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Autore: MusicInTheAir    04/09/2013    0 recensioni
Couples: Joon Mir/ 87Line/Sorpresa
Lei, per l’ appunto, lo stava guardando con un sopracciglio alzato e la solita aria sarcastica, con quelle labbra rosse incurvate in una smorfia di disappunto.
-Ripetimi ancora la situazione.-
Seungho prese un profondo sospiro e bevve un altro sorso di succo alla mela.
Il bar in cui lavorava Sulli era stranamente vuoto.
(...)
-Gli renderemo il matrimonio un disastro.-
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: PWP
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C.1

-First day


 

 

Non era assolutamente possibile.

-Seungho, che hai?-

 

Già, Seungho, che hai?

Su, rispondi, non è difficile.

Devi solo dire “nulla”.

 

Eppure, in quel momento lo sembrava.

Dire “sto bene” era diventato incredibilmente faticoso, tanto quanto “non ho nulla”, perché, in verità, qualcosa c’ era.

Qualcosa di grande.

Qualcosa di fottutamente doloroso e distruttivo.

Eppure stava ridendo così tanto che aveva sputato il latte sul petto di Sanghyun, che, disgustato, si era alzato ed allontanato dal salotto, diretto nella propria camera per cambiarsi.

Changsung fissò l’ amico, che aveva le lacrime agli occhi dal troppo ridere.

Stava impazzendo, poco ma sicuro.

Eppure aveva semplicemente letto l’ invito del matrimonio del loro vecchio compagno di studi.

-Ma si può sapere che cazzo ti ridi?-

Sbottò alla fine, lanciando la partecipazione sul tavolo e sedendosi accanto a lui, sul divano, con un tonfo sordo.

Seungho smise man mano di ridere, si asciugò gli occhi e tirò su col naso e si passò una mano tra i capelli ora biondi.

-Ti rendi conto?-

Disse alla fine, accasciandosi sullo schienale del divano.

-Di cosa?-

-Si sposa.-

-Si, e allora? Non è come noi.-

-Eppure lo era.-

-Seung, era solo una scopata, l’hai detto tu stesso. Ed eravate entrambi ubriachi.-

Lui annuì e sospirò, con quel solito sorriso stampato sulle labbra.

-A che ora?-

-Le nove.-

-Dovremmo chiamarlo e farci spiegare dove dobbiamo farci trovare.-

Changsung arricciò le labbra e portò una mano a scavare nelle tasche dei pantaloni, estraendone il cellulare, il pollice digitò velocemente sullo schermo e lo portò all’ orecchio, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.

-Hey, vecchio coglione!-

-“Cristo, il tuo alito assassino mi raggiunge dalla cornetta.”-

Il castano rise, guadagnandosi un’ occhiata curiosa dall’ amico seduto al suo fianco.

-Abbiamo ricevuto l’ invito, auguri e figli maschi.-

-“Non è troppo presto per parlare di figli? Comunque, sapete dove venire?”-

-No, il nome di questa chiesa non lo conosco.-

-“Non è una chiesa, idiota, è la via in ci si svolgerà la cerimonia. Io e Soorin ci sposeremo nel giardino dietro casa dei suoi.”-

-Ma è legale?-

-“Mi pare ovvio, secondo te mi sposo illegalmente?”-

Il tono, al di là del telefono, era divertito e stava ridendo.

-“Chang, verrete?”-

-Certo che verremo, hyung, è un evento importante, non possiamo mancare.-

-“Non vedo l’ ora di potervi riabbracciare.”-

-Ci vediamo domani, ok? Prendiamo il treno dell’ una.-

-“Va bene, passo a prendervi io.”-

Changsung riattaccò e guardò il suo amico, che sorrise flebilmente; braccia incrociate sullo stomaco e posa scompostamente seduta sul divano.

-Stai bene?-

Gli domandò.

Questo annuì e si alzò, dirigendosi nella propria stanza, dove trovò il caos più totale.

-Sanghyun!-

Esclamò, alzando gli occhi al cielo, esasperato.

Era bastato un “si, puoi prendere il mio portatile quando vuoi” che ogni giorno quel tornado fatto a persona gli metteva a soqquadro la stanza alla ricerca del computer che, puntualmente, si trovava sotto i suoi occhi. E non si preoccupava nemmeno di riordinare.

-Non sono stato io!-

Ricevette in risposta, come sempre.

Seungho sospirò e si guardò attorno, scuotendo la testa. Doveva mettere in ordine lui, non c’ era nulla da fare.

Si chiuse la porta alle spalle e cominciò quell’ ardua impresa.

 

 

Due ore.

Ci ho messo ben due ore.

Io maledico il giorno in cui lo abbiamo accettato come coinquilino.

 

 

 

Cadde disteso sul letto, esausto, con la guancia premuta contro il cuscino e lo sguardo perso in un punto inesistente.

In quella casa faceva decisamente troppo freddo per essere ottobre.

Si chiuse in se stesso, sia fisicamente che spiritualmente e si strinse la larga felpa addosso, umettandosi le labbra.

Chiuse gli occhi, ripescando dalla mente ogni ricordo di quella sera, tanto nitido che sembrava fosse accaduto solo la sera prima e non tre anni fa.

Ogni particolare si era inciso con prepotenza nei ricordi, ogni sospiro, ogni tocco, ogni spinta, tutto così reale da farlo ancora eccitare.

-Byunghee..-

Ansimò, mentre la mano destra andava a massaggiarsi la patta dei pantaloni.

Ed ora odioso come riuscisse ancora a percepire il calore dell’ altro addosso, così intenso e familiare da fargli salire le lacrime agli occhi come quella volta che gli era parsa troppo bella per essere vera. Perché non era vero che erano ubriachi, non era vero che era stato solo sesso (almeno per Seungho).

Eppure glielo aveva detto.

 

-Mi dispiace..-

 

Avrebbe dovuto capirlo da quel bacio mancato, dai suoi occhi languidi e colmi di un sentimento che non conosceva.

Pena?

 

-..Credo che tu abbia frainteso questa notte.-

 

Smise di toccarsi.

L’ eccitazione era ormai scemata.

Sbuffò e si mise seduto, cercando di mettere a fuoco la situazione.

Byunghee si stava per sposare con una donna, e chissà che donna, poi, ed aveva bisogno di uscire.

Aveva bisogno di sorridere.

Aveva bisogno di lei.

 


 

***


 

 

Lei, per l’ appunto, lo stava guardando con un sopracciglio alzato e la solita aria sarcastica, con quelle labbra rosse incurvate in una smorfia di disappunto.

-Ripetimi ancora la situazione.-

Seungho prese un profondo sospiro e bevve un altro sorso di succo alla mela.

Il bar in cui lavorava Sulli era stranamente vuoto.

Forse perché erano le nove del mattino di domenica, ed il bar a quell’ ora era ancora chiuso.

Se lui vi poteva entrare, era esclusivamente perché il legame che c’ era con la ragazza andava oltre persino alla grata che lo teneva chiuso.

-Allora: Byunghee, il ragazzo di cui sono innamorato, si sta per sposare con una donna e..-

-Lo stesso Byunghee Jung con cui sei andato a letto a Capodanno?-

-Si, lui.-

-Ma non era.. Insomma..-

-A quanto pare no, o forse è bisex, non lo so, fatto sta che sta per sposarsi con questa tizia.-

-Come si chiama?-

-E che ne so!-

-Sulla partecipazione ci sarà scritto qualcosa.-

Il biondo si grattò la nuca, pensieroso.

-Suri, credo.-

-Che nome di merda. Adesso ascoltami, lo ami?-

Annuì.

-Allora lo faremo tornare da te.-

-Davvero? E come.-

Sulli sogghignò, ed i suoi occhi parvero ancora più neri e gli mise paura.

-Gli renderemo il matrimonio un disastro.-

Seguirono infiniti minuti di silenzio in Seungho stava seriamente varando la possibilità di un’ azione del genere.

Non era troppo crudele tutto quello?

Crudele come quella volta in cui Byunghee, in quinto superiore, aveva filmato il momento in cui aveva vomitato davanti alla commissione d’ esame.

-Promettimi che non si farà male nessuno.-

-Te lo prometto.-

-Sei invitata al suo matrimonio, Choi Sulli.-

La ragazza rise e si passò una mano tra i capelli rossi, forse più del rossetto, con quel particolare taglio un po’ anni ottanta e fece schioccare la lingua sul palato.

-Adesso devi aprire, evapora.-

Sorrise, facendogli un cenno sprezzante con la mano destra, ancheggiando verso il retro.

Seungho scosse la testa, si alzò e pagò il suo succo, per poi uscire col sorriso stampato sul viso, quella giornata di merda era iniziata male, ma stava proseguendo meglio.

Conosceva Sulli da soli sei mesi, ma la loro amicizia era davvero unica, di quelle che diresti "non finirà mai, qualsiasi cosa accada", e si erano conosciuti proprio in quel bar, al Bohemien Rapsody dove lei lavorava da pochi giorni ed aveva confuso l' ordine di una ragazza con quello dell' amico, e glielo aveva fatto notare esordendo con un "che cazzo è 'sta roba?!" guadagnandosi un' occhiataccia da mezzo locale.

A Sulli era subito stato simpatico.

Si erano guardati ed aveva riso come due completi idioti che si conoscono da una vita.


SMS

From: Sulli


Ci sarà da ridere, pasticcino ;)


  
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