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Autore: Yeelah    05/09/2013    3 recensioni
Una foresta fatta di salici sulla superficie dei quali sono intagliati occhi agghiaccianti, omicidi di vergini e spargimenti di sangue, un tatuaggio di impronta satanica e una setta segreta, in possesso di un arcano che deve essere tramandato all'eletto in grado di custodirlo. Ecco gli elementi di questo racconto che vi terrà incollati allo schermo del computer, le parole si ricomporranno davanti ai vostri occhi per mostrarvi un puzzle di eventi, ma starà a voi ricomporre i tasselli.
Dedicato a M.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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PRIMO CAPITOLO
La luce fioca delle candele illuminava timidamente l’angolo dell’androne in cui si trovavano l’uomo con il mantello nero e il suo compagno. Erano seduti intorno a un tavolo in mogano, stile vittoriano, le mani bianche e ingioiellate del primo che stringevano una pergamena ingiallita ancora chiusa dal sigillo di una delle casate reali più in vista di tutti i secoli: quella dei Romanov.
Il castello medievale in cui si erano ritrovati pulsava di un alone mistico, come se si fondessero all’interno delle sue mura antico e moderno, mentre fuori nella notte fredda e incantatrice gli animi riposavano ignari di tutto.
-Allora, Alabam- esordì la figura incappucciata –come stanno andando le cose al di fuori delle Logge?-
Il secondo si schiarì la voce, asciugandosi il sudore che scendeva dalla tempia sinistra.
-Mio signore… Eric… non l’ha ancora trovato.-
Un lampo d’ira attraversò lo sguardo tagliente del monaco.
-Tu sai che la profezia sta per compiersi, Alabam.-
Sapeva tutto. La copertura dell’Oscuro Cavaliere sarebbe saltata da un momento all’altro, non era facile nascondere un tatuaggio di quelle dimensioni, specialmente sulla mano destra.
La stessa mano che donava benedizioni aveva sollevato più volte un coltello per poi trafiggere il cuore di una delle vergini sacrificate a Satana. Non poteva passare da innocente per sempre. Prima o poi il lupo che celava dentro di sé sarebbe saltato fuori e con le sue fauci avrebbe divorato anche l’ultimo brandello di speranza.
-Trovalo.-
Fu l’ultimo ordine che impartì prima di congedare Alabam.
Ma non sapevano che i loro desideri stavano per essere esauditi.

 
San Pietroburgo, 1570
“La giovane novizia stese le ultime righe del manoscritto con la mano destra, completamente fasciata, che tremava di freddo e di paura. L’inverno pietroburghese la scuoteva in brividi capaci di farle vibrare le ossa.
Quella pergamena rappresentava tutto ciò che aveva, l’unica possibilità di arrivare fino ai secoli successivi. Quel segreto che celava  era come il canto più antico del mondo, una nenia che ogni uomo conosce ma che comincia ad ignorare superata la tenera età. Un canto che parlava di una data, una data fatidica per l’umanità: il giorno del Giudizio. Lei aveva saputo. Non era una normale suora, la sua mano parlava chiara. Era appartenente alle Logge e Loro lo sapevano, ecco perché l’avevano messa a morte. Del resto, era la figlia illegittima dello zar, inserita in un contesto religioso dal padre per espiare una colpa indelebile. Sigillò il manoscritto con lo stemma dei Romanov e lo nascose in una fessura invisibile della sua cella, coprendola con una pietra. Si portò una mano al petto, e dal ciondolo che vi teneva, estrasse una boccetta che conteneva un veleno potentissimo. Si uccise con la protezione della Luna, maledicendo chiunque avesse provato ad ostacolare il volere della Setta e trascinando nell’oscurità l’arcano che proprio quell’organizzazione iniziò a proteggere da quel momento.”
  
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