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Autore: Lady Atena    06/09/2013    3 recensioni
Partecipa alla challenge La sfida dei duecento prompt di msp17.
Cosa resta di un vampiro quasi del tutto impossibilitato a vedere?
L'amicizia di un'elfa dalla pelle d'oliva e gli occhi di perla pronta a regalargli il suo sangue.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick: Lady Atena.
Fandom: Originale sovrannaturale – Vampiri.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 135; Vampiro.
NdA: Scritta per EndlessBlue che me l'ha richiesta. Ho fatto i personaggi alla casus, quindi sono sicuramente OOC ^^”

Aslak sbuffò, arricciò il naso sentendo la cicatrice all'altezza degli occhi prudere. Socchiuse l'iride destra e la palpebra tremò; metà era incollata alla pelle dalla crosta giallastra.
“Dannazione” sibilò.
Alzò la mano dalla pelle pallida grattandosi la palpebra sinistra sentendo la cicatrice sotto le dita, alcune ciocche di capelli biondo-biancastro erano aderiti alla pelle incollandosi ad essa.
“Se la gratti, sanguinerà di nuovo” disse una voce di donna.
Aslak si voltò intravedendo delle gambe dalla pelle olivastra, grugnì abbassando la mano.
“Fatti gli affari tuoi, Ahyanë” borbottò.
Ahyanë saltò giù dalla roccia atterrando con un fruscio, la chioma chiara le ondeggiò alle spalle strofinando contro i fianchi nudi. Si portò una mano alla vita sfiorando il fodero della spada, socchiuse gli occhi facendo brillare le iridi argento.
“Se ti deturpi ulteriormente sono affari miei, bel vampiro”.
Aslak sfregò i denti tra loro, aprì la bocca e i canini lunghi tre dita sporsero dalle labbra. Emise un sibilo sordo, le gengive gli pulsavano facendo colare delle goccioline di sangue sui denti. Ahyanë scosse il capo, le orecchie a punta le tremarono facendo muovere alcune ciocche di capelli che ricaddero sopra al top che le fasciava i seni. Si avvicinò e si chinò in ginocchio facendo strofinare in terra la stoffa dei pantaloncini a mezza gamba, allungò il braccio dalla pelle olivastra mettendolo davanti alle labbra del vampiro.
“Sarebbe una lieve seccatura morire dissanguata perché non riesci più a cacciare”.
Aslak aggrottò le sopracciglia biancastre, abbassò lo sguardo verso il polso della donna intravedendo attraverso l'iride socchiuse le vene azzurre risaltare sulla pelle scura.
“Sono un vampiro adulto, meticcia. Mi basta l'odore per sapere dove mordere”.
Ahyanë aggrottò le sopracciglia, si sedette sulle ginocchia facendo tintinnare la spada al contatto con il terreno; alcune ciocche di capelli sfioravano l'erba sotto di lei.
“A me pari un vampiro stupido, visto che ancora non hai capito che sono un'elfa pura” si lamentò.
Aslak le strinse il gomito, la sua mano candida risaltava in contrasto con quella abbronzata dell'altra. Avvicinò le labbra, i canini si allungarono sfiorando la pelle e delle gocce di sostanza biancastra scivolò lungo i denti. Ahyanë strinse le labbra fino a renderle una linea sottile, osservò Aslak affondare i denti chinando il capo in avanti lasciando che le ciocche bianche dai riflessi biondi gli coprissero il volto. Sentì la testa girare e batté le palpebre, i muscoli le tremavano mentre il battito cardiaco era accelerato. Deglutì sentendo la gola secca, si umettò le labbra guardando Aslak staccarsi dal polso e baciare i due buchi facendo richiudere la pelle. Aslak si leccò il labbro succhiando una goccia di sangue, i canini si ritirarono e lui inspirò.
“Tra poco l'anti-dolorifico farà effetto, sottospecie di drow albina” disse.
Ahyanë batté le palpebre, vide sfocato e mugugnò.
“Sono un'elfa scura, idiota” borbottò.
Passò due dita sugli occhi, la testa le girava facendole pulsare le tempie e il battito cardiaco diminuì. Aslak sbuffò, chiuse l'occhio sinistro sentendo una sensazione di calore in tutto il corpo. Accennò un sorriso, alzò le spalle.
“Sono un vampiro razzista” disse.
Ahyanë soffiò dal naso, si stese su un fianco stringendo le ginocchia nude al petto; facendole aderire alla stoffa del top che le fasciava il seno.
“Solo un vampiro premuroso” sussurrò.

  
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