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Autore: Heronstaris    06/09/2013    4 recensioni
Patrick Jane è il personaggio che preferisco in The Mentalist.
è un personaggio molto impulsivo, ironico, divertente che tutti amano.
Io ho cercato di modificare il suo carattere di farlo diventare la sua nemesi.
L'inizio della ff vi sembrerà ripetitivo (?), ma arrivate alla fine, ne varrà la pena (spero)
Non odiatemi per favore
Genere: Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Patrick Jane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Patrick Jane stava guidando lentamente verso la sua casa a Malibù.

Sul suo volto spiccava un sorriso più radioso del solito. Quel giorno niente era andato storto. Era riuscito a guadagnare qualche migliaia di dollari per aver messo in contatto una ragazza e la sua defunta madre e aveva schernito un famoso serial killer in diretta nazionale. Grazie a quel gruzzolo nel pomeriggio era entrato in una concessionaria d'auto e ne era uscito con il gioiellino che stava guidando proprio in quel momento.

Patrick non riuscì a trattenere una risata. Era un uomo di successo, bello, ricco, con una moglie e una figlia fantastiche e guadagnava milioni mentendo alla gente. Cosa poteva volere di più dalla vita?

Parcheggiò la macchina nuova nel box privato, entrò in casa e chiamò a gran voce sua figlia:

'Charlotte, dove sei? Vieni qui che papà ha una sorpresa per te!'

Non ricevette nessuna risposta.

'Ho capito, mi stanno facendo uno scherzo. Probabilmente ora se entrerò in camera da letto troverò Angela e Charlotte nascoste sotto il letto o dentro l'armadio.' pensò.

Salì le scale cercando di non fare rumore e fu allora che lo vide. Un biglietto attaccato sulla porta della camera.

Inizialmente sorrise pensando che si trattasse di un foglietto lasciato da sua moglie e da sua figlia, ma l'espressione sul suo volto cambiò all'avvicinarsi alla porta fino. Da divertito Patrick divenne curioso, confuso ed infine terrorizzato.

 

« Caro signor Jane non piace essere diffamato, soprattutto per dello sporco denaro. Se lei fosse un vero sensitivo, invece che un disonesto piccolo verme, non avrebbe bisogno di aprire questa porta per sapere cos'ho fatto alla sua bella moglie e a sua figlia. »

 

Patrick dovette rileggere il biglietto diverse volte prima di rendersi conto di quello che era successo. No, non poteva essere vero. Era uno scherzo, doveva essere assolutamente uno scherzo. C'era un solo modo per scoprirlo: aprire la porta e vedere cosa c'era dentro.

La mano si appoggiò tremante sulla maniglia e lentamente la girò.

La stanza era buia, l'unica cosa illuminata dalla fioca luce della luna era una faccia rosso sangue che lo guardava sorridente.

Le urla gli si spezzarono in gola, iniziò ad arretrare, prima lentamente, poi di corsa.

Raggiunse la cucina e con le dita che non smettevano di tremare chiamò la polizia.

Appena sentì dall'altra parte del ricevitore una voce scoppiò a piangere. Le lacrime gli inondarono il viso e i singhiozzi gli riempirono la bocca impedendogli di parlare.

Quando ebbe terminato la telefonata si sedette e sprofondò il viso nelle mani.

Quel giorno il quartiere era particolarmente tranquillo. L'unico rumore proveniva dalla casa della famiglia Jane. Era il rumore di una risata.

Patrick aprì una bottiglia di Scotch e si versò una generosa quantità di whisky in un bicchiere.

Ce l'aveva fatta. Come sempre.

Era sempre stato un ottimo bugiardo e quel giorno aveva recitato alla perfezione il ruolo del padre di famiglia disperato a causa della prematura scomparsa di sua moglie e di sua figlia.

Era sicuro che nessuno avrebbe mai pensato che l'assassino era proprio lui. Uccidere la sua famiglia era stato un giochetto. Lo smalto alle unghie dei piedi della donna e della bambina fatto con il loro sangue? Il tocco finale che l'avrebbe fatto passare come uno dei più grandi assassini di sempre. Era geniale, Patrick continuava a ripeterselo.

Uccidere era diventato un hobby per lui. Lo rilassava e gli faceva dimenticare tutto quello che c'era di sbagliato nella sua vita.

Si era perfino assicurato che le telecamere della villa fossero accese in modo da registrare tutta la messinscena dall'inizio.

'E ora cosa farò?' si chiedeva.

Come poteva rendere tutto più divertente?.

Idea! Poteva far finta di essere un uomo disperato e in cerca di vendetta, di essere in cerca dell'assassino della sua famiglia. Sì, ecco quello che avrebbe fatto.

'Patrick sei geniale. Pazzo, ma geniale'.

   
 
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