Questo capitolo parla di Scarlett e Mario :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.
Capitolo 3
Il primo mese di convivenza trascorse in un
batter d’occhio per i due ragazzi. Mario e Scarlett passavano molto tempo a
fare ciò che amavano di più, quasi la maggior parte della giornata e quando
avevano qualche ora a disposizione la passavano a letto, sotto la doccia o in
cucina tra un boccone e l’altro. E così passarono anche le prime due settimane
del secondo mese. L’ultimo.
I giorni passavano troppo in fretta, Mario avrebbe voluto bloccare il tempo e
rimanere con lei per sempre, così abbracciati nel letto dopo aver fatto per la
millesima volta l’amore con lei. Abbandonarla di nuovo era come staccarsi di
nuovo dal suo profumo, dal suo corpo, dai suoi baci.. una vera e propria
tortura. Quando qualche ora prima che s’incontrassero quella sera, aveva
ricevuto la chiamata dal suo capo che lo avvisava, che la permanenza a Las
Vegas stava per terminare, rimase di sasso. Non aveva contato i giorni, non
aveva voglia di contare quanto tempo fosse passato da quando si era trasferito
a casa di Scarlett, ma costatò che non fu sufficiente quel breve tempo e i
giorni continuavano a trascorrere velocemente, rimanevano le ultime due
settimane e poi avrebbe abbandonato tutto.. di nuovo. E inoltre doveva trovare
il coraggio di dire a Scarlett la verità.
<< Usciremo mai da queste quattro mura per cenare insieme? >>
convenne Scarlett aprendo leggermente gli occhi e con voce ancora impastata dal
sonno, cercò lo sguardo di Mario che era al suo fianco e quando lo trovò, gli
rivolse un piccolo e dolce sorriso.
<< Non ceniamo già insieme? >>
<< Dico sul serio, spavaldo. >> lo rimbeccò Scarlett con un leggero
pugno sul petto.
Mario fece una smorfia e voltandosi su un fianco si alzò sul gomito, fissando i
suoi occhi, sorridendo. Era bellissima. << Vuoi uscire per andare a cena?
>> propose sorridente lui.
<< Che gentile da parte tua aver pensato PER PRIMO a invitarmi a cena, ma
sì credo che vorrei andare a cena. >> beffeggiò Scarlett. Mario buttò la
testa indietro e rise, una risata profonda e melodiosa per le orecchie di Scarlett che nell’udirla
dovette mordersi il labbro inferiore per non essere contagiata anche lei.
<< Allora si prepari fanciulla perché la porterò in un magnifico
ristorante italiano, come piace a lei per trascorrere una magnifica serata.
>> sussurrò Mario avvicinandosi al volto della ragazza per rubarle un
altro bacio, leggero e dolce. Un bacio che Scarlett voleva approfondire ma
Mario si staccò lentamente dal suo volto e aggiunse con sorriso furbo: <<
Ah-ah. Così non faremo in tempo per uscire, piccola. >> E detto questo
Mario si alzò dal letto per infilarsi sotto la doccia.
Las Vegas come New York era considerata la città che non dorme mai. Quando i due
ragazzi raggiunsero il ristorante dove avrebbero passato la serata, Scarlett
alzò lo sguardo e vide le migliaia di luci che illuminavano Las Vegas.
<< È incredibile.. >> si lasciò sfuggire la ragazza osservando il tutto.
<< Lo so è magnifica. Vieni ti mostro il locale. >> parlò Mario con
entusiasmo. Entusiasmo che non contagiò Scarlett nel vedere il locale alla moda
che Mario aveva scelto per quella sera e così aggiunse con un mugolio: <<
No che non mi piaccia eh.. però non è qui che voglio passare la serata.
>>
Mario corrucciò il volto pensieroso, cercando di capire perché avesse cambiato
idea all’ultimo momento. Credeva avesse detto ‘uscire a cena’, così aveva
prenotato un tavolo in quel lussuoso ristorante e poi.. non voleva più cenare?
Nessuna ragazza con cui era uscito aveva rifiutato una cena galante in
ristoranti come quelli, ma doveva intuirlo che non usciva con una ragazza
qualunque, ma con Scarlett, sorrise diverto.
<< E va bene, anatroccolo. Dove vuoi andare allora? >>
<< In un posto dove ci si diverte di più. >> sorrise maliziosa
trascinandolo letteralmente poco più avanti del ristorante lussuoso, in una
traversa poco trafficata dove si sentiva provenire della musica. Non appena i
due si trovarono di fronte all’entrata del locale Scarlett fu travolta da
alcuni amici della scuola di danza. Mario li osservò e solo quando notò molti
altri ragazzi cui aveva scattato foto, capì che quel luogo era come un punto d’incontro
per tutti quei ballerini. Un luogo ben isolato dove, mangiare, divertirsi e
ballare tutto ciò che volevano, in compagnia.
<< Ciao Diane! Non pensavo di trovarti qui! >> convenne Scarlett
avvicinandosi al bancone verso la compagna.
<< Ciao bellezza! >> Le due ragazze fecero un saluto strano con le
mani e poi si abbracciarono calorosamente. E quando Diane incontrò gli occhi di
Mario, il ragazzo alzò leggermente il capo in segno di saluto.
<< Che ci fai qui ragazzone? Ti sei perso? >> beffeggiò Diane
dandogli un buffetto sulla spalla.
<< Gli faccio vedere come passo le serate. >> aggiunse Scarlett
ammiccando alla compagna.
<< Ma non mi dire.. la stavi portando in un ristorantino qualunque eh?
>> Il tono presuntuoso di Diane fece irritare un po’ Mario che alzò le
mani in segno di resa e aggiunse: << Beccato. >>
Le ragazze scelsero un posto idoneo dove accomodarsi e poi ordinarono da bere
ma Mario non capì perché scelsero proprio quel posto così chiese: <<
Questa mi è nuova, con tanti tavoli vuoti al centro della pista, perché avete
scelto questo che è così nascosto? >>
<< Scalett mi avevi detto che era in gamba il ragazzo. Così mi stupisce!
>> beffeggiò ancora Diane con un sorriso malizioso. Mario roteò gli occhi
poi rivolse lo sguardo a Scarlett per avere una risposta da lei che convenne
col dire: << Tra qualche minuto vedrai il perché. >>
Non disse altro. Ammiccò, si scambiò uno sguardo complice con Diane e poi si
alzò avviandosi verso una stanza dove vi era scritto Area di Servizio, entrò e
sparì completamente.
<< Ma dov’è andata? >>
<< Tranquillo Sherlock, si sta solo cambiando, tra un po’ sarà pronta..
>>
Ma Mario continuava a non capire. Le luci nella sala abbassarono e c’era solo
un lungo neon a illuminare il centro della pista. Mario allungò lo sguardo e
vide un ragazzo con delle cuffie avvicinarsi alla console e prendere il
microfono in mano per dare il benvenuto a tutta quella gente in sala.
<< Vieni abbiamo i posti in prima fila per vedere! >> Diane lo
afferrò e lo strattonò fino ad arrivare in prima fila tra tutta quella gente che
si era riunita in cerchio, lasciando tutta la pista da ballo vuota.
<< Ok ragazzi, siete pronti? >> urlò il Dj alla console e poi aggiunse:
<< Via con le danze! >>
Un luogo d’incontro dove ballare tutti insieme e forse anche per sfidarsi l’uno
contro l’altro. Era come vedere America’s best dance crew dove il pubblico
erano i ballerini stessi! Ecco cos’era quel posto e finalmente in quel momento
quando vide i ragazzi della scuola di ballo arrivare al centro della pista,
vide anche Scarlett con dei bermuda corti da danza neri e una maglia larga a
maniche corte color panna e delle scarpe da ginnastica alte. Gli rivolse un
sorriso malizioso e il gruppo, formato da cinque tra ragazzi e ragazze, iniziò
a ballare su musica rap e hip-pop. Mario sorrise divertito per l’intera scena
perché tutti i ragazzi che ballavano su un pezzo dei ‘LMFAO- I’m sexy and I
know it’ interpretavano l’intera canzone con scene buffe e divertenti che gli
fecero venire la pelle d’oca.
<< Ci sa fare la tua ragazza!
>> convenne Diane al suo fianco divertita.
<< Già. >> ma il volume della musica era troppo alto perché Diane
potesse sentire la risposta di Mario. O forse era stato il ragazzo stesso a
pronunciarlo quasi tra sé e sé
costatando lui stesso quanto Scarlett fosse brava in tutti i generi di
balli che si presentavano.
Ci sa fare la tua ragazza. La sua
ragazza.. Scarlett? Non gli era passato per la mente considerare Scarlett come
sua ragazza, ma ripetendoselo suonava piuttosto bene.
Quando il dj fece partire il ritmo di una salsa ogni ragazzo prese la propria
compagna e iniziò a ondeggiare al centro della pista. Mario perse di vista per
qualche secondo Scarlett poi se la ritrovò sotto gli occhi con quello sguardo
malizioso stampato in volto ed ecco che lo trascinò nuovamente in pista come
fece la prima volta, quando Micheal si ferì la caviglia.
<< Scarlett non so ballare la salsa! >> sorrise dispiaciuto Mario
cercando una via di fuga per sfuggire perché era completamente negato per quei
generi di balli. Pur avendo frequentato danza per qualche anno le sue
conoscenze si riunivano a una ristretta cerchia di balli, come il tango e
qualche mossa di hip-pop.
<< Qui nessuno sa ballare, seguono solo il ritmo, i passi vengono da
soli! >> ammiccò Scarlett.
Arrivati al centro della pista, Scarlett fece un segno d’intesa al dj che
subito fece partire una musica adatta a un ballo di salsa e merengue.
<< Segui il ritmo.. >> sussurrò Scarlett avvicinandosi al suo corpo
fino a quando non fu talmente vicina da sentirlo.
<< Lasciati andare.. >>
Mario le circondò la vita con una mano mentre l’altra afferrava la sua e si
postavano all’altezza dei loro volti. Tutti i ragazzi intorno a loro iniziarono
a battere le mani a tempo della canzone per incitare gli unici ballerini rimasti
al centro della pista. Loro due.
Iniziarono a ondeggiare su quel ritmo, piccoli movimenti, piccole giravolte, come
riscaldamento. Quando il ritmo iniziò ad aumentare Mario prese il controllo
della situazione, aveva capito come agire, ora doveva metterlo in pratica.
Sempre in quella posizione Scarlett iniziò a ondeggiare il bacino mentre i loro
piedi s’incrociavano danzando.
Quando Scarlett si allontanò da Mario di qualche centimetro iniziò a ondeggiargli introno in modo sinuoso e
malizioso facendo combaciare i loro bacini quando si scontravano.
<< Sai un vecchio saggio una volta disse.. >> convenne Scarlett. Si
voltò di scatto posando il suo corpo contro quello di lui; schiena contro
petto, ventre contro il suo sedere, poi prese le mani di Mario e in una carezza
se le fece scendere lungo il corpo fino a posarseli sui fianchi e quindi
aggiunse sempre con tono basso ed eccitante: << Il compito dell’uomo è
rendere la donna meravigliosa, farla brillare, così da rendere tutti gli altri
uomini solo invidiosi. La vogliono ma non possono averla.. >>
<< Tutti ti vogliono.. >> fece eco Mario continuando a farla
volteggiare in modo meraviglioso.
<< .. ma nessuno può avermi. >> continuò Scarlett dopo aver fatto
una piccola giravolta ed essere finita nelle sue braccia. I loro visi erano a
pochissima distanza, i loro nasi si sfioravano mentre entrambi erano ansanti.
<< Perché sei mia. >>
Mario pronunciò quell’ultima frase con tono possessivo, ma a Scarlett non diede
fastidio, anzi.. sorrise lasciandosi trascinare in cache mentre la sua gamba
sinistra aveva circondato la vita di Mario.
Un boato riempì la sala e tutti i ragazzi che erano rimasti a osservare quella
scena senza fiatare per tutto il tempo esplosero quando i due ragazzi ebbero
finito di ballare. Si ritrovarono di nuovo in quella posizione, viso contro
viso, quando il dj cambiò di nuovo musica ritornando all’hip-pop urlando al
microfono: << Scusate ragazzi, ma devo spegnere questo grosso fuoco che
avete acceso! >>
I due ragazzi si voltarono verso il dj e videro al suo fianco Diane che fece un
cenno di capo ai ragazzi che ricambiarono con un sorriso divertito.
I giorni non smettevano di trascorrere e mancava
ormai l’ultima settimana e Mario non aveva ancora detto a Scarlett del suo ritorno
a Londra, senza di lei. Intanto i due ragazzi avevano incontrato per caso
Paige, Laurel e Kate alcune amiche di Scarlett. Avevano trascorso qualche
giorno tutti insieme e aveva sentito più volte parlare Scarlett alle ragazze e
dire quanto fosse felice di tornare a Londra con lui per vivere insieme. E più
sentiva quella frase e più lui si sentiva una vera merda.
Quel pomeriggio Scarlett fu chiamata dalla signora Jodie la sua istruttrice
personale e rimase colpita non capendo il motivo.
Arrivò lì nell’orario stabilito e quando entrò nell’ufficio se la ritrovò a
braccia conserte con sguardo serio in volto. E Scarlett si preoccupò.
<< Jodie.. c’è qualcosa che non va? >> convenne la ragazza.
<< Volevo parlare qualche minuto con te Scarlett, siediti ti prego.
>> E Scarlett ubbidì accomodandosi di fronte a lei. E quindi Jodie
iniziò: << Allora Scarlett ho saputo che stai ospitando il signor. Mario
a casa tua per il tempo che resterà qui a Las Vegas.. >> e Scarlett
annuì. << Spero non sia fonte di distrazione. Questa settimana dovrai
allenarti il doppio per il saggio di questo sabato all’hotel Bellagio di Las
Vegas. Il ragazzo sta facendo un ottimo lavoro con le sue fotografie, sono
bellissime, peccato che non potrà rimanere qualche altro giorno in più..
>>
Scarlett corrucciò la fronte non capendo. Jodie l’aveva chiamata per risolvere
delle questioni importanti e ora si ritrovavano a parlare della partenza di
Mario?
<< In che senso? >> Intervenne la ragazza cercando di fare
chiarezza.
<< Nel senso che il suo lavoro è finito, ha fatto le foto che ci
servivano, ora deve tornare a Londra entro domani per altri lavori importanti.
>> Punto, pensò la ragazza
allargando le braccia.
Tornare a Londra entro domani? Scarlett credeva avessero a disposizione
un’altra settimana per stare insieme.. non credeva dovesse tornare così presto.
Sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi per quella notizia che Mario non le
aveva detto, godendosi solo quelle bellissime notti di follia.
Fonte di distrazione.. per questo Jodie le aveva chiesto di non distrarsi
perché aveva intuito che la partenza di Mario avrebbe potuto in qualche modo
danneggiare la sua carriera.
Abbassò lo sguardo e si sforzò di assumere un comportamento serio e quindi
aggiunse: << Non si preoccupi Jodie, la partenza di Mario non graverà sul
saggio. >> E detto quello Scarlett si alzò e uscì dall’ufficio diretta
verso casa sua, sperando che la sua voce non le avesse tirato un brutto scherzo
inclinandosi verso la tristezza e l’amarezza per quella notizia.
Quando entrò in casa a sguardo basso non
riuscendo ancora a capire perché Mario non le avesse detto della partenza sentì
un rumore dinanzi a lei. Alzò lo sguardo e ritrovò una valigia caduta a terra e
Mario in piedi con aria dispiaciuta. Si lessero entrambi negli occhi. Entrambi
sapevano quello che era accaduto e più di tutti, Mario era dispiaciuto!
<< Scarlett.. >> parlò piano lui, ma Scarlett divenne cupa in volto
e parlò: << Non dire neanche una parola. >>
La sua voce era tagliente come la lama di un coltello e Mario si sentì
trafiggere nel profondo. L’aveva scoperto da qualcun altro qualcuno cui lui
stesso l’aveva detto.
<< Scarlett volevo dirtelo. >> Parlò Mario cercando di farla
calmare seguendola con lo sguardo mentre raggiungeva la sua camera, poi la
ragazza si bloccò di scatto davanti a lui e lo osservò diritto negli occhi.
<< Volevi. Ma non l’hai fatto. >>
<< Non mi andava di farti soffrire un’altra volta. Pensavo che partire
senza che tu lo sapessi avrebbe aiutato in qualche modo. Dovrai ballare al
Bellagio un hotel importante, c’è in gioco la tua carriera se riuscirai a
colpire i migliori manager in quel campo potrai tornare a Londra e coltivare il
tuo sogno quello di aprire una scuola di danza tutta tua. >> Potrai
tornare a Londra da me e così potremo vivere insieme.. ma questo Mario non lo
disse ma avrebbe tanto voluto dirlo. << Non volevo essere la causa della
tua ritirata. >>
<< Lo sai bene anche tu che non sei un bravo attore. Piantala perché non
convinci nessuno. >> Scarlett
sapeva che mentiva e che la sua era solo una scusa dell’ultimo minuto. <<
Io non capisco. Tutto quello che c’è stato tra noi, tutto quello che sentivo
per te.. credevo le sentissi anche tu. >> e nel pronunciare quella frase
Scarlett non riuscì più a controllarsi. Un mare di lacrime le bagnò il volto
facendola sentire come una stupida in quel momento ma più cercava di fermarle e
più non ci riusciva.
<< Quando balliamo c’è quella forte alchimia tra noi.. io non capisco..
>>
Certo che la sentiva Mario. Non capiva neanche lui come fosse possibile che
solo Scarlett riuscisse a essere il centro del suo pensiero ogni volta, che
riuscisse a provocargli tutte quelle sensazioni. Non capiva perché lei.
<< Stavamo solo ballando.. >> Avrebbe voluto tagliarsi la lingua in
quel momento per aver pronunciato quelle parole, ma era la cosa giusta da fare,
lo aveva promesso anche alla signora Jodie che ci teneva molto a quel saggio. E
poi lui non era in grado di amare Scarlett come lei desiderava, come avrebbero
vissuto la loro vita, a distanza?
Scarlett rimase di sasso, con il respiro in gola come se una lama affilata le
avesse lacerato il cuore, come se l’amore della sua vita le avesse sbattuto in
faccia la realtà. Non poteva davvero dire quelle parole. Non dopo quello che
avevano passato in quei due mesi.
<< Ti prego perdonami. >> Per
non averti amato come desideravi. Quelle furono le ultime due parole e
mentre le lacrime continuavano a scendere e il cuore si Scarlett era ormai rotto
in mille pezzi, Mario le ridiede le chiavi che per quei due mesi erano state le
sue, le diede un bacio sulla fronte e andò via. Senza più rientrare.
Mario si sentiva una vera merda per quello che
aveva fatto alla donna che amava con tutto il cuore. Non ci credeva ancora che
per la seconda volta stava partendo senza salutarla dopo averle promesso mari e
monti. C’era solo una definizione che gli veniva in mente in quel momento: era
solo un lurido bastardo.
Alla fine però dopo lunghi ripensamenti prese la decisione più giusta da fare.
Chiamò il suo direttore e dopo una lunga conversazione di botta e risposta
vennero entrambi a una conclusione più ovvia.
<< Grazie per avermi ospitato Adelle. Non sapevo proprio dove altro
andare.. >> Convenne Mario sorseggiando del buon caffè appena preparato
dall’anziana che gentilmente si era offerta per ospitarlo a casa sua.
<< Hai una brutta cera ragazzo mio. Che ti è successo? >> domandò
Adelle accomodandosi al suo fianco pronta a subirsi un lungo discorso disperato
e a dare consigli.
<< Di tutto. >>
<< In questa storia centra qualcosa Scarlett? >> chiese curiosa
l’anziana pur sapendo già di cosa si trattasse.
<< Credevo che partire senza che lei lo sapesse l’avrebbe aiutata ad
andare avanti. Ha un’importante saggio questo sabato ed io dovrò partire il
giorno prima, non potevo lasciarla un’altra volta proprio prima del suo saggio.
Non di nuovo.. >> Adelle non disse nulla, aveva un metodo tutto suo, a
lei piaceva ascoltare fino in fondo e poi giudicare e dare consigli. Così Mario
continuò: << Credevo che così si sarebbe dimenticata presto e tutto si
sarebbe sistemato in tempo per il saggio. >> Mario si chinò leggermente,
posò entrambi i gomiti sulle ginocchia e la testa sulle mani, osservando lo
schermo nero della televisione.
<< Ora mi rendo conto che ho sbagliato di nuovo. Non sono in grado di amarla
come lei desidera, sono sempre stato in giro per il mondo alla scoperta di
luoghi da fotografare, ma ora mi rendo conto di non essere nulla senza di lei.
Mi rendo conto che la sua presenza è tutto per me. Non sono passate neanche tre
ore da quando l’ho lasciata e già mi manca! >>
Ora toccava ad Adelle trarre le sue conclusioni. << Ti sei innamorato di
lei? >>
<< E non in due mesi, ma da quando la conosco che sono innamorato di lei!
>>
Adelle sorrise intenerita per quelle parole. << È la prima volta che
sento una cosa del genere da un ragazzo. Di solito sono le ragazze della scuola
che mi riferiscono queste cose. >> rise la donna.
<< E lei cosa risponde? >>
<< Dico loro di tentare ma non troppo perché per quanto mi riguarda se è
il maschio a volerti deve essere lui a venire da te! >> ammiccò la donna.
<< Quante probabilità ho che non sia un maschio a venire da me, ma
Scarlett? >> beffeggiò Mario facendo ridere la donna.
<< A te invece dico che se vuoi davvero una ragazza devi tentare il tutto
per tutto, fare anche la cosa più folle che tu abbia mai fatto in tutta la tua
vita e dimostrarle quanto la ami oltre che con le parole anche con i fatti.
>>
Mario rifletté sulle parole della donna e socchiuse gli occhi pensando, poi
disse: << Ha qualche suggerimento? >>
<< Conosco Scarlett come le mie tasche. Una volta mi disse che avrebbe
tanto voluto un corteggiatore segreto, essere venerata da una persona che non
conosce! Stupiscila ragazzo, osa il tutto per tutto, so che ne sei in grado!
>> E le parole di Adelle gli fecero venire una brillante idea.
Quel sabato sera tutto andò a buon fine. Com’era
ovvio d'altronde. Scarlett non capiva perché la partenza di Mario avrebbe
potuto in qualche modo influenzare lo spettacolo. Quando scese dal palco, si
diresse a grandi falcate dentro il suo spogliatoio e si chiuse dentro. Si
svestì e indossò una vestaglia prima di rimettere i vestiti, quando bussarono
alla porta.
<< Non sono in vena di parlare con nessuno! >> urlò di rimando
Scarlett rimanendo seduta al suo posto.
<< Emh.. signorina Scarlett, ci sono dei fiori per lei! >> parlò
qualcuno da dietro la porta. Scarlett corrugò le sopracciglia e pensò che forse
quei fiori fossero stati mandati da qualche fan che aveva visto lo spettacolo
così con nonchalance aprì la porta, prese i fiori e ringraziò il fattorino.
Un grosso mazzo di rose rosse e un biglietto. Posò le rose su un tavolino e
aprì il biglietto per leggere cosa vi era scritto.
<< Smetti di cercare un finanziatore per coronare il tuo sogno. P.s.: il
tuo ammiratore segreto. Uh ammiratore segreto, chi è? >> Diane parlò alle
sue spalle facendola spaventare per quell’entrata in scena inaspettata.
<< Diane! Come sei entrata? >>
<< La porta era aperta. Allora chi è quest’ammiratore segreto? >>
curiosò la ragazza osservando le rose.
<< Non lo so. Se lo sapessi non ci sarebbe scritto ‘ammiratore segreto’,
no? >> ribatté Scarlett accigliata.
<< Oh! Nervosa per qualcosa in particolare? >> alzò un sopracciglio
Diane osservandola. << Non mi piace questa storia. Tutto qua! >>
aggiunse Scarlett con un broncio dispiaciuta per aver risposto in quel modo
alla compagna.
<< Non ti piace? Ma se vai matta per gli ammiratori segreti! >>
<< Forse una volta. Ora non più. Non mi piace punto e basta, perciò
getterò via queste rose! >> Afferrò il mazzo di fiori e li gettò in un
secchio della spazzatura alle sue spalle. Si voltò e osservò Diane con sguardo
soddisfatto e quindi la compagna aggiunse: << Tu sei tutta matta!
>> e detto quello la ragazza uscì dallo spogliatoio chiudendosi la porta
alle spalle, lasciando Scarlett sola.
Scarlett roteò gli occhi esasperata, poi il suo sguardo cadde sui fiori nella
spazzatura e le osservò con aria dispiaciuta e aggiunse in un sussurro:
<< Non sono un mazzo di rose e un biglietto scritto da chissà chi che
volevo stasera! >>
Ma la storia dell’ammiratore segreto sembrava non avere fine. Senza spiegare
come, Scarlett ricevette dei messaggi da un numero sconosciuto, dove c’era scritto
che a breve si sarebbero incontrati a
Londra.
Non riusciva a capire come quell’ammiratore segreto sapesse che aveva prenotato
un volo per Londra e sapesse anche dove si sarebbe tenuto il prossimo
spettacolo.
Era tutto così strano. Chiese a chiunque conoscesse se fosse l’inventore di
quello scherzo, ma tutti le rispondevano che non avevano idea di chi fosse il
numero che lei mostrava.
Arrivata a Londra aveva un mare d’impegni ad aspettarla e nonostante fosse nel
suo vecchio quartiere dove aveva vissuto da bambina, non riusciva a trovare
qualche minuto da poter dedicare ai suoi genitori che tanto desideravano una
sua visita, per fortuna sarebbero stati presenti allo spettacolo.
<< In bocca a lupo per stasera.
>> c’era scritto nel messaggio che le era appena arrivato, ma stufa di
tutta quella messa in scena scrisse per la prima volta al suo ammiratore segreto.
<< Chi sei? Ti conosco? >>
<< Sì, ma non ti dirò chi sono fino alla tua premiazione dello
spettacolo. >> le rispose l’ammiratore.
<< Come fai a sapere che sarò premiata io? >>
<< Non vorrai deludermi proprio ora spero! >>
<< Mi sto stancando, dimmi chi sei! >> Scarlett non ricevette
risposta con quel messaggio perciò provò in un altro modo sperando di ricevere
qualcosa. << Posso sapere almeno il tuo nome? >>
<< Mich. >>
<< Altro? >> e con quell’ultimo messaggio Scarlett non ricevette
più risposta.
Iniziava davvero a stancarsi di tutto quel giochetto, anche se sapeva quello
che poteva sembrare un nome, era stanca, poteva anche aver confessato a
qualcuno che amava essere corteggiata da un ammiratore segreto, adesso però che
le sue fantasie stavano diventando realtà non lo sopportava. Ma ora che ci
rifletteva, Scarlett ricordò che oltre a Diane a sapere di questa sua fantasia
segreta c’era solo un’altra persona. Adelle. Digitò subito il numero
dell’anziana e questa rispose: << Dimmi tutto Scarlett! >>
<< Adelle ha per caso detto a qualcuno del mio segreto? >> chiese Scarlett socchiudendo gli occhi.
<< Di quale segreto stai parlando? >> La voce della vecchia non
trasudava alcuna sfumatura era perfettamente seria. Era impossibile scoprire se
avrebbe detto la verità o no, ma valeva la pena tentare.
<< Adelle sa perfettamente di cosa sto parlando! >>
<< Ragazza cara, se stai parlando della tua fantasia erotica del tuo
corteggiatore segreto.. allora stanne certa non l’ho detto a nessuno. Sarò
anche vecchia ma so mantenere un segreto! >>
Come immaginava, quella donna poteva essere anche colpevole ma non avrebbe
parlato mai.
<< È successo qualcosa? >> domandò poi la donna dall’altro capo del
telefono, curiosa. << Qualcuno ti sta corteggiando come sognavi? >>
<< Qualcuno che non vuole dirmi chi è! >>
La donna rise e poi aggiunse: << Ragazza mia, lo scopo del corteggiatore
segreto è proprio questo! >> Scarlett fece una smorfia pur dando ragione
all’anziana. << Sono certa che
alla fine ne sarai molto più che soddisfatta quando saprai chi è il corteggiatore!
>> E detto questo Adelle salutò la
ragazza e terminò la chiamata, lasciando comunque senza una risposta Scarlett.
Non le rimaneva che aspettare a quella sera quando dopo lo spettacolo
finalmente avrebbe scoperto chi fosse il suo folle e pazzo corteggiatore
che le aveva comprato addirittura un locale per la sua scuola di ballo!
Lo spettacolo stava per concludersi. << Finalmente vedrò chi sei, Mich!
>> digitò Scarlett al suo ammiratore che però non rispose. Purtroppo
quella sera non andò tutto nel verso giusto. Quando Scarlett e Micheal erano a
metà dell’ultimo ballo che doveva chiudere le gare per dare il via alle
premiazioni, il suo compagno avvertì delle forti fitte alla caviglia che si
fratturò due mesi prima.
<< Micheal riesci ancora a ballare? >> domandò il presentatore
dello spettacolo al ragazzo che si era accasciato massaggiandosi. Ma Micheal negò
con il capo per troppo il dolore. << Mi dispiace ragazzi, a meno che non
ci sia un sostituto, dovete ritirarvi dalla competizione! >>
Ritirarsi?? Era fuori discussione per Scarlett. Quella sera tra il pubblico
c’erano anche i suoi genitori che erano riusciti a essere presenti cancellando
mille impegni e non si sarebbe ritirata proprio all’ultimo minuto. Però non
avevano un sostituto.
<< Ballerò io, al posto di Micheal! >> Scarlett voltò il capo nella
direzione della voce e del ragazzo che si era offerto di ballare con lei
l’ultimo ballo. E quando i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo, si
spalancarono come la bocca e Scarlett rimase interdetta. Era Mario. Il ragazzo
si avvicinò a lei e si fermò a qualche centimetro di distanza afferrandole la
mano. << Ottimo. Allora possiamo andare con la musica? >> domandò
il presentatore.
<< No. >> urlò Scarlett tra i volti del pubblico sbalordito.
<< Io non voglio ballare con te! >> disse osservando Mario diritto
negli occhi. Mario chiese al presentatore qualche minuto per convincere la
ragazza e così la portò giù dal palco lontano da occhi indiscreti. <<
Scarlett lo sai anche tu che non hai altra scelta! >>
<< Bene. Allora mi ritiro dalla competizione! >> fece per
allontanarsi ma Mario la afferrò saldamente la vita avvicinandole il corpo al
suo. I loro occhi erano così vicino come le loro labbra, ma lo sguardo di
Scarlett era duro quindi Mario aggiunse: << Ok. Allora non farlo per me,
fallo per i tuoi genitori, fallo.. fallo per Mich! >>
Scarlett sbarrò gli occhi e deglutì, non riuscì più a parlare aveva solo il
cuore a mille e un sorriso stampato in volto, e Scarlett capì tutto. Sorriso
che anche Mario ricambiò e capì che era un sì così le prese la mano e tornarono
sul palco. La musica iniziò come iniziarono i loro movimenti leggiadri come il
vento, non era il solito tango o salsa e merengue il loro ballo ma era qualcosa
di diverso e speciale, le scene del ballo raccontavano un po’ la loro vita, il
loro incontro, il loro amore nato con il tempo, poi le due separazioni e infine
il finale con l’incontro decisivo e duraturo. Mario afferrò Scarlett dai
fianchi la sollevò in aria e la fece volteggiare poi quando delicatamente la
riappoggiò a terra, fece qualche passo indietro, come a simboleggiare la loro
unione prima e poi la distanza dopo, quindi Scarlett si voltò corse incontro a
Mario che la afferrò in braccio. Lei gli circondò la vita con le gambe e lo
abbracciò interamente come fece anche Mario, subito dopo qualche secondo le
fece fare un piccolo cache mentre le gambe di Scarlett gli circondavano sempre
la vita e quando anche le ultime note suonarono, Scarlett tornò a cingergli il
collo con le mani. Occhi contro occhi, nasi che si sfioravano, respiri ansanti
e le loro bocce che si sfioravano senza mai toccarsi definitivamente. Mario
mimò con le labbra un ‘perdonami’ e Scarlett annuì.
<< Ti amo. >> sussurrò Mario contro le sue labbra.
<< Ti amo anch’io. >> sussurrò Scarlett con il cuore in gola per
l’emozione.
Un grosso applauso partì dal pubblico e tutti si alzarono in piedi fino alla
giuria che era rimasta con la pelle d’oca per tutta la durata dell’esibizione.
Scarlett e Mario quella sera avevano vinto.
<< Posso aprire gli occhi?? >>
domandò la ragazza scocciata di tenere una benda sugli occhi.
Una settimana dopo Scarlett e Mario si trovarono a vivere insieme a Londra,
proprio nel quartiere dov’erano cresciuti da bambini. Dopo l’esibizione, i due
ragazzi fecero l’amore e poi parlarono di Mich e di molte altre cose, come
l’acquisto di un locale che Mario aveva regalato a Scarlett per aprire la sua
scuola di danza.
<< Ancora un secondo! >> convenne Mario trascinandola verso il
locale, << Ecco apri gli occhi! >>
Mario le tolse la benda e Scarlett aprì gli occhi e rimase stupita di quanto fosse grande quel
locale, ed era tutto suo.
<< Oh mio dio! Ma è grandissimo!! >>
<< Il nome che c’era prima non mi piaceva perciò lascio tutto nelle tue
mani, puoi chiamarlo come vuoi questo posto, perché da oggi in poi è tutto tuo!
>>
Scarlett si commosse e abbracciò Mario ringraziandolo per la millesima volta e
lui rise.
<< Ti ho già detto che ti amo? >> convenne Scarlett guardandolo
diritto negli occhi e Mario corrugò le sopracciglia, divertito, negando con il
capo così Scarlett aggiunse con tono dolce: << Ti amo. >>
<< Anch’io. >> rispose lui rubandole un dolce e tenero bacio.
NOTE FINALI
*tanti lacrimoni* ahahah ok, torno normale! Wow. Posso solo dirvi questo, Wow.
Non credevo che scrivere una storia con tanto di mini storie a parte mi durasse
anche più di un anno di lavoro! È stato davvero duro scrivere l’intera storia,
da Falling in love.. Take me.. You make me complete.. fin qui A steps of love
:3 Dopo la prima storia non credevo neanche di finire con questo risultato! Ogni
ragazza che mi ha lasciato anche un piccolo commento è stata fondamentale per
andare avanti, continuare e conclude la storia intera perciò il primo GRAZIE va tutte voi ragazze :’3 grazie per avermi
sostenuto, grazie per aver detto le vostre opinioni, grazie anche per quelle
negative perché comunque vadano fanno crescere e fanno capire i proprio sbagli!
Grazie per aver seguito tutte le storie, nonostante Falling in love sia
conclusa continuo a vedere quei numeri crescere di poco in poco e rimango
sbalordita, nel senso buono ovvio ahaha lol, e mi emoziono! Spero che per quel
poco che sia riuscita a concludere con questa piccola “saga” se la si può
chiamare così ahah, vi sia piaciuto e saperlo mi renderebbe molto felice :3
Ringrazio anche le mie tre migliori amiche perché siete sempre state le mie muse per i personaggi secondari spero vi sia
piaciuto e spero di aver fatto almeno un buon lavoro ;D Grazie per avermi
sostenuto ma soprattutto grazie per avermi sopportato
per un anno intero *-* vi voglio bene!!!
Non amo molto fare i monologhi perciò concludo in fretta. GRAZIE ancora a tutte
voi splendide ragazze e se vi va di lasciare anche un piccolo commento io sono
qui :3 sempre se vi va e se vi è piaciuto questo capitolo!
Vi mando un grosso bacio! Spero di rivedervi tutte in una futura storia se
dovessi decidere di pubblicare qualcos’altro ahaha :D
Un bacio e grazie ancora!!!
Peace.
Betta <3