Film > Skyfall
Segui la storia  |       
Autore: Mrs C    03/09/2013    4 recensioni
Sono qui perché l'intero corpo dell'MI6 pensa che io sia sconvolto dalla scomparsa di Bond, ed è così.
Sono sconvolto, frustrato e stanco. E sa perché sono sconvolto, frustrato e stanco? Perché tutti tendono a trattarmi come una mogliettina in lutto. Non lo sono. Sono un uomo, e un hacker.
[...]
E non posso. Non posso permettermelo. Non adesso, e neanche dopo. Non è la prima persona che perdo, so sopportare il dolore.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, James Bond, James/Q, James/Q, Q
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10 febbraio 2013
Ventesima seduta
Ore 15:29







 

So tante cose su di lei.

Non gliel’ho mai detto, perché credo sia qualcosa ai limiti della violazione della privacy, o qualcosa del genere.

E poi, parliamoci chiaro, a nessuno piace essere spiato.

Ma prima di presentarmi alla sua porta, ho preso informazioni su di lei.

Non crederà che sia venuto qui a occhi chiusi, vero? Sono sicuro che se l’era immaginato.

O qualcosa del genere, insomma.

Ho fatto ricerche. Si può dire che sia uno dei maggiori esperti della sua vita, dopo se stesso.

Cose che ha detto. Cose che ha fatto.

Suppongo sia un po’ come presentarsi da una persona sconosciuta e dire devo ritirare una testa [1], no? Piuttosto singolare. Forse anche un po’ maleducato.

Ma credo che lei abbia imparato a conoscermi. Non ho intenzione di riferire a qualcuno quello che so. Non ho prove.

E dopotutto non sono affari miei né delle persone per cui lavoro - che, tra l’altro, sono a conoscenza dei suoi traffici da un po’ prima di me -.

Credo che sia consapevole del fatto che non verrò più qui e sarà meglio per lei se non mi verrà a cercare.

È stato presente a una delle fasi più difficili della mia vita e le sarò sempre grato per aver cercato di aiutarmi, nell’unico modo in cui poteva farlo.

Si può dire, in un certo senso, che le devo un favore.

Non amo avere debiti con gli altri. Diciamo che tenere la bocca chiusa sarà il mio modo per ricambiare se lei porrà fine a… quello che sta facendo per qualunque motivo lo stia facendo.

Non sono una persona che ama guardarsi indietro, per cui credo che non ci rivedremo di nuovo.

Non ho più bisogno di alcun aiuto adesso.

James è uscito dal coma. Non ha riportato danni cerebrali, anche se ha problemi alle gambe.

I medici dicono che è stato intaccato qualche nervo, ma niente di irrecuperabile.

Sta facendo riabilitazione e io e Alec ci siamo trasferiti in pianta stabile a casa sua, visto che non è voluto rimanere in ospedale più del tempo necessario per i controlli.

Una sera di qualche giorno fa ci siamo ubriacati. Tecnicamente, James non potrebbe bere tenendo conto delle medicine che prende, ma ha la testa più dura di un mattone.

(Tra l’altro, Alec aveva nascosta una bottiglia di Jack Daniel’s e… Dio, non so resistere a quel whisky.)

Così, un paio di bicchieri dopo - diciamo un paio di troppo -, alle tre di notte, ci siamo trovati distesi tutti e tre sullo stesso letto, fissavamo il soffitto e parlavamo di tutto e di niente.

James diceva che Dumbo avrebbe potuto liberare mamma-elefantessa dalla prigionia sparando dall’alto con un AK-47, e Alec replicava che sarebbe stato invece più adeguato un Avada Kedavra alla Harry Potter, poi James ha tirato un pugno ad Alec e Alec si è ricordato di quando anche sua nonna lo prendeva a pugni e preparava i biscotti alla cannella.

Avevano il retrogusto di olio sgrassante e polvere da sparo perché, quando era di cattivo umore, giocava al tiro al bersaglio con il culo di mio nonno e poi lo mandava a dormire nella stalla insieme ai cavalli. La mattina dopo puzzava di merda come se avesse fatto un triplo carpiato nello sterco e mia nonna gli tirava dietro direttamente il fucile.

Dottore, lei ha mai assaporato la felicità? Quella vera, intendo. Quella che si prova nella vita quando trovi il tuo posto, quello che ti appartiene. Quello che senti essere casa tua.

La felicità che ti porti dentro per sempre, anche quando qualcuno cerca di intaccare quella felicità e portartela via.

Per me ha il sapore della risata squillante di James e quella più possente di Alec.

Ha il sapore di cannella e dei biscotti e di polvere e delle mani intrecciate con qualcuno che ami.

Quella notte ho pianto.

Non mi capita spesso, lo sa.

In silenzio, con gli occhi rivolti al soffitto e il respiro pesante, ho pianto per tutte le volte che non l’ho mai fatto e per liberarmi delle colpe che in questi anni mi sono portato addosso come una seconda pelle.

Ho pensato a Sophie. Qualche volta. Forse perché quando guardo James, mi viene naturale paragonare il suo azzurro con il blu dei suoi occhi.

La gioia che vedo in quelli di James, il suo sorriso e le sue smorfie, l’affetto per Alec… l’amore per me.

Non ho mai visto niente del genere, nel suo sguardo.

Quando gli ho raccontato di lei, James mi ha ascoltato in silenzio.

Ha aspettato che finissi di parlare, con tutte le pause e le difficoltà che il discorso ha portato.

Ho ammesso di sentire la sua mancanza e di avere delle colpe. Di avere colpe e ancora più tanti rimpianti.

L’ho amata molto e non gliel’ho mai detto per non caricarla di un peso che l’avrebbe obbligata a restare. Nella mia vita se ne vanno tutti, e anche tu te ne andrai. E la mia maledizione è che sarò ancora qui. [2]

Poi mi ha stretto forte.

Non ha detto nulla, ma mi ha stretto forte, come se stesse cercando di curare una vecchia ferita che in realtà non ha mai smesso di sanguinare.

James è fatto così. Credo sia il motivo per cui mi sono innamorato di lui.

Ha ucciso molte persone e probabilmente ucciderà ancora. È un assassino dal cuore puro, ed è raro vederne qualcuno in giro.

Ha le mani sporche di sangue, e l’anima tormentata di chi è davvero stanco di questo lavoro, ma ti abbraccia, in quella maniera tutta particolare e calda…ti fa pensare che c’è ancora qualcosa di buono, dopotutto.

Quando mi guardavo allo specchio, prima, vedevo nient’altro che un ammasso di carne e ricordi e una sofferenza quasi fisica sulle spalle.

Sono grato a James per un sacco di cose, dottore, ma primo fra tutti, per avermi permesso di vedere me stesso per quello che sono: un semplice ragazzo, con un passato pesante alle spalle ma con tutto un futuro davanti.

Non solo un’arma di distruzione umana, o un giovane genio, ma tutte le sfumature che la mia personalità comporta, e tutto ciò che sono…

È difficile da spiegare, da comprendere.

Forse anche da accettare, perché io sono tutto quello che non dovrei essere.

Ma sa una cosa, dottore? Va bene così.

Non mi illudo che i momenti difficili siano passati. Ma adesso è diverso: adesso non sono più solo. [3]

Quando mi addormento, e gli incubi decidono di farmi visita, so che aprirò gli occhi e troverò James addormentato accanto a me, e il calore della sua mano sempre pronta a stringere la mia.

Forse per qualcuno non sarà molto, ma per me è più che abbastanza.

Ringrazio ogni giorno, per tutti i giorni che mi saranno concessi. [4]

Ringrazio ogni giorno, per avere James con cui svegliarmi la mattina.

Ringrazio ogni giorno, per essere ancora vivo.






 

10 febbraio 2013
Ventesima seduta
17:54



 

Le sedute con Quentin J. Novak [5] sono ufficialmente sospese a tempo indeterminato, consigliando la reintegrazione  totale del soggetto che reputo completamente in grado di svolgere i suoi doveri al pieno delle sue facoltà.

A titolo personale, approfitto di questa comunicazione ufficiale per dare le dimissioni da psichiatra del dipartimento, per poter riprendere a lavorare nel mio studio privato.

M capirà i motivi, senza che io glieli debba spiegare, suppongo.

Ci saranno altre occasioni per… lavorare insieme.

Un saluto e un arrivederci,


Hannibal Lecter





 

Ps. I’m a Serial Addicted


[1] Frase detta proprio da Hannibal Lecter, dopo essere entrato nel negozio gestito dagli assassini di Mischa [sua sorella] XD gran bastardo.
[2] Rivisitazione di una frase de Il miglio verde.
[3] Mezza citazione e riferimento (il mio cervello l'ha messa da sola, e io DEVO mandarvi a leggere questa meraviglia) di Feel di Mrs Teller. [4] Una libera rivisitazione di un verso di Max Pezzali, nella canzone Grazie Mille
[5] Un omaggio al personaggio (... uno dei personaggi) interpretato da Misha Collins in Supernatural.


Alla fine siamo arrivati a capolinea. E’ stato un percorso lungo, non di capitoli ma di tempo, e penso che sia una delle fanfiction che più mi hanno provata dal punto di vista emotivo. C’è tanto di me in questo Q, c’è tanto di me in questa storia e tanti miei pensieri. Ho amato particolarmente muovere questo meraviglioso personaggio, e non credo sarò mai più soddisfatta di come sono per come l’ho conclusa. Ci sarà un probabilmente spin-off, perché qui non sono riuscita a descrivere bene il rapporto amoroso fra Q e James, proprio per il tipo di stile che ho adottato, ma credo che se avessi forzato la cosa, sarebbe venuta una porcata immane. In sostanza, credo di esserne abbastanza soddisfatta e sicuramente mi rivedrete presto su questi lidi. Ringrazio tutte le persone che hanno seguito questa storia, chi mi ha incoraggiato silenziosamente e chi mi ha fatto credere un po’ più in quello che posso dare, perché alla fine credo che la scrittura sia essenzialmente questo: dare qualcosa. Io spero di aver dato qualcosa a voi. Grazie infinite!





Mrs C (Jess)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Skyfall / Vai alla pagina dell'autore: Mrs C