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Autore: pollama    05/09/2013    2 recensioni
Jade Arc, una ragazza di 22 anni come tante, sogna di divenire una musicista di successo e proprio per questa sua passione si trasferisce a Parigi per incominciare la sua carriera in un piccolo bistrot nel centro della città. Per lei sembra tutto così nuovo, così magnifico e ad aumentare questa sua convinzione c'è Frederic Suén, un ragazzo dall' aspetto ammaliante che nasconde un inaspettato segreto.
Buona lettura :D
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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14° capitolo


Jade era seduta accanto alla finestra e non aveva la minima voglia di uscire di casa, non voleva incontrare nessuno e nemmeno parlare con nessuno.
Ripensava e ripensava a ciò che le era successo e si sentiva impazzire.
Era davvero tutto reale?
Cosa si doveva aspettare ora dalla vita?
Domande a cui non sapeva rispondere….
Sentì bussare alla porta, ma la fissò per un bel po’ senza muoversi e senza dire nulla.
“Deve essere Frederic”, pensò stringendosi nella sua maglia.
Poggiò la tempia al vetro freddo della finestra e chiuse gli occhi.
“Voglio andar via di qui… Voglio sparire come una bolla di sapone”.
Questi erano gli unici pensieri che riusciva a formulare nella mente e tutto le faceva rivedere avanti ai suoi occhi… gli occhi grandi di quel grosso lupo.

Sentì bussare ancora alla porta, così  scosse la testa e si avviò verso il bagno.
Pensò che una bella doccia calda le avrebbe levato quell’orribile sensazione che l’attanagliava.
Di certo non poteva andare a suonare al bistrot così quel giorno.
Appena posò la mano sulla maniglia sentì la porta d’ingresso aprirsi e richiudersi.
Si voltò di scatto ed un grido le fu impedito da una grossa mano.
« Fai silenzio!»  intimò una voce roca.
Jade guardò l’uomo che si presentò avanti ai suoi occhi.
Era alto e allampanato, con una grossa giacca nera stretta alla vita da una cintura colma di lame lucenti.
«Vieni con noi ora»
L’uomo ghignò e la prese sulle spalle mentre una donna le bendò la bocca con un pezzo di nastro adesivo e poco dopo sparirono oltre la soglia di casa.

 
§§§
 
«Frederic non puoi stare così fermo a guardare la porta tutto il giorno… sì, è una bella porta lo ammetto ma non ne vale poi così la pena… non ti dirà mai “sì usciamo”»
Logan fece un’alzata di spalle e lo guardò con un ghigno scherzoso, non gli andava che l’amico stesse in quello stato.
«Vai a parlarci, no?»
Se fosse stato per lui sarebbe già andato a parlare con Jade.
Che senso aveva stare lì a pensare?
«Vai! Muoviti!»
Lo spintonò piano sulla schiena, ma in quell’istante si aprì la porta che cadde sul pavimento con un tonfo sordo.
Logan e Frederic rimasero immobili dopo aver arretrato di qualche passo, mentre dissero all’unisono:
«Brandly!»
Sulla soglia dell’appartamento un uomo alto e dai capelli ricci e lunghi stava a guardarli con un un ghigno maligno sulle labbra, mentre impugnava una grossa arma da fuoco dall’estremità dorata.
«Salve ragazzi… Vi sono mancato?»
  Disse con una voce apparentemente calma mentre riponeva la pistola nella fondina per prendere poi una  lama ricurva.
«Direi di no» disse in tono sarcastico Logan che ricevette una gomitata da Frederic, come per dirgli di non irritarlo, ma Logan era Logan ed era difficile tappargli la bocca.
Infatti continuò dicendo:
«Nessuno ti ha invitato alla festa barbone, coraggio, vai.» mosse le mani per indicargli di uscire con una leggere smorfia di disgusto mentre guardava il cappotto lungo fin sul pavimento.
«Tu non mi dici quello che devo fare cane rognoso!»
Esclamò Bradly con uno sguardo pieno di odio.
«Cosa vuoi?» chiese con lo sguardo fisso sul viso scavato dell’uomo.
«Chi cerca trova… e io vi ho trovato» sghignazzò passandosi una mano tra i capelli unti.
In quell’istante oltre le spalle del Cercatore si videro passare gli altri che portavano via Jade.
«No!» Frederic si portò avanti tendendo le mani verso l’uscita.
«Fermo.» disse sempre con un tono pacato e freddo stringendo il polso del ragazzo.
Logan ringhiò stringendo i pugni portandosi avanti anche lui accanto all’amico.
Bradly lo fulminò con lo sguardo e con un movimento rapido fece uscire da sotto il lungo cappotto un lazo sottile e d’argento che mosse veloce e lo avvolse attorno ai due licantropi.
«Senza storie… venite con noi.»


 
Note : chiedo immensamente perdono per il ritardo di pubblicazione del capitolo ma ho avuto un periodo abbastanza brutto che sembra essere passato.
Vi ringrazio se lo avete letto e il continuo ci sarà! Secondo voi dove li porteranno?
Un bacio grande a tutti! :D
  
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