L’ampio viale alberato era poco popolato e spazzato da una leggera brezza settembrina. Il sole era scomparso dietro il mare già da un pezzo, ma all’orizzonte l’azzurro scuro del cielo sfumava in un rosa tenue.
Due figure spiccavano, in un marcato contrasto di altezze. Lei, bassa, indossava una canotta bianca su una gonna color corallo lunga fino al ginocchio; lui, alto, portava una maglietta azzurra a maniche corte e un paio di pantaloni scuri.

Io e Cory avevamo approfittato del pomeriggio libero dalle registrazioni per fare una passeggiata in un paese vicino Los Angeles, dove era poco probabile che i fotografi ci seguissero.
Avevo davvero bisogno di passare un po’ di tempo sola con lui, di sentire la sua mano calda stringere la mia, di farlo ridere con quel suo sorriso sghembo. Il suo sorriso, già … Fu la prima cosa che notai in lui, quando ci incontrammo agli Studios per i provini di Glee. Non riuscivo quasi a staccare gli occhi da quel sorriso. Fu probabilmente quello il momento in cui avrei dovuto capire di essere fregata. Già, Cory Monteith mi aveva fregata. Quattro anni dopo quel fatidico giorno, avevo capito che quel ragazzo mi aveva anche salvata.
Eravamo giunti alla fine del viale, dove la strada si trasformava pian piano in spiaggia.
Ci fermammo, silenziosi, a guardare le onde poco distanti che si infrangevano sulla battigia.
Cory mi avvolse in un abbraccio protettivo, portando il braccio sinistro attorno alle mie spalle. Io strinsi il mio braccio destro dietro la sua schiena, in un incastro perfetto che, ne ero sicura, nulla avrebbe potuto sciogliere. Appoggiai la guancia destra sul petto di Cory, ascoltando il suo respiro.
"Cory?"
"Hum?"
"Vorrei che tu fossi il padre dei miei bambini. Un giorno." dissi piano, sollevando il viso dal suo petto e guardandolo negli occhi. Cory tentava di nascondere il sorriso.
"Hermione Monteith" soppesò lui "Suona bene, per essere un nome decisamente strano!"
"Oh, ma Hermione non è poi così strano!" protestai io, dandogli un debole pugno sulla pancia.
Avevo passato intere pause tra una registrazione e l’altra ad ascoltare il resoconto minuto-per-minuto di Chris della sua visita agli Studios di Harry Potter. Mi ero fatta una cultura in quel campo e il personaggio di Hermione mi aveva affascinata più di tutti.
Appoggiai di nuovo la guancia sul petto di Cory, un po’ dispiaciuta, cercando la posizione più comoda.
Cory mi strinse ancora più a se, poi disse piano:
"Mi piacerebbe sai, essere il padre dei tuoi bambini"
Il mio cuore mancò un battito e le mia labbra si aprirono in un sorriso radioso, che tentai di nascondere affondando ancora di più il viso nella sua maglietta. Cory mi posò un bacio sui capelli, una promessa delicata come una farfalla, ma con una potenza incalcolabile. Non resistetti, gli gettai le braccia al collo.
"Ti amo" sussurrai, mentre Cory sorrideva contro il mio viso.

CONFESSIONI DELL'AUTRICE
Come se non ne avessi abbastanza, sì, sono entrata in un nuovo fandom: Glee
Per chi non conoscesse Glee (ed è una cosa davvero grave, quindi filate su un sito di streaming adesso!), è una serie tv comica. Ma non lasciatevi ingannare da quel piccolo aggettivo, perchè vi posso assicurare che si piange tanto, ma tanto! Comunque la mia OTP è la Finchel e dato che ho un naso come quello di Rachel e sogni grandi come i suoi mi sento in dovere di passare il resto della mia vita alla ricerca del mio Finn.
Non serve sottolineare quanto abbia pianto quando Cory ... insomma lo sapete, non fatemelo ricordare. Per cui ho iniziato ad amare sia lui che Lea. *evviva*
Credo a ragione che non sarete sorpresi del fatto che ANCHE questa FF è nata da un mio sogno, cioè nel sogno io ero Lea. potete immaginare la mia felicità- e vi giuro anche che non assumo funghi allucinogeni prima di scrivere queste cose. Cioè, le sogno davvero ed è abbastanza proccupante.
Recensite, che non vi fa male
R.I.P. Cory :'')
Baci, RiccRoss