Lettera fantasma
 

Caro James,

Come stai? Spero meglio di me.
E' tanto, troppo tempo che non parliamo: mi mancano parecchio le nostre chiacchierate.
Qui è tutto uno schifo; ogni giorno qualcuno finisce nei guai, viene catturato o ucciso e io non posso muovermi da questa casa, non posso aiutare nessuno, perché tutti temono che se uscissi farei più danni che altro.
Non sai quant'è doloroso essere di nuovo rinchiuso in questo posto che, anche se ora si chiama Ordine della Fenice, per me rimane sempre la stessa gabbia da cui tu mi aiutavi a fuggire quando eravamo giovani.
Tutto si sta ripetendo esattamente come 15 anni fa, ma non so se questa volta riusciremo a sconfiggere Tu-sai-chi come allora.
Comunque, sono sicuro che anche tu in qualche modo ti sei tenuto al corrente di tutto ciò che sta succedendo, quindi non sprecherò altro inchiostro a raccontartelo.
E' arrivato anche Harry, due giorni fa.
Non so spiegarti come mi sento, quando lo vedo: da un lato ne sono felice, perché è diventato come un figlio per me e cerco di prendermene cura come tu avresti voluto, ma dall'altro.. Non sai quanto ti assomiglia, James.
Incontrarlo di nuovo mi ha fatto sentire la tua mancanza come mai prima d'ora, vorrei che fossi ancora qui.
Mi sale una gran rabbia a volte quando parlo con Harry, perché penso a quanto ingiusta è stata la vita nei tuoi e nei suoi confronti.
Io me ne intendo di ingiustizie e tu lo sai meglio di chiunque altro: dovrei esserci abituato, ma inizio a non poterne più.
Almeno, quando eravamo insieme, c'eri tu ad aiutarmi a sopravvivere, ma adesso senza di te è veramente difficile.
Eri il mio migliore amico, il migliore di tutti, anche di Remus.
Eri, sei mio fratello, James!
Perché te ne sei dovuto andare proprio tu?
Sai, durante tutti quegli anni ad Azkaban mi è capitato di cercare un modo per raggiungerti e non era la presenza dei Dissennatori a spingermi a fare pensieri simili.. Però ho sempre deciso di tenere duro, alla fine.
Per te, per Lily, per Harry e non me ne pento.
Devo resistere, essere coraggioso proprio come lo sei stato tu, 15 anni fa.
É questo che tu vorresti, vero?

Mi piacerebbe che trovassi un modo per farti vivo, ogni tanto. (perdona la battuta)

Mi manchi,

Sirius


L'inchiostro sulla carta si scioglieva sotto le lacrime che cadevano silenziose sulla pergamena.
Sirius, dopo averla fissata per un paio di minuti, piegò accuratamente la lettera e la gettò nel fuoco.
Si alzò e si avvicinò alla finestra: stava piovendo.
A quanto pare non sono l'unico a piangere pensò, guardando attraverso il cielo.