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Autore: Glory and Love    05/09/2013    0 recensioni
Segue il finale "Good" di "Silent Hill Homecoming".
E' passata meno di un'ora da quando Alex ha sconfitto il mostro che gli ha ridato il corpo del fratello, Josh. Una volta eseguito un piccolo funerale, decide di partire come soldato, e stavolta per davvero. Viene scortato dal vicesceriffo Wheeler fino alla stazione di South Vale, nei pressi di Silent Hill. Un incontro con la donna che ha sempre conosciuto gli cambierà la vita. Un incontro duraturo... una raccolta di One-Shots su Alex Sheperd e Elle Holloway, prima, durante e dopo la partenza del soldato per l'accademia militare Americana.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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"Soldato che vai via, con in tasca una fotografia."
Aria pulita finalmente. Dopo aver passato dei giorni nella puzza di veleno e sangue, finalmente, respirava aria pura e pulita. Il lago Toluca non gli era mai sembrato così calmo e limpido. A quell’ora riusciva a vedere il faro in lontananza e la nebbia perdersi tra i lontani orizzonti. Orizzonti che, in quel momento, non gli sono sembrati così lontani. Le strade erano rotte ma per fortuna c’era, ancora intatta, quella che conduceva nello South Vale, nei pressi di Silent Hill. Ora che tutto era finito varcare la soglia di quella città era strano. Sembrava davvero una collina silenziosa. Il vicesceriffo Wheeler, divenuto suo amico, lo stava aspettando nella macchina della polizia. Alex aveva chiesto un desiderio prima di partire. Vedere Sheperd’s Gleen finalmente tranquilla. Ora lo era, una cittadina condannata all’inferno. Doveva andare via da lì.
Diede un ultimo sguardo alla valle ambrata della città e si voltò, con lo zaino in spalla, verso la vettura della polizia. Wheeler mise in moto, accelerando lentamente, uscendo dal parcheggio. Attraversarono Wichery Street e il cimitero di Rose’s Haigheits. Dal finestrino riusciva a vedere poche e niente, solo la strada e le strisce bianche grazie ai fari della macchina. Il viaggio proseguì in silenzio. Un insopportabile silenzio.
-Sei sicuro di ciò che stai per fare, Alex?-
Chiese il vicesceriffo, continuando a guardare la strada. Il neo soldato si limitò ad annuire, strofinandosi gli occhi con le mani, come un bambino assonato. Il viso maturo ma gli occhi limpidi lo facevano assomigliare davvero ad un bambino triste e spaventato. Era passato meno di un’ora da quando tutto era finito eppure qualcosa lo tormentava. Il senso di colpa. Furono questi i suoi pensieri mentre vedeva il cartello verde sulla strada menzionare il nome della città che stavano abbandonando. Una città condannata, ormai.
-Tu dove andrai?-
Chiese, infine, il soldato. Il vicesceriffo esitò un momento prima di rispondere. Neanche lui sapeva dove sarebbe andato. Ma aveva un amico di fiducia sul quale contare. Frank gli aveva rivelato che lo South Vale aveva bisogno di uno sceriffo in gamba e che lui sarebbe stato in grado di portare una divisa superiore a quella che indossava attualmente. La stessa divisa che Adam Sheperd aveva disonorato.
-Nello South Vale. Ho un amico che mi ha detto che stanno cercando un nuovo sceriffo. Pare una cittadina tranquilla. Pensa… mi ha anche cercato un appartamento.-
Rispose Wheeler, cercando di sdrammatizzare. Osservando l’espressione da funerale che aveva il suo amico capì che doveva piantarla. Continuò a guidare, senza porre altre domande.
-Ti scriverò.-
Disse il soldato, arrivando quasi a destinazione. Wheeler fece un piccolo sorriso, annuendo.
-Ci conto, Sheperd.-
Alex rimase con la sua espressione seria e distaccata. Il vicesceriffo sapeva bene a cosa stava pensando ma decise di non fare domande, neanche di informarlo che Elle sarebbe andata a vivere nell’appartamento accanto al suo, nella palazzina dei South Ashfield Heighets.
La macchina parcheggiò appena arrivata nel parcheggio della stazione dello South Vale e Wheeler notò che c’era una persona vicino alle scale che conducevano al centro della stazione. Sorrise appena, notando che Alex non aveva notato quella persona.
-Siamo arrivati.-
All’udire quelle parole, il soldato non alzò nemmeno lo sguardo e scese dalla macchina. A sguardo basso, raggiunse le scale della stazione e solo ad allora sentì la voce di Elle, chiamarlo.
-Alex?-
Lui alzò lo sguardo, visibilmente sorpreso di trovarla lì. La sportiva tuta celeste era ancora sporca di sangue e i capelli arruffati in una storta cipollina legata sul capo. Se fosse stato un giorno normale, come quelli che passava anni fa, avrebbe riso. Ora la osservava con indifferenza.
-Che cosa fai qui?-
Elle esitò un attimo prima di parlare e per farsi coraggio, si torturò un dito, massaggiandolo.
-Wheeler mi ha detto che partivi e volevo salutarti.-
Che gentile! Hai visto, faccia da schiaffi? E’ venuta a salutarti. Avanti, che aspetti? Dille che ricambi.
Ah, zitto tu! So fare da me, grazie.
Ed era così partita una guerra tra le vocine interiori del giovane neo soldato. Non sapeva a chi dare retta. Vederla così buffa e gentile le faceva venire voglia di stringerla e portarla con se via da tutto quel dolore che avevano provato negli ultimi giorni.
-Grazie, Elle.-
Ricambiò serio, non riusciva neanche a farle un sorriso. Alex non sorrideva da un po’ di tempo, troppo tempo. Vide le sue sottile mani in tasca, alla ricerca di qualcosa. Ciò che tirò fuori era una fotografia. La porse ad Alex, che accettò quasi subito. Una foto che ritraeva loro due alla parata del cinquantesimo anniversario della città, avvenuto lo scorso Settembre. Ritraeva il parco giochi e davanti al dondolo c’erano loro due che sorridevano all’obbiettivo. Solo quella fotografia riuscì a curvargli le labbra in un flebile sorriso. Girò la fotografia per curiosità e vide qualcosa inciso con la penna nera. Un indirizzo. Forse il nuovo indirizzo di Elle, non sapeva che si trasferiva ma avrebbe dovuto immaginarlo. Chi sarebbe rimasto in un luogo spettrale come Sheperd’s Gleen? Wheeler, intanto, era sceso nella stazione per lasciare soli i due amici.
-Mi scriverai?-
Chiese lei con una nota di imbarazzo nella voce.
-Forse, se potrò.-
Elle annuì, quasi consapevole che stava dicendo la verità. Lui si chinò e le diede un bacio sulla guancia, come due buoni amici.
-A presto.-
-A presto, Alex.-
Detto ciò, il neo soldato si avviò verso la stazione. Elle osservò la figura di Alex perdersi nei corridoi della stazione e sorrise, pensando che l’avrebbe rivisto presto.
"Tornerai, Sheperd. Lo so."
Pensò questo, mentre si avviava alla palazzina dei South Ashfield Heighets, diretta al suo nuovo appartamento. Il 303.


Note d'Autrice:
Non c'è molto da dire.. apparte il fatto di essere contenta di essere tornata qui sul foro.:)
Mi sono appassionata a questa coppia dopo aver rifatto il gioco per l'ennesima volta. Sarà una raccolta di One-Shots su prima, durante e dopo la partenza di Alex per la nuova accademia militare. I pensieri e le vicende che legheranno i due. Non è proprio un horror ma è più un malinconico/sentimentale.=)
Poi vorrei porgervi una domanda: Il modo di scrivere del testo fatto nel "special conteiner"... qualcuno sa dirmi come faccio a metterci un immagine dentro e che le parole si vedano? Grazie a voi per l'attenzione. Alla prossima,
Glory and Love.

  
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