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Autore: MoreUmmagumma    04/09/2013    6 recensioni
E se uno dei Led Zeppelin scoprisse di avere una figlia nata da una notte di passione con una delle tante ragazze?
***
Non è l'ennesima storia d'amore tormentata e travagliata. Si tratta solo dell'amore di un padre per una figlia che non sapeva di avere.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jimmy Page, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Londra, 22 Dicembre 1986

Il Royal Albert Hall era ormai quasi pieno. Le ultime persone che entrarono presero rapidamente il proprio posto a sedere, prima che le luci si spensero definitivamente, lasciando accesi solo i fari proiettati verso il palcoscenico.
Non vedevano tanta gente come quella così riunita da tanto tempo.
Ma loro quella volta erano in prima fila, seduti sulle morbide poltrone di velluto rosso. Erano vestiti eleganti, in giacca e cravatta, come richiedeva un posto come quello per un evento come quello.
Jimmy sedeva esattamente al centro, sospirando ogni tanto, mentre la figlia Scarlet masticava un chewingum, arricciandosi una ciocca di capelli biondi attorno al dito.
Accanto a lei sedeva Rachel, coperta da un elegante vestito blu e i capelli scuri raccolti in uno chignon dietro la nuca.
Vicino a Jimmy c’erano Jonesy, che sorrideva guardando il palco ancora vuoto, le mani giunti sul grembo; Robert, che si guardava intorno, scrutando uomini intabarrati in smocking e mezzi tight, e donne imbellettate ed arricchite da scintillanti gioielli e pesanti pellicce; infine, accanto a Robert, sedeva un Jason Bonham particolarmente agitato, che muoveva nervosamente le ginocchia, aggiustandosi ogni tanto la cravatta intorno al collo, mentre stringeva in una mano un mazzo di rose rosse.
-Stai tranquillo!- lo rassicurò Robert, che negli ultimi sei anni fu come un padre per lui. –Tu segui i miei consigli e andrà tutto bene-
All’improvviso anche le ultime luci si spensero e le prime note de “Lo Schiaccianoci”di Tchaikovsky, cominciarono a riempire l’aria, satura dei brusii dei presenti.  E dopo qualche istante, Alice fece il suo ingresso sul palco, vestità con un tutù azzurrino lungo fino alle ginocchia e i capelli legati in uno chignon; e danzava leggiadra come una foglia spinta dalla brezza, nella bellezza dei suoi vent’anni.
Jimmy la guardava incantato, quando veniva sollevata da un partner o quando si alzava sulle punte, eseguendo qualche elegante piroette; e ripensò a quando era bambina, a quel giorno in cui la vide per la prima volta, alla sensazione di vuoto provata nel vederla andare via su quel taxi, a tutti i momenti passati insieme a lei in un parco o nel giardino di casa. Aprì l’orologio da taschino comprato tanti anni prima, e accarezzò delicatamente con le punte delle dita la foto del viso di Alice, affiancata da un foto di Scarlet. Gli venne in mente quando quest’ultima nacque e gli occhi di Alice illuminati di stupore nel vedere una bimba così piccola, la sua sorellina; e pensò che la vita non potesse dargli dei regali migliori.
Quando lo spettacolo si concluse, qualche ora dopo, il pubblico si alzò in piedi, esplodendo in un caloroso applauso, mentre il Royal Ballett si inchinava, tutti i ballerini che si tenevano per mano. Un uomo si avvicinò ad Alice, porgendole un ricco mazzo di fiori, che ogni prima ballerina riceve alla fine di ogni spettacolo.
Quando il palco fu sgomberato e il pubblico cominciò a farsi strada verso l’uscita, Jimmy e il resto del gruppo si diressero verso i camerini, dove trovarono Alice che si congratulava con le compagne per il grande esito dello spettacolo. Si chinò sul suo borsone, prima di accorgersi della loro presenza, rialzandosi in piedi.
-Papà!- gridò correndo incontro a Jimmy, buttandigli le braccia al collo.
Lui le strinse le sue attorno alla vita sottile, inspirando il profumo dei suoi capelli, lo stesso di tanti anni prima.
-Sei stata meravigliosa!- esclamò poi, sciogliendo l’abbraccio, così che Alice potesse ricevere vari complimenti, baci e abbracci da parte degli altri.
-Ti aspetto fuori- le disse poi Jimmy dandole un bacio sulla guancia.
-A dopo!- rispose lei, rientrando nel camerino.
L’ultimo a complimentarsi con lei fu Jason, rimasto di fuori con i fiori in mano, il cuore che batteva a mille. Solo quando Robert lo intimò a farsi avanti, una volta che tutti furono usciti, decise di fare il passo decisivo. Ma quando un tipo si avvicinò a lei cingendole le spalle e domandandole -Ci sei stasera?- si tirò indietro, sospirando.
Come poteva competere con quel bellimbusto?
E nel momento in cui ogni speranza sembrava perduta, vide che Alice scansò quel tipo da dosso, leggermente infastidita, rispondendogli in modo aspro: -No, non posso-
Robert si avvicinò nuovamente a Jason e gli disse deciso: -Ricorda, sei un musicista. Le donne adorano i musicisti. Ora vai!-
Jason tirò un profondo sospiro, si sistemò la giacca e si incamminò verso di lei, le gambe che sembravano essersi mosse da sole.
-Ciao!- esclamò quando la raggiunse.
-Ehi ciao!- sorrise lei raggiante, alzandosi dal suo borsone.
-Sei stata bravissima!-
-Ti ringrazio-
Jason tentennò di fronte al sorriso radioso di Alice, prima di ricordarsi di avere un mazzo di rose in mano.
-Emh... queste sono per te- disse porgendogliele.
Gli occhi di Alice si illuminarono e il suo sorriso si aprì sempre di più.
-Sono bellissime!- rispose, prendendo il mazzo tra le braccia. –Grazie- aggiunse poi lasciandogli un lieve bacio sulla guancia destra.
Jason rimase inebetito per qualche secondo, cercando di realizzare ciò che era appena successo, quando la voce cristallina di Alice lo riportò alla realtà.
-Stai bene?- gli domandò, ancora con il sorriso sulle labbra.
-Eh?... Sì, sì... senti, stavo pensando... ti va di uscire una di queste sere? Non so, magari andiamo a prenderci una pizza, o...-
-Mi piacerebbe molto!- lo interruppe lei annuendo.
-Perfetto! Allora... ci vediamo dopo-
-Va bene-
Lo vide uscire dal camerino e si lasciò scappare un sorriso. “Buffo”, pensò. In tutti questi anni era stato un amico, forse uno dei più stretti che abbia mai avuto. Chi avrebbe mai pensato che fosse innamorato di lei?!
Si rivestì in fretta, coprendosi bene con il suo cappotto pied de poule e la sciarpa e uscì. Fuori nevicava, i marciapiedi erano completamente bianchi così come le cime degli alberi. Il freddo era comunque sopportabile, specialmente perché era una bella serata in buona compagnia. C'erano tutti, chi più grande, chi più vecchio. C'era anche una grande assenza, ma era come se fosse lì con loro.
Jimmy osservò sua figlia venire verso di loro, scambiare una battuta con Robert, mentre Jason si intrometteva timidamente nel discorso.
 -È cresciuta- Jimmy riconobbe la voce di Rachel alle sue spalle.
-Vero, ed è divenuta bellissima. Mi ricorda un po' te quando ci siamo incontrati-
-Con l'unica differenza che tu trovasti me, mentre questa volta Alice ha trovato te- constatò Rachel.
Ci fu un attimo di silenzio, in cui tornarono ad osservare la ragazza.
-Mi assicuri che è un bravo ragazzo?- aggiunse poi.
-Jason? Certo che sì!-
Rachel rise, e lui la guardò interrogativo. -Non mi abituerò mai a vederti così protettivo, sebbene sia del tutto naturale. E' così...- ma Alice venne tra loro, interrompendo la madre. La neve vorticò attorno a loro tre, mentre gli altri formarono un gruppetto a parte.
-Io sono pronta!-
-Per cosa?- le domandò Rachel.
-Ti avevo detto che avrei passato il Natale insieme a papà-
-Ah sì- annuì la donna. –Va bene-
-Puoi venire anche tu se vuoi- le disse Jimmy, voltandosi verso di lei. –Ci saranno tutti-
-Io... ci penserò-
Si salutarono, dopodiché Jimmy prese le sue figlie sottobraccio e si incamminò verso casa. Durante il tragitto si accese una sigaretta, mentre le due ragazze parlavano e ridevano tra di loro, confidandosi e raccontandosi segreti fra sorelle. Pensava a loro, ma soprattutto pensava ad Alice: lei era piombata improvvisamente nella sua vita, stravolgendogliela e lui aveva cambiato la sua. Non solo le aveva dato l'affetto di un padre, ma le aveva dato anche la possibilità di aiutarla a realizzarsi in ciò che amava. C'erano stati anche momenti più grigi, alcuni di transizione come nell'adolescenza, ma l'affetto vero aveva sistemato tutte le cose.
Quanto a lui e Rachel non erano tornati assieme, per il bene di Alice. Sarebbe stato solo un sogno di cristallo davanti agli occhi di una bambina, una falsa farsa agli occhi di una giovane adulta. Ma andava bene così. Tirò una boccata, e in quel gesto ricordò infinite visite nel tempo, doni che le aveva portato da tour lontani, e i disegni o i pensierini scolastici che aveva ricevuto in cambio. Lei gli aveva pure affidato il suo Sammy e, sebbene non lo facesse sapere in giro, Jimmy lo custodiva come un oggetto prezioso, su una sedia accanto al suo letto. Ma cosa più importante lei gli aveva insegnato una forma d'affetto che gli mancava, e che ora l'aveva reso più completo e pronto per la figlia che era giunta dopo. Un'ultima boccata e spense la sigaretta. Non gli sarebbe servita per rientrare a casa, aveva già la sua fiamma a scaldargli il cuore. Così andò, pensando al suo tesoro, a sua figlia: ad Alice.

 
FINE.
 

Note dell'autrice: Gna gnà! :v
Sono di nuovo qui, come promesso.
Ecco a voi l'epilogo. Ebbene sì, siamo giunti alla fine fine della storia :O Oddio, dalle ultime righe sembra che Jimmy voglia più bene ad Alice che a Scarlet ^^" Ma non è così, è solo che la storia è su Alice :'D Vabbè, ringrazio tanto tutte voi che mi avete seguita e recensita. Davvero, 31 recensioni positive per soli 7 capitoli sono davvero tante, vi ringrazio di cuore.
Quella cosa di Jason ho voluto metterla perché mi sembrava una cosa dolcina, e io sono molto affezionata a lui, da quando ho visto Celebration Day. Vabbè, spero che anche l'epilogo vi sia piaciuto. E vi ricordo che io e quella pazza (♥) di Dk in a Madow abbiamo una sopresina per voi che pubblicheremo da domani (ALEEEEEEEEE').
[Seguiteci sul profilo More Madow]
Un bacio a tutte, ciaooooo :*
  
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