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Autore: Juliet_Gale    06/09/2013    0 recensioni
" I siti di Gossip dicono che si sia messo a sputare sulle sue fan appostate dall'alba sotto il suo hotel... Lui le ha ringraziate con una bella sputacchia sui capelli! Forse voleva vedere come quelle idiote si fossero accaparrate per prendere il suo sputo! " scoppiò a ridere Stefano seguito dagli altri.
" Ha sputato sulle sue fan... E chi potrebbe dargli torto? "rise Paolo beccandosi più di qualche occhiataccia dalle beliebers lì presenti.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin , Jaden Smith, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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              Capitolo I
First of All
 
 







United States, California, Los Angeles, 12.28 p.m.
 
 
La sua Fisker Karma sfrecciava veloce per le strade soleggiate di Los Angeles. Sorridendo sentiva la potenza del motore, la sua piccola. Ricordava bene il giorno in cui gli era stata regalata, e adesso sentirla sfrecciare sotto al suo culo gli faceva venire voglia di cantare a squarciagola e di ballare.
Esattamente quello che stava facendo.
Chiunque era al di fuori del suo mondo, che in quel momento era rappresentato dall’abitacolo della sua macchina, non avrebbe sentito nulla, non avrebbe sentito All Around the World rimbombare dalle classe, non lo avrebbe sentito intonare perfettamente le note.
No, questo era il suo momento, il suo personale concerto.
Sorrise a quel pensiero, fermandosi ad un semaforo,  e andando a tempo di musica con la testa e tamburellando le dita sul volante. Qualcuno si fermò dopo essersi accorto di lui, alcuni scoppiarono a ridere, altre ragazzine saltavano sul posto indicandolo e sbracciandosi per farsi notare.
Lui fece l’occhiolino al gruppetto di ragazze che subito si misero a strillare.
Un sorriso spontaneo gli nacque sul volto. Gli nasceva ogni volta che quella sensazione di potenza unica si faceva strada in lui e nella sua vita.
Notò che le ragazzine provavano a scattare foto rimanendo deluse per l’impresa non riuscita.
Amava le sue fan, ma quella era una macchina anti-paparazzi. Spesso la sua preferita, proprio per quello. Dover essere fotografato sempre e comunque se a volte era interessante e perfino divertente, spesso gli dava sui nervi quindi tutto ciò che le sue fan potevano fare era godersi la vista di Justin e la sua costosa auto immersa nel sole mattutino di Los Angeles, con il diamante all’orecchio che brillava riflettendo la luce mattutina.
Quella mattina era in piena forma e non avrebbe permesso a nessuno di rovinargli la giornata.
Con un cenno del capo e un leggero sorriso sulle labbra salutò le sue fan e partì con un rombo che lo fece sentire orgoglioso di se stesso.
Andava veloce, ma non gli importava. Anche la sua vita andava veloce, e lui era intenzionato a stare al passo, in tutto.
Guardò l’orologio: merda, erano già le 12.30.
Era in ritardo per le registrazioni, avrebbe dovuto andare a dormire presto. Avrebbe dovuto. E invece era finito a fare un festino a casa sua, non aveva bevuto troppo ovviamente: non era così irresponsabile, lo era stato più volte, ma questa volta no. Aveva fumato, bevuto qualche bicchiere, ballato, ma aveva cercato di contenersi: registrare mentre aveva la nausea non era fattibile, ci aveva già provato. 
La strada era libera e pensò di accelerare. Negli ultimi mesi era arrivato in ritardo fin troppe volte e sapeva che non andava bene. Il lavoro era lavoro, e avrebbe dovuto essere più professionale ma avrebbe anche voluto essere lasciato in pace a fare la sua vita da diciannovenne, gli piaceva scatenarsi e divertirsi cazzo, era così atroce? 
Sapeva già che questi erano capricci, aveva tutto ciò che chiunque avrebbe mai desiderato ma come idolo mondiale avrebbe dovuto comportarsi correttamente e stronzate del genere. Essere se stessi in alcuni casi era fortemente sconsigliato. Ma quella era la sua vita e non se ne lamentava mai. O quasi.
Era cambiata così tanto la sua vita in pochi anni, ora aveva milioni di ragazze che l’avrebbero voluto tutto per se, soldi a palate, si sentiva incredibilmente libero e oppresso, due sensazioni che facevano a pugni fra di loro. E nonostante a volte si ricordasse con un sorriso del prima, ora questa era la sua normalità e gli calzava a pennello, talmente tanto da non ricordare quasi più come ci si sente ad essere… Normali.
E nonostante a volte si ricordasse del prima, ora era lui il ragazzo che sentiva cantare alla radio.
 
“All around the world”…
 
Parcheggiò nella sede della casa discografica con una leggera sgommata, andando dritto al suo posto, spense il motore e il silenzio regnò nell’abitacolo, ma niente era scomparso perché Justin continuò a sentire la sua canzone nella mente, nel cuore, e sulle sue labbra.
A passo svelto, per evitare di regalare altre foto ai paparazzi si avviò con grandi falcate all’entrata dell’edificio, occhiali inforcati e sopracciglia leggermente aggrottate.
Entrò nell’edificio e subito si sentì a casa.
<< Ehi Justin! >>
Mi voltai e sorrisi alla ragazza dietro il banco. 
 
 
 
 
 
 
 
Europa, Italia, Firenze, 21.28
 
 
La tipica suoneria da iPhone prese a squillare febbrilmente in una camera ben adornata. 
Andromeda corse fuori dal bagno e buttandosi a peso morto sul letto afferrò il cellulare in carica, rispondendo alla chiamata.
<< Ehi >> rispose.
<< Andie, noi siamo qui, esci >> 
Chiuse la chiamata e si mise le sue zeppe. Sarebbero andati a fare un giro e poi in pizzeria e aveva optato per un vestito corto e un po' svolazzante azzurro e zeppe in sughero e cuoio azzurro, una tracolla beige borchiata completava il tutto. Prese il cellulare e una giacca jeans ed uscì velocemente dalla camera. 
Per il corridoio incontrò suo padre, era una delle rare volte che era a casa ma non si risparmiò e partì con le domande.
<< Esci? >>
<< Si! Torno presto.. >> disse Andromeda continuando a camminare e facendogli un gesto con la mano.
<< Mh... Stai attenta e non fare tardi >>
<< Stanne certo pa' >> 
<< Mh.. >> 
Mi lasciai la casa alle spalle attraversando il grande giardino e arrivando di corsa al cancello d'entrata. 
La massiccia macchina, un suv, mi aspettava. 
<< Ehi Andie! >> ed un coro di << ciao >> la accolsero dando il via alla serata. 
Aprì lo sportello dell'auto catapultandosi dentro.
<< Ciao ragazzi >> salutò mentre lo stereo ad alto volume le dava il benvenuto. 
La macchina partì dirigendosi verso il centro di Firenze, mentre si chiacchierava del più e del meno. Andromeda abbassò un po' il finestrino: l'aria fuori le colpiva con violenza la mano ma era tiepida tutto sommato. 
Si rese conto di star battendo il piede a tempo di musica e di stare muovendo la bocca, mimando le parole di una canzone che a quanto pareva le piaceva molto. 
<< Ehi Ste', alza un po'! >> disse Andromeda, tamburellando con le dita sul finestrino a tempo con la musica.
Stefano ridacchiò alzando, << ma sai di chi è questa canzone Andie? >> domandò buttando qualche sguardo al sedile posteriore.
<< No >> rispose continuando a tamburellare con le dita sul finestrino, << chi? >>
<< Justin Bieber >> rispose con una smorfia.
Lo seguì a ruota Andromeda, << questa è la sua voce? Oppure è un duetto? >> chiese.
<< La sua... >> rispose Stefano.
<< Ah... Me lo ricordavo con una voce da bimbetta isterica >> buttò lì perplessa Andie. 
<< Si, già! >> rise Stefano insieme agli altri.
<< Baby, baby, baby, ooohhh baby, baby, baby! >> intonò Paolo a squarciagola.
Risate e versi di disgusto accompagnarono e seguirono la performance.
Andie rise insieme agli altri.
<< Ehi ragazzi, questa canzone però è bella e la sua voce è più matura... Più profonda >> disse Debora con un sorriso.
Alcuni erano riluttanti ad ammetterlo, forse perfino Andromeda stessa che però disse, << si è vero... Mi piace, qui è molto bravo, ha un bel timbro.. >> borbottò un po' stupita.
Le sembrava strano attribuire Justin Bieber a quel timbro di voce da uomo. Ricordava bene le sue canzoni da giovincello, quando aveva... Dodici? Tredici anni? Non lo sapeva con certezza, non era una sua fan, non ascoltava le sue canzoni. L'unica che aveva sentito era stata Baby che come molti avevano detto era come le canzoncine del camioncino dei gelati. Ti si piazzavano lì in testa e non ti smollavano più fino a quando non le canticchiavi almeno duemilatrecentocinquantanove volte. Erano passati anni ma ricordava bene il video, un biondino con una massa di capelli a mo' di pattone in capo, e un visino da bambolotto. Sicuramente un bel piccino, ma la voce somigliava a quella di una femmina ed ero convinta che fosse un tipo di passaggio, capitato su MTV quasi per sbaglio... Però il duetto era con Ludacris. 
Ludacris che cantava con gli sbarbatelli era una novità per me. 
Eppure forse per quel bel visino che come tutte avevo notato... Forse per quella voce da femminuccia ma ugualmente apprezzabile in un certo senso, lo avevo cercato su Google... Allora non aveva ancora raggiunto neanche un quarto della fame che aveva oggi... Non mi piaceva, ma lo avevo cercato. 
Con Baby avevo conosciuto Justin Bieber, disprezzato da tutti per il suo sembrare un bambolotto. 
Il resto, canzoni a random, alcune piaciute molto altre meno... Non le piaceva l'idea del ciccio bello che cantava, eppure aveva ascoltato le sue canzoni. Alcune volte le aveva perfino cercato su YouTube nonostante non nutrisse questa grande ammirazione nei suoi confronti. 
... Ma ora, ascoltando distrattamente i suoi amici discutere di Bieber e del suo mondo, rifletté che la canzone che veniva sparata dalle casse dell'auto era la prova che il ciccio bello stava lasciando posto a qualcos'altro.. O forse l'aveva già fatto. Ora i ragazzi non si vergognavano più - o quasi - nell'ammettere di essere fan di Justin Bieber, perché l'idolo in questione sembrava essere maturato, così la sua voce, e così il suo corpo notò quando una sua amica le schiaffò sotto il naso il suo smartphone con tanto di foto da vera belieber, ovvero Justin a petto nudo che mostrava dei muscoli che di ciccio bello non avevano proprio niente. Vedendolo sgranò gli occhi: era da molto che Andie non lo vedeva e ricordava il panettone che ora pareva... Scomparso. Il bimbo era cresciuto sembrava, ed era diventato un vero e proprio ragazzo, attraente. 
La canzone la prendeva sempre di più, era davvero bella, tornata a casa sarebbe finita sul suo iPhone, cosa che la stupì. Aveva sempre cercato di non seguire la massa adorando, venerando e strillando come un'oca al nome di Justin Bieber come la maggior parte delle sue amiche faceva e continuava a fare.
<< Che figo, eh? >> sbottò Martina con occhi luccicanti, mentre la sua mano batteva sulla coscia seguendo il ritmo. 
<< Si, peccato che da bimbetto idiota sia passato ad essere un ventenne coglione >> borbottò Paolo. 
Non sapeva se fosse semplice invidia per l'enorme successo avuto da Bieber a farlo parere così o se era serio, così Andie chiese il perché e le rispose Stefano ridendo.
<< I siti di Gossip dicono che si sia messo a sputare sulle sue fan appostate dall'alba sotto il suo hotel... Lui le ha ringraziate con una bella sputacchia sui capelli! Forse voleva vedere come quelle idiote si fossero accaparrate per prendere il suo sputo! >>  scoppiò a ridere Stefano seguito dagli altri.
<< Ha sputato sulle sue fan... E chi potrebbe dargli torto? >> rise Paolo beccandosi più di qualche occhiataccia dalle beliebers lì presenti. 
<< In effetti... Alcune sono davvero esagerate >> borbottò Debora, << sarà sicuramente stanco anche lui delle esagerazioni... >> 
<< Infatti dicono abbia una macchina che riflette i flash delle macchine fotografiche così da non avere rotture di palle almeno quando è dentro quella macchina! >> sorrise Martina orgogliosa di sapere tutto su di lui.
Le chiacchiere continuarono e alla fine, tutte si riducevano al Justin cresciuto, ben lontano dal bambino che intonava con voce infantile le note di Baby. 
Ascoltando la sua voce uscire dalle casse chiuse gli occhi, continuando ad andare a tempo con le dita e il piede, seguita anche dagli altri, anche Paolo e Stefano che nonostante le continue frecciatine apprezzavano la musica del ragazzo
 
All around the world people want to be loved..
All around the world, they’re no different than us.. 
 
Non sembrava più una canzoncina del camioncino dei gelati... Forse non lo erano mai sembrate... Ma, come anni prima, la canzone mi rimase nella mente, mentre continuavo a canticchiare.
Era stato decisamente uno shock scoprire quanto fosse cresciuto... Eppure sembrava passato così poco tempo... Ma era cresciuta anche lei in fondo, quindi avrebbe dovuto immaginarlo, rifletté sorridendo. 
Lo ricordava così piccino... Eppure anche da bambino lo apprezzava, come tutti gli altri, vergognosi o meno... 
Beh, ora non pareva più Justin Biberon pensò mentre la musica le entrava nelle vene, insieme a quel timbro di voce giovane eppure... Maledettamente virile. Si, lo era davvero, pensò guardando anche le sue amiche che sorridevano maliziose. 
Il suv si fermò d'avanti alla pizzeria Da Giovanni, dove la pizza era fantastica, i tovaglioli di carta, il conto economico e l'atmosfera casalinga. La macchina si spense e così anche la musica che però continuò a rimbombare nelle orecchie di Andromeda mentre ridendo con i suoi amici si avviava verso la pizzeria.
Le veniva voglia di ballare a tempo, nonostante nell'aria non ci fosse nessuna musica, solo risate. La voce di Justin non c'era però Andromeda aveva voglia di ballare a tempo di musica. Della sua musica. 
Si sedette nella semplice pizzeria dalle tovaglie a quadretti rossi e bianchi, pensando a come doveva essere ora la vita di una popstar in crescita.. L'arrivo del proprietario Giovanni e della birra la distrasse. 
 
All around the world.. 















l_Juliet's space_l

Ed eccoci qui, alla fine di questo capitolo che non saprei proprio come descrivere.
Ebbene, cari lettori (o sarebbe meglio dire lettrici visto che non so quanti maschi leggeranno questa FF?), voglio essere totalmente sincera con voi, sperando comunque di non deludere nessuno ( e qui parte il machiteseincula): non sono una belieber. E allora a questo punto vi chiederete... Ma cosa mizzica vuoi allora e che ci fai qui?
Ecco, non mi ritengo una belieber perché non stravedo per lui, come non stravedo per qualsiasi altra star momentaneamente (quindi, non si tratta di voler mare a Justin eh, chiariamoci) , non conosco tutte le sue canzoni e, ad essere sincera, mi era anche antipatico fino a poco tempo fa.
Ascoltavo le sue canzoni solo perché capitavano su MTV, e se mi piacevano, come per qualsiasi cantante, andavo ad ascoltarla sul tubo... Ma, come per molti, per me era solo un bambino con la voce infantile che cercava di avere successo. 
Ultimamente invece le cose sono cambiate e ho deciso di guardarlo sotto diversi punti di vista.... Ovvero la popstar che cresce, che un po' si perde e un po' si ritrova, l'adolescente sotto i riflettori dei media di tutto il mondo, che ha casini come tutti, solo che lui i suoi casini li gestisce da una casa multimilionaria e da numerose macchine molto costose... Ho girato un po' sul web, ascoltato qualche sua canzone meno famosa, ed ecco che ha cominciato a piacermi sempre di più... 
Il bambino canadese cresce e diventa un sex symbol. Beh, niente male no? La storia mi ha incuriosita, senza i più attorno che dicono che Bieber sia un gay... Ecco, mi ha interessato la sua storia, LUI. Ma non mi ritengo una belieber quindi, non scriverò adorante come noto che in molte fanno in questa sezione ma anzi, cercherò di scrivere la storia proprio come se la stessi vivendo dal di fuori.
La storia in un certo senso e per tante altre cose è "tratta" da una storia vera... La mia. C'è molto e molte situazioni di me in Andromeda. 
Ciò che è successo a lei in macchina, è esattamente quello che è successo a me. Il non rendersi conto che il tempo passa, per tutti, per se stessi, ma anche per le baby star che all'improvviso ritrovi giovani uomini proprio sotto i tuoi occhi. Sono stupita e interessata come Andromeda, e le somiglianze non finiranno qui, più avanti vedrete voi stesse :) 
Non so bene dove andrà a finire questa storia, per ora seguo cuore e mani, alla scoperta di Justin, insieme a voi beliebers, che siete le benvenute in questa storia fatta di paparazzi, nuove star, vecchie star, fama, passione, amore, abusi, illusioni e disillusioni, felicità e tristezza, solitudine e speranza.... Non immagino la vita di Justin da belieber. La immagino da scrittrice che ha voglia di raccontare, di provare a fare emozionare come mi sono emozionata io mettendomi nei panni della giovane popstar, perché come dice il nostro ragazzo, 
All around the world people want to be loved. 

E' un modo per vivere un po' con Justin :)
Bene, mi sono dilungata anche troppo... Spero continuerete a seguire la storia e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, giudizi positivi e negativi, da belieber o meno! A presto :) 

 
  
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