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Autore: Ashley Auld    22/07/2003    9 recensioni
Dopo la fine della storia che conosciamo, può succedere qualcosa di drammatico, che cambia le vite dei protagonisti in modo ... irreversibile?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Miki Koishikawa, Yuu Matsuura/Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 9- Il futuro che si svela

*Attenzione! Questo capitolo è leggermente lemon (tratta di tematica sessuali; nota della traduttrice) - proprio alla fine. Niente di particolarmente esplicito, volevo solo avvertirvi prima … comunque è pieno di WAFF (warm and fuzzy feeling, letteralmente sentimento caldo e dolce, in parole povere, è romantico; nota della Traduttrice).

"Sì! Meiko… hai sentito bene!" Il palmo della mano di Miki sudava mentre lei teneva la cornetta attaccata all'orecchio. Con la coda dell'occhio guardò dietro le sue spalle verso il tavolino che divideva con Yu nel bar. Lui stava guardando fuori dalla finestra, con una mano sul manico della sua tazza; il suo profilo era così bello. "Yu ed io ci siamo riconciliati, va tutto bene ora."
"Te l'avevo detto che si sarebbe tutto risolto per il meglio Miki!" Il tono di voce di Meiko fece battere il cuore di Miki con più gioia.
"Già! Beh, oggi tornerò un po' più tardi, Yu ha detto che mi riporterà da te dopo aver finito il caffè."
"Perchè non rimani a dormire da Matsura?"
"Ehi! Meiko… mi stai prendendo in giro, vero?"
"No davvero!" Meiko non potè trattenere una risatina.
Miki si poggiò una mano sul fianco. "Anche se volessi, non penso che sarebbe una buona idea visto che Anju si trova ancora lì!" La sua voce si abbassò un poco, e Meiko riuscì a scorgere il pizzico di malinconia che l'aveva attraversata al pensiero di Anju. "Sono venuta qui per riprendermi Yu, ma avevo paura di doverlo rubare ad Anju in questo modo. Spero che se stia bene!
"Sono sicura che Anju sapeva che un giorno ti saresti svegliata, e che Yu avrebbe potuto lasciarla, perciò non credo sia stato un tale shock per lei. Certamente si aspettava che accadesse qualcosa del genere. Questo prova solamente come i sentimenti di Yu per te siano più forti."
Un sorriso si accennò sul viso di Miki. "Già … credo tu abbia ragione. Beh- devo andare. Ciao!"
"Ciao!"
Miki riattaccò il telefono e si affrettò a tornare al tavolo, sedendosi nuovamente davanti a Yu. Prese in mano la tazza di caffè e la bevette facendo attenzione a non scottarsi.
"Sarà freddo ormai." Scherzò Yu.
"No che non lo è!" affermò Miki mentre rompeva la bustina dello zucchero e ne buttava il contenuto nella tazza. "E' della temperatura giusta!"
Yu ridacchiò e avvicinò la guancia alla mano per appoggiarsi su di essa. "Che ha detto Meiko?"
"Di tornare all'ora che voglio." Miki ripetè le parole di Meiko, e poi fece un largo sorriso. "Abbiamo tutta la notte per parlare!"
"Bene." Yu le si avvicinò e le arruffò I capelli. "Di che dovremo parlare?"
"Beh, mi sono più o meno persa tre anni della tua vita!" Miki enfatizzò le sue parole sbattendo il cucchiaio per aria. "Perciò, mi piacerebbe sapere cos'ha fatto il mio fidanzato per tutto questo tempo!"
"Per TUTTO il tempo?" Yu le rivolse uno sguardo dubbioso, poi si mise a guardare il soffitto con nonchalance. "Uhmm … niente di particolare .."
"Sciocco!" Lei minacciò di picchiarlo col cucchiaino e lui rise ritraendosi.
"Scherzavo! Scherzavo … beh … vediamo un po' .. da dove posso cominciare…"

**

Miki si svegliò stordita sentendo il suono di piatti e pentole in movimento. Guardandosi lentamente intorno, le ci volle un attimo per orientarsi, e per capire che si trovava sdraiata sul divano di Meiko nel suo salotto. Si alzò appoggiandosi sui gomiti e sgranò gli occhi per impedire loro di chiudersi dal sonno, visto che voleva dare una scossa alla sua testa annebbiata.
"Oh! Finalmente ti sei svegliata!" La testa di Meiko spuntò dalla porta della cucina, e poi la ragazza entrò nel salotto asciugandosi le mani sui jeans. "Devi essere stata fuori fino a tardi ieri! E' già mezzogiorno!"
Miki sgranò gli occhi, mentre la sua mente percorreva gli eventi del giorno prima, e come un fulmine le venne in mente: lei e Yu erano tornati insieme! Si era svegliata con la sensazione che fosse stato tutto un sogno, invece, era tutto reale! Con un grande sorriso, si girò verso Meiko.
"Non era solo un sogno! Yu ed io…"
Meiko le buttò le braccia al collo. "Sono così felice per te Miki!"
Miki ricambiò l'abbraccio, ridendo di gioia. "Non posso crederci! Devo chiamare mamma, papà, Yoji e Chiyako! E devo dirlo a Ginta e ad Arimi, così Ginta la smetterà di fare tutte quelle minacce di morte … e a Kei e Suzu … e a Tsutomu e Yayoi … e -"
"-E devi fare colazione!" La interruppe Meiko. "Ti sta ancora aspettando sul tavolo."
"Ah! Meiko!" Miki saltò in piedi. "E tu - che fai qui? Non dovresti essere al lavoro?"
Meiko scosse la testa. "Ho un appuntamento dal dottore più tardi, perciò mi sono presa una giornata libera!" Miki sembrò confusa per un attimo, ma Meiko scosse la testa.
"E' solo un normale controllo. Corri a mangiare! Devo andare a prendere Miki all'asilo fra pochi minuti!"

**

La giornata passò in fretta. Miki aveva mangiato, si era vestita, aveva chiamato quasi tutte le persone che conosceva per dire loro eccitatamente che lei e Yu erano di nuovo insieme. Tutti si congratularono con lei e anche Ginta dovette ammettere, "Allora Matsura non era un completo bastardo." I suoi genitori non vedevano l'ora che portasse Yu con se quando tornava da Hiroshima. Dopo tutto, non l'avevano quasi visto in quei tre anni difficili. Miki promise che l'avrebbe portato a casa.
Appena ebbe riattaccato il telefono dopo la sua ultima chiamata e si fu seduta sul divano a guardare un po' di tv, qualcuno bussò alla porta.
Miki si sporse per vedere la porta, chiedendosi se dovesse rispondere, in fondo non era un membro della casa di Namura. Ma bussarono di nuovo, e la sua curiosità ebbe la meglio. Si alzò e andò ad aprire la porta.
"Posso aiutarla-oh … Anju! Gli occhi di Miki si spalancarono quando aprì la porta e trovò una ragazza piccola e fragile che stava sull'uscio.
Anju aveva un sorriso malinconico sul viso, e si inchinò con rispetto a Miki quando lei aprì ulteriormente la porta.
"Miki, speravo fossi qui."
"Anju … per favore, vieni dentro!" Miki fece segno ad Anju di entrare, ma Anju scosse la testa.
"Non voglio dare fastidio in casa, sono solo venuta a chiederti se volevi venire con me a fare una passeggiata? E' una bella giornata."
Miki poteva vedere che Anju teneva i pugni stretti sui fianchi. Non potè rifiutare la sua richiesta. Sapeva che Anju avrebbe voluto parlare di Yu.
Quando Miki si era impegnata a riprendersi Yu, sapeva che se lo avesse riavuto, avrebbe dovuto rubarlo ad Anju. Ma aveva nascosto questo pensiero in un angolo della sua mente, perché non voleva che interferisse coi suoi obiettivi. Però, nel vedere Anju, il pensiero riemerse in superficie. Ora Anju la odiava? L'umore allegro e spensierato di Miki cominciò a sparire e a fare spazio ad un groppo alla gola. Che voleva dirle Anju?
"S-sì … solo un momento. Vado a prendere la giacca."

**

Camminarono fianco a fianco, parlando per un po' e poi gustando silenziosamente i frullati che avevano comprato da un venditore. Miki lanciò uno sguardo ad Anju; sembrava fissare intensamente il suolo immersa in pensieri profondi.
"Anju?" ruppe infine la tensione Miki. La testa di Anju si sollevò di scatto e si rivolse verso di lei.
"Sì! Oh - mi spiace, stavo solo con la testa da un'altra parte…"
Miki cercò di sorridere con fare rassicurante. "Ti piacerebbe sederti da qualche parte e parlare?"
Anju annuì in silenzio. "Ehmm- c'è un parco di là, va bene quello?"
Miki annuì e si diressero verso il parco, era mezzogiorno e c'erano solo alcuni bambini che giocavano. Miki e Anju si sedettero sulle altalene vuote fianco a fianco.
"Ehmm- credo che tu lo sappia già, volevo parlare di Yu…" iniziò Anju.
Miki abbassò il suo frullato, cercando di prepararsi mentalmente per qualunque cosa Anju volesse dire. Aveva il diritto di essere arrabbiata, aveva anche il diritto di odiarla se voleva.
"G-già …" Fu tutto quello che riuscì a dire Miki.
"Ero devastata all'inizio." Disse lei. "Sapevo che Yu ti ha sempre amato, anche quando stavamo insieme. Ma credo che la mia ingenuità mi abbia ingannato, e ho creduto di poterlo cambiare. Mi sbagliavo."
" … Mi spiace…" disse Miki piano. Anju scosse la testa enfaticamente.
"No! Per favore, non incolparti per questo Miki! Io … io sapevo che Yu amava te eppure l'ho seguito lo stesso. Ho sempre saputo che un giorno ti saresti svegliata e lo avresti cercato. E che quel giorno Yu avrebbe deciso con chi stare. Scioccamente ero convinta di poter prendere il tuo posto nel suo cuore."
" …" Miki cercò di rispondere, ma non riuscì a dire niente. Anju continuò.
"Volevo solo dirti questo, perchè non voglio che diventiamo come estranee dopo questa storia."
Lo sguardo di Miki si alzò e i loro occhi si incontrarono. Anju le rivolse un sorriso. C'erano lacrime agli angoli dei suoi occhi. "Anju …"
"Non ti odio … né cose del genere. Voglio che tu lo sappia." Disse piano Anju. "Voglio solo quello che è meglio per Yu. E se tu sei il meglio, allora per favore fallo felice d'ora in avanti. Non ho mai avuto il privilegio di vedere Yu davvero felice prima d'ora, non felice com'era con te."
Miki sorrise, un sorriso genuino che veniva dal cuore. "Voglio che rimaniamo amiche. Tu mi piaci molto, e ti prometto che farò come mi hai detto." Chiuse gli occhi e alzò la testa verso il cielo. "Devo ammetterlo, per un po' ho avuto paura che potessi odiarmi. Mi sentivo una persona orribile."
Anju si mise in piedi all'improvviso e Miki aprì di scatto gli occhi. "Anju?"
"Sono … contenta che abbiamo fatto questa chiaccherata." Si girò e le sorrise. Miki capiva che stava facendo del suo meglio per trattenere le lacrime. "Miki, vi auguro tanta felicità d'ora in poi."
Miki si vergognò per un attimo, e la sua gola si seccò all'improvviso e lei riuscì a sillabare un debole "Grazie," mentre Anju si inchinava e cominciava ad andarsene, lasciando Miki a riflettere sulla conversazione che avevano appena avuto.
Non appena Anju raggiunse l'entrata del parco, si asciugò le lacrime con la manica della camicia e scosse la testa. "Non posso farmi vedere da lei mentre piango … ah … perchè sono così emotiva su questo argomento?" Guardò indietro oltre la sua spalla per osservare Miki, che sedeva ancora sull'altalena, profondamente assorta."
"Buona fortuna, Miki. Tu sei ciò di cui Yu ha davvero bisogno, perciò rendilo felice!"

**

"Per questo mi sento orribile!" enfatizzò Miki al telefono con Yu. Non si era sentita minimamente imbarazzata nel parlargli dei suoi problemi. La rendeva felice il solo fatto che lui la ascoltasse. E Yu, sentendosi ancora male per il modo in cui l'aveva trattata all'ospedale, era più che entusiasta di ascoltare ogni piccola cosa che diceva.
"Non preoccuparti per An." Disse rassicurante. "Le ho parlato stamattina, è molto più forte di quanto era un tempo. Ed è felice per noi."
"Lo so … ma ti sto dicendo che non riesco a superare il mio stesso senso di colpa!"
"Beh, stai cercando dirmi che avresti preferito che non tornassimo insieme?" disse Yu sarcastico.
La voce di Miki le si bloccò in gola. "Cos--?" NO! E' solo che… che… " Scoprì di non poter rispondere.
Yu ridacchiò. "Finalmente alla principessa manca il fiato!"
"No! Yuuuuu!! Smettila di prendermi in giro!"
"Ha ha! Oh, ma è quello che più mi è mancato di te, sei così carina quando ti preoccupi per niente."
"… E' davvero niente?"
"Sì, come ti ho detto prima, Anju non è quel tipo di persona."
" … già … " Miki si sprofondò sul divano e giocò con una ciocca di capelli. "Suppongo tu abbia ragione …"
"Finalmente sono riuscito a farla concordare con me." Disse Yu, fingendo esasperazione.
"Hey! Ho detto basta prese in giro!"
"Sì sì! Come desidera principessa."
Miki decise di lasciar perdere l'ultimo commento, "Senti … Yu?"
"Hm?"
"Quando esci dal lavoro?"
"Alle cinque. Parlando di questo, dovrei davvero provare a lavorare almeno un PO' oggi …"
Miki osservò l'orologio e capì di averlo tenuto al telefono già per dieci minuti. "Ah! Yu, mi spiace! Non avrai dei problemi a causa mia, vero?"
"Oh, no, va bene, mentre parlavi ho schizzato un po'."
"… Oh…" Miki non era sicura di cosa volesse dire 'schizzare', ma pensò di chiederglielo più tardi. "Beh, vuoi che venga da te quando esci? Potremmo cenare insieme!"
Yu rispose entusiasta. "Bella idea! Conosco anche un posto non troppo lontano, però è molto elegante, perciò assicurati di essere bella!"
Il cuore di Miki saltò per la gioia all'idea di rivederlo ancora. Non era passato nemmeno un giorno e già non vedeva l'ora di vederlo. "Okay! Lo farò! Ci vediamo alle 5 allora!"
"Okay, ci sentiamo."
"Ti amo, Yu!"
"Ti amo anch'io!"
Miki riattaccò il telefono e poi cominciò a saltellare emettendo gridolini felici, si sentiva leggerissima.
"Scema scema! Mi sto comportando come una bambinetta… Beh- non mi importa!" Aprì la sua valigia e cominciò a rovistare fra i suoi vestiti. Sfortunamente, non trovò niente da indossare per una cena fuori. "Hmm… beh- penso di avere un po' di tempo per fare dello shopping dell'ultimo minuto. Voglio indossare qualcosa di bellissimo per Yu."
Scarabocchiò in fretta un messaggio per Meiko, afferrò il portafoglio, si mise un paio di confortevoli sandali neri e si affrettò ad uscire dalla porta e giù in strada.

**

La cena era stata francese e le papille gustative di Miki stavano ancora danzando per il meraviglioso sapore mentre tornavano a casa, a braccetto fra altre coppie che stavano aproffittando anche loro della bella e calda notte.
Yu lanciò un'occhiata a Miki: aveva fatto un eccezionale lavoro nel rendersi straordinariamente bella. Il nuovo vestito di Miki era verde scuro, con piccoli bottoni neri che correvano lungo la schiena e che parevano assai difficili da togliere o allacciare. La gonna cadeva lungo le sue gambe, e aveva due spacchi che arrivavano fino alle sue ginocchia e che la facevano svolazzare al vento mentre Miki camminava. Il suono dei tacchi delle sue scarpe nere andava di pari passo col movimento della gonna. La parte di sopra le si stringeva al petto e aveva un'apertura a V, senza maniche. Per coprire le braccia nude usava una lunga giacca nera, e I suoi capelli erano elegantemente acconciati in uno chignon tenuto stretto da un fermaglio. Sembrava una principessa.
"Yu! Hey guarda!"
Yu si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti e notò che Miki stava puntando con entusiasmo una gelateria, alla quale si stavano avvicinando.
"Dai- mangiamo un po' di gelato!"
"Ma ti sei già sbafata il dessert al ristorante!" disse Yu divertito.
Miki stava strattonando la sua giacca e lo stava portando verso il negozio.
"Oh … per favore? Solo un assaggino!"
Yu giurava di essere sotto una specie di incantesimo. Perchè la prossima cosa che fece fu pagare il commesso per due coni gelato.
"Sei sicura di non esserti svegliata con poteri psichici?" la prese in giro Yu, mettendole un braccio intorno alle spalle e attirandola verso di lui. Cominciarono ad inoltrarsi nel parco nella strada verso il suo appartamento. Lo stesso parco in cui erano tornati insieme.
"Cosa te lo fa pensare?" disse Miki, fingendo noncuranza, come se AVESSE poteri psichici e stesse solo cercando di nasconderli.
"Perché hai questo strano potere su di me … stanotte non riesco a dirti di no." Yu ridacchiò e la fermò alla luce di un lampione. Miki si girò per guardarlo in faccia.
"Beh, se è vero … allora dammi un morso del tuo cioccolato alla menta." Lo prese in giro lei.
Yu le porse il suo cono e lei lo morsicò, sporcandosi la faccia. "Mmm! Buono!"
Senza una parola, Yu abbassò la testa e prese un grosso morso del caramello di lei. "Mmmm! Buono anche questo!"
"Yu!" rise Miki. "Hai il gelato su tutta la faccia!" Lei alzò la mano per pulirlo, ma lui le afferrò il polso e la spinse verso di se.
"Senti chi parla." Bisbigliò.
Per un breve attimo, Miki pensò di poter sentire i loro cuori battere all'unisono mentre si premeva contro il suo petto. Yu si avvicinò alle sue labbra e si soffermò in un lungo bacio al gelato.
Rimasero a baciarsi sotto la luce del lampione a lungo, giocando con le rispettive lingue e leccando il gelato rimasto sulle labbra dell'altro. Finalmente Miki si allontanò un poco e ridacchiò.
"Il tuo gelato si sta sciogliendo."
"Anche il tuo." Yu fece segno con la mano ad una panchina vicina in cui potevano sedersi.
Miki, tenendo ancora saldamente la mano di lui con quella con cui non stava tenendo il gelato, lo portò alla panchina e si sedettero vicini per finire il loro gelato. Quando ebbero finito, rimasero seduti in silenzio, semplicemente godendosi la notte. Miki si strinse nell'incavo dell'abbraccio di Yu, e guardò il cielo stellato, mentre nella sua mente scorrevano tutte le cose pazze che avevano superato. Sperava sinceramente che questa fosse la fine di tutti i loro problemi. Si chiedeva se Yu stesse pensando la stessa cosa.
Miki si accoccolò contro di lui, e le sue mani strinsero il soffice tessuto della camicia che aveva sotto la giacca. "Yu …"
"Sì?"
"Dimmi a che pensi."
Yu seguì lo sguardo di lei fino in alto nel cielo. "Ad un po' di tutto, credo … a molte cose."
Lei sentiva la presa di lui stringersi attorno a lei, e appoggiò la testa nella confortevole nicchia fra la sua spalla e il petto. Sembrava che avesse qualche problema.
"Cosa c'è che non va? Sei preoccupato per qualcosa?"
Yu portò la mano che era poggiata sulle spalle di lei ai capelli, le voltò la testa e la baciò. Fece un grosso respiro.
"Perchè Miki? Perchè dopo tutto quello che ho fatto, ti merito? Dopo che ti ho rifiutato, e lasciato … talvolta penso nel profondo del mio cuore, che non merito di essere tanto felice quanto tu mi rendi."
"Stupido..." La voce di Miki era sorprendentemente decisa. Yu abbassò lo sguardo, ma tutto quello che riuscì a vedere fu la testa di Miki. Miki scostò la mano libera dal suo posto e la portò intorno al suo torace, abbracciandolo. "E' perché ti amo Yu, noi abbiamo bisogno l'uno dell'altra, perché le nostre anime sono destinate a stare insieme. Quando sono con te, sono felice! Ecco perché non potevo lasciarti andare."
"Miki…"
"Shh!" Lei alzò la testa bruscamente, coprendo le sue labbra con un dito. "Non ho ancora finito." Gli sorrise, e Yu annuì con la testa, e il dito di Miki lasciò le sue labbra ed andò ad accarezzare le sue guance invece. "… Promettimi una cosa Yu."
"Quello che vuoi."
"Promettimi che non mollerai mai più. Promettimi che non negherai mai a te stesso la felicità. Voglio che tu capisca che …" Si morse il labbro, scegliendo le parole accuratamente. " … Che .. che quello che voglio di più è che TU sia felice … perché questo è ciò che mi rende felice. Promettimi che lo farai!"
Yu portò una mano sul suo viso e le alzò il mento così che i loro occhi fossero fissi gli uni negli altri. Guardò il suo viso bello e innocente con così tanta sincerità. Miki sentiva il battito del suo cuore accellerare mentre lui portava il suo viso vicino al suo. Quasi impercettibilmente, strofinò le sua labbra contro quelle di lei, e bisbigliò. "Lo prometto … lo farò." Un sorriso apparve nella sua solenne espressione. "E … puoi promettermi una cosa tu in cambio?"
I suoi occhi brillanti avevano ipnotizzato Miki. Lei annuì. "Sì .. cosa?"
"Se facessi mai di nuovo qualcosa di stupido come mollare tutto un'altra volta, voglio che tu mi dia un bel pugno in testa e mi dica 'Matsura Yu! Sei un vero IDIOTA!' Okay?"
Miki non potè trattenersi e scoppiò a ridere. Vederla ridere faceva sciogliere il cuore di Yu. Era così espressiva, così piena di passione! Lo faceva letteralmente impazzire. La voleva così tanto, e la sua mente navigava fra così tanti pensieri, fra tutte le opportunità che erano in serbo per loro. Un futuro che lui aveva quasi distrutto e che era tornato più bello che mai. E lo avrebbe costruito con Miki.
"Allora, lo farai?" le chiese Yu.
Il sorriso di Miki si esaurì, e lei alzò lo sguardo verso di lui, e quando le sue emozioni la assalirono, lei gli buttò le braccia al collo, appoggiandosi interamente a lui, e chiuse la sua bocca con la sua e lo baciò con trasporto.
Dopo parecchi secondi, allontanò riluttante le sue labbra dalle sue e le portò al suo orecchio. "Te lo prometto, lo farò."
"Lo farò," Quelle parole provenienti dalle sue labbra accesero un fuoco dentro di lui. Pensò di poter ardere per l'emozione. Incapace di contenere la sua gioia, si alzò bruscamente con lei fra le braccia. Miki urlò per la sorpresa al suo improvviso movimento. Era così leggera mentre la teneva, come una bambola che doveva proteggere. Avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per rendere felice lei e se stesso.
"Ahh! Yu! Che stai-EH?"
"Buono a sapersi!" scherzò Yu. "Perchè se avessi rifiutato, avrei dovuto farti il solletico fino a che non avessi ceduto!"
"Ehi! Mi stai di nuovo prendendo in giro! Mi serva di lezione, per aver pensato che fossi cresciuto in questi anni!"
"Neanche per sogno…" Yu la fece roteare in aria fra le sue braccia giocosamente. Miki mise le braccia intorno alle sue spalle. Buttò la testa all'indietro e rise.
In cerchio e in cerchio, Yu la fece girare portandola dalla panchina del parco fino al manto erboso oltre le aiuole. Un luna quasi piena illuminava il terreno. Lui si fermò e facendo finta di avere i capogiri, si buttò nell'erba insieme a lei.
Miki rimase con la schiena contro il terreno freddo, che contrastava col calore del corpo di Yu che le stava sopra senza però schiacciarla. Le braccia di lui la tenevano stretta, mentre la baciava ancora e ancora sotto le stelle. Miki sollevò le mani per metterle nei suoi capelli, ricambiando i suoi baci con eguale intensità. La lingua di lui entrò nella sua bocca e il bacio si intensificò ancora di più, e lei sentì accendersi dentro un fuoco. Mise le gambe intorno a quelle di Yu; voleva così tanto stare più vicina a lui. Più vicina che poteva. Voleva essere una parte di lui. E si chiedeva se lui provasse lo stesso.
"Ti amo…" disse lei mentre lui continuava a baciarla giù per il collo e giocava con lingua sino ad arrivare alla clavicola. Sapeva di miele dolce, e con un dito, spostò la spallina del suo vestito e la portò giù lungo la spalla, e prese a baciare la pelle nuda con appassionato desiderio.
"Yu…" si lamentò Miki, sentendosi stranamente tesa; voleva qualcosa e non sapeva esattamente cosa, le bruciava dentro, e minacciava di esplodere se non se ne fosse occupata. "Yu …" Il respiro le si fermò in gola. La testa di Yu si sollevò e guardò giù verso di lei.
"Miki, vuoi venire a casa mia?" Le bisbigliò lui all'orecchio.
"Ma … Anju …"
"Sta dai suoi genitori ora, fino a che non troverà un altro posto." Disse Yu dolcemente. Le sue dita accarezzavano la soffice pelle del suo braccio e della sua spalla. "E' stata così gentile da lasciarmi la casa. Il che significa … che saremmo … da soli…"
Il cuore di Miki prese a battere forte, sapeva cosa voleva dire. Annuì con la testa. "Voglio venire."
Gli occhi di Yu si spalancarono. Il suo corpo si sentì percorso da una nuova scarica di adrenalina. Ma era giusto? Avrebbero dovuto aspettare? Perché le aveva chiesto di fare una cosa del genere? Che aveva pensato? Lui la desiderava, era questo quello che gli diceva il suo corpo, ma la sua mente lo bombardava con dure verità…
'Finirai col ferirla se lo fai! Non vuoi farle del male!'
Miki lo vide esitare. Alzò una mano e gli accarezzò la guancia. "Yu? Stai bene?"
La sua voce lo riportò alla realtà. Lei lo stava guardando preoccupata. Dubitava di lui ora? Yu si morse il labbro.
"Sei … SICURA che vuoi farlo, Miki?" Il suo cuore cominciò ad accellerare i battiti. Lei lo guardò con una determinazione chiara e decisa nei cristallini occhi marroni.
"Sono sicura." Disse lei dolcemente e gli rivolse un sorriso rassicurante. Lui quasi si sciolse a quello sguardo. Il modo in cui lo guardava con così tanta fiducia. E il modo in cui aveva ancora tanta innocenza anche dopo aver saputo cosa avrebbero fatto se fosse andata a casa sua. Perché era così meravigliosa? Il suo id e il suo superego (concetto froidiano? NdTraduttrice^^) ingaggiarono una battaglia infuocata, ma l'id vinse subito. Perché dopo quattro secondi, Yu mise le braccia intorno a Miki e la alzò, portandola fuori dal parco.
"Ahh! Yu! So camminare! Non portarmi in braccio così o attireremo l'attenzione! Stupido!"
"Oh? Pensavo ti piacesse attirare l'attenzione." Ridacchiò Yu. Miki incrociò le braccia. Era ovvio che non si sarebbe arreso alle sue rivendicazioni.
"Buh! Stupido Yu!"

***

Lui non ebbe molta difficoltà a portare la sua fragile figura per la via e mezza che divideva il parco da casa sua. Aprì la porta con grazia e entrò nel corridoio principale, accendendo una luce.
Miki lo guardò compiaciuta. "Sai, sei un po' troppo bravo …"
Yu fece finta di niente. "Non so di che parli Principessa…" la posò a terra in piedi una volta che la porta si fu chiusa dietro di loro. Miki si tolse le scarpe come stesse danzando e attaccò la giacca all'appendipanni, e poggiò i piedi sul duro pavimento di legno del piccolo monolocale. Miki si girò per guardare Yu.
"Yu--?" Iniziò a girarsi ma fu interrotta dal suo improvviso abbraccio.
"Ti amo …" mormorò lui. Le strinse forte le braccia intorno, sprofondando nel profumo dei suoi capelli, facendo scorrere le labbra lungo il contorno del suo collo snello e le spalle nude. Lei aveva una vaga idea di quanto fosse sensuale per lui in quel momento? Miki doveva ammetterlo, era un poco nervosa quando prima avevano sorpassato la porta, ma tutte le sue preoccupazioni si erano sciolte nel suo abbraccio. Non si era mai sentita più sicura di una cosa in vita sua. Era così calma quando si trovava con lui. Si sentiva come se potesse esplodere dalla gioia. Il cuore di Miki cominciò a correre quando lui cominciò a baciarla giù per il collo. Si rese conto che erano ancora nell'entrata nell'appartamento; Yu non stava certo perdendo tempo. Lei lo girò e lo spinse verso la porta della stanza da letto che li aspettava con trepidazione, e con dita tremanti, cominciò ad aprire i bottoni della sua camicia. Le ci volle qualche tentativo per scioglierli tutti. L'ultimo era tremendamente testardo, e Yu dovette aiutarla. Per tutto questo tempo, la sua mente le stava urlando, "Miki- che pensi di stare facendo?"
"Sto per dare all'uomo che amo il regalo più prezioso che posso fargli." Si rispose da sola con determinazione, rafforzando la sua decisione. Non sarebbe stata timida. Aveva deciso molto tempo prima che se si fosse presentata l'opportunità, si sarebbe data a lui di sua spontanea volontà, e che non avrebbe avuto rimpianti. Lui le baciò le labbra con trasporto mentre lei gli spostava la camicia giù per le spalle. Erano finalmente arrivati nella stanza da letto. Miki era riuscita a togliere la cintura di Yu nel frattempo, e Yu aveva già sfilato per metà i bottoni che correvano per il retro del suo vestito. All'improvviso un pensiero venne in mente a Yu e fermò i suoi baci appassionati lungo il collo di lei, che la stavano, per quanto Miki volesse negarlo, facendo impazzire. Lei alzò lo sguardo verso di lui, con la confusione scritta in viso. "Yu?" Mormorò. I suoi occhi luccicarono per un istante mentre sembrava perso per un breve attimo in un mondo tutto suo; stava pensando a qualcosa. "Yu!" Disse lei stavolta con un po' più di voce. Yu si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti e si avvicinò per darle un bacio sulla fronte.
"Aspetta qui un attimo … devo prendere una cosa …"
Miki non volle protestare, aveva una vaga idea di quello che voleva prendere. Yu lasciò la stanza per un secondo e tornò con una bustina quadrata d'argento tenuta appena fra il pollice e l'indice di una mano, e qualcos'altro stretto in un pugno nell'altra. Si sedette sul letto accanto a lei. Miki squadrò il preservativo con un po' di nervosismo. Voleva diventare una cosa sola con Yu, ma per la prima volta da quando il pensiero le era passato per la testa, cominciò a chiedersi se avrebbe fatto male. Yu osservò la sua reazione alla vista dell'oggetto. E lo mise rapidamente in tasca.
"Miki…" Disse dolcemente, prendendo la sua mano sinistra fra le sue e sistemandosi nel letto in modo da guardarla in faccia. "Io … volevo farlo in un momento diverso, ma ho pensato che … non potevo fare l'amore con te senza chiedertelo prima … beh … quello che voglio chiederti è …" Miki lo guardò stupita, di cosa stava parlando? Aveva già acconsentito a darsi a lui … allora che stava succedendo? "Io ti amo, più di ogni altra cosa … e ho esitato prima, perchè non ero sicuro se fosse giusto da parte mia chiedertelo viste le recenti circostanze, ma …" Le porse una piccola scatola nera, e si mise goffamente per terra, poggiandosi su un solo ginocchio. "Vuoi sposarmi?" Nel vederlo lì inginocchiato davanti a lei, con occhi pieni di speranza, e un lieve sorriso sulle labbra, e le sue mani distese verso di lei, Miki pensò di poter svenire in quel momento per l'assoluta gioia che la stava invadendo in quel momento. Senza che lo volesse, le vennero le lacrime agli occhi e si portò le mani alla bocca, a malapena in grado di parlare. Yu la guardò, anche le sue mani stavano tremando, era nervoso. Doveva dire qualcosa! Formare la parola 'sì' non era mai stato così difficile visto che c'erano di mezzo il suo cuore che batteva veloce e le sue emozioni che riusciva appena a contenere. Si buttò fra le sue braccia, e caddero entrambi all'indietro sul tappeto soffice e spesso. Yu sentì calde lacrime cadere sulle sue guance; stava piangendo?
" Miki?" Bisbigliò, mentre il suo stesso battito era tutto quello che riecheggiava nelle sue orecchie.
"Sì, lo voglio!" Disse lei senza fiato. "Ti amo, Yu!" Lei lo baciò, mentre le sue braccia sottili lo abbracciavano così forte, che Yu pensava di stare volando. Tenendola vicino a se, lui si rimise in posizione seduta, così che lei gli era seduta sulle gambe. Poi le portò il suo braccio intorno per offrirle la piccola scatola nera. Miki la prese con mani tremanti, e l'aprì.
Il fiato le si bloccò in gola alla vista dell'anello. Yu sapeva sempre come farle piacere. Il cerchietto d'oro era sottile e leggero, come le sue dita. Un piccolo diamante era situato fra due disegni che parevano foglie intrecciate in viti. Brillava moltissimo persino nella debole luce che entrava dalla finestra aperta.
Miki era senza parole, ma uno sguardo valeva mille parole per Yu, e lui tolse l'anello dal suo contenitore e lo portò alla mano sinistra di Miki. Lei poteva sentire il polso di lui correre mentre le portava le dita alle labbra e le baciava dolcemente, poi infilava l'anello all'anulare. Miki alzò la mano per accarezzargli la guancia, e si avvicinò per baciarlo nuovamente.
Yu la sollevò facilmente e la posò sul letto ancora una volta, aprendo il resto dei bottoni del suo vestito. Miki era nervosa all'inizio, e sperava che gli piacesse quello che avrebbe visto quando l'avrebbe spogliata. Si era sempre più o meno vergognata del poco sviluppo del suo corpo. Era così piccola, per niente curvilinea, e la sua scollatura era davvero poca cosa rispetto a qualcuno come Arimi o Yayoi … Ma non appena Yu le ebbe tolto il vestito da sopra la testa, e lei si fu seduta e lo osservò guardarla in reggiseno e mutandine, tutti i suoi dubbi sparirono vedendo come la guardava.
"Sei così bella." Disse lui dolcemente, scostandole i capelli dietro l'orecchio. Miki sentì un'ondata di coraggio invaderla e si alzò, stando giusto davanti a lui e portò le mani alla zip dei suoi pantaloni, e li fece scivolare facilmente giù per la sua snella figura.
Premendo il suo corpo strettamente a quello di lui, lo baciò. Yu la premette nuovamente con la schiena contro il letto e Miki si girò e si mise sotto le coperte.
"Non lo rimpiangerò …" Pensò fra se mentre lui imitava i suoi movimenti, ed entrava nel letto. I loro corpi si incontrarono, e si liberarono delle loro restrizioni. Yu era straordinariamente gentile. Miki sapeva che era questo ciò che voleva, voleva essere una parte di lui, le loro anime erano già una cosa sola, e così dopo quella notte, lo sarebbero stati anche i loro corpi.
"Dopo tutto …" pensò Miki con gioia mentre i baci di Yu, soffici come piume la percorrevano per tutto il corpo. "Sarò la signora Miki Matsura molto presto!"

- THE END-

Nota dell'autrice
Heh heh - Ero indecisa se far finire la storia con un finale full-lemon (con dovizia di particolari cioè^^; nota della traduttrice) … ma penso che questa sia una conclusione più adatta. Spero che non sia finita troppo bruscamente per nessuno. Non riesco a pensare a cos'altro avrei potuto scrivere per questa scena che non sarebbe andato avanti per un altro capitolo^^; Comunque - sono felice di essere finalmente riuscita a terminare questa fic, l'ho cominciata nel 1998 quando ho guardato per la prima volta Marmalade Boy, e mi ci sono voluti esattamente 2 anni e 8 mesi per completarla … Spero che ci sia una cambiamento visibile nel mio modo di scrivere (non so se si vede con la mia traduzione ; nota della traduttrice) dall'inizio alla fine. ^^; Comunque sia - aspetto con impazienza qualunque commento vogliate darmi. Jya ne!

Nota finale della traduttrice (19 Novembre 2001)
Questa è la seconda fic che ho mai terminato di tradurre! Nove capitoli in tutto … Cavoli il nove mi sono proprio vergognata a tradurlo^^;;; sapete questa storia l'ho letta quando ancora non era online l'ultimo capitolo e ho dovuto penare qualche mese per vederlo! Dai commenti che mi sono stati mandati ho visto che questa storia è stata molto apprezzata, perciò sono felice di avervi fatto conoscere questa fic. Un grazie particolare a Lory, gioia e tormento della mia traduzione, che con i suoi continui ma entusiastici commenti mi ha portato a finirla per questa data … Ciao a tutti!

  
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