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Autore: xXx Veleno Ipnotico xXx    06/09/2013    6 recensioni
Quanti di voi hanno visto una sorta di legame, tra Isaac e Erica, nella seconda stagione? Bene, con questa raccolta ho provato a rivedere in chiave "romantica" questo legame, concentrandomi su dei particolari missing moments. Ogni os sarà scollegata da quella precedente, per questo possono essere lette anche senza seguire l'ordine. Ricordo: coppia crack, quindi possibili ooc. L'avvertimento "contenuti forti" è stato inserito per il secondo capitolo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Erica Reyes, Isaac Lahey
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Erica camminava a passo svelto nell’oscurità della sera, confondendosi con il buio quasi fosse stata una gatta.

Si guardava intorno a disagio, come temesse di essere seguita, e in quelle circostanze, in effetti, non era poi una supposizione così azzardata!

Avevano deciso che andarsene era la soluzione migliore. Sapevano che il morso avrebbe potuto comportare dei rischi, Derek gliene aveva parlato quando li aveva trasformati, ma nessuno dei tre avrebbe mai pensato che sarebbero potuti andare così vicino alla morte.

Non riusciva ancora a togliersi dalla testa le parole del suo Alpha; “voi state scappando” gli aveva gridato contro con rabbia, ma guardandolo negli occhi, Erica si era resa conto di come in realtà lei e Boyd lo stessero facendo sentire in quel momento: non arrabbiato, ma un fallito, perché fallire con loro sarebbe stato proprio ciò che avrebbe fatto, se fossero scappati.

Erica, però, si era dispiaciuta per lui solo per un attimo, perché alla fin dei conti avrebbe anteposto la sua sopravvivenza, a ciò che invece Derek riteneva più giusto, in ogni caso.

La battaglia finale era vicina e lei aveva paura. Ne aveva vissuti parecchi di momenti adrenalinici, in quel periodo, ma ogni volta era riuscita a mantenere i nervi saldi, perché sapeva di essere diventata abbastanza forte da uscire vincitrice da ogni battaglia, perciò la paura non faceva più parte di lei, ma quella volta era diverso, perché sapeva che se fosse rimasta a combattere non ne sarebbe uscita viva.

Avevano perciò deciso di scappare durante la partita, in modo che nessuno avrebbe potuto vederli e in quel momento era diretta a casa di Boyd.

L’idea era stata sua, forse perché tra tutti e tre era quella che il morso aveva cambiato di più, perciò tenersi stretta quella vita priva delle crisi epilettiche che il morso le aveva donato, e che solo la morte avrebbe potuto portarle via, era sicuramente una delle sue priorità.

Boyd si era trovato subito in accordo con lei: finalmente adesso aveva degli amici, e gli sarebbe piaciuto che quella sensazione potesse durare ancora per un po’. Era stato lui a suggerire di trovare un nuovo branco e come avevano potuto costatare la sera precedente, ce n’era effettivamente un altro, in città.

Solo Isaac sembrava essere più riluttante, rispetto a loro. Prendere una decisione non era stato facile, per lui; era combattuto tra la lealtà verso il suo Alpha e la paura, che lo spingeva a seguire quelli che erano stati i suoi unici amici in tutta la vita.

Voleva sentire altri pareri, altre opinioni riguardo quella fuga, così quella mattina si era diretto verso l’ambulatorio veterinario, deciso a consultarsi con Scott. Non erano mai stati amici, ma Isaac nutriva una sorta di rispetto nei cuoi confronti, perché lui faceva sempre le scelte giuste, così sperava che parlandogli avrebbe potuto fare altrettanto anche lui.

Scott gli aveva tolto ogni dubbio senza girarci troppo intorno: lui sarebbe rimasto, perché troppe persone avevano ancora bisogno di lui. Quella frase aveva fatto riflettere il ragazzo, in un certo senso, perché a differenza di Scott lui non aveva nessuno, perciò a cosa sarebbe servito rimanere?!

Eppure, a una sola mezz’ora dall’ora prestabilita con Erica e Boyd per scappare da quella città, non si sentiva ancora convinto della sua scelta.

Erica aveva quasi raggiunto casa di Boyd. Aveva i capelli in disordine e gli occhi contornati da spesse occhiaie, ma badare al suo aspetto era davvero l’ultimo dei suoi pensieri.

Non faceva che voltarsi all’indietro preoccupata, con il presentimento costante e quasi paranoico di essere seguita, fin quando un rumore, dal lato opposto della strada, non la fece saltare spaventata e mettendosi sulla difensiva sguainò gli artigli ancor prima di aver visto in faccia il suo aggressore. La figura che le stava venendo in contro, però, non aveva niente a che vedere con ciò che la rendeva inquieta, così lasciandosi illuminare il viso da un sorriso, ritirò indietro le unghie.

«Avrei potuto ucciderti sai?»

Il suo tono di voce era insolente, ma allo stesso tempo divertito e il cuore di Isaac non poté evitare di perdere un battito davanti a quell’espressione che tanto le ricordava il passato; ma quella stessa espressione rilassata corrugò immediatamente la fronte non appena gli occhi color miele notarono con più attenzione l’abbigliamento del ragazzo.

«Perché sei vestito così?»

Isaac portò lo sguardo sulla divisa da Lacrosse che stava indossando, cercando di guadagnare tempo in modo da trovare le parole giuste per iniziare quel discorso «Erica...»

«Anch’io sono dell’idea che per correre sia più indicato un abbigliamento sportivo, ma non credi che così sia esagerato?» il suo tono sarcastico era in contrapposizione con lo sguardo vigile e serio «Che fai lì impalato? Dobbiamo muoverci. Vuoi che ci veda qualcuno?» il silenzio di Isaac era così intenso che Erica iniziò a sentire una strana sensazione di claustrofobia «Isaac...»

«Mi dispiace.» mormorò il ragazzo senza aggiungere nient’altro.

Erica lo guardò per momento dritto negli occhi, poi rilassò i muscoli, abbandonando quella posizione da felino tipica di qualcuno che deve riprendere a camminare da un momento all’altro. Si guardò intorno furtiva, poi con una calma innaturale mosse qualche passo verso di lui «Hai cambiato idea. Perché?»

Sembrava confusa. Non riusciva a capire il motivo della sua decisione. Perché cambiare idea proprio all’ultimo? Forse non era mai stato veramente convinto di quel piano, come invece aveva voluto farle credere.

«Sono andato da Scott, questo pomeriggio. Lui rimane; dice che ci sono troppe persone che hanno ancora bisogno di lui, qui.»

«E allora?» il tono scocciato di Erica lasciava intendere che non aveva ancora capito dove Isaac volesse andare a parare, o forse non stava semplicemente ascoltando come avrebbe dovuto.

«E allora... è questo che dovrebbe fare un branco, no? Rimanere unito nei momenti difficili.» lasciò cadere a terra il casco della divisa «Non me ne posso andare. Il branco è tutto quello che mi è rimasto e se lo abbandonassi sarei completamente solo.»

«Ci saremo noi.» Erica non sapeva cos’altro dire «Non saresti solo. Troveremo un altro branco e...»

«Non sarebbe la stessa cosa, Erica.» il tono di voce di Isaac era fermo, irremovibile, ma con una punta di dolcezza all’interno che ancora evitava a Erica di prenderlo a sberle in faccia per scaricare la tensione «Come ti sentiresti, ogni giorno, sapendo che tutte le persone a te care sono morte e tu non hai fatto niente per impedirlo? O anzi, che probabilmente sei stata tu la causa della loro sconfitta?!»

«Se ciò significasse la mia sopravvivenza, allora mi sentirei bene.» la sua espressione adirata faceva a botte con il tono di voce tremante, tipico di chi preferisce dire una bugia, piuttosto che accettare di avere torto.

Gli occhi color miele sembravano gonfi, come se stesse trattenendo le lacrime con difficoltà «Sai quante volte ho desiderato che la mia vita cambiasse, prima del morso? Ogni mattina mi guardavo allo specchio con la speranza di essere cambiata, di essere guarita. Non succedeva mai.» adesso Isaac le vedeva con chiarezza: delle calde lacrime stavano inumidendo i suoi occhi «Quando Derek mi ha morsa mi sono sentita per la prima volta forte, bella... non voglio che tutto questo finisca così presto. Non voglio morire, Isaac!»

Cercava di mascherare la paura utilizzando un tono di voce burbero. Sentiva che il mondo le stava cadendo addosso, ma nonostante questo cercava di mantenere sempre un atteggiamento duro, quasi di scherno verso la vita.

La tensione, però, stava salendo e ormai sentiva come se tutte le ansie represse stessero venendo a galla e lei non aveva più la forza di spegnerle fino a farle assopire.

Come un palloncino troppo gonfio di elio, stava per scoppiare, ma anziché che volare via, lei si ancorò all’unica cosa che, in quel momento, avrebbe potuto ancora tenerla con i piedi per terra.

Con un gesto impetuoso, per niente riflettuto, portò le braccia attorno al collo di Isaac, rimanendo rigida e controllata. Sperava che il conforto di un amico avrebbe potuto tranquillizzarla, ma il cuore le batteva ugualmente forte e ormai non sapeva più se ciò era dovuto all’imbarazzo per quel gesto avventato che non aveva saputo evitare, o semplicemente perché stava lottando contro le sue stesse lacrime che volevano uscire a tutti i costi.

Stava quasi per sciogliere quel contatto, quando sentì le braccia del ragazzo cingerle le spalle, attirandola più vicina al suo petto. Quel gesto fece in modo che la rigidità che aveva frenato i movimenti dei suoi muscoli si attenuasse, fino a farla rilassare completamente; così tanto che non riuscì neanche più a impedire alle lacrime di rigarle il viso. Il cuore non diminuì l’intensità dei battiti.

«Mi sento così stupida...» quella frase arrivò alle orecchie di Isaac un po’ ovattata, a causa della faccia che teneva premuta contro la sua spalla.

Scaricare la tensione le stava facendo bene. Aveva da sempre trovato il pianto un tentativo umiliante per sfogarsi, ma in quel momento convenne che certe volte era il solo metodo efficace.

«Avere paura non è da stupidi.» la tranquillizzò lui «Ne abbiamo tutti.»

Erica tirò su il viso, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano, neanche fosse stata una bambina. Teneva lo sguardo basso, non aveva il coraggio di incontrare quello del ragazzo «Vorrei che cambiassi idea.»

«Anch’io che la cambiaste voi.» la lasciò andare, e lei face un passo indietro per poterlo guardare meglio «E se Derek avesse ragione? E se non ci fosse nessun altro branco, in città?»

Erica alzò le spalle, gli occhi ancora rossi «Dobbiamo tentare, almeno.»

«Già.» mormorò Isaac, pensando all’imminente battaglia che lo aspettava «Anche noi.»

Al suono di quelle parole, una morsa dolorosa strinse lo stomaco di Erica, facendola sentire ancora più in ansia. Aveva paura, ma non solo perché i cacciatori potevano già essere sulle loro tracce; aveva paura per Isaac, il primo amico che avesse mai avuto.

Forse era per questo che voleva così insistentemente che scappasse insieme a lei e Boyd. Il pensiero che sarebbe rimasto lì e che avrebbe affrontato Gerard e Jackson la terrorizzava. Il pensiero di perderlo, la terrorizzava.

«Vorrei aver trovato il tuo stesso coraggio, dentro di me.» il sorriso che gli rivolse fu uno dei più sinceri mai fatti in vita sua. La sensazione che altre lacrime le avrebbero presto inumidito gli occhi la travolse, ma non poté smettere di sorridere «Mi mancherai.»

Sporgendosi verso di lui, gli portò nuovamente le braccia al collo, questa volta più disinvolta. Assaporava il suo profumo per creare un ricordo e lo stringeva forte, silenziosamente, fin quando anche le braccia di Isaac le circondarono la vita.

Desiderava che quel momento non finisse più, perché quando si sarebbero staccati avrebbe voluto dire che le loro strade erano in procinto di dividersi ed Erica non riusciva ancora a pensare che una cosa del genere fosse già più concreta di quanto invece si ostinava a non credere.

Isaac era stato il suo primo amico...

Quel pensiero le procurò un brivido. Era strano che si sentisse così male, al pensiero di lasciarlo; anche Derek era una persona a cui teneva, ma non si era posta troppi problemi quando aveva deciso di scappare e lasciarlo a risolvere da solo i suoi problemi!

Il cuore le batteva forte e – forse a causa della tensione – le veniva da sorridere: era buffo che avesse compreso quegli strani sentimenti solo in quel momento. Le venne da pensare a un vecchio detto “le cose importanti si apprezzano solo nel momento in cui si perdono” e trovò che nella sua situazione non ci fosse niente di più vero a rappresentarla.

Avrebbe dovuto accorgersi prima di quell’affetto che la legava a Isaac; un affetto che andava a ben oltre il bene che si poteva provare verso il primo amico mai avuto.

Adesso era troppo tardi, e lei non poteva farci niente. Isaac aveva fatto la sua scelta; aveva deciso di rimanere, mentre lei sarebbe scappata.

Chiuse gli occhi, cercando di allontanare tutti quei pensieri e di fare in modo che potessero pervaderla solo le belle sensazioni, come l’abbraccio di Isaac.

«Mi mancherai tanto anche tu.» mormorò d’un tratto lui, quasi soffiando nel suo orecchio.

Altre lacrime, dopo quella frase, le rigarono il volto, ma ormai non le importava più. Non le importava perfino di fare qualcosa della quale, poi, si sarebbe pentita, perché sapeva che non ce ne sarebbe stato modo, in futuro; così fece scivolare le mani sul collo del ragazzo, fino ad arrivare al volto. Aveva la pelle così liscia che, senza accorgersene, si era ritrovata ad accarezzarlo, mentre lo guardava rapita nei suoi occhi chiari.

Era arrivato il momento che facesse anche lei le sue scelte coraggiose. Doveva imparare a rischiare, se voleva che gli altri la vedessero come quella donna forte che era diventata dopo il morso, così, avvicinandosi lentamente, posò le labbra sopra quelle del ragazzo.

Non sapeva come comportarsi; per lo più il cuore le batteva perché si sentiva terribilmente impacciata, ma com’era successo per l’abbraccio, Isaac riuscì a tranquillizzarla, ricambiando il bacio come lei avrebbe voluto.

La baciò con delicatezza, quasi avesse avuto paura di farle del male ed Erica si sentì una stupida per aver aspettato fino a quel momento per fare qualcosa che, adesso sapeva, entrambi non vedevano l’ora di fare.

Due cuori battevano alla stessa intensità ed entrambi, grazie ai loro sensi affinati, potevano percepirlo con orgoglio.

Erica ricordava il sapore delle labbra di Isaac da quella volta che si erano baciati al rave, ma i due momenti non potevano essere affatto paragonati.

Con riluttanza si staccò da lui, gli occhi ancora chiusi. Sorrise, poggiando la fronte contro quella del ragazzo e solo allora parlò «Vai... hai una partita da vincere!»

Isaac non riuscì a trattenere una risata: dopo tutto quel tempo la spontaneità di quella ragazza riusciva ancora a sorprenderlo. Non disse niente, però; si limitò a baciarla di nuovo, questa volta con meno trasporto, ma con uguale passione. Non voleva rovinare quel momento con stupidi addii riguardo ai quali non avrebbe mai trovato le parole adatte.

Erica lo guardò allontanarsi rimpiangendo per la prima volta la scelta che aveva fatto, ma l’orgoglio le impediva di ritornare sui suoi passi.

Quando tutto quello sarebbe finito, allora avrebbero potuto rincontrarsi; ma soprattutto, lei sarebbe potuta essere la donna coraggiosa che tanto ambiva diventare.

 

 

 

 

 

Pensieri&Precisazioni: Ed eccoci giunti a questo penultimo appuntamento (?) :3

Come avrete notato, questo missing moment fa riferimento alla 2x11. Il momento preciso dovrebbe essere prima dell’inizio della partita e mi è venuta in mente questa cosa perché vediamo Isaac arrivare un po’ in ritardo, perciò la mia mente si è messa all’opera ed ecco il risultato xD

Come vi avevo detto (oddio... non mi ricordo nemmeno se ve lo avevo detto O.O) questa raccolta avrebbe ripercorso gli eventi della seconda stagione perché mi piaceva quel lato “badass” del loro carattere, che ha maggior rilievo nella suddetta stagione, ma in questa os il lato “stronzo” (passatemi il termine ^^”) del loro carattere, si è fatto sentire di meno, perché essendo il missing moment di una puntata finale, mi piaceva dare l’impressione che fossero maturati, cresciuti; come effettivamente accade nel telefilm ^^

L’argomento “paura” è piuttosto presente in questa os e vi spiego perché: di certo non volevo far apparire Erica come la fifona di turno, che scappa alla prima occasione; piuttosto volevo che ci fosse un contrasto con la 3x03, dove vediamo Erica affrontare la morte con grandissimo coraggio U.U

Il non avere paura delle situazioni pericolose che li hanno coinvolti (come pensa lei stessa all’inizio) è una cosa, ma il coraggio è un’altra. Erica scappa perché ha paura di morire, ma questa decisione, anche se non traspare, la tormenta. Nella banca, quando affronterà Kali, allora scoprirà cos’è il vero coraggio; lo stesso che spinge Isaac a rimanere, quello per cui vai incontro alla morte, ma non importa, perché terrai l’onore alto fino alla fine.

Un’altra cosa che ci tenevo ad inserire era un riferimento a “I came to win” *^*

Erica dice ad Isaac «Vai... hai una partita da vincere!» e la mia mente malata ha partorito tale frase in modo che potesse ricollegarsi alla nota battuta di Isaac xD Spero solo che non sembri qualcosa di forzato ^^”

Come avrete notato, questo dovrebbe essere l’ultimo missing moment riguardante i nostri due lupetti (andando in ordine cronologico ci sarebbe quello in cui Isaac trova il corpo di Erica, ma riguarda la terza stagione e io avevo detto che mi sarei focalizzata esclusivamente sulla seconda), perciò, per non lasciarvi con questo capitolo angoscioso (xD) la prossima volta torneremo un po’ indietro nel tempo (eh sì, non sarei io se non faccio qualche pasticcio xD).

Tanto per rimanere in tema depressione, vi lascio questo bellissimo video Erisaac (http://www.youtube.com/watch?v=AGsVI5t7HRA) *^*

E per chi fosse un’amante della coppia Corsaac, lascio questa os che meno-impegnata-di-così-si-muore ^^” “Niente da mettersi” (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2110744&i=1).
Ok, credo di avervi rotto le scatole abbastanza, quindi vi saluto ^^” Sicuramente mi sono dimenticata una miriade di cose da dirvi (e voi starete pensando “meno male” xD) e sono sicura che mi verranno tutte in mente una volta cliccato sul tasto “pubblica”, ma vabbè xD

Un ringraziamento speciale va a coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli <3 Le vostre parole mi riempiono ogni volta di gioia; siete bellissime <3 E ovviamente ringrazio anche chi ha inserito la raccolta tra le preferite/ricordate/seguite <3

 

Ci sentiamo al prossimo missing moment ;)

   
 
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