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Autore: KatherineWinchester    04/09/2013    3 recensioni
Crowley ha in pugno le anime di Sam e Castiel, e ora obbliga Dean a prendere una decisione orribile: salvare il suo fratellino o il suo migliore amico.
Chiunque egli scelga di salvare, costringerà l'altro ad un'eternità di atroci tormenti.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Dean e Crowley si trovavano faccia a faccia all'interno di quella che somigliava molto ad una stanza delle torture, situata all'interno di un vecchio deposito fatiscente che, a quanto pare, il demone aveva trasformato nel suo nuovo quartier generale terreno.

Non era stato difficile per il cacciatore trovare il posto in cui si nascondeva il re dell'Inferno, molto probabilmente perché in realtà quest'ultimo voleva essere trovato. I suoi scagnozzi non avevano opposto alcuna resistenza quando il maggiore dei Winchester si era presentato nel loro covo, armato fino ai denti, con la chiara intenzione di liberare le anime di Sam e Castiel – delle quali Crowley era riuscito ad impossessarsi Dio solo sa come – e di farla finita una volta per tutte, uccidendo il loro signore.

''Salve, scoiattolo!''
Così aveva esordito Crowley nel momento in cui Dean aveva sfondato con un calcio la porta della stanza in cui il demone era solito sottoporre alle più disparate torture i malcapitati che riteneva avessero delle informazioni che gli potessero tornare utili per ogni evenienza.
''Non credevo ci mettessi così tanto a trovarmi. Forse ti ho sopravvalutato..''
Crowley schernì Dean con il suo solito tono beffardo.
''Oh.. Vedo che ti sei portato dietro dei giocattoli!''
Non mostrò il minimo timore alla vista del coltello e della pistola che il cacciatore gli puntava contro. Era sicuro che il maggiore dei Winchester non avrebbe usato quelle armi anti-demone contro di lui, almeno finché non avesse saputo dove fossero finite le anime del fratello e dell'ex angelo.
''Davvero molto carini..''

Ogni parola che usciva dalla bocca del demone non faceva che alimentare la furia di Dean.

''Schifoso figlio di puttana! Dove sono? Restituisci subito le anime a Sam e a Cas, o giuro che io...''
''Bla, bla, bla...'' Crowley alzò gli occhi al cielo, mostrando disinteresse nei confronti delle minacce di Dean.
''Ti prego, risparmiami la predica. Tanto sappiamo entrambi che non hai alcuna speranza di farmi fuori. Ci siamo già passati, se non erro.. Eppure, sono ancora qui!
Oh, e gradirei che ti rivolgessi a me in maniera più consona, considerato il mio rango. Chiamami pure.. Vostra Maestà.''

Dean era furioso, la testa inclinata in avanti, gli occhi ridotti a due fessure, i denti stretti e il labbro superiore incollato a quello inferiore. Continuava a puntare le armi contro il demone.

''Direi di saltare i convenevoli e di venire subito al sodo, convieni?''
Il re dell'Inferno fece l'occhiolino al cacciatore.

Dean non disse una parola e strinse ancora di più le mani intorno al coltello di Ruby e alla Colt. Le nocche gli diventarono bianche.
''Sta calmo, tigre! Innanzitutto, sappi che le anime di quei due bellimbusti sono al sicuro. Beh.. più o meno...''
Le labbra di Crowley si distesero e formarono un sorrisetto beffardo che somigliava di più ad un ghigno.
''E ti dirò di più... Siccome ultimamente mi sento magnanimo, ti proporrò un affare. Un'offerta. Chiamiamola così.''
''Non mi interessa fare accordi con te, brutto figlio di puttana!''
La voce di Dean uscì smorzata, dal momento che teneva ancora i denti serrati.
''Accordi? E chi ha parlato di fare accordi!? Mio caro scoiattolo, ormai sono andato oltre a questo genere di cose. Io sono il re. Sono i miei dipendenti che si occupano di stipulare accordi con quei fessi dei tuoi simili.''
''E allora che cazzo vuoi da me?'' Dean iniziò ad alzare la voce.
Sul viso di Crowley, che era visibilmente divertito dal fatto che Dean stesse iniziando a spazientirsi, si dipinse un'espressione compiaciuta.
''Voglio che tu faccia una scelta.''
Il volto di Dean assunse un espressione confusa e.. incuriosita.
''Una scelta!? Che scelta!?''
''Ti permetterò di salvare uno di quei due idioti.''
Dean non riusciva a capire dove volesse arrivare Crowley. ''Ma che..?''
''Shh shh shh shh...'' lo zittì il demone. ''Non mi interrompere, altrimenti perdo il filo e non riuscirei a godermi quella tua espressione da cucciolo bastonato. Allora... Dove ero rimasto....''
Alzò lo sguardo e si mise a guardare per aria per riprendere il filo dei suoi pensieri.
''Ah, sì, ecco. Sei venuto qui per salvare delle anime, giusto? Beh, potrai salvarne solo.. una!''
Gli mostrò l'indice destro, per enfatizzare l'ultima parola che aveva pronunciato.
''Che significa? Parla chiaro, stronzo!''
Dean aveva abbassato le armi, ma ovviamente era rimasto sulla difensiva.
''Sto dicendo, idiota, che lascerò andare una sola anima. Quella che sceglierai tu. L'altra la porterò con me nel più profondo dei gironi infernali, dove nessuno stronzo di angelo ficcanaso potrà ripescarla, e la costringerò a subire le pene più atroci a cui nessuna anima è stata mai sottoposta!''
''E perché mai dovresti farmi questa 'concessione'?''
Dean era convinto che Crowley lo stesse prendendo in giro.
''Vedi.. Da quando ti conosco, non hai fatto altro che mettermi i bastoni tra le ruote.
Qualsiasi cosa io faccia, MI RITROVO SEMPRE TE, IL GIRAFFONE E QUEL COGLIONE DI ANGELO DIETRO AL CULO!!!''
Il demone aveva iniziato ad alterarsi, e la sua voce rimbombò nella stanza.
''Adesso, se permetti, voglio prendermi qualche soddisfazione.'' Si ricompose.
''Voglio vedere il tormento nei tuoi occhi, fino a che la luce non li avrà abbandonati. Dovrai vivere con la consapevolezza di aver mandato uno dei tuoi compari all'Inferno a subire le pene più atroci, perché, credimi.. riserverò un trattamento davvero, davvero speciale a colui che deciderai di mollare laggiù ai piani bassi.''
Al cuore di Dean mancò un battito. Le parole di Crowley lo avevano colpito come un pugno nello stomaco.

Come poteva scegliere tra Sammy e Cas!?

Sam era la sua famiglia. Doveva proteggerlo dal mondo a qualunque costo. Questa era la promessa che aveva fatto a se stesso nel momento in cui aveva visto sua madre bruciare sul soffitto della cameretta del fratellino, e suo padre a pezzi, incapace di prendersi cura di loro, nonostante ci avesse provato.
Sapeva bene che non era riuscito a far vivere al fratello una vita normale, e che per Sam erano stati rari i momenti in cui non aveva avuto problemi con il soprannaturale anche se ce l'aveva messa tutta, ma sicuramente non avrebbe permesso che finisse all'Inferno, non di nuovo.

Ma anche Cas, ormai, era diventato un membro della sua famiglia. Non era semplicemente il suo migliore amico, di questo Dean ne era certo. C'era sempre stato un legame particolare tra di loro. Inoltre, Cas meritava la lealtà di Dean, in quanto aveva dato davvero tutto per lui, anche la sua grazia. Aveva accettato di buon grado la sua nuova vita da umano, solo per rimanere insieme a lui e proteggerlo come meglio poteva, dopo aver perso i suoi poteri angelici. Non poteva.. non voleva abbandonarlo ai tormenti infernali. Un ex angelo all'Inferno.. non osava pensare a ciò che sarebbe stato costretto a subire. Già era stata dura accettare di averlo lasciato in Purgatorio in mezzo alle anime dei mostri (anche se, alla fine, era stato l'angelo stesso a volervi rimanere). Mollarlo all'Inferno era fuori questione.

Perciò, come avrebbe potuto scegliere?
Non poteva. Ecco qual era la risposta. Non avrebbe mai accettato di rendersi responsabile della sofferenza eterna di uno dei due. Mai.

Mentre Dean si tormentava con questi pensieri, lo sguardo perso nel vuoto, Crowley lo osservava divertito.
''Adoro vederti annaspare così, credimi. Me ne starei qui per l'eternità a guardare come ti tormenti interiormente, ma sai.. Ho un Inferno da governare e anime da torturare, perciò...''

Dean era disperato. Cercava con tutto se stesso di non cedere alle proprie emozioni, mentre una lacrima gli rigò la guancia destra.
''Stronzate!'' disse poi, con un groppo in gola.
''Come scusa?'' Crowley restò leggermente sorpreso dalla reazione del cacciatore. Credeva di averlo ormai fatto cedere.
''Io non manderò proprio nessuno all'Inferno, buffone!'' Dean era convinto di quello che diceva.
Il re dell'Inferno rispose con finta rassegnazione. ''E va bene. Se la metti così.. Sarò costretto a tenere entrambi con me..''
Davanti a quella possibilità, Dean si sentì mancare. Non avrebbe permesso che succedesse una cosa del genere.

''Prendi me!'' Fu l'unica cosa che gli parve sensato dire. ''Lasciali andare, e prendi me.''
''No no no no... non è così che funziona. Apprezzo questa tua manìa di fare il martire, davvero. Ma così che gusto ci sarebbe?'' Il demone si rivolse a Dean in maniera abbastanza composta.
''Ma, hai capito almeno una parola di quello che ti ho detto?!? IO VOGLIO CHE TU CONDUCA IL RESTO DEI TUOI GIORNI NEL TORMENTO!!!'' Ormai si era spazientito. ''Altrimenti perché farti scegliere tra due persone a cui tieni così tanto, razza d'idiota??? Se te li togliessi entrambi, mi odieresti e basta. Io voglio portarti ad odiare te stesso, perché sarai stato tu stesso ad abbandonare uno dei due!''
''Io non manderò all'Inferno proprio nessuno!'' ribadì Dean.
Crowley lo fissò con espressione annoiata.

''E va bene. Suppongo che dovrò chiamare i rinforzi, allora.''
Con uno schiocco di dita, il demone fece materializzare dietro di lui Sam e Castiel. Entrambi avevano un'espressione vuota sul volto.
Erano stati privati della loro anima, della loro essenza, e Dean si rese subito conto che quelli che si trovavano davanti a lui non erano altro che contenitori vuoti. Stavano lì, immobili, a fissare il vuoto.

''Allora, procediamo? Chi hai intenzione di salvare? L'alce o il tuo fidanzatino?''
Crowley indicò con il pollice destro rispettivamente Sam e Castiel.

Dean fissava quei due contenitori vuoti a intervalli regolari.
Prima Sam, poi Cas. Poi di nuovo Sam, e di nuovo Cas.

''Tic toc, Dean!''
''Non posso..'' Le parole uscirono strozzate dalla bocca di Dean, che stava combattendo interiormente con se stesso per trattenere le lacrime.
Il re dell'Inferno alzò gli occhi al cielo.
''Vediamo se così ti decidi una buona volta..'' Chiuse la mano destra a pugno e i due dietro di lui iniziarono a sanguinare dal naso e dalle orecchie, contorcendosi, senza però emettere alcun suono.

''Va bene! Va bene!!! BASTA! Fermati, pezzo di merda!!!!'' Dean ormai stava singhiozzando.

Il demone lo accontentò e gli fece un segno con la stessa mano con cui aveva fatto sanguinare Sam e Castiel, come per invitarlo a parlare e a pronunciare un benedetto nome.

Il cacciatore guardò per l'ultima volta prima Sam e poi Castiel.
Chiuse gli occhi, le lacrime che ormai gli avevano inondato il viso. Era il ritratto della sofferenza.

''Sam.'' Fu quasi un sussurro.
Dean riaprì gli occhi ormai arrossati per le lacrime, e inchiodò Crowley con lo sguardo.

''Din din din! Abbiamo finalmente un vincitore!''
Il demone schioccò le dita una seconda volta e fu come se la luce tornasse negli occhi sia di Sam che di Castiel. Avevano riacquistato l'anima. I due si guardarono intorno, cercando di capire dove si trovassero. Dean incontrò subito lo sguardo del fratello.
''Dean...'' Sam fu assalito dal panico nel vedere il fratello maggiore in lacrime. Erano state poche le volte in cui l'aveva visto in quello stato.
Dean non disse nulla. Si limitò a scuotere la testa.

A quel punto, Crowley si voltò verso Castiel. ''Mi sa proprio che il mio vecchio socio tornerà a farmi compagnia.''
L'ex angelo guardò prima il demone, poi l'amico che si trovava a qualche metro da lui.
Nel momento in cui incrociò il suo sguardo, fu come se l'avesse letto nel pensiero. Aveva capito tutto. In un attimo, la sua espressione mutò: da un misto di confusione e paura, sul suo volto affiorò la consapevolezza.

''Mi dispiace'' fu l'unica cosa che riuscì a dire Dean.
''E' tutto ok. Ti perdono, Dean.'' Queste furono le ultime parole pronunciate da Castiel, prima che le fiamme dell'Inferno lo avvolgessero e lo facessero scomparire tra urla di dolore, davanti allo sguardo addolorato di Dean.
Seguirono parecchi secondi di silenzio.

''Beh.. E' stato un piacere fare affari con te.''
Crowley fece un mezzo inchinò al maggiore dei Winchester.
''Alce..'' Fece un cenno con il capo a Sam e scomparve, sul volto un'espressione compiaciuta.

Dean non aveva smesso di fissare il punto in cui Castiel era stato bruciato vivo poco prima.

''Dean..'' Sam si era avvicinato al fratello, tendendo la mano per poggiargliela sulla spalla e sostenerlo come per dargli forza, ma Dean lo allontanò scuotendo la testa e abbassando lo sguardo.
Le lacrime, che ormai gli avevano inzuppato il colletto della camicia, caddero per terra come gocce di pioggia.

Sapeva di aver condannato Castiel, lo stesso Castiel che un tempo lo aveva salvato dalla sua di condanna. Cominciava a sentire il peso della colpa. Si sentiva come quando era riuscito ad uscire dal Purgatorio, lasciando l'amico da solo, abbandonato al suo destino.
No.. non era la stessa cosa. Era peggio. Almeno ci aveva provato a farlo uscire dal Purgatorio. Questa volta era stato lui a mandarlo in un posto ancora peggiore.
Il senso di colpa lo avrebbe divorato. Per sempre.

Il cacciatore girò sui tacchi e uscì da quella stanza maledetta, seguito dal fratellino che preferì non aggiungere altro, con la muta promessa che Crowley l'avrebbe pagata. Oh, se l'avrebbe pagata!

 

  
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