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Autore: taisa    12/03/2008    9 recensioni
Una sera in apparenza normale può cambiare le vite di molte persone, nel bene, e soprattutto, nel male.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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THAT CRAZY NIGHT

THAT CRAZY NIGHT

*

Oltre le colline

*

“E poi, e poi, e poi… e poi, gli farò vedere tuuuutte le mie macchinine. Ah! Gli farò giocare con i miei videogame, e poi…” “Calmati Trunks” lo zitti una volta per tutte la madre.

Il ragazzino si fermò improvvisamente, dopo l’ennesimo salto, fissò la madre con aria interrogativa sbattendo più volte le palpebre.

Bulma sospirò pesantemente, si adagiò le mani ai fianchi ed osservò il figlio che, da alcuni minuti, non aveva smesso di saltare per tutta la stanza, “Dubito che tuo padre voglia fare tutto questo” disse smorzando l’entusiasmo del piccolo.

Trunks restò a fissare la donna ancora per alcuni secondi, abbassò le braccia, ancora in aria dopo l’ennesima esultanza, e rimase immobile per qualche istante.

I lati della bocca si curvarono incerti verso il basso, sbatté le palpebre senza dire nulla, “Perché?” chiese infine accigliandosi piuttosto confuso.

Bulma si passò una mano tra i capelli azzurri, sospirò, per l’ennesima volta, e si accomodò sul suo letto.

Con una mano fece segno al ragazzino di sedersi accanto a lei e, Trunks, sebbene fosse ancora un po’ titubante, ubbidì.

La madre gli poggiò delicatamente la mano sulla spalla, “Trunks, tesoro” cominciò con un sospiro, “Tuo padre è una persona dal carattere un po’ difficile. Ecco, non voglio che tu ti faccia troppe illusioni su di lui. È una brava persona, a modo suo, ma è terribilmente complicato averci a che fare, tu mi capisci, vero Trunks?” spiegò il più chiaramente possibile attirando il figlio a sé.

Trunks assunse un’espressione piuttosto confusa, non aveva capito tutto ciò che gli era appena stato detto, ma cominciò a domandarsi che razza di persona fosse suo padre.

Intanto si lasciò cullare dal calore materno e dal profumo di lei che riusciva, come sempre, a tranquillizzarlo.

Decise, infine, di annuire lievemente per assicurare alla donna che il messaggio gli fosse arrivato chiaramente.

Bulma sentì la testolina del figlio annuire, sospirò ancora una volta, e riprese a parlare, “Tieni sempre presente, qualunque cosa accada, che lui ti vuole bene, anche se faticherà a dimostrarlo. Prometti che te lo ricorderai?” concluse cercando gli occhi azzurri del bambino.

Trunks incrociò lo sguardo con quelli della donna ed annuì nuovamente, “Papà mi vuole bene, e io ne voglio a lui” sintetizzò nel suo linguaggio fanciullesco.

Bulma sorrise e scostò una ciocca di capelli lilla dalla fronte del ragazzino, “Questo è il mio ometto” disse con una punta di sollievo.

Il suono del campanello distolse entrambi dalla conversazione.

Bulma fu la prima ad alzarsi, guardò la porta della sua camera, poi tornò al figlio, “Deve essere Goku. Trunks, tu vai ad aprire, mentre io finisco di mettere un po’ di cose in valigia, d’accordo?” ordinò.

Trunks non si fece ripetere l’ordine due volte, si issò dal letto e si precipitò verso la porta d’ingresso.

Quando la spalancò si ritrovò davanti proprio la persona che si aspettava di vedere.

Goku gli sorrise gentilmente, gli appoggiò una mano sulla testa scompigliandogli leggermente i capelli.

“Allora Trunks, pronto per il grande evento?” domandò facendo un passo all’interno dell’abitazione.

Il bambino assunse un’aria vittoriosa, “Certo” confermò con fierezza; mista ad una visibile eccitazione.

L’uomo gli regalò un altro sorriso, “Tua madre? È pronta?” chiese poi guardandosi attorno.

“Ha detto che deve mettere ancora un paio di cose in valigia” specificò additando la camera da letto della madre, anzi no, dei suoi genitori.

Goku si adagiò le mani ai fianchi “Perfetto, allora vado a vedere se ha bisogno di una mano per portare le cose in macchina” si offrì raggiungendo l’amica.

*

Over the hills,
over the hills and far away.

*

“Allora Vegeta, ancora pochi minuti e sarai un uomo libero” gli ricordò Radish osservandolo da dietro la ringhiera del suo letto.

Vegeta ignorò il commento restando a fissare l’orizzonte fuori dalla finestra che lo aveva separato dal mondo per diversi anni.

Il suo sguardo, imperturbabile come sempre, non si spostò oltre i picchi delle montagne che si estendevano al di là del cemento della prigione.

Ormai, dopo anni, conosceva a memoria ogni scanalatura ed ogni sporgenza di quelle imponenti valli.

Eppure i suoi occhi continuavano a fissarle, come se potesse giungere oltre qui muri naturali col solo sguardo.

Sembrava strano, in effetti, ancora poco e quelle montagne sarebbero rimaste alle sue spalle, per sempre.

Non si ricordava nemmeno più com’era fatto il resto del mondo, né riusciva ad immaginare come potesse essere il panorama al di fuori della finestra di casa.

Una cosa era certa, niente più montagne o colline, niente più sbarre di ferro per impedirgli di sporgere oltre il capo.

“Ehi Vegeta?!” lo richiamò nuovamente Radish non avendo ricevuto precedente risposta.

Il piccoletto si volse infine a guardarlo, “Che accidenti vuoi?!” sbottò seccato per essere stato distolto dai suoi pensieri.

Radish deglutì, restò in silenzio ad osservarlo “Ti stavo chiedendo…” “Lascia perdere Radish. Vegeta non ci direbbe mai come si sente, dico bene amico?” lo interruppe Nappa volgendosi poi al diretto interessato.

Vegeta si limitò a fulminarlo con lo sguardo “Io e te non siamo amici” non mancò di specificare, rispondendo positivamente all’affermazione appena fatta dal colosso.

“Ok, scusa” s’affrettò a discolparsi l’altro alzando le braccia in segno di resa.

Vegeta tornò ad osservare l’orizzonte immergendosi nuovamente nei suoi pensieri, ma non vi fu tempo di perdersi troppo, un guardiano lo richiamò solo pochi secondi dopo.

Era ora di andare.

*

Con un profondo respiro inspirò quanta più aria poteva.

Alzò le iridi al cielo e lo guardò con occhi diversi, diversi da quelli che aveva fino a pochi minuti prima.

Ora guardava il cielo da uomo libero.

Il rumore delle pesanti porte che si richiusero alle sue spalle non fece altro che avvalorare la sua sensazione di libertà.

Di nuovo un grande respiro, mentre la sua mano si strinse saldamente ad uno zaino, ricolmo dei suoi effetti personali.

Era strano poter indossare nuovamente i suoi abiti, per troppo tempo aveva portato quell’orribile divisa da carcerato.

Anche questa era una sensazione piuttosto gradevole.

“Vegeta” lo richiamò una voce a qualche metro di distanza.

Da quanto non sentiva più quella voce?!

Terribilmente famigliare, non sarebbe mai riuscito a dimenticarla.

Quando si voltò incrociò lo sguardo con la persona alla quale apparteneva quella voce; una di quelle, poche, persone che mai sarebbe riuscito a dimenticare.

“Non avevi niente di meglio da fare che venire fin qui, Kakaroth?” domandò scontroso come suo solito, ma sul suo volto si dipinse un piccolo ghigno che poteva quasi, quasi, definirsi una specie di sorriso.

Goku si grattò la nuca divertito, rise regalando all’amico uno di quei sorrisi che lo rendevano la persona più genuina al mondo, “Sai com’è, avevo voglia di rivedere un vecchio amico” si giustificò mettendo le mani in tasca ed avvicinandosi all’altro.

Vegeta non replicò, restò immobile ed in silenzio, osservandolo mentre lui si fece più vicino.

Una volta raggiunto, Goku, gli mostrò un pugno attendendo una risposta da parte dell’altro.

Recepito il messaggio, dopo aver a lungo osservato la mano dell’amico, Vegeta la colpì a sua volta con un pugno.

Goku sorrise nuovamente; successivamente si voltò per guardarsi alle spalle, “Inoltre sembra, che ci sia molta gente che non aveva nulla da fare oggi” disse sbirciando, con la coda dell’occhio, l’espressione dell’amico.

Vegeta scrutò il punto nella quale si era soffermato lo sguardo di Kakaroth, lì altre due figure erano in attesa di salutarlo.

Bulma, che Vegeta riconobbe al volo, si voltò verso l’altra persona, un bambino, gli disse qualcosa e dopo averlo afferrato per mano lo trascinò accanto ai due uomini.

“Allora” cominciò appena fu abbastanza vicino all’uomo da sentirne il respiro, “Trunks, questo è tuo padre” lo presentò rivolgendosi al piccolo.

Vegeta abbassò lo sguardo verso quello che era suo figlio.

Con occhi impassibili fissò il ragazzino per alcuni secondi.

Trunks, dal canto suo, deglutì incrociando lo sguardo di marmo del genitore tanto sognato.

L’aveva immaginato diverso, dall’aria più gentile, benché sua madre gli avesse più volte ripetuto che si trattava di una persona dall’aspetto minaccioso.

“Vegeta! Non cominciare a terrorizzarlo!” lo punzecchiò la donna avendo percepito una certa inquietudine da parte del figlio.

“Al diavolo! L’ho soltanto guardato!” le urlò contro lui mostrandole un pugno, “Non lo hai guardato, lo hai fulminato con lo sguardo! Non permetterti di spaventarlo mi hai sentito?!” replicò la donna con aria altrettanto minacciosa.

Trunks sussultò preso alla sprovvista, guardò prima uno poi l’altra, “M… mamma” sussurrò piuttosto sorpreso.

Sentì due mani appoggiarsi sulle proprie spalle “Credo che a questo dovrai abituarti” lo avvisò con delicatezza Goku.

Trunks osservò l’uomo con sguardo inquisitorio, mentre a pochi passi da loro imperversava la battaglia.

“Andiamo, lasciamo da soli i tuoi genitori per un po’. Ti va un gelato?” lo distrasse additando una gelateria poco distante.

Trunks annuì lasciandosi trascinare dall’amico di famiglia verso il loro nuovo obbiettivo.

Allontanandosi non poté fare a meno di voltarsi scrutando lo sguardo del padre.

Istintivamente sorrise.

*

“Sei il solito zotico! Non sei cambiato di una virgola, potresti almeno dirgli ciao, cosa ti costa?” sbraitò con rabbia Bulma additando nervosamente il suo interlocutore.

“Non cominciare a dirmi cosa devo fare!” fu la risposta insolente che ottenne.

Bulma pestò un piede al terreno “Se ti comportassi in maniera più civ…” il silenzio che seguì fu causato dall’unione delle loro labbra.

Vegeta le impedì di parlare oltre attirandola a sé come faceva anni prima.

Gli era mancata, cavolo se gli era mancata.

Mai lo avrebbe ammesso, ma sì lei gli era mancata da morire.

Se non si fossero trovati in pubblico si sarebbe preso tutto ciò che gli era mancato in quegli anni.

Nonostante le apparenza, da zotico come lo definiva lei, riuscì a trattenersi.

Si separò lentamente, e di malavoglia, da lei; la fissò negli occhi per un solo istante, poi scostò lo sguardo.

Le era mancato, cavolo se le era mancato.

Con tutta la forza che aveva in corpo si aggrappò a lui, gli cinse il collo con le sue sottili braccia e lo strinse con vigore.

Appoggiò la testa sul suo petto per respirare quanto più del suo profumo poteva.

“Non osare lasciarmi mai più” gl’intimò in un sussurro.

Vegeta si limitò a guardarla, senza nemmeno rispondere all’abbraccio, alzò lo sguardo volgendo gli occhi verso le colline all’orizzonte.

No, non l’avrebbe lasciata, tra poco avrebbero varcato, insieme, quelle colline.

Tra poco si sarebbero allontanati per sempre da quel panorama.

Tra poco quelle scannellature sarebbero diventati solo un ricordo.

Tra poco se ne sarebbero andati lontani da quel luogo, per sempre.

*

Over the hills,
over the hills and far away.

*

FINE

*

*

bulma9: spero che la tua pazienza possa essere ricompensata da questo capitolo finale. Inoltre ti ringrazio, ancora una volta, per i complimenti ^^

*

fifi15: ti ringrazio davvero tanto, sei estremamente gentile. Per quel che riguarda la lunghezza del capitolo, bè in genere cerco di suddividerli per scena, quindi non sto molto attenta alla lunghezza

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Feleset90: l’allusione alle sfere era voluta, non è stata una tua impressione ^^, grazie per averlo notato. La verità, Bulma, non la saprà mai, come vedi. Per lei resterà un mistero

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bulma_92: ti ringrazio, sono contenta che tu abbia apprezzato la storia del cocomero e, ovviamente, che ti sia piaciuto il capitolo. Spero che anche questo, l’ultimo, sia di tuo gradimento

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lilac: non posso scrivere un AU senza riferimenti all’originale, è più forte di me XD. La storia delle “sette biglie” dovevo scriverla. A parte questo, sono contenta che la storia ti sia piaciuta e spero di non aver deluso le tue aspettative data l’assenza di Freezer nel finale. Grazie come sempre

*

Sweet Memole 87: bè, questo capitolo non andrà da nessuna parte, quando avrai tempo sarà qui ad aspettarti ^^. Per quel che riguarda lo scorso capitolo, sono contenta che la storia del cocomero ti abbia divertito, grazie ^^

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bulma90: spero che l’attesa non sia stata troppo lunga e, soprattutto, spero che anche quest’ultimo capitolo ti sia piaciuto. Ti ringrazio per i complimenti

  
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