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Autore: Volleydork    07/09/2013    3 recensioni
C'è un motivo se sei l'unico uomo che abbia mai amato. Chi immaginava che sarebbe andata a finire così?
[...]
Com'è stato difficile dimenticarti, Giacinto. Non l'ho fatto.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Apollo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fiore rosso
 
 
« C'è un motivo se sei l'unico uomo che abbia mai amato. Chi immaginava che sarebbe andata a finire così? Con uno dei primi delitti per gelosia.

« Lascia che te lo dica, Giacinto, nessuno di quei pittori mortali ti ha reso giustizia: eri molto più bello di così. Be', non mi sarei innamorato di te se non lo fossi stato. Frivolo? Forse. Di certo lo sono stato quando eri ancora in vita, trascurando tutti i miei doveri per stare con te. Ma dopotutto io ho tutto il tempo del mondo, tu non l'avevi. Come volevasi dimostrare.

«Ricordi i giochi? Ti ho sempre accompagnato ovunque. Tu a volte ti irritavi, ma sapevo che non durava mai molto il tuo malumore. E poi dicevi che certi giorni il sole, cioè io, non splendeva come al solito: ero triste perché ero lontano da te. Quindi poi venivo sulla terra e stavamo insieme.

« Quel maledetto giorno era anche uno dei più belli che avessi mai visto. Il cielo limpido, il vento fresco, fatale... Smetterò mai di sentirmi in colpa per quello che è successo? È stato il mio disco a colpirti, caro Giacinto. Non so descriverti a parole lo shock, il dolore, la rabbia. Il tuo sangue, la tua espressione sconvolta, questo e anche più mi ha distrutto un cuore già a pezzi. Lo sai, vero, che ho fatto il possibile? Dimmi di sì, dimmi che mi perdoni, se la cosa potesse in qualche modo essere d'aiuto.

« Sei venuto a morirmi tra le braccia, in un ultimo, grande gesto d'amore. È una frase forse banale, di certo già usata, ma sono contento che tu abbia deciso di passare il resto della tua vita con me, stretto a me, in cerca di conforto. Almeno tu hai potuto farlo. Io sono rimasto, impotente nella mia potenza, incapace nelle mie capacità, a guardare la luce che si spegneva nei tuoi occhi. Nulla hanno potuto le mie cure, nel poco tempo che ti avevi. Sono restato a vedere il tuo corpo morire e il mio amore sopravvivere, monco della sua parte più importante: tu.

« Zefiro, pazzo e irrazionale nella sua gelosia, ha deciso di privare entrambi di te. Come un bambino capriccioso, ha deciso che se non poteva averti lui, non ti avrei avuto neanche io. Com'era facile amarti, Giacinto! La tua bontà, il tuo entusiasmo. Quel disco volevi prenderlo al volo, gli eri corso dietro per impressionarmi con la tua abilità, così come io avevo cercato di impressionarti con la mia forza. Com'è stato difficile dimenticarti, Giacinto. Non l'ho fatto.

« L'unica cosa che ho potuto fare è stato renderti immortale nella memoria di tutti e di Zefiro. Un fiore rosso, come il sangue che mi scorreva tra le dita mentre cercavo di fermarlo: il giacinto, appunto. Adesso ce ne sono tanti, di tanti colori, ma quelli rossi restano i più belli. E poi è su quelli che ho scritto il mio dolore in due lettere. Άι. Mi sono sembrate sufficienti, non trovi? Di certo non potevo scrivere tutto quello che ti ho appena detto sui petali di un fiore.

« Ho pianto molto quel giorno. Ti ho amato tanto, Giacinto, e ho potuto fare così poco. »

Un'auto è parcheggiata vicino a un dio che sembra parlare da solo seduto davanti a un fiore. Ma solo lo è in apparenza.
 

C'è un ragazzo che dall'oltretomba ascolta le parole di una divinità. Guarda in alto, sorride.
« Ti amo anch'io » sussurra.
 
 
 
The sharp knife of a short life,
well
I've had just enough time
(If I die young - The Band Perry)
 
 
 

Angolo autrice:
 
Lo so, avevo detto che non avrei più scritto niente su Percy Jackson, ma la coerenza non è il mio forte. E la testa mi gioca brutti scherzi.
Ho scritto che Giacinto è l'unico uomo amato da Apollo, semplicemente perché è l'unico mito che conosco a riguardo, ma penso sia anche l'unico. Siete liberi di contraddirmi, purtroppo non sono infallibile, nonostante mi piacerebbe molto esserlo.
Influenzata dalla malinconia di inizio scuola? Forse, ma c'è anche il fatto che la prima volta che ho letto il mito di Apollo e Giacinto mi sono sciolta (non letteralmente) e me ne sono innamorata. La tristezza... Non so se qualcuno ha già scritto una storia di questo genere, se sì, sappiate che l'ho scritta in buona fede, avvertitemi che provvederò a cancellarla.
Boh, vi lascio, spero di avervi fatto provare qualcosa mentre leggevate questa storia, altrimenti devo rivedere il giudizio sulle mie capacità.
 
 
  
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