Ieri sono andata dal parrucchiere.
Odio quel posto. Ci sono quattro parrucchieri (i titolari, marito e moglie, e due "apprendisti") che ogni volta che mi vedono entrare fanno a gare per tagliarmi i capelli.

"Sara, dai, che stavolta faccio io!". Una gran rottura, insomma.

Dopo varie risse, si decide il parrucchiere di turno (per fortuna stavolta è toccata al titolare).
"Dai, Sara, quanto li tagliamo?" dice minaccioso.

Ero partita con l'idea di accorciarli almeno 10 o 15 cm se non di più, ma davanti alle forbici sono impallidita e ho detto: "Solo una spuntatina, grazie..."

"Va bene..." e ha ridacchiato.

Dopo un po' ha detto: "Ho finito."

Poi ha sussurrato la frase temuta:

"Vuoi tagliarli di più?"

"No no, grazie mille..."

Mi sono nascosta dietro a mamma, che stava pagando, e a un certo punto entra una nonnetta che si avvicina piano piano con gli occhi fuori dallo stupore e mi tira i capelli. "Ah!!! Ma sono veri!"

Ahia, certo che sono veri, vecchiaccia, tirati i tuoi.

"Ma che belli... Ma sono neri? No, aspetta sono castani, quasi rossi!"

Nonna, va bene, ho capito che sei praticamente nata nel Jurassico e sei un po' arteriosclerotica, ma cerca di usare il cervello, tra nero e rosso c'è una bella differenza...

"Veramente sono neri..." ho detto.

"No! Sono rossi!"

"Ma se sono neri..."

"Porta rispetto, signorina, ho più esperienza di te!"

Ho litigato pure con la vecchietta. In compenso ho fatto amicizia con un nonnetto che era stato trascinato dalla moglie e che cercava di alzarsi e uscire ogni volta che il parrucchiere si voltava.

Alla fine comunque sono tornata a casa. Per fortuna!

Critiche e consigli sono ben accetti, se serviranno a migliorare la qualità di ciò che scrivo, che purtroppo, non è poi molto buona.
Non sarà una recensione a farmi felice, ma spero possa essere il sorriso di persone tristi da troppo tempo.
Siate felici!
"Un giorno senza un sorriso è un giorno perso." (Charlie Chaplin)
Ciao e baci a tutti. :D

Saretta.