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Autore: EverySingleMoment_    04/09/2013    5 recensioni
Erano passati giorni, settimane e mesi da quando Frodo era tornato ad Hobbiville dopo che la guerra era cessata portando via con se tutte le sue più grandi preoccupazioni, il male e la morte, anche se quest’ultima non si sarebbe mai potuta abbattere definitivamente.
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Float down
Like autumn leaves
Hush now
Close your eyes before the sleep
And your miles away
And yesterday you were here with me
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In tutte le storie e le favole che aveva mai ascoltato, Sam aveva sempre visto che il momento del bacio tra i due protagonisti era sempre simbolo di gioia, di un amore che fiorisce e vince su tutto e sopratutto sul male.
Mai avrebbe pensato che un bacio potesse essere come quello, pieno di rassegnazione e speranze distrutte, in cui di gioioso non c’è la minima parte.
Quello era un bacio d’addio, non un bacio di vero amore.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frodo, Sam
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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A.A. Salve a tutti, vi interrompo giusto un attimo prima di lasciarvi alla lettura e al resto alla fine, dicendovi che essendo questa OS inspirata da Autumn Leaves di Ed Sheeran (http://www.youtube.com/watch?v=NUzYEvWcdWw), sarebbe più..suggestivo, leggerla con questa in sottofondo. 
Premetto anche, per chi non l'avesse capito, che questa è una Frodo/Sam, slash, e che quindi se non vi piace questo tipo di coppia, siete pregati di uscire di corsa da questa storia perché potrebbe non piacervi. 
Ci si sente sotto! xx 


 
Another day, another life
Passed by just like mine, it's no complicated
 
Erano passati giorni, settimane e mesi da quando Frodo era tornato ad Hobbiville dopo che la guerra era cessata portando via con se tutte le sue più grandi preoccupazioni, il male e la morte, anche se quest’ultima non si sarebbe mai potuta abbattere definitivamente. La morte arriva sempre, dopotutto.

Frodo non era potuto tornare a Casa Baggins essendo saldamente occupata dai Sackville-Baggins, ma nemmeno lo voleva, a dir la verità. Semplicemente dopo tutto ciò che aveva passato dall’ultima volta che era stato in quella casa, tornare ad abitarci gli sarebbe sembrato..strano. Nonché estremamente sofferto considerando che aveva perso quasi tutto ciò che era ai tempi felici nella Contea con Bilbo.
Così aveva comprato una piccola ed essenziale caverna nella zona più isolata, tranquilla e periferica di tutta Hobbiville dove passava le sue giornate una dopo l’altra.
Bilbo passava a trovarlo di tanto in tanto e con lui continuava a scrivere il suo libro arricchendolo di volta in volta. Lo faceva più che altro per far piacere a suo zio che tanto desiderava completare quel grande volume, perché per Frodo altro non era che una pesante sofferenza dover rivivere nella propria memoria tutto ciò che aveva passato, per quanto non dovesse considerarlo più che un ricordo. Ma non avrebbe mai dato un dispiacere al vecchio Baggins, così manteneva gli incubi per se e continuava ad aiutarlo da bravo Hobbit qual’era.

Anche Merry e Pipino passavano a trovarlo ogni tanto, ma erano rare le volte. Entrambi erano ora più occupati sulle loro vite, più seri e maturi, anche se l’aria di scherzo in loro non era sparita.
L’unico a non essere cambiato era Sam. Era sempre lui, il dolce e solare Samvise di sempre, solo più coraggioso e fiducioso.
Passava intere giornate in compagnia di Frodo nella sua nuova casa, rallegrando i suoi giorni e aiutandolo in quanto gli era possibile. Era rimasto al suo fianco, sempre, giorno e notte, quando Frodo si era sentito di nuovo male quel primo 13 Marzo ad Hobbiville, e mai abbandonava il suo Padrone quando, passando per casa sua, lo trovava in lacrime in un angolo della stanza avvolto dal suo vecchio mantello da viaggio. Mai Sam aveva capito il motivo di quelle lacrime, non osando interrogare l’altro a riguardo; semplicemente lo abbracciava, stringendolo forte a se finché il pianto e il tremore non svanivano.

Le settimane passavano, Sam era diventato per Frodo come un sole personale; una luce che brillava nell'oscurità delle sue giornate e dei suoi incubi. A volte gli sembrava di ritrovarsi ancora a Mordor per quanto anche i mattini fossero cupi e scuri, finché non arrivava il giardiniere a rischiararli. Mai avrebbe creduto potesse avere tanto bisogno di lui, ma ormai anche solo pensare ad un futuro in cui Sam non fosse stato presente, gli sembrava un’assurdità.
 
Poi, un triste pomeriggio di fine Ottobre, a Frodo arrivò la notizia del fatto che proprio Sam, spinto dai consigli del padre, si era fidanzato ufficialmente con una certa Rosie, e che gioiose notizie si prospettavano per i due.
Allo Hobbit sembrò allora tutto estremamente sbagliato.
Perché per tutto quel tempo aveva costretto il giovane Gamgee alla sua compagnia, non lasciandogli vivere la sua vita?
Non lo sapeva, ma era certo che non avrebbe mai più dovuto commettere uno sbaglio del genere. Doveva farlo per Sam; lui si meritava di vivere una vita felice.
 
Così non lo aveva più fatto entrare in casa sua, lasciando la porta chiusa e lui lì fuori, confuso, ma che continuava ogni pomeriggio, sempre con più insistenza, a bussare al legno della porta chiamando il suo padrone senza ottenere risposta.
Qualche settimana dopo, una mattina soleggiata, aveva lasciato passare un sottile bigliettino sotto la porta dell'abitazione e Frodo non aveva potuto fare a meno di leggerlo.
 
So che siete lì dentro, Padron Frodo.
Non so perché non vogliate aprirmi, ma sappiate che finché non lo farete io resterò qui fuori, anche tutta la notte se necessario.
Vostro,
Samvise.
 
Frodo aveva sorriso tristemente, prima di buttare via quel pezzo di carta. Ma l’altro Hobbit aveva mantenuto la parola. A notte fonda era ancora lì, seduto sui pochi scalini davanti all'entrata, con le mani sotto il mento, silenzioso, e molto probabilmente affamato vista la lunga giornata di digiuno. Ma il cibo non era un problema per lui, avrebbe potuto resistere per giorni se solo il suo padrone gli avesse aperto quella porta.
E poco dopo lo Hobbit lo fece, considerando che non poteva più lasciare il suo migliore amico lì fuori.
Al rumore della porta che si apriva, Samvise si alzò veloce, sorpreso e felice, e corse incontro al suo Padrone stringendolo forte tra le braccia.
 
<< Visto che non era poi tanto complicato farmi entrare, Signor Frodo? >> gli disse con un sorriso.
 
Presero una tazza di tè caldo in silenzio nella piccola cucina, entrambi persi nei propri pensieri, e poi uscirono fuori, nell'altrettanto piccolo giardino della casa, e si sedettero sotto un albero al suo confine con lo sguardo rivolto al cielo.
 
Nessuno dei due parlava, la mente troppo occupata a pensare, senza sapere di star riflettendo esattamente sulla stessa, dolorosa, questione.
 
<< Devo sposarla. >> disse Sam dopo molto, attento a farsi sentire appena dal suo padrone.
 
 
Another mind, another soul,
another body to grow old, it's no complicated
 
Frodo non rispose.
Continuò a guardare le stelle assorto, trattenendo le lacrime che rischiavano di scendere sul suo viso e lasciando che solo un pesante sospiro uscisse dalle sue labbra.
Lo stava perdendo, l’avrebbe perso. Sam, il suo dolce, caro Sam. Non era mai riuscito a vedere la sua vita senza di lui, eppure era da separati che avrebbero continuato a vivere.
Niente sarebbe mai più stato come prima.
Perché aveva avuto l’onore d’incontrare quello Hobbit coraggioso, se poi doveva separarsene?
Avrebbe preferito non conoscerlo affatto; vivere in un’altro corpo, con un’altra anima e un’altra mente. Magari sarebbe riuscito ad avere una vita sua. Magari sarebbe stato felice. Non sarebbe stato complicato.
 
<< Sei felice? >> gli chiese infine, lasciando che quelle parole che tanto avevano desiderato uscire lo facessero.
Sam lo guardò per un po' con quegli occhi accesi di verde prato, che sembravano scavarti nell'anima ad ogni sguardo, prima di rispondergli in un sussurro.
<< Non lo so. >>
 
 
Do you ever wonder if the stars shine out for you?


E il silenzio persisteva, come un muro invisibile lì a separarli.
Frodo continuava a guardare il cielo rischiarato dalle stelle che da lassù li osservavano senza proferir parola. E Sam continuava a guardare Frodo, ammirando il modo quasi innaturale in cui le stelle si riflettevano nelle sue iridi di profondo e improfanabile blu mare, o come la loro luce gli illuminasse il volto candido.
<< E’ così bello. >> non poteva fare a meno di pensare, << così bello e impossibile da raggiungere e avere. >>
 
Sam l’aveva sempre saputo. Qualsiasi cosa avesse fatto e in qualunque modo sarebbe andata a finire, mai avrebbe avuto ciò che più desiderava al mondo.
Perché per quanto si dica che l’amore è un sentimento libero e che non ha limiti, in realtà non lo è. E Sam lo sapeva.
Poteva solo restare lì ad ammirare il suo più grande sogno senza poterlo vedere realizzato, bloccato tra due mura indistruttibili da cui non gli era permesso uscire.
 
Il biondo sospirò e guardo un attimo verso l’alto dove una stella più brillante delle altre catturò la sua attenzione. Era bella e luminosa, più splendente di tutte le altre e in qualche modo ricordò a Sam dell’Hobbit sedutogli accanto e della luce che vedeva sempre emanare da lui a differenza di tutti gli altri.
Frodo brillava alla sua vista, come se il frammento di un Silmarillion fosse contenuto in lui, o come se fosse quella stella su tante che spicca alla vista.
<< Nessuno di questi astri >> pensava Sam, << sarai mai lucente quanto lui. >>

 
Float down like autumn leaves
Hush now close your eyes before the sleep 
And you're miles away
And yesterday you were here with me


<< Vieni qui, Sam. >> disse poi Frodo, girandosi verso l’altro con le braccia aperte e un piccolo e dolce sorriso sulle labbra rosee.
 
Sam accolse con la gioia nel cuore quella amabile richiesta, avvicinandosi al compagno e lasciandosi stringere dalle sue forti ma esili braccia.
Poi il suo sguardo si posò sulla mano privata dell’anulare che era stretta al suo braccio, e tristi ricordi gli rimbalzarono in mente, chiari come se li stesse vivendo di nuovo, e forse anche più terribili.
 
<< Vi fa male? >> chiese al suo padrone, il quale aveva già notato lo sguardo del giardiniere sulla sua mano.
 
<< Non ora. >> rispose sorridendogli.
<< Gli abbracci guariscono ogni cosa diceva sempre il caro vecchio Bilbo, e aveva ragione. >> disse ancora in un sussurro, quasi come se stesse parlando con se stesso.
 
Sam sorrise col cuore a quelle parole che aveva appena udito stringendosi ancor di più a Frodo che lo accolse di buona voglia.
 
Una foglia cadde dall’albero sulle loro teste, scivolando piano nella notte, trasportata dal vento autunnale, e si posò sul prato.

<< Il tempo passa troppo velocemente. >> disse poco dopo Sam, con aria pensierosa.
 
<< Che intendi? >> chiese l’altro, girando il viso verso di lui e guardandolo parlare mentre osservava il cielo.
 
<< Intendo semplicemente il fatto che il tempo scorra troppo in fretta..insomma, non so se mi spiego signor Frodo.. un anno fa eravamo a Mordor.. potevamo morire da un momento all’altro, stavo per vedervi morire e ho anche creduto che lo foste.. mentre ora siamo qui.. lei è vivo e io.. >>
 
<< e tu stai per sposarti.>> continuò Frodo con un sospiro, e Sam annuì.
 
Another tear
Another cry
Another place for us to die
Its not complicated

 
Ma stava davvero per farlo, si chiedeva Sam? Stava davvero per giurare amore eterno e vivere la sua vita con qualcuno di cui non era neanche lontanamente innamorato rispetto a colui che amava davvero?
Stava davvero per abbandonare il suo padrone, solo alla sua vita, senza di lui? Avrebbe mai più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi come in quel momento, una volta sposato? O peggio, l’avrebbe mai più rivisto?
Non voleva che accadesse. Sam non era pronto a rinunciare a Frodo, non lo era per niente.
Eppure sapeva di doversi arrendere, sapeva che non c’era possibilità per lui di poter scegliere la via che più desiderava, e non sarebbe mai riuscito a combattere per avere quell'occasione.
<< Sono un debole. >> si ripeteva, << Stupido, stupido Samvise, ti rendi conto di cosa ti stai privando anche se non è mai stato tuo? >>
 
Una piccola lacrima scese lungo la sua guancia, e prontamente la scaccio via con una mano, com'era ormai abituato a fare. Quella non era che un’altra delle tante lacrime che erano scese sulla questione. Non era stato complicato farci l’abitudine quando aveva capito che gli era fin troppo facile piangere.
 
Another life that's gone to waste
Another light lost from your face
It's complicated
 
<< Sam? >> chiamò Frodo, girandosi verso di lui e prendendo tra le sue la mano dello Hobbit che era andata a pulirsi la guancia dalle lacrime. << Guardami, Sam. >>
 
E lui lo fece. Guardò Frodo, immergendosi completamente nei suoi occhi color del mare e lasciandosi trasportare via da quella sensazione di estrema meraviglia e stupore che provava ogni volta fissando quelle iridi che sembravano catturare ogni cosa bella e pura di quel grande e spesso cattivo mondo. Guardò il suo viso, così splendido e senza imperfezioni, con le sue guance rosate e le labbra rosse così morbide  e da cui non riusciva a distogliere lo sguardo, come se vi ci fosse attratto da una calamita.
E Frodo fece lo stesso, calandosi negli occhi del compagno come se volesse entrargli nell'anima e leggergli il cuore. Ed era quello che avrebbe voluto fare. Guardare nel suo cuore e osservare ogni singola emozione e sentimento che stesse provando in quel momento per vedere se, almeno in parte, corrispondessero ai suoi. Ma Frodo non era uno stregone, e neanche se lo fosse stato sarebbe riuscito a scoprire ciò che Sam stava provando in quel momento. Eppure l’avrebbe così tanto voluto. Una certezza o anche solo poco più di un presentimento gli sarebbero bastati per rischiare.
Avrebbe potuto aspettare ancora, come aveva sempre fatto, in attesa di quel segnale che lo avrebbe spinto a fare un passo avanti, ma ormai era troppo tardi per aspettare ancora, non c’era più tempo.
In entrambi i casi, qualsiasi cosa avesse fatto in quel momento, avrebbe comunque rischiato di perdere il suo Sam, quindi tanto valeva provare.
 
Si sporse sempre più verso l’altro Hobbit, stringendogli forte la mano che aveva tra le sue e sussurrando – tanto piano da non riuscire quasi a sentire nemmeno se stesso - << non lasciare che abbia vissuto questa vita invano. >>
 
Is it only wonder or do birds still sing for you?
 
Eppure, per quanto piano avesse pronunciato quelle parole tanto essenziali, Sam le sentì, e il suo cuore si fermò. Allora era davvero arrivato quel momento che tanto aveva agognato e desiderato. Si, era davvero arrivato, ma mai il giardiniere si sarebbe aspettato che sarebbe stato lì, stretti in quella situazione tanto disperata in cui sapevano di non poter uscire.

 
Float down
Like autumn leaves
Hush now
Close your eyes before the sleep
And your miles away
And yesterday you were here with me
 
<< Perdonami per questo Sam, >> pensò Frodo un attimo prima di unire le sue labbra a quelle frementi dell’altro. << ma non posso più farne a meno. >>
 
Fu un bacio lento, quello. Che sapeva di scoperta, eppure ai due non era nuovo, come se fossero due viaggiatori che giungono per la prima volta in un luogo nuovo eppure tanto studiato e ammirato da lontano, e sopratutto tanto desiderato che ormai lo si conosce come se ci si fosse già stati.
Era un bacio gentile, spontaneo e per niente affrettato; un bacio fatto per goderne ogni singolo secondo come se ne valesse mille.
Un bacio in cui tutti, tanti e forse troppi sentimenti si riversavano l’uno contro l’altro liberandosi nei loro animi dai tanti anni in cui erano rimasti segregati in un angolo nascosto dei loro cuori.
Tristezza e gioia, timore e speranza, dolore e ricordi felici si alternavano nelle loro teste; un miscuglio di sentimenti che danzavano attorcigliandosi tra di loro in maniera tanto complessa che mai si sarebbe potuto venire a capo di anche uno solo di essi.
 
E intanto le loro labbra si assaggiavano dolcemente, godendo le une delle altre, tra timidi sorrisi e lacrime che si fondevano, bagnando i loro visi vicini.
Le mani di Frodo si strinsero ancora di più a Sam, una tra i suoi ricci dorati e l’altra a spingere la sua nuca verso di lui per tenere le loro labbra ancora più vicine di quanto già fossero.
Sam invece stringeva con forza ma senza pressione la vita dell’altro, quasi con prudenza, come se stesse tenendo tra le braccia un tesoro prezioso che mai avrebbe dovuto far infrangere.
Entrambi avevano gli occhi chiusi, lasciando il totale controllo ai loro cuori e spingendo via la poca razionalità e autocontrollo che poteva essergli rimasto, perché dopotutto a nessuno dei due importava davvero delle conseguenze. Quel momento che speravano durasse per sempre era l’unica cosa che contava davvero per loro adesso.
 
<< Non piangete.. >> sussurrò ad un certo punto Sam sulle labbra del suo padrone, asciugandogli le lacrime con un dito leggero e lasciando che scorresse fin sotto il suo mento dove si fermò.
Frodo aveva aperto gli occhi e così anche Sam che ora stava fissando estasiato le iridi azzurre e profonde davanti a lui.
La sua mente, confusa dai troppi pensieri, lavorava veloce e agile cercando di decifrare passo per passo tutto ciò che era successo e stava succedendo, ma sembrava quasi impossibile capirlo bene in quei pochi istanti, così Sam lasciò i pensieri al dopo, se mai ci fosse stato.
 
Si sorrisero l’un l’altro, entrambi con gli occhi che brillavano come le costellazioni luminose sui loro capi e con le labbra che si desideravano più forte di prima, in un bisogno sempre crescente.
Non aspettarono che l’intensità di quel desiderio crescesse, non ne avevano la minima intenzione e oltretutto non avrebbe avuto alcun significato aspettare ancora. L’avevano già fatto per metà delle proprie vite e anche più.
Il tempo che avevano per loro non era mai stato abbastanza, e mai lo sarebbe stato.
 
Così Frodo si spinse di nuovo verso Sam, facendo incontrare ancora le loro labbra in un moto di necessità di amore impellente. Ripresero a baciarsi con più intensità e passione di prima, non più timidi e impacciati. E ciò che era solo un casto e leggero sfioramento di labbra divenne un loro mordersi e assaggiarsi morbosamente come se non ne potessero fare a meno.
Divenne un essere affamati l’uno dell’altro e volerne sempre più.
Mai, pensava Sam, ne sarebbe stato sazio.
E quello, era decisamente meglio di un qualunque grande banchetto ricco di goloserie; avrebbe potuto resistere mesi e mesi solo baciando quelle labbra tanto calde e morbide.
 
Ooh how I miss you
My symphony places the song that carries you out
Ooh how I miss you
I miss you and I wish you'd stay


 Come aveva potuto farne a meno per tutto quel tempo, pensava invece Frodo; perché si era privato di quella meraviglia quando avrebbe potuto goderne da tempo? Forse perché aveva paura, quella paura che nemmeno l’enorme coraggio che aveva avuto sul Monte Fato poteva superare. E così aveva aspettato che arrivasse quel momento dell’ “ora o mai più” che mai avrebbe desiderato potesse giungere; invece eccolo lì.
E sopratutto, si chiedeva lo Hobbit, come aveva fatto ad essere così cieco da non riuscire a capire che anche Sam provava i suoi stessi sentimenti?
Se davvero li provava.
Perché nonostante quel bacio, Sam poteva non ricambiarlo, poteva non amarlo come lo amava lui. Forse, lo stava baciando solo perché.. perché era il suo padrone, e doveva assecondargli ogni cosa.
Eppure a Frodo sembrava tutto così spontaneo e naturale che solo il pensiero che tutta quella potesse essere falso gli sembrava impossibile. Comunque, in entrambi i casi, era sbagliato.
Sbagliato come quando aveva creduto alla “bontà” di Gollum invece che alla verità di Sam, o quando non lo aveva aspettato all'uscita dalla tana di Shelob.
Era sbagliato perché baciandolo, stava ponendo a Sam una scelta che mai avrebbe dovuto sopportare e in cui mai sarebbe dovuto finire.
 
Una mano del biondo intanto era andata a scivolare sotto la camicia del moro ed era ora sulla sua schiena, accarezzandola lentamente e con insicurezza, come se avesse paura di fargli del male o di esagerare con quel tocco. Frodo rabbrividì al contatto della mano stranamente fredda di Sam con la sua pelle, ma ne fu anche compiaciuto per la sensazione di protezione che gli infondeva in cuore.
 
<< Mi siete mancato così tanto in questi giorni.. >> sussurrò poi Sam al suo orecchio, baciandone la punta per poi tornare sulle sue labbra.
 
Frodo non rispose, bensì riprese a baciarlo, e l’insieme dei loro respiri e dello schiocco delle loro labbra suonava quasi come una sinfonia. Una sinfonia in cui tutto era colmo di una passione e di un amore tanto forte che faceva quasi male.
 
Is it any wonder that the stars shine out for you?
 
Poi, non seppe come, ne perché, ma la mente di Frodo, tra tutte quelle emozioni e sensazioni riuscì ad elaborare qualcos'altro; una domanda su cui la razionalità gli imponeva di riflettere.
<< Sto facendo la cosa giusta? >> si chiedeva una parte di se. << Sto davvero facendo del bene, baciando il mio migliore amico che sta per sposarsi? >>
<< No, che non stai facendo bene, Frodo. Sei un egoista. Lui ha la sua vita, la sua felicità. E tu gliela stai rovinando solo per compiacere un tuo futile desiderio. >> rispondeva la parte più negativa di lui.
 
E forse, pensava Frodo, quella parte aveva ragione. Non poteva fare quello a Sam.
Non poteva perché non era giusto e non lo sarebbe stato mai. Stava solo approfittando della parte tenera, dolce e tanto gentile e pura del suo cuore. Era davvero un egoista.
 
Così, lentamente, Frodo si staccò dal quel bacio, allontanando le proprie labbra da quelle dell’altro con uno sforzo che mai avrebbe creduto potesse essere tanto grande, e separandosi da quel piacere pur desiderando con tutta l’anima di non farlo.
<< Devi lasciarlo andare! >> si gridava dentro il moro, trattenendosi dal piangere, e allontanandosi dal volto di Sam.
 
<< Non avrei mai dovuto aprire quella porta. >> sussurrò poi, << Non è giusto. E’ sbagliato. Non deve andare così. Non deve continuare. >>
 
Float down
Like autumn leaves
Hush now
Close your eyes before the sleep
And your miles away
And yesterday you were here with me


 
Sam, intanto, aveva spalancato gli occhi, a quella reazione improvvisa del suo padrone, e – ancora confuso dalle troppe sensazioni che gli riempivano il corpo – non sapeva cosa fare.
Il suo cuore batteva agitato e le sue labbra quasi scottavano ancora per quel bacio tanto voluto e inatteso.
Eppure, tutta la gioia che lo circondava un attimo prima era sparita quando Frodo si era allontanato con forza, pronunciando quelle parole per lui incomprensibili. Non riusciva a capire il motivo per cui, essendo stato proprio Frodo ad iniziare, avesse concluso in quel modo, e Sam ne era preoccupato.
L’espressione triste, colpevole e sconsolata che riusciva ad intravedere sul viso dello Hobbit di spalle di fronte a lui, lo faceva sentire incapace e inutile, perché sapeva di non poter far nulla.
Come quella volta, mesi e mesi prima, in cui Frodo aveva cercato di fuggire verso Mordor da solo, per non recare danno anche a tutti gli altri. Avrebbe preferito andare da solo e morire in tal modo che accompagnato e rischiando la morte anche degli altri.
Eppure Sam aveva capito il suo piano e l’aveva raggiunto, scappando via con lui.
E ci sarebbe stato anche adesso, si disse.
 
<< Padrone.. Padron Frodo.. va tutto bene. Niente è uno sbaglio, posso giurarvelo. Va tutto bene.. >> cercò di rassicurarlo il biondo, sfiorando con le dita le spalle dell’altro e non osando fare altro per non azzardare un passo falso nei suoi confronti.
Vederlo in quello stato lo distruggeva, si, ma aveva anche paura di peggiorare la situazione.
 
<< Invece no, Sam! Non va per niente tutto bene! >> quasi gridò Frodo in risposta, girandosi verso l’altro e scostando via bruscamente la mano di quest’ultimo che aveva cercato di afferrare la sua.
 
Frodo piangeva; lacrime su lacrime scendevano lungo il suo viso chiaro, sgorgando dai suoi occhi ancora più chiari del normale. Poi il moro si alzò in piedi, infilandosi le dita tra i capelli e stringendoli forte, alzando la testa al cielo e piangendo ancora più forte.
 
<< Padron Frodo.. >> disse Sam quasi in silenzio, mentre il cuore gli si stringeva in una morsa dolorosa a quella visione tanto straziante.
 
<< Va via Samvise; va via e vivi la tua vita. Io non posso più farne parte. Va via. >> continuava a dire Frodo alzando sempre più la voce; da un sussurro ormai quasi gridava.
Poi il moro fece per andarsene, camminando spedito verso la porta di casa, ma l’altro fu più agile e – capendo le sue intenzioni – si alzò e lo afferrò per una mano prima che potesse correre via.
 
Float down
Like autumn leaves
Hush now
Close your eyes before the sleep
And your miles away
And yesterday you were here with me


 
<< Frodo. >> disse semplicemente il biondo, e l’altro non poté far a meno di girarsi sentendo pronunciato il suo nome in quel modo. Mai, prima di quel momento Sam l’aveva chiamato semplicemente Frodo, senza nessun “Padrone” o “Signore” davanti al suo nome.
 
Mantenne lo sguardo su di lui, occhi negli occhi, cercando di rimanere freddo e distante, leggendo nella sua anima ma lasciando che la sua fosse chiusa all'altro. Si aspettava che Sam abbassasse lo sguardo dopo poco, come sempre faceva, ma invece fu lui ad cedere per primo mentre il biondo continuava a guardarlo.
 
<< Non posso costringerti in tutto questo Sam, >> disse poi Frodo a testa bassa, << va via e vivi la tua vita come devi. Io non te lo impedirò.. >>
 
<< Voi non mi avete costretto. >> rispose l’altro, tornando docile e gentile, << Io voglio restare. >>
 
<< Ma non puoi. Non possiamo. E’ sbagliato, Sam. >>
 
<< Da quando l’amore è sbagliato? >>
 
<< Da quando ti sto impedendo di vivere una vita normale, una vita che verrà accettata.. una vita felice. Non voglio essere la colpa della tua infelicità. Ti prego, Sam, va via. >>
 
Ma Sam sembrava non voler ascoltare quelle parole. E così, tirandolo per la mano che aveva tra la sua, fece avvicinare a lui Frodo, guardandolo fino a entrare nel suo cuore tanto triste.
 
<< Vi amo, Frodo >> disse avvolgendolo tra le sue braccia forti.
 
<< Ti amo anch’io, Samvise >> sussurrò l’altro contro il suo petto a cui era tanto vicino da riuscire ad udire il cuore dello Hobbit battere dentro di lui. << E’ per questo che devi andare; e sposare Rosie. >>


 
Touch down
Like a seven four seven
Stay out and we'll live forever now
 
 
Sam piangeva sommessamente, la testa piegata sulla spalla di Frodo mentre le lacrime non facevano che scendere.
Il moro allora, con tutta la forza che aveva in cuore, sollevo il viso dello Hobbit che lo stringeva fino a fargli raggiungere il suo, facendo ricongiungere le loro labbra.
In tutte le storie e le favole che aveva mai ascoltato, Sam aveva sempre visto che il momento del bacio tra i due protagonisti era sempre simbolo di gioia, di un amore che fiorisce e vince su tutto e sopratutto sul male.
Mai avrebbe pensato che un bacio potesse essere come quello, pieno di rassegnazione e speranze distrutte, in cui di gioioso non c’è la minima parte.
Quello era un bacio d’addio, non un bacio di vero amore.
Era tutto abbandonato in quel momento, speranze e gioie lasciavano i loro animi al dolore e alla rassegnazione.
Nessuno dei due aveva mai pensato che quell'amore sarebbe stato facile, ma nemmeno che sarebbe stato tanto difficile e doloroso come si stava dimostrando.
 
<< Va, ti prego. Fallo per il mio e per il tuo bene; fallo perché ti amo. >> sussurrò Frodo un attimo prima di allontanarsi da Sam, posando le mani sul suo petto e tenendo il capo chino.
Poi si staccò da lui, voltandosi e camminando piano verso la casa, senza guardarsi indietro, fino a fermarsi sull'uscio in silenzio.

Sam piangeva ancora, solo in mezzo al prato buio; guardò Frodo ancora per qualche tempo, prima di asciugarsi il viso bagnato con il dorso della mano e allontanarsi verso l’uscita della staccionata di legno che delimitava il giardino.
Aveva le mani chiuse in due pugni serrati come se stringendo le dita in quel modo provasse a contenere la lacrime che altrimenti avrebbero finito per scorrere incessantemente fuori dal suo controllo.
Se ne andò via così, senza più voltarsi indietro, convinto che, se lo avesse fatto e avesse trovato Frodo a guardarlo di rimando non sarebbe più riuscito ad andare via. 
Perché per quanto facesse male, doveva andarsene; Frodo aveva ragione, non c’era nessuna speranza per loro. Anche se Rosie non ci fosse stata, anche se l’anello non fosse mai esistito, loro non avrebbero mai avuto un vera vita.
Ma ciò che più doleva in tutto quello era il fatto di essere così vicini alla felicità e vedersela strappare via davanti agli occhi.

Frodo intanto si era voltato, e stava guardando Sam allontanarsi sempre di più, fino a vederlo diventare un minuscolo puntino nell'oscurità per poi sparire.
Non avrebbe mai pensato che vederlo andare via, lontano da lui, sarebbe stata una tale ferita al proprio cuore. Era come se più e più lame da Mordor gli avessero squarciato e logorato il petto in modo talmente inguaribile che il dolore sarebbe continuato per sempre.
Fu quasi tentato di correre verso Sam più forte che poteva, fermarlo e dirgli di non andare via, di non sposare quella Hobbit, ma di restare lì con lui e vivere per sempre insieme.
Ma poi capì che non poteva farlo, che Sam meritava tanto di meglio per il suo animo dolce e gentile, e che lui – almeno per una volta – non doveva essere tanto egoista da non pensare a cosa sarebbe stato meglio per la sua vita.
E così lo lasciò andare, lo lasciò scomparire nel buio e dissolversi nell'aria, come una foglia autunnale che cade da un albero e si poggia in terra per poi pian piano disintegrarsi al suolo. Come il suo cuore.















Angolo Autrice:
Salve a tutti! Sembra proprio che non riesca a scrivere una OS due volte sugli stessi personaggi.
Quindi ora sono qui, con una bella Frodo/Sam. So che a molti questa coppia non garba, ma io la amo infinitamente, e ascoltando Autumn Leaves di Ed (artista che adoro e che consiglio a tutti di ascoltare) non ho potuto fare a meno di scrivere questa One Shot.
E' moooolto angst e triste, ma non posso farne a meno! Specie per il fatto di averla ambientata dopo il viaggio, non riuscivo proprio a renderla una cosa felice e contenta, premettendo che oltretutto io adoro l'angst, quindi risultava una cosa ovvia per me scrivere una storia tanto..triste.
Passo a ringraziare prima di tutto Sijack (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=98135) la mia beta adorata, (I love you, little hobbit) che ho quasi fatto annegare nelle sue lacrime mentre leggeva questa OS, e poi Ed Sheeran per aver composto quella meraviglia di canzone che mi ha ispirata.
Detto questo spero di aver finito quindi..
Byee. xx


   
 
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