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Autore: Channie    04/09/2013    3 recensioni
Chanyeol è un ragazzo di natura sensibile, dolce e disponibile con tutti.
Ma il suo aspetto fisico lo porta a essere chiuso e triste.
Solo una persona lo renderà più sicuro di se... Kim Himchan!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuova scuola. Nuova vita.
Ero rimasto sveglio tutta la notte per pensare a come volevo essere in questa scuola. Volevo essere forte. Volevo essere in grado di farmi amare da tutti, e non essere più preso in giro. “Come la scorsa volta!” 
No! Volevo essere diverso. Volevo farmi valere. Dovevo tirare fuori un po’ di coraggio da me stesso.
Mi diressi verso l’armadio. Aprii quelle pesanti ante e presi la mia nuova divisa. Pantalone, giacca e cravatta erano di color blu scuro, mentre la camicia era bianca. Le scarpe erano nere. Ma una cosa che davvero amavo, era lo stemma della scuola, situato sul lato destro della giacca. Una fenice, avvolta dalle fiamme. Ero incantato davanti allo specchio di camera mia. Stavo bene con addosso quei vestiti. Passai una mano sulla mia cravatta, sistemandola. Poi mi toccai il collo, arrivando fino all’ orecchio destro. Mi riguardai. Ora l’opinione di me stesso era differente. 
“Sono orribile!”
“Chanyeol … E’ pronto!” Mia mamma mi chiamò per la colazione.
Scesi al piano di sotto e entrai nella piccola cucina. Era abbastanza grande per noi quattro. Mio padre, mia madre, mia sorella ed io. Una famiglia felice. Ma che aveva avuto moltissimi problemi a causa mia. 
“Un po’ di latte?” disse mia sorella, porgendomi una tazza.
“No grazie. Non ho fame.” 
“Aigoo Chanyeol! Se non mangi qualcosa, ti sentirai debole!” mia madre era sempre preoccupata per me.
“Sto bene. Ti prometto che mangerò qualcosa quando arrivo.”
“Ok. Basta che lo fai.”
“Ma la vuoi smettere? Ormai ha 16 anni. Sa come comportarsi. Non penso che si debba ancora sentire dire cosa deve fare e cosa no.” 
Mio padre era sempre del parere che tutti i problemi che ho avuto erano solo dovuti mia madre. Il suo modo di essere apprensiva mi ha sempre fatto sentire un bambino. Ma forse aveva ragione. Ora dovevo crescere. 
“Mamma, starò bene. Papà, hai ragione, ma non c’è bisogno di prendersela con la mamma. Per favore, non litigate.” Dissi io. Poi mi alzai per sparecchiare e mia sorella fece lo stesso.
Finiti i miei doveri, andai in camera per preparare la borsa. Dovevo solo mettere un ultimo libro, quando Yura entrò.
“Hey! Come va? Sei nervoso?” si sedette sul letto, vicino al mio borsone.
“Un po’. Non so come comportarmi, perché non voglio fare errori come la scor…”
“Tu ti devi comportare come ti comporti normalmente. Devi sono farti valere e rispettare. Comportati come sempre. Comportati come quando sei con me. E vedrai che riuscirai a stare meglio con gli altri. Oppa! Ce la farai!” mi posò una mano sulla spalla.
“Ora devo andare. La mia valigia è a posto. L’università mi aspetta!!” disse con un sorriso.
“Promettimi che mi chiamerai la sera!” dissi io. Lei sorrise e porse la sua mano. Poi alzò in dito mignolo.
“Come quando eravamo bambini!” 
Mi misi a ridere e decisi di fare lo stesso. 
Già. Proprio come quando eravamo bambini.

***

La strada per arrivare a scuola era piuttosto strana. Dovevo prendere il pullman e poi la metro. Entrai in quel vagoncino pieno. Nemmeno un posto a sedere.
“Oggi la metro è più piena del solito, vero?” disse un’anziana signora seduta di fronte a me.
“Si amore. Forse perché le scuole stanno iniziando!” disse un signore che probabilmente doveva essere il marito.
Mi misi in un angolino vicino alle porte e posai la mia borsa per terra.
Le porte si stavano per chiudere, quando un ragazzo entrò di corsa, rischiando di essere schiacciato. Quando entrò si mise accanto a me, piegato in due e ancora con il fiatone. Doveva aver corso tanto. Era di media statura, contando che io sono alto 1.85.
Notai i suoi lineamenti fini e una pettinatura molto semplice. Ma ci fu una cosa che mi saltò ancora di più all’occhio. La divisa. Era uguale alla mia. Stessi colori, stessi abbinamenti e stesso stemma. Era diretto nella mia stessa scuola.
Anche lui gettò un occhiata distratta su di me, soffermandosi anche lui sulla medaglietta.
“Vai anche tu nella mia scuola. Però non ti ho mai visto!” disse alla fine.
“Ehm … Sono nuovo.” Ero un po’ nervoso.
“Ah. Ecco perché! Quanti anni hai?” disse rialzandosi.
“16.”
“Davvero? Oh che bello! Allora devi essere tu il nuovo alunno! Piacere Byun Baekhyun” disse tutto felice.
“Ehm … Park Chanyeol”
“Saremo in classe insieme! Ne ho la certezza perché ci avevano avvisato. Benvenuto!”
Il ragazzo aveva un grande entusiasmo. Non mi sarebbe dispiaciuto averlo come amico. Anzi, era molto simpatico!
Scesi dalla metro, ci incamminammo insieme fino a scuola. 

“Poi c’è Sungyeon. Guai se me la tocchi! E la ragazza più bella del corso.” Disse ridendo come un ebete.
“Ahah … Va bene!”
Mi diede delle dritte su come sopravvivere a quella classe. A quanto pare molti professori sostenevano che era una classe piuttosto difficile da gestire.
“Poi ci sono Jongin e Sehun che fanno parte del club di danza della scuola. Poi c’è Jimi.”
“Chi è Jimi?” chiesi curioso.
“Jimi è un ragazzo della nostra classe. Lui si ritiene un duro, ma per me è uno sfigato!
Si diverte a prendere per il culo tutti quelli più piccoli di lui.”
“Ah … Ok! Seguirò il tuo consiglio.” Dissi. Sapevo che da qual tizio dovevo guardarmi.
“Si! Ti conviene stare con me, almeno la prima settimana. Così ti farai un idea precisa sulla gente che gira. Oh guarda!” disse, indicandomi un cancello.
Entrammo e un grandissimo giardino ci si parò davanti. Persone che gridavano, si salutavano, parlavano ad alta voce. 
Un ragazzo di bell’aspetto urtò la spalla di Baekhyun.
“Kai! Come stai?”
“Bene Baek! Ehm … Tu sei…” disse riferendosi a me.
“Ecco, lui è un mio nuovo compagno. Ti presento Chanyeol.” Disse tutto contento.
“Piacere.” Cercai almeno di dire questo
“Piacere. Io sono Jong in. Ma tutti mi chiamano Kai. Quindi se vuoi chiamarmi così, fai pure. Non preoccuparti!”
“Ok … Kai!” dissi.
“Sehun? Non è ancora arrivato?” disse Kai.
“Non l’ho visto sai! Sarà in ritardo.” Rispose Baekhyun.
“Ma tu sei in ritardo!” Disse un ragazzo che saltò sulla schiena di Kai.
“Oddio Sehun! Cosa cavolo hai fatto? Ma sei matto?” disse Baekhyun.
Detto con tutta sincerità, rimasi un po’ male anche io! Il ragazzo aveva una vasta gamma di colori in testa. Si era tinto i capelli di colori diversi. Un colore per ciocca.
“Scommessa con LuHan.” Rispose il ragazzo.
“Ah… Scommetto che hai perso!” Disse Kai quando lo vide.
“Tu che dici Kai?... Ehm io sono Sehun” disse il ragazzo porgendomi la sua mano.
“Chanyeol.”
“Chanyeol, Kai e Sehun non sono in classe con noi! Loro hanno due anni in meno di noi. Sono però della classe affianco alla nostra.”
“Ah. Ok!” dissi un po’ spaesato.
“Stai bene?” disse Kai.
“Beh, non conosco quasi nessuno…”
“Oh tranquillo!!! Ci pensiamo noi!” dissero quasi in coro Sehun e Kai.
“Esatto! Hanno ragione!” Disse in fine Baekhyun.
“Grazie ragazzi!” dissi io. 
La campana suonò. Era ora di andare in classe.
 
 
 
   
 
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