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Autore: CrystalRose    05/09/2013    2 recensioni
[Countdown - Die Jagd beginnt [http://it.wikipedia.org/wiki/Countdown_%28serie_televisiva_2010%29]]
[Breo] I pensieri e i ricordi di Leo alla fine dell'ultimo episodio della terza stagione. Episodio 3x08 Romeo e Giulietta.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Io ti aspetto EFP version

Disclaimer: i dialoghi di questa OS appartengono a Stefan Weindenbacher, sceneggiatore del telefilm tedesco Countdown – Die Jagd beginnt (bè nei titoli di coda c’è scritto Dramaturgie, che google traduttore mi dà come drammaturgia. Deduco che sia lui!), quindi non mi appartengono. Il resto però sì. Non scrivo a scopo di lucro e blablabla… Ultima cosa, gli episodi citati sono in ordine: 3x08 Romeo und Julia, 2x07 Entführt (Rapimento) e 3x06 Der Tag danach (Il giorno dopo).

Se volete avere una colonna sonora durante la lettura, vi consiglio “Ready for Love” di India Arie, che se avete visto l’episodio 3x08 era la colonna sonora usata nel telefilm per descrivere ciò che vi apprestate a leggere. http://www.youtube.com/watch?v=moOXLgd519I

 

IO TI ASPETTO.

 

Leonie Bongartz se ne stava seduta sul retro dell’ambulanza fissando il Reno mentre la polizia fluviale lo perlustrava.

Il bruciore alla spalla era passato, il proiettile non l’aveva passata da parte a parte e gli infermieri avevano arrestato l’emorragia. Doveva solo andare in ospedale a farselo togliere.

Guardava il Reno, aspettando che la sua vita fosse rovinata per sempre.

Quasi quaranta minuti prima lo aveva visto sorridere per l’ultima volta. Non voleva che finisse così. Non era giusto.

Jan Brenner era sempre stato un poliziotto attento e scrupoloso, come lei. Ed era anche vero che spesso faceva di testa sua e gli andava sempre bene. Ma l’aveva visto finire nel fiume su quell’auto insieme al suo vecchio istruttore della scuola di polizia.

Ed ora stavano cercando il suo…

No, non riusciva nemmeno a pensarlo.

-Hanno trovato qualcosa…- le disse Frings.

Due sommozzatori avevano guadagnato la riva trascinandosi dietro un cadavere.

-Brenner! È Brenner!- urlò la donna, correndo verso la riva.

-No, non può esser…- tentò di fermarla Eva.

-Brenner!- urlò la donna con tutto il fiato che aveva.

-Leo!-

-A Brenner non succede mai niente- disse Frings.

La corsa di Leo s’interruppe quando raggiunse quel cadavere.

Non era Ian.

-Non è lui. Lo troveremo molto presto- la rassicurò Eva.

-Devi andare in ospedale, dai- suggerì Frings afferrandola per un braccio.

Lei si divincolò infuriata e gli puntò il dito contro: -Non è morto. Hai capito?- disse risoluta- Brenner non è morto- ripeté scandendo ciascuna parola, come se dovesse autoconvincersi che fosse così.

Salì sulla piccola scogliera, gli altri dietro di lei.

Guardò il fiume e poi l’anello che aveva all’anulare sinistro.

Era una fedina in argento con incastonati una fila di piccoli diamanti.

Jan doveva averglielo messo quando lei aveva perso i sensi. Forse credeva che fosse morta.

Voleva restare sveglia come la stava supplicando lui, voleva restare aggrappata a quegli occhi azzurri ma sentiva le forze venire meno. L’ultima cosa che vide fu una lacrima scendere sulla guancia di lui.

Sfilò l’anello dal dito. Voleva buttarlo nel Reno? No, non poteva.

Era la dimostrazione che Brenner la amava.

Lo aveva sempre saputo, era lei che aveva paura di fidarsi, paura di farsi male. Lo conosceva, pensava che la sua indole da eterno dongiovanni non l’avrebbe mai persa.

Ultimamente aveva visto che lui era cambiato.

Come qualche mese prima…

 

Lo aveva appena beccato alla sua scrivania che frugava nei cassetti.

-Che stai facendo?- gli domandò

Lui alzò lo sguardo colpevole, prese un respiro profondo e poi parlò.

-Due domande. Chi è il padre e perché non sono io-

A Leo si gelò il sangue nelle vene.

Cosa stava blaterando?

-Quale padre? – rispose confusa.

-Andiamo Leo, non puoi prendere in giro proprio me! Ti senti male di mattina, vai a cercare dolcetti e cetrioli sott’aceto e…nel cassetto c’era questo-

Le porse la scatola di un test di gravidanza.

-Ook, che ci fai alla mia scrivania?- replicò la donna senza scomporsi, prendendo la scatola e nascondendola sotto delle scartoffie.

-Indago. Dovevo appurare che fossi incinta-

Lei sbarrò gli occhi sorpresa.

-Ah questo…-mormorò guardando la scatola appena nascosta.

-Esatto- affermò il suo collega.

Decise di tenerlo sulle spine, per vedere fino a che punto stesse facendo sul serio.

-Allora, sii contento per me-

Brenner guardò fuori dalla finestra.

La rossa si accorse dei suoi occhi lucidi.

-Esplodo dalla felicità- replicò piatto, guardandola nuovamente negli occhi.

Leo annuì, anch’essa con gli occhi lucidi.

“Allora mi ama”.

-Chi è il padre?- chiese Jan.

-Io…ahem…non sapevo ti riguardasse- rispose lei imbarazzata.

Non era lei quella incinta ma una sua amica.

-Andiamo Leo! Certo che la cosa mi riguarda- Jan le si avvicinò, indispettito dalla risposta.

Erano stati insieme solo una volta, tre anni prima. L’unica sera in cui Leonie Bongartz aveva alzato il gomito, perlomeno in presenza del collega.

Non c’era stato più nulla tra loro. A parte il “Ti amo” che Leo aveva detto al biondo collega in stato di incoscienza, qualche settimana prima.

La discussione venne interrotta da Eva con gli aggiornamenti del caso a cui stavano indagando.

A fine giornata, dopo aver risolto il caso, avevano ripreso la loro discussione.

-Veniamo alle cose importanti. Perché ti sei fatta mettere incinta e non da me?-

-Non sapevo dovessi chiederti il permesso- Leo continuava a tenerlo sulle spine. Sì, si divertiva così con Jan.

-Allora dimmi almeno chi è il padre-

-Indovina-

-Il fotografo di Barcellona?-

-No-

-Il bell’africano?-

-No-

-Non sarà quello della Porsche?-

-No, neanche lui-

-E allora chi?-

-Io non lo so-

Lui fece una risata sarcastica

-Tu…Tu che non lo sai?-

-Non so chi è il padre perché io non sono la madre-

-Che cosa?- domandò sorpreso.

-Io non sono incinta-

“Anche se un giorno ti dirò il contrario” pensò, sperando di non essere arrossita.

-Non sei incinta?-

-No, non sono incinta. Il test di gravidanza l’ho comprato per un’amica, mi stressa per il suo ritardo-

Lo stupore sulla faccia di Brenner era esilarante, ma non sarebbe stato carino mettersi a ridere, visto che era tutto il giorno che gli mentiva.

Sorrise e la baciò sulle labbra velocemente.

Leo era sorpresa.

-Perché non me lo hai detto subito?-

-Perché non ti riguarda. Tu non l’hai mai vista Peggy…-

-Peggy…Peggy? Alta, bionda, gambe fino al collo?-

La rossa lo afferrò per il lembi della giacca visibilmente alterata.

-Non avrai fatto mica qualcosa con Peggy?-

-È una tua amica? Come diavolo facevo a saperlo?!- fece una pausa- Da quando sarebbe incinta?-

-Due settimane-

-Ah merda! Dai vieni..- e fece per andarsene ma lei lo bloccò.

-Dove?-

-P-Peggy…il test di gravidanza!-

-Oh, Brenner giuro che ti ammazzo! Che cosa hai fatto?-

Lo sapeva che era fatto così. Lo amava anche per questo, forse.

Fortunatamente Peggy non era incinta. Con un grande sollievo per entrambi.

 

Leo sorrise a quel ricordo mentre un altro, più recente, si fece largo tra i suoi pensieri.

 

Due settimane prima si era svegliata nel letto di Brenner con un mal di testa colossale.

Guardò sotto il piumone: era nuda! E anche Jan lo era!

Che cavolo avevano combinato?

Quando si svegliò l’uomo, si accorsero entrambi che lui aveva i polsi ammanettati alla testiera del letto in ferro.

-Sembra che ci siamo divertiti- ridacchiò lui assonnato.

Quando si alzarono notarono un enorme quantità di bottiglie di alcolici  vuote riverse sul pavimento e nessuno dei due ricordava cosa fosse successo.

Credettero di aver solo bevuto ma la conferma ai loro dubbi arrivò una volta che perlustrarono il bagno. A terra c’erano della candele bianche quasi del tutto consumate, petali di rosa rossa, altre bottiglie di super alcolici e un numero indefinito di preservativi.

-…quattro, cinque, sei…bè forse qualcosina è successa magari- ridacchiò Brenner

-Oddio mi scoppia la testa- replicò lei.

Era successo di nuovo. Per la seconda volta.

Se lo ricordasse!!

Si stava dando della stupida mentalmente.

Ma l’idea di esser stata di nuovo sua, le piaceva eccome. Anche se le sei volte non credeva fossero possibili.

A fine giornata i ricordi vennero a galla.

Si erano ubriacati alla grande dopo la festa di compleanno del commissario Ritter.

Evidentemente liberi da freni inibitori avevano fatto ciò che desideravano rifare da tempo, però da sobri!

Entrambi però si ricordarono di un momento particolare, quello nella vasca da bagno, quando Jan guardò negli occhi la sua Leo e le infilò un anello a forma di fiore all’anulare sinistro. Lei gli aveva sorriso e lo aveva baciato.

 

***

 

Si rinfilò l’anello con i diamanti.

-Io ti aspetto. Abbiamo un conto in sospeso- sussurrò la donna trattenendo le lacrime.

Si voltò e raggiunse gli altri. Eva l’abbracciò.

Aveva paura di non rivederlo mai più, paura che il Reno non le restituisse mai il corpo.

Ma da qualche parte in cuor suo sa, che Jan Brenner è ancora vivo.

Deve solo trovarlo e non ha molto tempo.

 

 

I am ready for love
All of the joy and the pain
And all the time that it takes
Just to stay in your good grace
Lately I've been thinking
Maybe you're not ready for me
Maybe you think I need to learn maturity
They say watch what you ask for
Cause you might receive
But if you ask me tomorrow
I'll say the same thing

Ready For Love – India Arie

 

Spazio autrice:

Ciao a tutti! Credo che la mia sia la prima storia su questo telefilm (però se mi fossero sfuggite delle storie, segnalatemele perché le voglio leggere!!). Amo Countdown e il pairing Breo e dato che martedì scorso è andato in onda l’ultimissimo episodio non ho resistito per dire la mia. Sono rimasta un po’ delusa da questo finale, non si può rimanere con questo dubbio!! Ridateci Brenner, dead or alive, ma dateci notizie. Non vedremo mai una quarta stagione da quello che ho capito.

Niente, spero vi sia piaciuta e alla prossima!

Ps: Ringrazio in anticipo chiunque legga e voglia commentare J

CrystalRose.

   
 
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