che si sapesse che stavo ancora con un ragazzo che mi aveva picchiata…
Il viso di Simon faceva trasparite tutta la rabbia che provava in quel momento. 
-E non lo hai mai denunciato? Ora dimmi come fai a essere tanto sicura che non ti rifarà del male? Ha promesso che se te ne saresti andata te l’avrebbe fatta pagare cara, no?
-Simon, lui non mi farà più del male! Lo conosco… Comunque sono molto stanca, ora vado a letto!
-E quella sensazione di essere seguiti durante tutto il viaggio dalla fermata dell’autobus a casa? Non la ho avuta solo io, vero?- La interruppe il ragazzo.
-Senti Simon, credi davvero che lui possa essere venuto qui da New Orleans? Geloso sì, ma pazzo non credo proprio… E poi, non ti immischiare, mi conosci da meno di ventiquattrore. Lasciami andare a dormire. Sono tornata per ricominciare, VOGLIO ricominciare da qui, da questo posto, da queste persone, da voi! E per farlo devo mettere a tacere il passato, quindi, fai una bella cosa: dimentica questa ultima parte della conversazione e va’ a letto. Domani dovrò iscrivermi all’università, un bel passo avanti, no? A proposito, prima del lavoro mi accompagni?- Domandò Sasha con una voce fin troppo innocente.
-Si… si… Ma sappi che non ho intenzione di dimenticare proprio nulla…- Rispose Simon dubbioso, mentre si dirigeva in camera sua.
 
La mattina dopo, Sasha venne svegliata dal profumo del caffè e da diverse voci che, a giudicare dall’alto volume con cui venivano percepite dalla giovane, dovevano provenire dalla cucina dell’appartamento. Stava per cominciare una nuova vita per la ragazza, lontano dal caos della città, in un paesino che già cominciava ad apprezzare: era un piccolo ammasso di case, ma riusciva a contenere tutto ciò che occorreva per vivere in tranquillità, per non parlare della posizione strategica, era situato a un tiro di schioppo dall’università e a una manciata di kilometri da Londra, il tutto circondato dalla natura.  Tuttavia c’era ancora qualcosa nel profondo che la tormentava… I pensieri di Sasha vennero però interrotti dal volume sempre più alto della conversazione che aveva luogo nella stanza accanto, perciò decise di andare a informarsi riguardo ciò che stava accadendo. Appena varcò la soglia della cucina, vide Diuk, Lela e Simon discutere, di conseguenza si tranquillizzò immediatamente, erano solo chiacchiere mattutine tra i suoi amici. Ovviamente non aveva ancora colto l’argomento della conversazione e appena si accorse che Simon stava riferendo alla coppia quanto aveva appreso la sera precedente, la ragazza decise di interrompere quella conversazione inveendo contro il ragazzo con un semplice “Stupido impiccione!” Solo dopo aver urlato queste parole si accorse dello sgomento sui volti dei giovani e di quanto dovessero essere suonate stupide e del tutto inappropriate in quel momento. Lela, sorpresa dall’arrivo ad effetto dell’amica, rovesciò la sua tazza di caffè, tuttavia, noncurante, le chiese immediatamente:
-Cosa diavolo sta succedendo?
-Succede che era palese che non avrei dovuto fidarmi di Simon e che avrei dovuto evitare di raccontargli i miei fatti personali, ecco tutto- rispose seccata Sasha, non prima di aver lanciato un’occhiata eloquente al giovane con il quale si era confidata. A quel punto intervenne Diuk:
-Senti Sasha, su queste cose non si scherza. Il tuo ex-ragazzo è pericoloso, ti ha picchiato in passato e, se è vero quanto ci ha detto Simon, potrebbe essere qui a Millow, a cercarti!
Sasha avrebbe tanto voluto sconfessare tutto quanto aveva riferito la sera prima all’amico, dicendo che era stato tutto uno scherzo, ma poi pensò che forse, per ricominciare davvero, anche lei avrebbe avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno e, proprio in quel momento, davanti a lei c’erano tre persone disposte a darle veramente una mano, perciò disse, quasi tra le lacrime:
-È tutto vero, l’impiccione non vi ha raccontato delle frottole… Anche io penso che Brian sia qui, pronto a farmela pagare… Forse aveva ragione mia madre, forse non era quel ragazzo buono e perbene che sembrava a tutti e adesso ho davvero paura che voglia fare del male a me e alle persone a cui voglio bene, a voi…
Simon nel frattempo le si avvicinò, la strinse in un abbraccio e la rassicurò:
-Ora non ti devi preoccupare per noi, io e quei due siamo delle rocce… Piuttosto, vai a cambiarti che andiamo all’università. Fin quando ci saremo noi tre accanto a te, non ti devi preoccupare di niente.
Sasha decise di accettare la proposta dell’amico, quindi andò in bagno a cambiarsi, consapevole del fatto che sarebbe stata ancora per un po’ l’argomento della discussione tra gli amici.
 
Simon accompagnò le ragazze all’università e mentre attendeva che queste ultimassero le iscrizioni ai nuovi corsi, decise di andare a prendere un caffè al bar, dal momento che quella mattina, visto quanto era successo, non aveva trovato il tempo di fare una degna colazione. Arrivò al bar, scelse un tavolino piuttosto in disparte dove avrebbe potuto godersi quei pochi momenti di pace che gli spettavano e attese che qualcuno arrivasse a raccogliere la sua ordinazione. Passarono alcuni minuti e, visto che nessun cameriere all’orizzonte aveva la minima intenzione di andare a servirlo, posò il giornale sul tavolo e piuttosto stizzito si diresse verso il bancone. Quando tornò al tavolo, con un misero caffè corto, ovvero tutto ciò che rimaneva a quell’ora di mattina in quel bar che era entrato a pieno titolo nella lista dei posti squallidi di “Millow e dintorni”, si accorse che il suo giornale era stato aperto e qualcuno ne aveva approfittato per leggere le ultime notizie. “Un servizio di prim’ordine… Non mi stupirei affatto se qualche cameriere piuttosto che lavorare si sia letto il mio giornale” Pensò sarcasticamente Simon, prima di accorgersi che tra le pagine dello stesso vi era un biglietto indirizzato a “Simon Tootle e i suoi Amici Per La Pelle”. Prima di aprirlo si guardò attorno per capire chi poteva aver lasciato la lettera, ma, non vedendo nessuno, decise di aprirla. Ciò che trovò scritto lo lasciò senza fiato, era una lettera quasi certamente scritta da Brian, tuttavia il ragazzo non potette averne la certezza dato che in calce non compariva nessuna firma. Preferì attendere il ritorno delle ragazze prima di leggerla e quando le due arrivarono, accorgendosi del suo strano comportamento, Sasha e Lela lo obbligarono a dire quanto gli era capitato. Il ragazzo raccontò tutto e appena mostrò loro la lettera, la giovane dai capelli rossi gliela strappò di mano e cominciò a leggerla. Il biglietto recitava:
Ho deciso di farvi una sorpresa, spero gradirete… Avrei potuto stare ancora un po’ nell’ombra, è vero, ma la tentazione di farvi prendere un bello spavento era troppa e così non ho resistito. Ormai penso che sappiate tutta la mia storia, perciò metto subito in chiaro le cose: non giocate a fare gli eroi con me, soprattutto non fatelo solo per difendere una piccola ingrata! Io non ho paura di niente e di nessuno, non vi conviene intralciarmi perché qualunque cosa voi facciate troverò comunque Sasha e giustizia sarà fatta, non la perdonerò un’altra volta. E fate sapere a quella sgualdrina che se non si farà vedere al più presto inizierò a fare del male anche a voi… Sono sicuro che lei non vorrà che causi altro dolore alle persone a cui tiene, quindi… Non scherzate, lo dico per voi, so tutto, so chi siete, dove vivete, che lavoro fate… Non impiegherò molto tempo a trovarvi. Vi porgo i miei saluti e… che altro aggiungere? Tante care cose…
Appena Sasha finì di leggere la missiva, l’amica decise:
-Non c’è tempo da perdere, bisogna portare la lettera alla polizia!
-Ma che dici? Non abbiamo prove che sia stato lui a farcela avere, e poi noi siamo in quattro, lui è solo… Quanto male potrà mai farci? Io prima di prendere decisioni drastiche attenderei che si palesi definitivamente- Rispose Simon. La ragazza dai capelli rossi intanto non disse una parola, immersa nei suoi pensieri, fino a quando Lela le chiese un parere.
-Sì, Simon ha ragione, è meglio aspettare, ma comunque è giusto che sappiate che avermi accanto vi comporterà dei rischi. Lui è molto intelligente, sa come far del male alla gente e allo stesso tempo sa come non farsi scoprire…
-Forse è meglio che avvisi immediatamente Diuk, inoltre sarebbe cosa buona che uno di noi ti stia sempre accanto in modo tale da non farti trovare mai sola e vulnerabile e poi…
-NO!” Quasi urlò Sasha interrompendo l’amica -Sono venuta a Millow per ricominciare e non lascerò che quel bastardo mi rovini ancora la vita! Niente scorta o cose del genere, chiaro?- troncò la discussione la ragazza.
 
Sulla via del ritorno il cellulare di Sasha squillò, le era appena arrivato un SMS. La ragazza vide che il mittente non era una persona da lei conosciuta dal momento che il numero non compariva nella rubrica, tuttavia decise di leggerne il contenuto. Il malaugurato messaggio recitava “NON MI SCAPPI, BELLEZZA... ERI, SEI E RIMARRAI PER SEMPRE MIA”.
Sasha provò una fitta al cuore, ma fortunatamente riuscì a non darlo a vedere perché proprio in quel momento Lela le chiese incuriosita:
-Chi ti ha scritto? Non nasconderci nulla, ti prego...
La neo arrivata a Millow abbassò lo sguardo e prontamente riuscì a mentire:
-Un’ amica da New Orleans, non ti preoccupare, d’ora in avanti non vi terrò nascosto più nulla.
Per Sasha si stava preparando una nuova battaglia, non avrebbe saputo dire né quanto sarebbe durata, né tantomeno come si sarebbe conclusa, ma di una cosa era certa: la avrebbe combattuta fino alla fine, con tutte le sue forze, per poter ricominciare a vivere, VERAMENTE.
FINE PRIMA PARTE

NOTE: Perdonatemi l'eccessiva lunghezza di questa prima parte, tuttavia ho dovuto allungare un po' il testo (cosa che non è da me se guardate gli altri lavori) per introdurre al meglio la storia. Ogni capitolo avrà il titolo e il tema di una canzone; questa volta è toccato a Ricomincio da qui della bravissima Malika Ayane, canzone che venne presentata (e si classificò 4°) a Sanremo 2010 e che ottenne un enorme successo sia da parte della critica sia per quanto riguarda le vendite. RECENSITE RECENSITE RECENSITE, la 2° parte (notevolemnte ridimensionata rispetto a questa) sarà pubblicata al più presto. Nikolas.

  
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