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Autore: redeagle86    12/03/2008    13 recensioni
(Sugar Sugar) Chocolat è più che mai decisa a conquistare il cuore di Pierre...ma se accadesse il contrario?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8. Il ricordo della mamma

 

-Chocolat, non ho parole per descrivere quanto il tuo comportamento mi abbia delusa- esordì la regina, fissando severamente la ragazza.

Nel momento in cui era scattato l'allarme, le guardie si erano precipitate nelle prigioni: Chocolat aveva tentato per un po' di resistere, aiutata da Pierre e dai due famigli. Ma il giovane non aveva più i suoi poteri e quelli della strega erano limitati. In poco tempo era stata battuta e portata al cospetto della sovrana.

-E tu, il suo famiglio…invece di consigliarla per il meglio, facendola desistere da questo folle piano, l'hai aiutata…

-Sì- rispose Duke. –E non ne sono pentito, perché era questo il meglio per Chocolat.

-Non credevo saresti arrivata a tanto, a cercare di far evadere un prigioniero…

-Lo rifarei altre cento volte- ribatté la rossa senza la minima esitazione. –La legge è sbagliata!

-Chocolat!

-Possibile che non riusciate a capirlo? Io lo amo!!

Candy si alzò dal trono, intenzionata a sistemare la faccenda. Per il bene di Chocolat.

Dimenticando Pierre, sarebbe tornata a vivere felice come tutte le ragazze della sua età. Non meritava di sprecare la propria esistenza dietro ad uno che aveva scelto le tenebre, rinnegando ciò che era.

Avrebbe usato su di lei la stessa magia che avrebbe subito il giovane.

La fanciulla tremò nel vederla impugnare lo scettro, ma non arretrò di un passo. Nemmeno quando venne scagliato l'incantesimo.

Incantesimo che qualcosa deviò…

-Chi si è permesso di…

-Io- replicò Robin, apparendo nella sala.

-Robin!- gridò la strega, correndogli incontro.

Il mago sorrise, accogliendola fra le braccia.

-Stai bene?

-Sì…grazie a te…

-Perché non me l'hai detto, non ti sei confidata?

-Pensavo mi avresti impedito di farlo… Pierre…

-È la cosa più importante per te, lo so- concluse, separandola dolcemente. Il suo sguardo si fece duro nel posarsi sulla sua sovrana. –Non vi permetterò di sfiorare Chocolat neppure con un dito.

-Ha tentato di far scappare un prigioniero. Ammetterai che non posso tollerarlo.

-Voi non avreste fatto lo stesso se dietro le sbarre ci fosse stata una persona a cui volevate bene?

La regina distolse gli occhi, sopraffatta da un ricordo ormai lontano nel tempo, ma indelebile nella sua memoria. Passarono alcuni secondi prima che guardasse nuovamente la streghetta, notando il rosso vivo del suo cristallo. Robin aveva ragione: non era un'infatuazione, una cotta adolescenziale. Chocolat amava veramente Pierre, e per questo sentimento era disposta a tutto, anche ad andare contro ogni legge.

-Vorrei parlare un attimo con Chocolat…da sola…

La ragazza cercò una risposta nel suo tutore, e questi annuì: non le sarebbe successo niente, ne era certo. Seguì Candy in un salotto privato, sedendosi sulla poltrona di fronte a lei.

-Somigli molto a tua madre, lo sai?

-Davvero? Io…io non l'ho mai conosciuta…so solo che perse la sfida al trono contro di voi…

-Bhe, la verità a volte è molto diversa da ciò che si racconta…fu Cinnamon a vincere la nostra gara.

-Cosa?- esclamò stupita. Aveva vinto? Allora perché era scomparsa?

-Era…una ragazza straordinaria, sempre allegra e piena di vita, un po' come te. I ragazzi terrestri non avevano occhi che per lei e a me andava bene così, perché non ambivo a regnare: per me era solo una vacanza con la mia migliore amica e le lasciavo volentieri la cattura dei cuori.

-E poi?

-I guai cominciarono quando tornammo a casa, quando si trovò davanti ai doveri di una sovrana e a delle leggi che considerava sbagliate. Si ribellò alla regina di allora e venne arrestata…

Chocolat era senza parole: allora era quello il segreto sulla scomparsa della sua mamma…

-Con la mia rivale in prigione, si preparò la cerimonia per la mia incoronazione. Ma io non facevo che pensare alla mia amica: avevo cercato di farla ragionare, di convincerla a scusarsi…ma Cinnamon era certa di essere nel giusto e non cedette di un passo. Per questo decisi di farla evadere.

-Quindi voi…

-Sì, Chocolat, mi sono macchiata del tuo stesso crimine, con la differenza che non mi hanno scoperta. Tua madre era una sorella per me e non potevo lasciarla là- continuò la regina. –Non la rividi fino al giorno della tua nascita, quando tornò segretamente a Extramondo per darti alla luce e affidarti a suo padre. In seguito sparì di nuovo, senza dirmi dove andasse…

La giovane ascoltava stupita: la sua mamma…era proprio come lei…le somigliava in molte più cose di quante credesse.

-Io e te abbiamo qualcosa in comune…per amore si può fare davvero qualsiasi cosa. Perdonami, Chocolat, se non ho compreso la profondità del tuo sentimento.

-Pierre non è cattivo…ha commesso degli errori, lo so, ma è cambiato… Robin mi disse che sole e luna da soli non possono esistere, ma si incontrano in un'eclissi- proseguì la fanciulla. –Ed è ciò che siamo noi.

-Tu sei riuscita ad accettarlo per ciò che è…il regno intero non ne è stato in grado, e questo l'ha portato a schierarsi con il buio.

-Che ne sarà di lui?

-Potrà tornare sulla Terra. gli assegnerò un tutore e rimarrà lì per la durata della tua sfida con Vanilla. In seguito, sarà la vostra gara a decidere il futuro…

-Grazie…maestà. Lei…lei mi ha reso davvero felice…

-Ti auguro di poterlo essere sempre, piccola. Vai pure a dare la notizia al tuo innamorato.

Non se lo fece certo ripetere: si precipitò fuori dalla stanza, ridendo e piangendo allo stesso tempo.

-Pierre!

Il suo mondo, la sua vita…

Era per lui che batteva il suo cuore.

Forse non sarebbe diventata regina, proprio come sua madre, ma non le importava. Quel giorno aveva trovato cose molto più preziose: la verità sulla sua mamma, e l'amore, quello vero, il primo e l'unico.

Le guardie stavano aprendo la porta della cella e Chocolat gli saltò al collo, baciandolo con passione, sentendo le sue braccia attorno alla vita e le sue labbra rispondere al bacio con altrettanto trasporto.

-Ti amo…- mormorò lei, separandosi. –Ti amo…e sei libero…

Pierre non riuscì a risponderle, travolto dal risveglio delle sue emozioni. Sapeva solo che la voleva con sé, ora, adesso, e per sempre. Non poteva vivere un altro secondo senza di lei. Non conosceva il nome di quel calore che sentiva nel petto, dove avrebbe dovuto esserci il suo cuore, ma qualunque cosa fosse, lo rendeva euforico. Lo faceva sentire…in pace con il mondo.

E doveva tutto a quella streghetta che teneva ancora tra le braccia, quasi temesse di poterla perdere da un momento all'altro. Lei, che lo amava perché era così, che non lo voleva diverso da com'era.

Lei, che aveva combattuto con le unghie e con i denti, che aveva rischiato di subire la sua stessa pena, solo per salvarlo.

Quel piccolo, incredibile vulcano di energia e vivacità, che travolgeva ogni cosa come un ciclone. Quel vortice che era entrato nella sua vita e lo aveva trascinato via con sé, verso un mondo che non conosceva. O meglio, un mondo che aveva preferito escludere dalla sua vita, perché lo aveva fatto soffrire a sufficienza.

Chocolat invece gli aveva restituito la fiducia negli altri, nelle persone che lo circondavano. Aveva saputo guardare oltre il cristallo nero che lo avvolgeva. Che lei fosse diversa, lo aveva capito al primo istante, ma mai avrebbe immaginato fino a quel punto, fino a trovare in lui il vero amore.

Si chinò sulla giovane, esitante:

-Chocolat, io…io non so…

-Non dire niente- lo interruppe. –Scopriremo insieme il significato della parola amore…giorno per giorno…

Pierre le sorrise, un sorriso sereno, radioso, prima di incontrare le sue labbra.

 

FINE

 

  
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