07/09/2013
3 recensioniDannati Maka-Chop
Soul aveva sempre odiato quei dannatissimi Maka-chop. Sentiva che un giorno gli avrebbe sul serio sfondato il cranio, quella pazza della sua partner, con quei suoi tomi giganti.
Magari sarebbe finito in coma, chi lo sa.Parliamoci chiaro: Soul odiava tante cose di Maka.
Odiava il suo essere così studiosa e diligente, così permalosa e scontrosa.
Odiava che dovesse insultarlo sempre.
Odiava la sua stupida vocina.
E odiava anche quei codini biondi, che la facevano sembrare una bambina, nonostante ormai avessero sedici anni.
Per questo, quel giorno, si stupì.
Si stupì di lei, ma soprattutto di se stesso.
Dopo un Maka-chop, piuttosto forte, più del solito, si arrabbiò con Maka. Si arrabbiò davvero tanto. Insomma: non poteva sempre metterlo K.O. in quel modo così poco cool.
Maka gli urlò che non era per niente questione di essere cool o no, gli urlò che era il suo essere enormemente stupido a farla innervosire.
-Sai Soul, alcune volte spero che uno dei miei Maka-chop possa smuovere qualcosa nel tuo cervello per poi portarlo a funzionare, finalmente. – Ridacchiò.
- Spiritosa. – Le rispose con una smorfia ironica stampata sul volto.
Lei lo ignorò, accese la tv e si sedette sul comodo divano bordeaux, alzando il volume e cambiando canale. Soul, dopo un paio di minuti, decise di sedersi accanto a lei. La testa aveva cominciato a fargli male e il volume della tv non faceva altro che peggiorare le cose.
- E abbassa questo volume! - Maka gli rivolse un perfetto sguardo assassino e prese il telecomando che aveva posato sul tavolino di vetro di fronte al divano.
Il volume era a ventisette. Lei lo abbassò a ventisei, sorridendogli soddisfatta.
- Oh, grazie tante!- sbottò Soul.
Sbuffò e dopo essersi appoggiato con la testa al bracciolo del divano, si sdraiò, posando il capo sulle gambe di Maka, gli occhi rivolti verso il grande schermo della televisione.
- Ehi!
- Sta’ zitta. Ho mal di testa per colpa tua e se non vuoi chiudere la tv, almeno fammi stare comodo.
La sua partner, stupita dalle sue parole, sentendosi un po' in colpa per il mal di testa della buki, lo lasciò stare.
Soul era caldo, lo era sempre stato, anche in inverno, quando nevicava, quando lei avrebbe voluto coprirsi sotto strati di maglioni infiniti. Sentiva il suo respiro sulla gamba, coperta solamente da un pantaloncino verde che in quel momento avrebbe preferito non indossare.
Il fiato di Soul la faceva rabbrividire, di tanto in tanto, elettrizzandola.
Era come se mille scariche elettriche le attraversassero la spina dorsale, senza però farle male.
Si mosse leggermente e sentì i suoi capelli candidi sfregare sulla pelle nuda.
Sembravano cosí morbidi...le venne un'improvvisa voglia di toccarli. E lo fece. Eccome se lo fece.
Cominciò a giocare con i suoi capelli, tirandone piccole ciocche, rigirandosele tra le dita.
Poi ci fu un momento, un attimo che le sembrò lunghissimo, in cui lui la guardò, girò leggermente la testa e fissò il suo viso, tentando di cogliere il suo sguardo, per notare se ci fosse qualcosa di diverso, probabilmente. Maka fece finta di niente, continuando a guardare la televisione, facendogli credere che quel gesto, cosí strano e cosí piacevole, non fosse altro che qualcosa di automatico, di distratto.
E in un certo senso, quasi lo divenne, automatico. Ma mai distratto. Non poteva essere un gesto compiuto con distrazione, non da lei. Non da lei che faceva attenzione a non fargli male, a non sembrare troppo indiscreta. Finì per accarezzargli il capo, giocherellando ancora, qualche volta, con qualche ciocca. E Soul non poté fare a meno di chiudere gli occhi, beandosi di quella situazione, di quella Maka così delicata, che pochissime volte si lasciava scovare.
Rimasero così, sereni, con un leggero sorriso sulle labbra di entrambi, finché Soul sentì che le dita della sua shokunin non si muovevano più tra i suoi capelli. Si dispiacque che quella sensazione così meravigliosa potesse essere finita, così fece per lamentarsi, quando, aprendo gli occhi, non notò che Maka si era addormentata. Aveva una faccia terribilmente buffa, sembrava quasi una bambina.
Una bambina che, nonostante tutto, rimaneva sempre graziosa.
Sospirando, si alzò dal divano e le sistemò meglio il capo sul cuscino e le distese completamente le lunghe gambe sul divano, in modo che potesse stare più comoda.
Prese una coperta e gliela distese addosso; poi si fermò ad osservarla ancora.
Era una stupida.
Eppure amava il suo modo di essere. Cioè, lo aveva sempre odiato. Ma da un lato lo amava.
Lo amava perché la rendeva così diversa dalle altre ragazze, così interessante, così…Maka.
E Maka era un pozzo di allegria, di determinazione e forza, di nervosismo e ironia, di fiducia e di cultura. E di bellezza, quella di sicuro.
Amava persino gli insulti che gli rivolgeva. Lo sfidava continuamente. Ed era un’altra delle cose che gli piacevano, che rendevano la sua meister una persona davvero particolare.
Se ne inventava uno al giorno. Soul non aveva mai capito come facesse, da dove le venissero tutte quelle idee e tutte quelle parole strane. Non immaginava che i libri fossero sua grande fonte di ispirazione. Sì, anche in fatto di insulti.
E amava la sua vocina, stupida almeno quanto lei. Vocina che, però, lo aveva sempre tranquillizzato.
Decise di andare a trovare Black*Star, magari avrebbero giocato un po’ ai videogiochi o fatto gli stupidi insieme. Stava per dirigersi verso la porta quando la guardò, ancora, per l’ennesima volta forse e le sciolse un codino, delicatamente, passando le dita tra i suoi capelli biondi, proprio come aveva fatto lei pochi minuti fa. Le sciolse anche l’altro.
E amava anche quei codini. Perché? Perché i codini sono fatti anche per essere sciolti.
Sorrise, scuotendo la testa leggermente.
Arrivò davanti alla porta, ma si costrinse a tornare indietro.
Un’altra volta.
Diamine, di questo passo sarebbe impazzito.
Si chinò e le lasciò un lungo bacio sulla fronte. Un bacio dolce e quasi tenero, bacio che Soul non aveva mai dato a nessuno. Andiamo…un figo come lui non faceva cose del genere.
Nonostante ciò, in quel momento, si sentì terribilmente cool.
Aprì la porta e la richiuse alle sue spalle.
La testa non gli faceva più nemmeno male. Non ci aveva fatto caso. Si mise le mani in tasca e continuò a camminare, sorridendo e pensando che in fondo ciò che si odia, si ama, seppur in minima parte.
Dopotutto, era merito di uno dei suoi Maka-chop se era successo tutto quello.
Peccato, che Soul non poté vedere il sorriso di Maka allargarsi nuovamente sul suo volto.
Lo stupido angolo dell'autrice
Ok. Se qualcuno dovesse mai leggere questo obbrobio, dovrebbe sapere
che non sono stata io a scriverlo. No no. Che tutto questo fa parte solamente
della sua fantasiosa immaginazione (?).
Ok ok. La finisco (*sbuffa rumorosamente*)
Ho scritto io questa...cosa.
Non mi fa impazzire, ma non la disprezzo neppure, altrimenti non l'avrei pubblicata.
Eppure non vedevo l'ora di pubblicare una fan-fiction su Soul Eater.
Soul e Maka *^* che carini *^*
Ho sempre letto fan-fiction su di loro, quindi averne scritta una mi rende
abbastanza soddisfatta, considerando anche il fatto che per ora
non riesco a scrivere per qualche motivo a me totalmente sconosciuto.
Se si tratta del blocco dello scrittore, vorrei dirgli che è piuttosto stronzo.
Ogni consiglio è ben accetto (y)
Ok ok ok, vorrei fare i complimenti a chi ha letto questa fan-fiction (se qualcuno la
leggerà) e ringraziarlo davvero tanto.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche perché credo che non sarà l'ultima
fan-fiction che scriverò. Soul Eater mi ispira davvero tanto :3
Scritto questo, vi salutoooo
Bye guys! (Oh yeah)
A presto
Ciaooooooooooo
P.S. se per caso c'è qualcuno che legge anche le mie originali ( Racane e L's secret ) credete che sia una buona idea creare un gruppo su Facebook?