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Autore: Weareallmad    04/09/2013    4 recensioni
*Dal testo*
-Ti stai sbagliando - gli rispondo, anch'io con un sorriso, - Harry e io siamo solamente amici. Va bene così.
-Sei cieca per caso? - dice ironico, poi mi guarda pensieroso.
-Che c'è?
-Va bene - dice, più a se stesso che a me. Prende la sua sedia e la avvicina alla mia, fino ad avermi a venti centimetri dal suo viso. [...]
-Adesso girati di scatto. Veloce.
Faccio come mi dice, e guardo di nuovo verso il tavolo da biliardo. Harry si è alzato dal bordo e ci guarda serio, anche un po' incazzato. Stringe i pugni, e Niall segue la direzione dei suoi occhi di ghiaccio per capire il perché di quella reazione. Sento Zayn ridere.
-Cosa sta guardando?
-Noi. Sta guardando noi - balbetto, continuando a reggere il suo sguardo. Non ha nessuna intenzione di distoglierlo.
-Sbagliato - dice Zayn, e mi giro verso di lui. -Sta guardando te. Come al solito.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimetto a posto i miei documenti nella borsa, e la poggio ai miei piedi. Inspiro profondamente, chiudo gli occhi e cerco di non pensare.
-Hai paura di volare? Tua madre mi ha detto che non hai mai fatto viaggi così lunghi.
Errore. Per questo mi tenevo stretta il mio passaporto: non credo che a mio padre farebbe piacere vedere il timbro ancora fresco, e sapere che ero stata a New York neanche due settimane prima.
-No, va tutto bene.
Torna al suo giornale, io guardo fuori dal piccolo finestrino, pensando alla scusa da inventare per non farlo venire a vedere il college con me.
Non sarà complicato: come è proprio di mio padre, ci sono degli affari che lo aspettano nella zona di Wall Street, e ha pensato bene di unire l'utile.. Al dilettevole.


-Pronto? - rispondo, con la busta contenente i due biglietti aereo ancora tra le mani. Sono le undici di sera, per un attimo penso che potrebbe essere lui.
-Elise?
Tiro un sospiro di sollievo. Dopo questa giornata, non ce la farei ad affrontare anche lui, di nuovo.
-Zay.
-Come stai? Harry..
-Sto bene, sul serio. Dove sono gli altri?
-Sono fuori casa di Lou adesso. Niall e Liam sono a casa loro.
-Harry? - mormoro.
-Non lo so. Mi dici che è successo?
Mi passo una mano tra i capelli.
-Non ora. C'è un'altra cosa che devo chiederti..

Usciamo fuori, mio padre porta la sua valigia, io la mia borsa.
-Vado a cercare un taxi.
-No, aspetta - lo richiamo, lui si ferma. Prendo il telefono, ma non ho il tempo di fare nessun numero. Sento chiamare il mio nome, mi volto e vedo Zayn correre verso di noi. Sorrido e lascio cadere la borsa, lui mi abbraccia e mi alza da terra.
-Dio, quanto mi sei mancato - gli dico all'orecchio, il suo accenno di barba mi pizzica la guancia. Si stacca da me tirandomi indietro un ciuffo di capelli, poi stringe la mano a mio padre.
-Zayn Malik, signore. Ho la macchina qui dietro - dice, prendendo la sua valigia e facendo cenno di seguirlo.
Mio padre ha un'espressione incuriosita, almeno quanto me. Incredibile, nessuno era così disinvolto davanti allo sguardo inquisitorio di Jack Stevens. Zayn sembrava immune; forse perché sapeva che il fatto che io fossi lì in quel momento voleva poter dire solo una cosa: avevamo vinto noi.
Il ragazzo, con un leggero giacchetto di pelle sulla camicia color panna e i jeans stretti, fa sedere lui davanti, mentre io mi siedo in mezzo, sul sedile posteriore. Mio padre gli dice il nome dell'albergo, e inaspettatamente mi invita ad andare a fare un giro con lui, dicendo che New York la devi vedere con un newyorkese per amarla davvero. Credo che il carattere di Zayn l'abbia colpito.
-Adesso ti spiego tutto - gli dico, una volta soli nell'abitacolo.
-No, non ancora. Ti sto portando dagli altri.
-Gli hai detto che sono qui? - mi agito. Avevo chiesto a Zayn di stare zitto, perché sapevo che gli altri, pur non volendo, si sarebbero lasciati sfuggire qualcosa con Harry.
-No, certo che no - risponde, deluso che lo avessi pensato - ma avevamo appuntamento da Liam mezz'ora fa. Sono abituati ai miei ritardi.
Mi fa l'occhiolino. Devo dire che averlo lì con me aiuta. Parcheggia sotto casa di Liam e mi tiene la mano conducendomi all'ingresso.
-Aspetta qui - mormora, e mi fa nascondere dietro il muro bianco. Niall viene ad aprirgli, fa una battuta sul suo solito ritardo da star hollywoodiana e lo porta dentro.


~Harry

Zayn entra, alzo lo sguardo dal mio mazzo di carte per qualche secondo.
-C'è qualcuno per te alla porta, Liam - dice, e si siede accanto a Louis, che intanto pensa alla prossima mossa. Il padrone di casa si alza e va ad aprire, chiudendosi la porta alle spalle. Lo sentiamo alzare la voce, Louis si incuriosisce, Zayn ha un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.
-Ma chi è? - chiede Niall, buttandosi sul divano con un pacco di patatine formato famiglia. Liam torna in casa parlando a raffica, si affaccia in salone con un sorriso a trentadue denti.
-Guardate chi ho trovato - esclama soddisfatto, tirando per mano qualcuno. Mi si blocca il respiro, e ho la strana sensazione di estraneità di quando trovi qualcosa nell'ultimo posto in cui avresti pensato di vederla.
La ragazza che ho di fronte, con gli occhi azzurri visibilmente preoccupati ma con un sorriso sulle labbra, non riesce ad incontrare il mio sguardo. Aspetta che gli altri si buttino ad abbracciarla, mentre io ancora la osservo a occhi sbarrati, incapace di muovermi. Niall la alza da terra, quando la lascia andare si risistema il tubino azzurro che copre la pelle abbronzata. Mi ignora totalmente, Louis le sorride e allarga le braccia.
-Vorrei picchiarti perché non mi hai detto niente ma sono troppo felice di vederti - le dice a bassa voce.
-Anch'io - risponde. Finalmente si volta verso di me; sa che non può semplicemente continuare a ignorarmi.
-Ti va di parlare? - chiede in un sussurro. Gli altri non muovono un muscolo, e mi ritrovo con cinque paia di occhi addosso. Annuisco fingendo disinteresse e mi alzo. Lei esce dal salone, io la seguo in silenzio. Chiude la porta della cucina e si appoggia allo schienale di una sedia.
-Che ci fai qui? - è tutto quello che riesco a dire.
-Tu sei qui. Dove altro dovrei essere? - risponde tranquilla. So che ha paura, glielo leggo negli occhi quando incrocio le braccia sul mio petto.
-Non mi hai risposto al telefono per giorni..
-Neanch'io me la sono passata benissimo, sai. Tutte le persone a cui tenevo erano lontane, avevo vicino uno sconosciuto con la faccia di mio padre e dovevo convincerlo a fare qualcosa di impossibile: lasciarmi decidere della mia vita. Pensi sia stato facile?
Silenzio. Adesso, tutto quello a cui riesco a pensare, a dirla tutta, è a quanto mi siano mancate quelle labbra.
-E quindi? - chiedo.
Lei mi guarda per trenta secondi, forse di più. Il silenzio uccide, adesso lo so.
-E quindi, mi sta cercando un appartamento, a patto che vada a trovarlo tutte le volte che posso. Dovrei trasferirmi qui a settembre.
Studia la mia reazione, ma io non reagisco affatto. Continuo a star zitto, finché non fa un passo in avanti, chiedendo se sto bene, e io vado ad abbracciarla forte. La sento inspirare contro la mia spalla, e lasciare un bacio sopra il pettorale.
-Mi dispiace tanto..
-Non importa - la zittisco. Le prendo piano la testa tra le mani e la bacio, in un attimo mi sento come se non se ne fosse mai andata. Continua a prolungare quel bacio, sembra che voglia recuperare il tempo perso; ridacchia contro le mie labbra.
-Sei un deficiente - dice di punto in bianco, e scoppio a ridere anch'io.
-Come mai? - la provoco. Tiro indietro un ciuffo di capelli sceso al lato del suo viso.
-Hai pensato che avrei potuto lasciarti. Sei un deficiente! - ripete, infastidita, io mordo il suo labbro inferiore.
-Mi hai fatto innervosire parecchio. So esattamente come fartela pagare - dico, con tono malizioso, lei sorride contro la mia bocca.
-Oh, bene - sentiamo dire dietro di noi. Ci voltiamo di scatto e troviamo Niall che, senza troppe cerimonie, apre il frigo e si prepara un panino. -È tutto okay, stanno di nuovo insieme - conclude ad alta voce, gli altri ancora in salotto ridono e farneticano qualcosa.
-Non ci eravamo lasciati - li sgrido, con Elise ancora tra le mie braccia. Louis le dice qualcosa e lei corre in salone dopo un bacio veloce.
Rimango immobile per qualche altro secondo, pensando che, di colpo, il vuoto nel mio petto sembra essersene andato.






Nota dell'autrice:
Salve gente, come va? Siamo vicinissimi alla fine - il prossimo capitolo è l'ultimo - e devo dire che mi dispiace tanto, mi ero affezionata, spero sia così anche per qualcuno di voi :3 ci vediamo alla prossima! Ricordo di passare per la mia ff n.2, che si chiama Breathe :) Baci!
-Federica
  
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