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Autore: Manu_Hikari    10/03/2008    4 recensioni
In una notte triste, quando le lacrime non bastano, un pezzo di carta accoglie il dolore di una ragazza. Non sa dire quello che vorrebbe...ma scriverlo è più facile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al mio tesoro più grande…

 

Quante cose vorrei saperti dire. Non sempre ne sono capace. Potrei parlare per ore; ma non mi riesce mai di dirti ciò che vorrei o, piuttosto, realizzare, con le mie parole, ciò che vorrei realizzare.

 

Vorrei che le mie frasi, a volte sconclusionate, ti strappassero un sorriso; bello, radioso, vivo. Mi piace tanto quando sorridi così. Quando i tuoi occhi sorridono e mi accorgo che la tua gioia nasce da dentro.

E mi piace nel senso che starei lì per ore a guardarti sorridere così, perché mi fa stare bene. Mi fa sentire felice sapere che posso renderti felice.

 

Invece staserastasera mi sono sentita lacerare dentro; quando i miei occhi hanno incontrato i tuoi ci hanno letto dentro solo tanta amarezza.

È stato tanto doloroso.

E ancora di più è stato capire, ed arrendermi dinanzi a questa evidenza, che tutto ciò che ti dicevo non ti faceva star meglio.

 

Avrei voluto stringerti, forte, più forte di quanto abbia mai fatto, ma non sapevo se avesse potuto farti star meglio.

Avevo un nodo alla gola, ma non potevo piangere davanti a te, non avrebbe avuto senso. Avrei voluto trovare le parole, ma non mi venivano fuori. Non trovavo parole per sollevarti dal dolore che porti dentro.

Pensavo che, una volta sola, piangere mi avrebbe fatto star meglio. E invece ho dovuto scrivere, una delle cose che mi fa sentire bene.

Tutto quello che pensi, tutto quello che hai dentro lo metti qui, su un pezzetto di carta. E, forse sarà un’illusione generata da un desiderio, ma tutto sembra più chiaro. Forse le cose non cominciano ad andare nel verso giusto solo perché le scrivi. Ma qui puoi dire anche le cose che non confesseresti mai; anche ciò che più di tutto fa paura.

 

Ci sono cose che, in realtà, non riesco nemmeno a scrivere; troppa paura anche di rileggerle.

Ci sono cose che, una volta dette, peseranno su di te per sempre. È vero, se le scrivi puoi cancellarle, strappare il foglio. Ma ci sono cose che vorrei dire senza dovermene pentire.

Non voglio nemmeno pensare di poter correre questo rischio.

 

Ma tu sei speciale e, senza volerlo, stasera mi hai fatto capire che sei tu quella persona che può ascoltare le mie cose inconfessabili, senza che io me e penta.

 

Si. Ho detto che sei speciale. Sei dolce e sensibile, anche se ti celi dietro quella maschera di strafottenza. Magari non sarai molto romantico, ma nessuno è perfetto.

 

Combattivo, fiero, sensibile. Sei tutto ciò che io possa desiderare. Entrambi abbiamo dovuto lottare, e dovremo sempre farlo, la vita non sarà mai facile per noi.

Il mondo continuerà a ferirci; eppure, non so perché, ma ho l’impressione che tu sia più fragile di me, MOLTO.

Forse perché io ho avuto la fortuna di avere te. Questo devo riconoscerlo. La vita ha voluto darmi una gioia, almeno.

Sai, a volte, il fatto che tu creda tanto in me, mi spaventa; non voglio deluderti.

Voglio che tu sia orgoglioso di me.

Voglio che quando mi guardi e pensi a me come alla tua donna ti brillino gli occhi per la gioia.

Come mi sono sentita piena di gioia io stasera, quando mi hai detto che, ora come ora, sono l’unica cosa bella della tua vita. “cosa avrei fatto se non avessi avuto te” hai detto.

Sorrido tra le lacrime. Anche quando stai male, e senza rendertene conto, riesci a farmi felice, quando ne ho più bisogno, con poche parole. Estremamente dolci nella loro semplicità.

 

Mi sento piccola in questi casi. Quando tu soffri e non so cosa dire per farti star meglio, avverto su di me il peso dei miei 20 anni. Vorrei essere matura abbastanza per sapere cosa dirti. Quando capisco che un abbraccio, un bacio, una carezza, non bastano, vorrei avere le parole giuste per ridarti il sorriso.

 

Sono ripetitiva eh?

Te l’ho detto, chiacchiero e chiacchiero, parlo e parlo, ma non ti dico mai quello che vorrei. È che a volte mi fa paura dirti tutto quello che sento.

Paura.

Che brutta parola, diciamo timore.

Non perché tema che tu non pensi lo stesso. Me lo dimostri ogni giorno, ogni attimo che stiamo insieme; fin dal primo giorno, fin dal primo sguardo.

Non temo di potermene pentire, perché è qualcosa che farà sempre parte di me.

Semplicemente perché temo che tu lo trovi banale. Sciocco.

Forse te lo hanno già detto. Ormai forse ne sei stufo. O forse non ci credi più.

Ma credo di amarti.

TI AMO.

Com’è dolce il suono di queste parole.

Com’è oneroso il loro fardello.

Possono significare tutto, o niente.

Un’intera vita, o un solo sguardo.

Non so dirtelo; sono vigliacca o forse timida o forse entrambi.

Ma è vero.

Ed è forse vero da quel primo sguardo.

Da quella prima notte sotto le stelle.

Da quel primo bacio tanto desiderato.

Dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore.

 

Ogni volta mi sono innamorata di te. Ogni volta più intensamente.

Sono cose che, forse, non troverò mai il coraggio di dirti. Forse non leggerai mai queste pagine. Non so nemmeno se le conserverò.

Ho scritto solo per sfogarmi.

Per trovare un modo per dirti quanto sei speciale e quanto mi hai dato. E quanto puoi dare agli altri. Se questi non se ne rendono conto, è un problema loro.

Tu mi hai cambiato la vita.

Hai dato una ragione alla mia esistenza.

Sei il mio angelo. Te lo dissi tanto tempo fa. E continuo a pensare che sia vero. Sembra sciocco, quasi stupido. Un sogno infantile, forse. Ma è così, ci credo. Ci crederò per sempre.

 

TU SARAI SEMPRE IL MIO ANGELO.

 

Come vorrei poter essere il tuo.

Farti da sostegno quando ti senti perso. Darti forza quando ti sembra che non vi sia più una via d’uscita.

 

Voglio solo dirti che voglio stare al tuo finco. Darti la buonanotte, e cullarti finchè il sonno non venga a colmare le tue pene.

Buonanotte, angelo mio, e se il mio amore ti potrà essere di conforto, te lo darò tutto. Senza rivolerlo mai indietro.

 

Con tutto l’amore che posso

 

 

Sango.

 

  
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