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Autore: GiuUndergroundNOH8    06/09/2013    1 recensioni
E tu cosa faresti se dovessi scappare dal tuo paese, abbandonare tutte le persone a te care senza nemmeno poter dire loro addio? Questa storia parla di Chen e di come ha reagito di fronte a questa terribile disgrazia.
"Condannato e auto-esiliato. Sono innocente.
Sono 7 anni che vago per il mondo. Ho conosciuto tantissime culture diverse fra di loro, tutte mi sono rimaste nel cuore. Niente è come casa, ma non posso tornarci. Ho cercato di farmi una seconda vita.
Non me ne sono fatta solo una seconda. Ma decine."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chen, Chen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

 Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.
U. Foscolo, A Zacinto.

 

Mi chiamo Kim Jong-dae, ma ormai nessuno mi chiama più così. Anzi, da un po’, nessuno mi chiama più. Un tempo ero famoso ed apprezzato da migliaia di fan sparse in tutto il mondo, ma il Destino o Dio ha voluto che la mia vita prendesse una piega del tutto inaspettata. 7 anni fa è iniziato tutto. E’ iniziata la mia fine.
Sono stato processato in contumacia. Da allora sono esule e giro il mondo in cerca di una seconda casa. Vivo con pochi spiccioli al giorno. Da giovane ero riuscito a raggruppare un piccolo gruzzoletto che ora dovrò farmi bastare fino alla fine dei miei giorni. Non vedo questo traguardo molto lontano. Ho meditato a lungo sul fatto di farla finita. Morire giovane nascosto nell’ombra, senza lacrime da parte di nessuno.
Una mano invisibile ha sempre vanificato i miei progetti. Una forza che non so descrivere mi ha sempre messo i bastoni fra le ruote. Alcuni la chiamano vigliaccheria, altri istinto primordiale di sopravvivenza.
Non ho più un nome. Un tempo ero conosciuto come Chen, il main vocalist di una pop band coreana, gli EXO. Oggi sono Williams, Gustav, Karim, Leo, Samir, Matt ma mai, mai Chen o Kim Jong-dae. Loro sono morti.
Sepolti in Corea con una parte di me che mi è stata strappata di dosso senza il mio consenso. All’inizio mi sono sentito un fantasma.
Mi avevano tolto il mio nome. Per molte culture se si conosce il nome di una persona, si può conoscere la persona stessa. Come se fosse una parte di noi, una parte che non si può trascendere.
Condannato e auto-esiliato. Sono innocente.
Sono 7 anni che vago per il mondo. Ho conosciuto tantissime culture diverse fra di loro, tutte mi sono rimaste nel cuore. Niente è come casa, ma non posso tornarci. Ho cercato di farmi una seconda vita.
Non me ne sono fatta solo una seconda. Ma decine.
   
 
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